"La musica è una sola, siamo stati noi a dividerla."
©2004 RasWalter -Intervista apparsa per la prima volta sul settimanale 'Controsenso' diretto da Antonio Savino ed edito dalla PubbliVenere Nemo è un personaggio che sembra uscito dritto dritto da un romanzo fantastico dell'Ottocento. Proprio come il suo omonimo Capitan Nemo, infatti, ha viaggiato in lungo e in largo per il mondo e ha vissuto e studiato a Venezia, Parigi e Londra. Ma non è un archeologo, uno studioso o un diplomatico. E' un cantante di musica black. In particolar modo è un fine interprete del reggae style. Il suo album d'esordio, 'Cross-Breed', registrato in Giamaica dove ora Nemo vive, è stata una deliziosa sorpresa per gli amanti della musica nera. Adesso infatti registrerà addirittura con il re del Funk americano, George Clinton.In un genere musicale dove la pelle bianca è vista con diffidenza, raramente era capitato che un 'whitey man' suscitasse tanto interesse. Tutto ciò è dovuto alla sua voce stupenda e al suo rifarsi a certi cantanti che sono considerati demodè all'interno stesso del mondo della musica reggae. Ma nelle sue canzoni in patois giamaicano e in francese c'è anche spazio per qualche lirica in italiano, sull'onda dell'ispirazione suscitata da certi cantanti del nostro paese, in primis, Adriano Celentano.
Tu
canti 'La mia vita è un fumetto'. C'è molto mistero intorno alla tua figura.
Qual è la tua storia? Il mio vero
nome è Ezra Brass. Sono cresciuto fra Venezia e Parigi. Ho alle spalle dieci
anni di conservatorio, l'università di lingue, un diploma di giornalismo...e
poi la libertà. Il primo gruppo è arrivato a 16 anni, un gruppo di P Funk. Eh sì, 'la
mia vita è un fumetto'. D'altronde, registrare con Beenie Man , Wayne Smith o
George Clinton (nella foto con Nemo n.d.r.) e fare un album ai Tuff Gong (gli studi di Bob Marley n.d.r.) non
sono cose di tutti i giorni! E poi io mi
vedo come un cartone animato che cambia voce e faccia ogni quattro tempi. Sono
un po' Little Nemo... la mia storia è tutta particolare ...
Come mai
uno come te si è avvicinato al reggae? Un giorno di
sfortuna nera tornai a casa e scoprii che i ladri mi avevano rubato tutti i
dischi, lo stereo etc. Tre giorni dopo però, sorpresi il mio vicino mentre
buttava per strada due cartoni di 33 giri. Erano più di 150 LP di reggae con
tantissimi artisti, da Eek-A-Mouse a Pablo Moses. Un mese dopo non ascoltavo
altro che musica giamaicana.
Parlaci del tuo primo
album…
Il mio primo
album è stato come un sogno. Stavo cantando per strada a Kingston in Giamaica.
Ad un tratto il produttore Jah Thomas mi fermò per sapere di chi fosse la
canzone che intonavo. Mi portò agli studi Tuff Gong e mi fece registrare due
brani. A quel punto li mandò negli Stati Uniti senza chiedermi il permesso. Ed
eccomi la settimana dopo con la storica band Roots Radics a fare un album! Jah
Thomas mi ha letteralmente sequestrato in studio, per mia grande gioia! Questo
album non era nei miei piani. Persino il titolo, 'Crossbreed' ('Razza mista'
n.d.r.), mi è stato dato nel corso di uno show. Il presentatore non si
ricordava il mio nome e per farmi risalire sul palco mi ha chiamato cosi, e i
bis sono stati tre.
Fra gli
artisti che ti hanno ispirato lei indica anche Adriano Celentano. Come riesci a
fondere influenze così diverse? Il periodo
'disco funk' di Celentano, coi musicisti della Stax, è strepitoso. La musica è
una sola, siamo stati noi a dividerla. Per me c'è solo la buona e la cattiva
musica e credo che oggi l'unico modo per essere originali è fondere gli stili.
Non a caso mi definisco 'un cocktail molotov musicale senza frontiere nè
bandiera'!
Fra le
tue influenze ci sono anche artisti reggae francesi come Pierpoljak o Massilia
Sound System? Assolutamente
no! Sorry...no comment...
Conosci la scena reggae
italiana? Ti piacerebbe registrare un disco qui da noi?
La conosco
un po': Sud Sound System, Satta, One Love, Villa Ada...mi piace molto lo stile
salentino. A Venezia poi lavoro da anni con Papa Giallo. Abbiamo in cantiere un
progetto che si chiama 'Shatta Connection' e speriamo un giorno o l'altro di
farne un lp. Mi piacerebbe molto fare un album in Italia, tanto più che ho già
pronti una decina di testi in italiano che dormono in un cassetto.
Nel tuo futuro c'è altra
musica black?
Sì. Sto
finendo un album auto prodotto con tanti duetti. Da Beenieman a George Clinton,
da Sugar Daddy a Papa Giallo. Ci
sarà un po' di Rythym & Blues, Dancehall, Hiphop, brani acustici. Urban
music, insomma. In futuro spero di registrare almeno un album di Funk e tanti
altri, dal reggae al dancehall. E chissà, forse anche un disco trip hop. Solo
Dio lo sa! Il sito di
Nemo è www.notylius.com
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