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MARTIN CAMPBELL

DA UP PARK CAMP AL CHANNEL ONE INGLESE

(articolo di RasWalter comparso per la prima volta sul bimestrale 'Rasta Snob' diretto da Steve Giant)

 

BIO INTERVISTA 
Se si legge bene fra le righe della storia della musica reggae, si nota che a metà strada fra gli artisti di fama e quelli sconosciuti, c'è una specie particolare di musicisti che potremmo definire 'veterani non famosi'. Si tratta infatti di personaggi che hanno alle spalle anche venti o trent'anni di carriera, ma non hanno mai 'sfondato', riservandosi un piccolo ritaglio di pubblico che li adora. Nondimeno, uno come Martin Campbell bianco, cinquant'anni suonati - ha contribuito con le sue canzoni a formare la scena dub/roots underground inglese. E non è certo poco. Martin -che rassomiglia ad un Gentleman con venti chili in più- è un personaggio molto peculiare. Di nazionalità inglese, figlio di un militare tedesco, a soli due anni si trasferì con la famiglia '.. presso il famigerato Up Park Camp, in Giamaica. Qui venne a stretto contato con i sufferah e la loro musica: il reggae. Trasferitesi una ventina d'anni dopo in Inghilterra, Campbell decise di mettere a frutto la sua passione per la musica della 'sua' Jamdown. Dopo pochi anni venne a contatto con il produttore inglese Jah Reji, che con la sua etichetta Jah Works stava di lì a poco per rivitalizzare il reggae roots inglese. Nacque così, nel 1990, il brano di Martin Campbell 'Wicked Rule', una vera e propria 'hit' nel circuito dei sound system UK, a cui fecero seguito altre notevoli cose come 'Who can we run to' e un album 'The Dream is Over', sempre per Jah Works. Martin Cambpell si fece così un nome fra i roots revivalist inglesi dei primi Novanta, ma riuscì anche a realizzare il sogno di creare in Inghilterra una 'succursale' del mitico Channel One Studio, al cui suono tanto si ispirava. Martin, infatti, oltre ad essere un cantante con uno stile molto particolare (per certi versi simile a Fred Locks) è anche un tastierista, engineer e produttore. Fu così allora, che con la benedizione ufficiale di JoJo Hoo Kim, prese vita il Channel One Uk, da allora base operativa di Campbell, G.TMoore e dello stesso JahRej. Questo fine 2005 è stato un scorcio molto favorevole a Martin. E' uscito infatti un nuovo album, "Hot & Rich meet Martin Campbell's Hi-Tech Roots Dynamics", distribuito dalla Reggae Retro, che lo vede mixare alla consolle reggae, dub e jazz. La stessa etichetta ha ristampato il suo album 'Showcase' (contenente 'Wicked Rule') e ridarà alle stampe, nel 2006, i ed 'RÒotsman' e 'Can Better Really Come'. Si attende inoltre un suo album con il gruppo dub francese High Tone. Tuttavia, per chi volesse venire a contatto con i suoi classici di inizio anni Novanta, la via migliore, almeno in Italia, è procurarsi il ed "The Inspirational Sounds of Jah Works', edito dalla Universal Egg degli Zion Train, contenente quattro brani di Martin che fecero davvero epoca.

Lei è stato un protagonista del movimento roots revivalista inglese dei primi anni Novanta. In che modo si è poi evoluta quella scena ?

Dalla seconda metà degli anni Novanta in poi un sacco di gente si è fatta avanti sulla scena reinventando il dub e il roots. Qui in Inghilterra si suonava soprattutto per un pubblico europeo che sembrava a sua volta ballare in una maniera tutta europea, preferendo il ritmo 'stepper' della gran cassa al tradizionale 'one drop' giamaicano. La musica è stata poi realizzata da molti produttori che usavano tastiere e batteria elettronica, altra cosa che ha cambiato il suono rispetto a quello originale giamaicano.

La prima volta che ho ascoltato 'Wicked Rute' pensavo che lei fosse un cantante di colore. Lei è invece bianco ma è cresciuto in Giamaica, diventando un vero 'rootsman'. La sua storia di musicista è molto particolare...

La mia storia di rootsman dalla Giamaica ha molto influito sulla mia musica. Da ragazzo ascoltavo un sacco di roba Studio One e dei primi anni Settanta. Mi era stato insegnato a suonare a sette anni e perciò da teenager, quando iniziai ad interessarmi alla registrazione dei pezzi, scoprii che me la cavavo a suonare. Questo per me era un vantaggio perché molta gente in Giamaica preferisce cantare e non sa suonare strumenti. Più tardi, quando cominciai a registrare le mie canzoni, fu facile per me perché potevo suonare le mie basi da solo. Il primo strumento che mi fu insegnato fu il piano, poi presi confidenza con la batteria e con la tromba.

La sua voce è molto particolare. Quali sono le sue influenze principali?

La mia voce è diversa perché ho sempre voluto un sound molto personale, come nessun altro. Ma prima di 'trovare' questa voce ho tentato di imitare altri artisti, come Fred Locks e Horace Andy.

Lei dirige il Channel One Uk. Pare che lei abbia ottenuto il permesso da Jo Jo Hookim in persona per usare quel no me.C i pari i della nascita di questa versione europea del mitico studio giamaicano. 

Appena arrivato in Inghilterra suonavo la batteria in un piccolo gruppo, ma loro volevano solo fare cover di classici come "54/46" e "Long Shot". lo avevo idee differenti riguardo alla musica, volevo dire delle cose nelle mie canzoni su verità e giustizia, e perciò un giorno del 1977, capii che avevo bisogno di uno studio tutto mio. Produssi allora un sacco di dub suonando tutti gli strumenti, e le persone che li ascoltavano mi dicevano 'Hey, è roba tosta, suona come Channel One!'.

Così andai avanti e il nome rimase, e quando incontrai Jah Re] dell'etichetta Jah Works mi disse che lo studio avremmo dovuto chiamarlo 'Channel One Uk'. Con Jo Jo ci conoscevamo datante tempo e lui non ha mai badato al fatto che usassi quel nome. Dopotutto il suo studio aveva finito il suo corso a fine anni Ottanta e io cercai di mantenere quel suono vivo mentre tutti si buttavano sul dub digitale.

Lei ha dichiarato di avere nel cassetto molta musica, ma non la pubblicherà perché crede che non sarà valutata adeguatamente. Pertanto preferisce concentrarsi sulle dubplates. Con questo vuoi dire che la gente non apprezza gli artisti reggae di pelle bianca come lei?

Sì, chi ascolta il reggae e il bashment si aspetta un certo suono e un certo stile e siccome io non mi adeguo a certi schemi, loro non lo accettano. La maggior parte dei ragazzi di colore non amano la musica dai contenuti roots, e se lo fanno preferiscono l'hip hop. Ecco perché il roots moderno è roba leggera con un facile suono up-tempo. Persino Jo Jo dice che le mie basi sono troppo pesanti e che fanno sembrare lenta la musica. Ma questo è esattamente quello che voglio. Inoltre molti artisti non cantano nemmeno più, fanno i singjay e sembrano tutti uguali. Se io faccio ascoltare le mie cose a qualcuno che non è un fan del reggae mi dice che sembrano diverse, che la musica è bella e che può capire tutte le parole. Ma, per rispondere alla tua domanda, sì, la gente ha dei pregiudizi se un uomo bianco 'ruba' questa musica. Si suppone che un bianco non debba cantare in questo modo.

0ggi il reggae è diventato davvero internazionale. Voglio dire, quasi ogni paese europeo ha ormai la 'sua' star del reggae. Che ne pensa degli artisti europei come Gentleman?

E' meraviglioso che persone da tutto il mondo adesso possano suonare questa musica, ma devono imparare a farla propria. Quando sentii Gentleman per la prima volta pensai che cantava come un europeo che a tutti i costi voleva sembrare un giamaicano del ghetto. Credo che in Giamaica a vederlo potrebbero trovarlo ridicolo: perché mai uno dovrebbe cercare di apparire così? Ritengo che questi artisti dovrebbero essere più originali. Persino quando lo incontrai, Gentleman cercava di parlare come un giamaicano. Ma perché? Quando ero ragazzo nessun bianco parlava così, lui suona davvero bizzarro. No, mi piacerebbe vedere più artisti cercare di essere originali, smettendola di seguire la moda.

Dall'altro lato, che ne pensa degli artisti giamaicani di oggi?

I moderni artisti giamaicani hanno ancora un sacco di talento e di originalità. Il problema per me è la musica. Le produzioni in JA suonano un po' troppo povere e facilone, il problema è che non sono i musicisti a fare i ritmi in realtà, ma i produttori che non sanno come migliorare il suono. Il cosiddetto roots sembra una minestra riscaldata di quello facevamo noi 25 anni fa, tranne per il suono che è elettronico e leggero. Lo stesso dancehall potrebbe suonare molto meglio e apparire più musicale piuttosto che metallico. Gli artisti comunque hanno un gran talento.

Che futuro vede per il reggae?

Non ho grosse idee al riguardo, spero solo che il mondo cambi e diventi meno individualista. Credo che ci sia un programma teso a rendere tutto più commerciale. Il reggae non ha più un messaggio serio perché, come ho detto prima, il bashment appare molto ignorante. By RasWalter