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JUNIOR KELLY “RISE” - JET STAR

  Mai vista tanta velocità, da parte di un nuovo artista reggae, nel penetrare con forza, sull’onda del talk’bout e del passaparola, nel reggae mondo di noi fans italiani (e non solo) della musica in levare.

Il nome di Junior Kelly, fino a poco tempo fa del tutto sconosciuto alla maggior parte dei seguaci della musica giamaicana, in pochissimo tempo è finito sulla bocca di tutti diventando da subito un inevitabile argomento di qualsiasi reggae-conversazione.

Gran parte del merito di questa esplosione spetta al bellissimo singolo con cui il nostro Junior si è fatto conoscere : “If Love so Nice”, cantata sul ritmo di “Stir it Up” di ChiSapeteVoi. Sull’onda di questo successo planetario il singjay di Spanish Town ha subito bissato il colpo con singoli tipo “What would it Take” ma soprattutto con questo splendido album realizzato per l’inglese Jet Star.

“Rise” è il titolo di questo grande lavoro che il buon Junior ha registrato negli studi della Jet Star in Inghilterra: pertanto mancano i singoli giamaicani citati prima ma il materiale del disco non è certo di qualità inferiore.

Sono stati fatti paragoni (inevitabili) con Sizzla…beh, leviamoci subito il pensiero…JKelly  non è un mero clone del suo collega, anzi, il nostro ha uno stile originale e immediatamente riconoscibile, impostato sulla ricerca di precise melodie su cui poi costruire di volta in volta i pezzi. Junior Kelly appare per questo molto dotato a livello vocale, ancor piu’ di Sizzla, e questo suo singjaying ricercato e molto passionale al contempo gli consente di risultare allo stesso modo convincente e accattivante sia in ambito roots sia in ambito lovers.

Difatti, nel disco, accanto a pezzoni roots come la title trtack, “Purified” e “Can’t get away”, sono presenti anche coinvolgenti brani in lovers mood come “My baby” , “My heart” e “Let it be Me” che non costituiscono affatto, come spesso capita in albums d’impostazione roots, momenti di stanca del disco.

Le liriche di Junior sono dirette e colpiscono nel segno e il fatto che Kelly abbia qualche anno in piu’ di Sizzla e co. forse contribuisce alla loro incisività.

A questo punto va detto, pero’, che cio’ che impedisce al disco di essere un totale capolavoro sono un paio di alti e bassi tra i ritmi che a volte risultano ridondanti e ripetitivi.

In conclusione , ci troviamo di fronte comunque ad un disco cruciale per il Reggae moderno e speriamo solo che Jkelly non s’inflazioni fra troppe produzioni e che sappia mantenere questi alti standard per tutti i suoi dischi a venire.

RasWalter

 

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