OSSIE DELLIMORE '
Freedom's Journal '
‘Freedom’s
Journal’ è il nome del primo giornale redatto interamente da
giornalisti di colore ed è anche il titolo del primo album del grande
cantante Ossie Dellimore, originario di St. Vincent.
L’album, che è
un esempio di come lavori roots di una certa caratura possano essere
prodotti anche al di fuori della Giamaica, uscì una prima volta nel
2000, riscontrando un successo di critica e di passaparola fra gli
appassionati che fece esaurire in breve tempo le copie disponibili.
Ma fortunatamente,
ci ha pensato il dj radiofonico Professor Skank, con la sua neonata
Skank Records, a ristampare, e in una nuova veste, questo lavoro intenso
registrato negli USA.
Essì, perché
Ossie nasce artisticamente come parte integrante dell’entourage
dell’etichetta americana Easy Star (quelli di ‘Dub Side of the
Moon’), per la quale aveva fatto uscire un clamoroso singolo (qui
presente nella versione originale) ‘Time Has Come’, una vera e
propria ‘hit’ del circuito reggae radiofonico americano.
A quel singolo fece
seguito questo bellissimo album, intriso di un’ autentica essenza
roots difficile da trovare in giro.
Ossie Dellimore ha
tanto per cominciare una voce stupenda, una voce
e uno stile chiaramente ispirati alla figura di Peter Tosh e
pezzi come ‘Downpressor Man’ e ‘Sharp as a Razor’ (una wicked
combination con Junior Demus) sono
un chiaro esempio, anche
nel titolo, di quanto stiamo dicendo.
Dellimore ha fatto
tesoro dell’influenza del suo maestro per dar vita ad uno stile
personale ma fortemente legato alla tradizione del reggae migliore.
Questa è la sua forza principale: nuovo, ma assolutamente inquadrabile
nel classico.
Un plauso in questo
senso va fatto anche alla sua backing band, The Soldiers of Justice.
Da
segnalare che la ristampa aggiunge, rispetto all’originale, oltre a un
booklet ricco di fotografie e con una lunga intervista all’artista, la
versione originale del singolo ‘Time has Come’ (diversa dalla
versione contenuta nella prima edizione), un extended mix di ‘Sharp as
a Razor’ e due bonus dub
tracks.
Ras
Walter De Stradis
|