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PANACHE CULTURE "ROOTS EXPEIENCE"

Dopo la francese Tabou1, parliamo di un’altra etichetta europea che sta sfornando materiale di ottima qualità: l’olandese Runn Records. Fra i meriti di questa etichetta c’è senz’altro quello di aver portato alla ribalta del mondo del reggae continentale (e non solo) il gruppo belga dei Panache Culture. Nota per una sua hit con Macka B di qualche anno fa ‘I don’t Like Reggae (I Love it)’, questa band multi-culturale, il cui fulcro è costituito dai fratelli Hassan, provenienti  dal Marocco,  è senz’altro una delle migliori esistenti in Europa, grazie al loro unico mix di Reggae francofono, dub, rap, drum’n’bass e, naturalmente, di Rai. Ultimamente sono stati apprezzati qui in Italia al Rototom Sunsplash come backing Band di Prezident Brown  questo a testimoniare un’altra importante caratteristica del gruppo: quella di essere anche una delle piu’ richieste backing band qui in Europa; tant’è vero che i Panache, che da anni collaborano col produttore giamaicano Barry O’Hare della X-Rated, negli anni hanno accompagnato star come Anthony B e Daweh Congo, suonando anche nel disco d’esordio di quest’ultimo, l’arcinoto ‘Militancy’. Come se non bastasse i Panache Culture, guidati dal cantante rasta magrebino Hamra Hassan,  sono stati stretti collaboratori anche di Mad Professor, col quale, sotto il nome di Borrah, hanno realizzato l’album sperimentale ‘Moroccan Sunrise’ , ucito tre anni fa per l’Ariwa del buon Prof.. Bene, questo ricco background musicale costituisce l’ossatura di questa loro ultima splendida fatica, intitolata ‘Roots Experience’, in cui troviamo tutte le caratteristiche tipiche del gruppo belga. Innanzitutto va segnalato  il loro elegante reggae in francese ( ma sono presenti anche diversi brani cantati in inglese), come in ‘Je ne t’oublierai jamais’, che è stata un buon successo come singolo, ‘Complement Rasta’ e ‘La joie et l’ennui’, un pezzo reggae-rap veramente di classe. Non meno efficaci sono i cocktail reggae a base di sonorità nordafricane ma anche di drum’n’bass che si incarnano in brani come la stupenda ‘Jaqueline’, un reggae-rai da antologia, e nella rivisitazione in chiave jungle di ‘Candle’ degli Aswad qui intitolata ‘Souns les Etoiles’. Infine, a proposito delle collaborazioni illustri  a cui i fratelli Hassan sono abituati, ecco nel disco due combination avvincenti: la prima, un rifacimento in francese e in inglese di ‘Forever shall praise’ di Chukky Starr, qui intitolata ‘Pas de Detail’ , in compagnia di un Anthony B in forma, e l’altra, ‘Pax America’  (un titolo quanto mai attuale) che vede la presenza, quasi ovvia, del grande Prezident Brown. Completano la lista degli ospiti, in questo disco ricchissimo di suoni ed atmosfere, esponenti di rilievo della scena reggae-rap francese quali  Tita, Hammed B, Yassin B e il musicista italiano Rocco Zifarelli.

RasWalter