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PAPA DEE 'ISLAND ROCK'


Papa Dee è l'esponente numero uno del reggae targato Svezia ed è conosciuto anche all'estero grazie alla sua militanza part-time come rapper all'interno del gruppo americano dei Brooklyn Funk Essentials. Svedese per parte di madre e ghanese per parte di padre il nostro Papa Dee quando è in patria preferisce dedicarsi al reggae tout-court, seppur visto con un'ottica pop-oriented e nell'arco della sua carriera, che lo ha visto pubblicare numerosi album solisti, ha collezionato anche diversi successi di classifica. La sua ultima fatica è l'album 'The Man who couldn't say no' che - seppur con i suoi molti pregi - non è il lavoro da me scelto per presentarvi questo artista; a mio avviso, il precedente Island Rock, uscito addirittura per una major, laWarner, nel 1999, è di gran lunga superiore e come tale merita piu' attenzione. In questo album il nostro Daniel (questo il suo nome di battesimo) dimostra di avere buone doti sia come cantante (con un tono vocale che a volte ricorda Luciano) sia come deejay, ma è soprattutto l'inventiva con cui re-interpreta la musica reggae a colpirmi maggiormente. Papa Dee fa suoi tutti gli stili della musica in levare dal rocksteady/early reggae (che pare prediligere, basti dare un'occhiata anche alla grafica stile anni '60 del disco) al ragga al dub, senza dimenticare l'hip hop, la jungle o la musica latina. Cio' che ne esce è un cocktail caraibico moderno davvero niente male, magari da classifica o da spot televisivo in alcuni punti, ma sinceramente piacevole. A Papa Dee - che è un professionista, c'è poco da dire - non interessa identificarsi un particolare stile, sia esso roots o dancehall, quanto piuttosto fare del reggae  il piu' possibile vario e dall'appeal internazionale. Bisogna riconoscere soprattutto in questo la bravura del vecchio Pupa Dee, dato che non è facile gestire tanti stili differenti che confluiscano in un pop reggae che non risulti vacuo e 'commerciale' , nel senso piu' negativo del termine. Quanto non sia facile lo dimostra il fatto che con il già citato album successivo Papa Dee fa un passo falso in questo senso, puntando decisamente allo stile dei vari Shaggy, CJ Lewis, Diana King e via dicendo che tanto hanno venduto a livello internazionale. Cio' rende la sua ultima fatica un lavoro solo per metà convincente, che si salva in extremis grazie alla presenza di alcuni big tunes, quali 'Positive Vibes', e 'Children of the Revolution' ( a ricordarci che Daniel è un autore dotato). Da segnalare la presenza, in questo suo ultimo disco, della dancehall queen Lady Saw.    RasWalter

Label  WEA

Paese SVEZIA
GenerePOP REGGAE
Note OFFICIAL SITE

WWW.PAPADEE.COM

 

 

 

"The Man Who Couldn't Say No" - 2001 MNW