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CONTAMINAZIONI REGGAE

ROOTS MANUVA "RUN COME SAVE ME" - BIG DADA

“L’Hip Hop deriva dal Reggae e io sono pronto a giurarlo davanti ai giudici in America”, questa è la promessa fatta al mondo della musica da Roots Manuva, al secolo Rodney Smith, MC di origine caraibica della scena Hip Hop inglese. Di piu’, il rapper anglo-giamaicano è da molti considerato l’unico vero artista hip hop degno di interesse nell’ambito del Regno Unito. Questo suo ultimo album, acclamatissimo e criticatissimo al contempo, a mio avviso lo dimostra. “Run come save me” è il titolo di questo splendido lavoro in cui il buon Rodney sintetizza come forse nessuno ha fatto finora un discorso musicale che parte dal reggae e dalla cultura dei sound systems, che passa per l’Hip Hop tout-court e che arriva infine alla musica elettronica e all’Ambient. La particolare visione che Roots Manuva ha dell’Hip Hop prevede il Dub come filo conduttore di tutti i discorsi musicali e gli stili che hanno portato alla sua nascita, a cominciare dalle sonorità con cui egli stesso è cresciuto e cioè quelle del reggae , del ragga e del fast talking degli storici reggae mc della scena inglese dei primi anni ottanta quali Asher Senator, Papa Levi e Pato Banton. Nell’ Hip Hop ibridissimo di Manuva sono quindi egualmente importanti KRS-1 e Macka B, Public Enemy e Shabba Ranks. Ma sono altrettanto importanti la musica elettronica e gli stili nati dalla fusione di essa con i generi succitati.  Il risultato è un lavoro davvero avvincente criticato moltissimo dagli integralisti della musica Rap e osannato invece dagli amanti della musica tout-court. Mai come in questo caso è difficile scegliere  i brani migliori in una scaletta dove il basso e le atmosfere dub si sposano alla perfezione con la metriche e le ritmiche del’Hip Hop. Una sorta di Dub-Hop quindi, quello che Manuva ci propone in gran parte dei brani , quali Ital Visions caratterizzato da un potente tappeto sonoro “industrial dub” oppure  Dub Styles seguita a ruota da una version micidiale, Trim Body, in cui il nostro lascia da parte la sua delivery Hip Hop-Style per fraseggiare in stile U Roy-Dennis Alcapone. Fortissimo. Altrettanto efficaci sono pezzi quali Witness  col suo incontenibile hip hop elettronico o la massiccia Join the Dots in classico stile funk rap. Qualcuno ha accusato Roots Manuva di aver ascoltato un disco di Shabba Ranks di troppo ma a mio avviso questo è senz’altro un bene perché altrimenti brani incredibili e in perfetto stile Hip Hop/Dancehall come Bashment Boogie o Highest Grade forse non li avremmo mai sentiti. In conclusione, posso soltanto dire che dopo essere stato tante volte deluso da dischi di hip hop ragga e cose del genere, trovare un artista in grado di rivitalizzare un genere dalle potenzialità immense come l’Hip Hop nutrendolo con sonorità che guardano insieme al passato e al futuro è stata una grossa soddisfazione.

RasWalter