Novembre 2003      

n.11

 
  • L'Italia vista dalla Recumbent

   Le gambe avanti Torino alle spalle...

Un viaggio a pedali da Torino alla Calabria. Ma non stiamo parlando di una bicicletta. Il mezzo utilizzato è una recumbent, su cui si pedala seduti, con la schiena poggiata e le gambe distese in avanti. Prima tappa a Savona. Poi il lungomare di Viareggio. La Maremma. Il mare di Roma. il pavè di Napoli. I tornanti di Ascea. E l'arrivo pensando già al prossimo viaggio ...

di Paolo Martini  

 

 

 

Voglio raccontarvi la mia ultima (ma non l'ultima ...) impresa di dimensioni ragguardevoli, in Recumbent, "Dal Piemonte alla Calabria", in dieci giorni e 1.324 chilometri: un viaggio che ho iniziato a progettare qualche mese fa e che ha creato subito molta curiosità tra i miei amici, parenti e colleghi di lavoro, per l'eccezionalità del mezzo con cui è stato effettuato, ovviamente una bici Recumbent con il carrellino.
Sono di origini calabresi, ma lavoro a Torino (la patria delle automobili) ed ogni anno percorro circa 1.200 - 1.300 chilometri lungo la costa del Tirreno. [...]

 
  • Tutti i segreti in sette risposte

Ma come è fatta una Recumbent?

Avete letto il servizio precedente? Avete visto la "strana bici" con cui Paolo Martini è andato da Torino alla Calabria? Si chiama Recumbent. E' nata nel 1800, ma è stata sviluppata tra il 1933 e il 1938. Si pedala con le gambe in avanti. Si usano calzoncini senza fondello. Ne esistono due versioni: con le mani sotto il piano di seduta oppure tipo "chopper". Agilità in salita, abilità in discesa, e tutto un altro punto di vista sul mondo...

Simone Lanciotti

Da dove deriva la parola recumbent? La parola si riferisce alla posizione sdraiata che si assume in sella. In gergo sono chiamate "bents", possono avere anche tre ruote e si pedala, su alcuni modelli, anche con le mani.

1) Sono comode?  Sono più comode delle bici tradizionali. Per le bents, infatti non si può parlare di sellino, ma di sediolino, viste le loro dimensioni maggiori soprattutto in lunghezza. [...]


Risponde Paolo Martini, autore del viaggio da Torino alla Calabria
Si pedala agili e il collo non fa male

Prima di iniziare il viaggio, Paolo Martini aveva già trascorso diversi chilometri su questa particolarissima bicicletta. La Recumbent, per l'avventuroso lettore, è un mezzo di grande funzionalità e comodità soprattutto se si vogliono intraprendere lunghi viaggi. La posizione in sella ben diversa da quella cui siamo abituati, permette alcuni importanti vantaggi che si riscontrano non solo una volta messo il piede a terra, ma anche durante la pedalata. Che piaccia o meno, la Recumbent rappresenta un mezzo efficiente (e abbastanza veloce in pianura) per il cicloturismo anche molto impegnativo. Paolo Mattini, una volta tornato a casa, ci spiega come ha scoperto prima e si è innamorato poi di questo tipo di bici.
- E' stato per caso. Ne ho vista una a Torino ed è nata la curiosità. Grazie ad Internet sono entrato in contatto con la Recumbent italiana: ho scoperto che a Trieste c'è il Recumbent Show ogni anno e lì ho cominciato a prendere informazioni.
- Dove l'hai acquistata?
- Ne posseggo due attualmente ed entrambe acquistate a Trieste.
- Serve qualche accortezza particolare nella guida?
- Nessuna in particolare anche se serve un certo periodo di ambientamento prima di poter andare forte.
- E in discesa?
- Il baricentro basso delle Recumbent aiuta la guidabilità, ma in discesa molto dipende dalle propensioni che ognuno ha per la velocità. Dopo un po' si guida con la stessa disinvoltura di una bici normale.
- E in salita?
- Non potendosi alzare sui pedali, la salita richiede sempre l'uso di rapporti molto agili. Le ruote di piccolo diametro, poi, accorciano ancora di più i rapporti e pedalare in agilità viene praticamente spontaneo. Nel mio viaggio ho sempre cercato l'agilità e solo così sono riuscito a superare le salite improvvise. Considerando che avevo anche un carrello agganciato alla bici, salvaguardare le proprie energie diventa una regola di sopravvivenza.

Chi è abituato alla bicicletta tradizionale potrebbe guardare questa tipologia con un certo scetticismo. La tipica andatura sui pedali con la Recumbent diventa impossibile. Cambia anche il punto di vista in sella a queste bici: stando seduti ad una distanza ridotta da terra, è diverso il modo di vedere la strada, il paesaggio, gli altri ciclisti e le automobili. Insomma tutto un altro mondo. In comune però c'è il fatto che si deve pur sempre pedalare. in modo diverso, ma sono sempre le gambe il motore della Recumbent. Una volta acquisita confidenza con la bici, però, il divertimento non manca. Ed è lo stesso viaggiatore a raccontarlo.
- La posizione in sella è l'aspetto che più stupisce di una Recumbent: come ti è sembrata dopo tutti quei chilometri?
- Quando la mattina mi alzavo, magari dopo una notte in tenda e con la schiena indolenzita non vedevo l'ora di salire in sella e mettermi in viaggio. Questa cosa mi ha stupito: la Recumbent, secondo me, è la bici migliore per viaggiare perché la schiena non è sollecitata e non si possono avere problemi come irritazioni ed indolenzimenti del soprassella perché questo non è affatto coinvolto. Non solo. La posizione particolare che il ciclista assume in sella a queste bici gli permette dei movimenti del collo che sulla bici tradizionale sono proibiti. Il che tradotto in termini comprensibili a chi fa del cicloturismo, significa poter tenere il collo e il capo in una naturale posizione eretta e ruotarli più agevolmente per godersi il paesaggio. Per questo le Recumbent sono il mezzo a pedali che sempre più riscuote successo fra i cicloturisti americani, europei ed infine anche italiani.
- Serve un particolare tipo di abbigliamento?
- Proprio perché l'inguine non tocca la sella, i calzoncini da Recumbent non prevedono il classico fondello giacché risulterebbe inutile. Per il resto non ci sono particolari differenze.
- Quali caratteristiche tecniche deve avere una bici simile per poter funzionare bene?
- E' importante che le torsioni siano ridotte al minimo e allora si vedono anche telai realizzati in carbonio e titanio. I prezzi però sono molto salati.
- Quanto pesa la tua bici senza carrello?
- Non pesa poco, nonostante le dimensioni lascino immaginare chissà quale leggerezza. Pesa 16 chili, poiché i materiali e le tecnologie nel settore non sono al pari della bici tradizionale. lo portavo dietro un fardello non indifferente.
- Qual è il prezzo minimo di una Recumbent per poter viaggiare sicuri e comodi?
- Più o meno quanto la mia, cioè circa 1.600 Euro.