Febbraio 2003
n. 2

Testo di Pietro Gemme e
Pio Petrosino
Foto di Mauro Cottone

 

Il titanio
applicato
al relax

Nevi Reclinata


Abbiamo effettuato un test sull'ultima creatura di Sergio Finazzi. Buone le impressioni di guida, il controllo dei mezzo è molto agevole. Con il Rotor System la pedalata è più redditizia ed elimina il "punto morto"

Pedalare in una posizione decisamente più comoda di quella tradizionale, praticamente in completo relax, è più di una curiosità. Viaggiare in reclinata rientra in un vero e proprio stile di vita, un modo di intendere il ciclismo come autentico piacere. In molti Paesi europei e in America, la reclinata è considerata il mezzo ideale per lunghi viaggi alla scoperta di itinerari più o meno suggestivi. In Italia, queste bici si stanno diffondendo soltanto ora e, purtroppo, fanno un po' fatica ad affermarsi a causa della nostra viabilità, pensata per le auto e non per le biciclette. Con piste ciclabili adeguate e un maggior rispetto dei ciclista da parte dei viaggiatori a quattro ruote, la reclinata non avrebbe ostacoli nel conquistare i cicloturisti veri.
Utilizzando questa insolita bicicletta e disponendo di una posizione di guida semi sdraiata non si hanno contratture al collo o alle spalle: si ottiene, così, un netto miglioramento della respirazione polmonare e, di conseguenza, un decremento del debito cardiaco. Inoltre, il movimento della pedalata, in una posizione completamente diversa da quella tradizionale, porta a sfruttare il sedile della reclinata come appoggio determinante per imprimere tutta la forza che le nostre gambe hanno a disposizione.
A tale proposito è stato fatto anche un test: in pratica, è stato calcolato l'aumento della velocità, usufruendo di tre biciclette con progettazione diversa, a parità di potenza impiegata. Un ciclista, che sviluppa nei tre casi una potenza di 315 Watt, andrà a una velocità di 34,8 km/h pedalando su una bici da turismo, a 39,1 km/h in sella a una specialissima, e a 43,5 km/h seduto su una reclinata. Quest'ultima bici usufruisce anche di un coefficiente aerodinamico maggiormente favorevole rispetto agli altri due modelli di bicicletta "tradizionale".
Certo, il ciclista che è sempre stato abituato a pedalare sulla bici tradizionale, potrebbe storcere il naso di fronte a quest'alternativa. Del resto, chi non ha mai utilizzato una reclinata, anche di fronte alla Nevi che abbiamo avuto in prova si chiederà: "riuscirò a partire?". Basta avere un po'di pazienza e, dopo qualche tentativo, si comincia a prendere confidenza con il mezzo e, soprattutto con una posizione insolita. In pratica, è un po' come tornare bambini, quando s'imparava a pedalare su una bici senza rotelle, facendo inizialmente qualche metro e poi, via via, dei tratti sempre più lunghi senza mettere il piede a terra.
Dopo aver fatto pratica, raggiungendo il pieno controllo del mezzo, ci si accorgerà che la reclinata ha dei vantaggi notevoli.
La manovrabilità è buona ed è facilitata dalla ruota anteriore, più piccola rispetto a quella posteriore, e dal peso contenuto dei telaio. Nevi, com'è sua tradizione, l'ha realizzato in titanio.
La reclinata realizzata da Sergio Finazzi nelle sue officine in provincia di Bergamo è per ora soltanto un prototipo. E' un autentico "gioiellino" che ci auguriamo verrà presto messa in produzione.
Durante la prova, abbiamo davvero avuto buone sensazioni di guida: con poche e decise pedalate si raggiunge una discreta velocità e il controllo del mezzo è sempre piuttosto facile. Nel test, la reclinata Nevi utilizzava anche il Rotor System, un'innovativa guarnitura che riesce ad agevolare la pedalata anche in salita. Per ottenere il meglio da Rotor è, però, importante mantenere un ritmo di pedalata costante e imparare a sfruttare il sedile come punto di appoggio nella fase di spinta.
Qualche cautela è necessaria nelle traiettorie più ardite e nelle curve più strette. Il prototipo di Sergio Finazzi monta la forcella anteriore ammortizzata in coppia con un ammortizzatore posteriore: le piccole imperfezioni del manto stradale vengono così annullate da questo accorgimento azzeccato.

 

 

Rotor Systern
Con il sistema di pedalata tradizionale, generalmente si verifica un vuoto di potenza che viene chiamato "punto morto". Con il Rotor System viene eliminato questo inconveniente, in modo tale da rendere indipendenti le pedivelle, che non rimangono allineate a 180 gradi fissi: l'angolo fra le due pedivelle varia, evitando la perdita di potenza. Queste pedivelle sono sincronizzate mediante un asse eccentrico. Un vantaggio di questa guarnitura, con le relative pedivelle, è dato dalla possibilità di applicazione su diversi tipi di bicicletta: è possibile, così, spaziare dalla specialissima da strada fino alle bici da Downhill. La Nevi reclinata e "rotorizzata" abbina due vantaggi di indiscussa valenza meccanica e progettistica per un ciclismo innovativo ed ergonomico.

 

Scheda Tecnica
Costruttore:
Nevi snc di Finazzi e C. via Bologna, 28
24060 San Paolo d'Argon (Bg)
tel.0351958565
fax 0351959436
www.nevi.it

Telaio: titanio per Nevi
Forcella: Ballistic 450 All
Sterzo: Hp 233
Guarnitura: Rotor 52/36
Cambio:  Shimano Deore Lx
Deragliatore: Shimano Xt
Comandi: Shimano Sis "Bar End"
Ruota libera: Shimano 11/30
Freni: Diatech Vc767
Ruote: anteriore 20"; posteriore 26"
Mozzi: Shimano Deore Xt
Coperture: Schwalbe city marathon
Piega e manubrio: titanio per Nevi
Ammortizzatore posteriore: Dnm 550
Prezzo. n.c. (è un prototipo)