Gara1: Prink Grosseto - Italeri Bologna 3 a 0
Gara2: Prink Grosseto - Italeri Bologna 4 a 5  

PRIDE (in the name of Fortitudo)

L'Italeri si piega in gara1 sotto i lanci dello strepitoso Navarro e i colpi del "sempre verde" Casolari. Ma non si spezza: in gara2 prima spreca, poi "incassa", poi rimonta clamorosamente e vince agli extrainning mettendo a dura prova le coronarie dei sostenitori al seguito. Grande la coppia Bazzarini - Milano ed un immenso Dallospedale.

Play by play (da baseball.it)
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Statistiche (da sito Fibs)
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Commento (Comunicato Motola)

Resoconto (da sito Fortitudo)
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Commento (da baseball.it)
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10 Ottobre 2004. Orgoglio, coraggio, passione. Miglior "defender" del triangolino tricolore non poteva esserci. Questa Fortitudo è capace di far dimenticare agli appassionati la grinta di Nettuno e Rimini per come ha saputo parare i colpi e le bordate della potente corazzata biancorossa, e torna da Grosseto con il sorriso e la tranquillità di chi può giocare ad armi pari questa stupenda, straordinaria finale scudetto che vede le due grandi forze del campionato 2004 contrapporsi senza esclusioni di colpi in una serie che pare custodire i requisiti per essere davvero molto lunga.

Due partite innanzitutto vere, una gara2 giocata al cardiopalmo, capace di suscitare una ad una tutte le emozioni che questo sport è in grado di offrire agli appassionati. Il "beisbol" italico è forse lontano parente dallo sport nazionale giocato in USA, ma lo spettacolo ed il pathos di questa finale non fanno rimpiangere, almeno al sottoscritto, di essere a Grosseto invece che a New York o San Francisco.

Una sfida giocata sui nervi e sulla psicologia, comunque dominata da fior di lanciatori e da attacchi vogliosi di rompere quella sordina imposta dai pitcher. Risultati dunque condizionati da episodi, situazioni, mosse tattiche, con interminabili inning difensivi capaci di tenere con il fiato sospeso i sostenitori di ambo le parti per decine di minuti, e figuriamoci chi ha sentito le partite per radio.

Non è riuscito l'esperimento del pulman, ma non erano pochi i bolognesi che hanno raggiunto la terra maremmana per gustarsi almeno una o entrambe di queste sfide entusiasmanti, in una cornice di pubblico davvero fantastica, soprattutto nella partita del venerdì, con lo stadio Jannella dipinto di biancorosso, con qualche macchia bolognese. Grande cuore di piccola città, che talvolta, come è successo in passato, gioca lo scherzo di andare oltre al tifo "politically correct", ma che in questi due giorni si è dimostrato davvero pienamente degno di questo meraviglioso sport.

Fra gli appassionati bolognesi, davvero tanti sui gradoni dello Jannella hanno avuto una riflessione durante gli interminabili extrainning, intima, a bassa voce ed alcuni ad alta voce, di come questo sport abbia catturato una parte importante del loro cuore e della loro vita, maledicendo e contemporaneamente benedicendo lo smisurato amore per questa disciplina. Grande la liberazione alla fine di gara2, una gioia che ha ammorbidito le coronarie a rischio e che ha distribuito l'adrenalina necessaria per tenere mente e corpo sveglio per il lungo ritorno a casa. In molti hanno rivisto Bologna e il proprio letto all'alba di questa mattina.

Ma veniamo alla cronaca di questo primo weekend di baseball vero, al cardiopalma. Gara1 iniziava nella cornice straordinaria di uno Jannella vicino al tutto esaurito, ricco di colori biancorossi, cuscini, bandierine, tamburi, coreografie con palloncini che si libravano in aria, pon pon girls, fuochi artificiali, numerosi e fastidiosi rotoli di carta che invadevano il retro di casa base. La tensione era alle stelle, e su Grosseto e su Navarro pesava il ritorno dei maremmani alla finale, tra l'altro partendo da favoriti, mentre su biancoblù pesava il quasi obbligo di vincere subito, sfruttando la presenza in pedana del proprio partente principe: Jesus Matos. Nei primi inning la profezia sembrava avverarsi: Navarro con qualche difficoltà chiudeva gli inning senza subire punti, ma "sprecando" diversi lanci, mentre Matos faceva lo stesso con la metà del lavoro. Poche valide per parte, ma una Fortitudo che sembrava poter spiccare il volo da un momento all'altro. Poi al quarto inning il patatrac, per i biancoblù: Matos veniva toccato, subendo uno di quei suoi rari momenti di difficoltà, che di solito durano lo spazio di un inning, ma che in una partita stretta possono risultare letali. E così è stato. Con uno fuori, Ramos Gizzi esegue un bunt a sorpresa perfetto, destinato ad incidere molto a livello psicologico sulle sorti dell'inning e del match. Matos infatti subisce il colpo e Carvajal lo tocca con un'altra valida, poi arriva Francone Casolari a battere a casa i due punti con un doppio. L'Italeri va un po' in confusione, Ozuna batte un pop velenoso destinato a cadere alcuni metri oltre il cuscino di seconda base, Solano si fa sotto ma non trattiene la pallina, cosicché Casolari può giungere salvo in terza e Ozuna in prima base. C'è solo un out e per Bischeri basta una volata di sacrificio per battere il terzo punto biancorosso. Navarro sarà capace di difendere il risultato fino alla fine, migliorandosi alla distanza ma effettuando almeno 120 lanci globali, in una partita che per la sua carriera italiana rimarrà agli annali: una completa shutout nei playoff. Certo che per uno che ha lanciato per 12 anni in major league, forse sono "quisquiglie".

Peccato, perché l'Italeri era arrivata davvero ad un passo dalla segnatura al terzo inning, con uomini in prima e in seconda base e nessun out, ma purtroppo Dallospedale commette l'unica leggerezza in un weekend per lui molto positivo, sbagliando un bunt, ben difeso da Navarro con l'eliminazione del corridore in terza base, poi chiudendo l'inning con due K consecutivi. Questi due episodi hanno segnato la partita dell'Italeri, incapace di reagire di fronte ad un pitcher solido che cresceva man mano che passavano gli inning. Alla fine 5 valide per la Fortitudo, battute da Liverziani, Hecker e Dallospedale, a fronte delle 7 maremmane, mentre gli errori sono stati 3 per parte. Matos ha comunque lanciato una partita più che dignitosa, in campo per sette inning e un'ottantina di lanci (martedì sarà molto più fresco del rivale), senza concedere alcuna base ball. Corradini ha lanciato l'ottavo inning difensivo concedendo una valida ed una base. Navarro ha lanciato 9 inning subendo solo cinque valide e concedendo appena una base per ball.

Parte sfavorita l'Italeri in gara2: contro l'ex Mister zero, alias David Rollandini, Mazzotti inserisce a sorpresa Todd Incantalupo, una mossa accolta con qualche dubbio da parte di diversi sostenitori al seguito, ma capace di sfruttare al meglio l'ampia rotazione a nostra disposizione, considerato che da metà della prossima settimana l'oriundo non sarà più disponibile, dovendo far ritorno negli States. Parte sfavorita anche perché, dal punto di vista psicologico, il KO di gara1 rischia davvero di farsi sentire. Invece partiamo bene in attacco, capaci di colpire da subito uno dei baluardi del monte biancorosso. Rigoli lo battezza con una valida, dopo avergli fatto fare alcuni lanci, poi arrivano basi gratis per Dallospedale e Solano con Rigoli che segna il primo punto biancoblù delle finali grazie ad un lancio pazzo, e l'inning si chiude con due uomini biancoblù sulle basi. Grosseto mette subito in difficoltà Incantalupo, che al primo inning si salva con freddezza ma con molta fatica, lasciando anch'egli le basi piene. Dopo un secondo inning tranquillo, l'Italeri riapre le danze al terzo inning, quando torna a riempire le basi, senza sfruttare la situazione: per la seconda volta Lele Frignani si trova al box di battuta con un out e basi piene. Nella parte bassa i toscani puniscono con due punti, quando Incantalupo sembrava avviato a risolvere un'altra situazione difficile. Questa volta, con basi piene (singoli di De Franceschi e Ermini, colpito Casolari) Ozuna gira una palla sul conto pieno che fa davvero male, e produce il vantaggio maremmano. L'Italeri sembra subire, ed al quarto inning finisce la prova di Incantalupo, che concede base a Esposito e difende malissimo il bunt di Andrea De Santis. Con nessun out entra Bazzarini. Inizialmente Stefano sembra subire l'emozione: strano pop corto di De Franceschi che cade ma c'è una eliminazione in terza perché nessuno si era mosso, poi Bazzarini stesso va verso il monte disinteressandosi di ciò che avveniva nelle basi (lui aveva difeso la terza base), cosicché i due grossetani in base avanzano (corridori in seconda e terza), poi arriva un colpito e la valida di Carvajal che fa entrare il 4 a 1 per la Prink. Da quel momento Bazzarini concede poco o nulla (tre basi ball e un lancio pazzo fra il quinto e l'ottavo inning). La Fortitudo sembra subire l'inerzia, ma al settimo inning arriva un'altra occasione per Frignani, di nuovo basi piene, ma questa volta con due out: il risultato è il medesimo: strikeout come al primo e terzo inning! Ad aiutare la Fortitudo ci pensa il manager toscano Medina, che all'inizio dell'ottavo inning inserisce Ginanneschi al posto di Rollandini. Singolo di Antigua, poi gli out di Fontana e Sheldon sembrano poter mettere la pietra miliare sulla partita, ma, dopo l'ennesimo singolo di Hecker, arriva, come sempre sbertucciato dai suoi concittadini, David Rigoli, che questa volta reagisce con una valida di importanza vitale, che vale il 4 a 2. Medina evidentemente ha già visto troppo, ed inserisce il suo closer, Coppola, che però subisce subito una "scoppola" da un grande Dallospedale, che qualche inning prima si era distinto per una straordinaria presa in tuffo. La valida di Davide vale addirittura i punti del pareggio: 4 a 4!!! In realtà (la valida era a destra) De Franceschi prova a tuffarsi in avanti per prenderla al volo, ma non ci riesce e viene superato dal rimbalzo: se l'attendeva e la raccoglieva probabilmente entrava un solo punto. Aria di extrainning, perché la Prink subisce il colpo ma al nono inning l'Italeri non ne approfitta, perché con Pantaleoni in base (sostituendo Lele Frignani, finalmente sbloccato con un bel singolo) Antigua esegue malissimo un bunt ed entrambi sono out (evento di una rarità estrema). Nella parte bassa entra Milano per l'ottimo Bazzarini e si presenta con tre strikeout in 12 lanci... Extrainning. Al decimo inning la Fortitudo non punge, mentre nella parte difensiva soffre tantissimo e solo un grande Sheldon evita il peggio. Con Ozuna in seconda (singolo e bunt di sacrificio di Bischeri), Milano colpisce Esposito, e le cose sembrano precipitare quando De Santis spedisce una palla velenosa e secca verso Sheldon, che assorbe, pesta il suo sacchetto, spara in prima e completa il doppio gioco fra il tripudio e le coronarie che saltano fra i sostenitori biancoblù. All'inizio dell'undicesimo inning l'Italeri colpisce come un cobra: ancora singolo del Dallo, poi in seconda per un batti e corri di Liverziani, che però è out, poi base intenzionale a Solano, poi strepitosa doppia rubata dei due, infine volata a destra, molto corta, da parte di Pantaleoni, con De Franceschi che spara a casa base e Dallospedale che arriva salvo per pochi centimetri in tuffo: 5 a 4. Il risultato diventa definitivo nella seconda parte dell'inning, con i sostenitori Fortitudo che vengono trasferiti direttamente in clinica geriatrica, tanti sono gli anni di vita persi nel vedere questa interminabile e vittoriosa gara. Non mancano le proteste maremmane, visto che, con un out e un uomo in base, sul conto pieno viene chiamato uno strikeout su Ramos non gradito da giocatore e pubblico, mentre l'ultimo out, manco a dirlo per K, è niente meno su Franchino Casolari, ed è anche il quinto successo personale per Fabio Milano, eroe e lanciatore vincente di gara2. 

I commenti a queste due gare potrebbero sprecarsi. Cercherò di contenere al minimo. Gara1 è stata dominata da due straordinari pitcher. Navarro ha avuto il sangue freddo di uscire meglio dalle poche situazioni difficili, soprattutto negli inning iniziali. In principio siamo stati capaci di farlo lanciare molto, poi una volta andati in svantaggio abbiamo cominciato ad avere fretta, agevolandolo, infine abbiamo cominciato a vederlo, ma con facili volate, come si dice, "sui birilli", consentendo facili eliminazioni agli esterni biancorossi per la vittoria maremmana. Giusto il rilievo di Corradini per non affaticare troppo Matos, al quale non va addebitata la sconfitta, se non sul piano statistico. Peraltro sul terzo punto non c'entra nulla. Il problema è che abbiamo battuto davvero poco, ma al cospetto avevamo un Navarro riposato, cosa che non succederà in gara4 e nell'eventuale gara7.

Con questo spirito probabilmente Mazzotti ed i ragazzi hanno assimilato e digerito la sconfitta, e dopo la lunga attesa in quel di Castiglion della Pescaia, è arrivata l'ora del secondo playball e la squadra è sembrata subito tonica e concentrata. Subito a punto, eliminate le sbavature difensive, purtroppo è mancata nei primi inning la cattiveria per mettere a frutto i danni che stavamo producendo a Rollandini, che piano piano si è ripreso. Soprattutto il capitano non è stato capace di sfruttare alcune grosse occasioni a basi piene. La rotazione di Mazzotti, criticabile, ha comunque prodotto alla fine il risultato migliore, la vittoria. Va detto che, almeno sulla carta, Incantalupo non è l'unico dei nostri pitcher che può avere difficoltà a contenere la verve dell'attacco migliore del torneo (anche Matos ha avuto il suo inning difficile), ed i due punti entrati al terzo inning erano inevitabili. Era una gara da vincere in attacco, e alla fine abbiamo battuto 12 valide contro 7. Pronta la sostituzione di Todd in apertura del quarto inning, ma Bazzarini, ancora freddo, ha subito l'unica vera valida del suo incontro, per altro in un inning condizionato dall'unico errore biancoblù della serata (proprio di Incantalupo), che è valsa i punti del 4 a 1. Ma il Bazza si è dimostrato all'altezza delle sue ultime prestazioni e ha chiuso le porte ai maremmani, permettendo al proprio attacco di provarle tutte per rientrare in partita. L'errore del manager toscano è stato quello di togliere Rollandini all'inizio dell'ottavo inning. Nei playoff non si fa, anche se non era pensabile che Ginanneschi, ottimo rilievo per tutta la regular season, potesse crollare in quel modo. Grande reazione dei biancoblù e perfetta la scelta di inserire Milano nell'ultimo inning, perché il Bazza rischiava di essere vicino al capolinea. A quel punto la Fortitudo si è travestita da "vincente" ed ha vinto come tale, anche se con pieno merito, come testimonia la differenza fra le valide. La freddezza di Milano, la perfezione della difesa, con Sheldon ancora sugli scudi, il cinismo dell'attacco, capace di sfruttare l'unica vera occasione capitata negli extrainning, dopo gli sprechi dei 9 inning regolamentari: queste sono le doti per chi vuole "volare in alto, solo dove osano le aquile".

Così si vincono gli scudetti, ed i maremmani dovranno fare altrettanto, se intendono davvero scucire dalle nostre maglie già da quest'anno il prezioso triangolino tricolore. Ora la Prink dovrà davvero dimostrare qualcosa, e dovrà farlo lontano dal suo splendido e caldo stadio. Dovrà fare i conti con un monte di lancio più corto. Con Navarro e Rollandini già utilizzati a dovere, l'unico partente "di rilievo" ancora intonso è De Santis, mentre i biancoblù hanno a disposizione Cerbone, Cretis, Betto ed un Matos meno "spremuto" di Navarro. I toscani sono dunque costretti ad attaccarsi al proprio partente italiano, che alcuni danno in non ottime condizioni di forma. Se sta bene è obiettivamente favorito in gara3, mentre gara4 e gara5 le vedo più favorevoli al partente biancoblù. La differenza potrebbero farla gli attacchi, ora che si sono "liberati" dai vari Navarro, Rollandini e Matos, almeno in versione fresca e riposata. Dunque impossibile azzardare un pronostico, visto anche l'andamento delle prime due gare. Posso solo dire che, salvo che una delle due squadre sia capace di chiudere il conto già dopo gara5, vedo uno scudetto in maremma con grande percentuale di possibilità se la Prink riesce a vincere due volte a Bologna, mentre vedo la Fortitudo favorita se avviene il contrario, anche se con una percentuale minore, visto che si dovrà tornare a vincere almeno una volta a Grosseto, ed abbiamo visto che non è per niente facile... In tutti i casi, se dopo gara1 l'inerzia era a tutto favore dei toscani, la boa di gara2 ha invertito gli equilibri. Gara3 sarà il termometro, ed alcuni dicono che chi vincerà quella partita vincerà anche lo scudetto. Non è detto, anche se è probabile che accada. Io in realtà sono convinto che gara5 potrebbe essere ancora più importante, e non è detto che la vincente di gara3 e quella di gara5 sia la stessa squadra.

Alcune note di colore. In gara2 è stato distribuito gratuitamente il supplemento al Corriere di Maremma, quattro pagine dedicate alla finale di baseball, con il resoconto di gara1. Un articolo, a mio avviso poco "politically correct", mette il dito un una "piaga" biancoblù, criticando le prestazioni di Antigua e Solano, autori effettivamente di una brutta prova ("La brutta copia di due campioni"). Consiglio ai due di leggere attentamente il pezzo e rispondere sul campo. Fausto lo ha fatto in parte in gara2. Ce n'è anche per l'odiato ex, David Rigoli, risultato poi decisivo in gara2. Continuate a scrivere, per favore... Altra "chicca" nell'editoriale di Matteo Alfieri, che si conclude con "...Al sogno adesso mancano 81 eliminazioni. Forza ragazzi." Purtroppo, per i simpatici maremmani, in gara2 di eliminazioni ne sono state "sprecate" già 33, ma il sogno sembra ancora lontano ... se non altro di almeno una partita, anche se noi ci auguriamo, non ce ne vogliate, di qualche anno. Anche se l'arrivo di Buccheri, che alcuni danno molto vicino ad indossare la casacca biancorossa dall'anno prossimo, potrebbe accorciare i tempi. Per finire le proteste degli amici grossetani in gara2 su alcune chiamate dell'arbitro di casa base mi sembrano comprensibili ma non tolgono nulla al merito della Fortitudo, anche qualora la moviola RAI dovesse dimostrare la loro ragione. Anzitutto le chiamate sono state sfavorevoli o favorevoli all'una e l'altra squadra, come avviene nel 90% delle partite. Nessuna delle due squadre si può lamentare. Poi basta dare un occhio alle statistiche per vedere chi ha prodotto di più in gara2...

GIUDIZIO SUI SINGOLI

Jesus Matos: LO, 7.0 IP, 7 H, 0 BB, 4 K, 2 ER. VOTO 7. Subisce i toscani per un solo inning, e ciò determina una sconfitta, sulla quale però non ha troppe colpe, sicuramente non è stato aiutato dall'attacco.

Riccardo Corradini: RF, 1.0 IP, 1 H, 1 BB, 0 K, 0 ER. NON GIUDICABILE.

Todd Incantalupo: ST, 3.0 IP, 4 H, 3 BB, 4 K, 2 ER. VOTO 6. Contiene fino a quando può e con questi maremmani si può davvero poco. Capace di togliersi da situazioni spinose a suon di K, ma non basta per prolungare questa esperienza da partente.

Stefano Bazzarini: R, 5.0 IP, 1 H, 3 BB, 7 K, 0 ER. VOTO 8. Il ragazzo friulano non finisce più di stupire: una quasi vittoria nella sua prima finale, ripetendo l'ottimo rilievo della semifinale. Il più in forma dei pitcher biancoblù. Vogliamo rivederlo presto, non se ne può fare a meno.

Fabio Milano: WO, 3.0 IP, 2 H, 1 BB, 5 K, 0 ER. VOTO 8. Soffre, sbuffa, vince. Non fatelo vedere per favore agli scout della major league, e per Mazzotti, ricordati di essere prima di tutto manager dell'Italeri, poi collaboratore dei Mariners...

David Rigoli: 2 su 9 (1 rbi, 2 sb, 1 sh). VOTO 7. I fischi sembrano non condizionarlo troppo. In gara1 purtroppo come in campionato, in gara2 per fortuna come nei playoff.

Davide Dallospedale: 4 su 9 (2 rbi, 1 2b, 2 sb). VOTO 8. Come qualcuno affermava sugli spalti, il Dallo è maturato ed è decisivo anche in chiave playoff. Un capitale da conservare con molta cura.

Claudio Liverziani: 2 su 6 (1 sb). VOTO 7. Navarro non lo teme e lo sfida, ma per due volte gli va male. In gara2 gli girano al largo. Insomma, è ancora pericoloso ma non è ancora il vero Claudione. Ce ne sarà bisogno se vogliamo arrivare fino in fondo.

Fausto Solano: 1 su 8 (1 sb, 1 E). VOTO 5.5. Inesistente in attacco ed in qualche circostanza un po' nel pallone in difesa nella gara d'esordio, meglio in gara2. Sicuramente non è quello del campionato. Forza Fausto, c'è tanto bisogno anche di te.

Daniele Frignani: 1 su 8. VOTO 5. Con il cuore spezzato, ma sarei ingiusto ed ipocrita se esprimessi un giudizio diverso da questo per queste due partite. Al di là della media battuta, gli sprechi di gara2 potevano costarci davvero caro. Ci aveva stupito positivamente nella semifinale, lo ha fatto negativamente a Grosseto, perché lui è sempre stato uno capace di battere nei momenti caldi. Una partita storta può sempre capitare.

Nilson Antigua: 1 su 10 (2 E). VOTO 5. Voto anche benevolo, perché chiude perfettamente il weekend da dimenticare per i nostri bombardieri principe. In più ne ha combinate di tutti i colori. Sono ancor più severo del giornalino dei maremmani, ma credo di potermelo permettere perché ho la F nel cuore e so che il buon Nilson risponderà sul campo.

Robert Fontana: 1 su 8 (1 cs). VOTO 5.5. Premesso che merita comunque la riconferma, questa volta il simpatico Robert (detto il piccione, per come si è mosso sulle basi) non esce dal weekend con risultati molto incoraggianti, ma anche lui si rifarà a Bologna.

David Sheldon: 1 su 8 (1 2b). VOTO 6.5. Al box di battuta talvolta è irritante, per la fretta che ha, ma quando batte lo fa pesantemente, anche se invano. Invece il solito baluardo in difesa, ed una buona fetta della vittoria porta il sapore di Dave.

Evan Hecker: 4 su 8. VOTO 8. Il soldatino merita una promozione. Sarà difficile ora toglierlo dal campo. L'utilità fatta a persona.

Giovanni Pantaleoni: 0 su 1 (1 rbi, 1 sf, 1 gwrbi). VOTO 7. Due brevi apparizioni, una ininfluente, una decisiva, anche se la volata poteva essere troppo corta, se a correre non ci fosse stato uno come il Dallo.

Giudizio positivo infine per il manager che ha lavorato molto sulla tattica e sulla strategia anche se non sempre le sue mosse hanno inquadrato perfettamente l'obiettivo (a volte non per colpa sua).


Gara3: Italeri Bologna - Prink Grosseto 1 a 2 

LA FIERA DELLO SPRECO

La coppia "De Santis & De Santis" regala a Grosseto l'importante gara3. Attacco Italeri sterile di fronte ai lanci del partente biancorosso, che chiude una completa in crescendo, dopo gli evidenti problemi iniziali di controllo, dei quali la Fortitudo colpevolmente non è capace di approfittare.

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Statistiche (da sito Fibs)

Commento (Comunicato Motola)

Resoconto (da sito Fortitudo)

Commento (da baseball.it)

13 Ottobre 2004. Chi si aspettava la "gara delle legnate" ha dovuto assistere ad una partita controllata dai pitcher, vinta dalla Prink con un punteggio "calcistico", complice la totale inefficacia dell'attacco biancoblù (4 valide in tutto l'incontro). L'Italeri ha ancora una volta sprecato situazioni di basi piene, lasciando ancora uomini in terza base con meno di due out a carico, ma non fa una grinza la vittoria dei maremmani che sono stati capaci di battere quasi il doppio delle valide totalizzate dalla Fortitudo (non ci voleva molto...). E' quasi impossibile fare punti sfruttando unicamente le basi ball ed i colpiti, e non è un caso se il punto del vantaggio bolognese sia arrivato da una volata di sacrificio.

I maremmani questa volta sono stati capaci di sfruttare meglio le occasioni capitate loro, complice un leggero calo alla distanza da parte di Cerbone (comunque ottima la prestazione del partente biancoblù), unito ad un po' di sfortuna e ad una difesa senza pecche evidenti (Solano a parte) ma comunque meno "eroica" del solito, mentre i toscani questa volta hanno mostrato una concentrazione che non si era vista nelle due precedenti partite nella fase difensiva.

Sul banco degli imputati, per l'Italeri, soprattutto l'attacco, nel suo complesso, ma anche con qualche "nomination". Infatti, in questa serie di finale, sta diventando un problema il rendimento della parte centrale del lineup, che si trova spesso a sprecare quel po' di buono che ogni tanto la parte iniziale dello stesso si trova a produrre. Continuità in negativo - purtroppo - per il capitano rispetto gara2, ma appare evidente - torno sul problema - il calo dei due dominicani, che sono poi quelli ai quali si chiede di far la differenza, soprattutto nei playoff, come era capitato d'altra parte anche l'anno scorso, fattore che fu determinante per la loro piena riconferma per l'anno successivo.

Il malumore - parlo ovviamente da tifoso - aumenta quando ci si trova a constatare che giocatori come Pantaleoni e Landuzzi stanno disputando la finale scudetto seduti nel dugout, ed a conti fatti difficilmente, in queste prime tre gare, avrebbero potuto far peggio dei due stranieri. Certo, è facile parlare a partita finita, soprattutto quando, qualora la partita fosse miracolosamente stata vinta per 1 a 0, Fausto Solano, autore della volata che è valsa l'effimero vantaggio al terzo inning, sarebbe assurto al rango di eroe.

Se occorreva un'altra dimostrazione - caro Bacci - il baseball non perdona. Si dirà nella storia che gara3 della finale scudetto 2004 (mi auguro ininfluente per l'esito finale) fu decisa da episodi, ma più ci ripenso e più rivedo un film già visto, a volte con lieto fine, a volte no, ma chi alla fine ha festeggiato è sempre stato quello che ha saputo cogliere l'attimo, e chi ha pianto è stato quello che ha sprecato, come nel calcio: gol sbagliato, gol subito; è quasi un postulato. Allora, ripeto, avevamo la possibilità di smontare da subito Riccardo De Santis, invece lo abbiamo fortificato, ed è cresciuto alla distanza, proprio come aveva fatto qua a Bologna l'anno scorso, nella sfida di regular season. Questa volta il manager Medina ha capito la lezione, e si è ben guardato dal rilevare il suo pitcher, dato in cattive condizioni fisiche (ma forse era pretattica) ed autore di un numero di lanci certamente in doppia cifra. I maremmani, d'altra parte, hanno battuto con più continuità, ed è un sistema che prima o poi ti fa arrivare salvo a casa base, anche se i due punti, al sesto e al settimo inning, sono entrati in modo un po' fortunoso, perché nella prima occasione l'Italeri ha mancato di poco un possibile doppio gioco che avrebbe reso inutile la corsa a casa base dell'attaccante maremmano, nella seconda circostanza la battuta decisiva, per il punto vincente battuto a casa, è arrivata dal nono uomo del lineup biancorosso, il più "scarso" dei maremmani come media battuta, quello che se ci fosse stato Francia avrebbe visto la finale dal dugout. Tra l'altro la battuta di Andrea De Santis non era certo irresistibile, comunque onore al merito per lui (che prima di presentarsi al box era stato "catechizzato" a dovere da Carvajal, a questo punto ottimo insegnante). Talvolta Sheldon è stato in grado di difendere legnate ben più impegnative.

In tutti i modi, val la pena ricordare brevemente l'evolversi della partita, che ha visto le due squadre partire aggressive, in una cornice di pubblico finalmente da playoff, con circa 2000 spettatori stimati sugli spalti. Due valide senza esito per i maremmani (il solito Ermini e Carvajal), alle quali risponde la Fortitudo a suon di basi ball guadagnate: subito Rigoli, poi in seconda per bunt di sacrificio di Dallospedale, poi quella quasi scontata a Liverziani. I due corridori arrivano in posizione punto con Frignani al box e due out, ma Lele va K. Al secondo inning, con un out, arriva la prima valida biancoblù della serata, autore Robert Fontana, che arriva subito in terza base per un pickoff sbagliato di Riccardo De Santis, ma Sheldon non è capace di approfittarne, bastava una volata di sacrificio, una delle sue specialità... Forse era ancora emozionato per il premio ricevuto, il miglior giocatore biancoblù votato dal pubblico del Falchi durante la stagione.

Mentre Cerbone assume il controllo della partita, De Santis continua a soffrire, soprattutto nel controllo, e al terzo inning arriva il vantaggio dell'Italeri. Singolo interno di Rigoli, base a Dallospedale e Liverziani, e siamo senza eliminati. Tutto ciò che la Fortitudo è in grado di raccogliere è il vantaggio per la volata di sacrificio di Solano, poi Dallospedale è eliminato in terza, nel tentativo di doppia rubata, che riesce solo a Liverziani, e Frignani è ancora una volta l'ultimo out. Mentre Cerbone continua ad eliminare grossetani, al quinto inning la Fortitudo torna pericolosa, ma non riesce proprio ad arrotondare il risultato: a basi piene (singoli di Hecker e Dallospedale, base intenzionale a Solano), ma con due out, si presenta ancora una volta Lele Frignani, ma non va oltre ad una volata raccolta dall'esterno destro ospite.

Purtroppo al sesto inning Grosseto riprende a battere, ed arriva il pareggio. Con un out arrivano i singoli in sequenza di Ermini e Ramos, con il primo che arriva in terza base. Carvajal batte una rimbalzante che Solano gira a Dallospedale, il quale tenta il doppio gioco, ma l'assistenza imperfetta non è raccolta da Liverziani, ed entra il punto. Va detto che non era facile, visto che la scivolata di Ramos in seconda base per rompere il doppio gioco è stata efficace. Cala definitivamente la nebbia sull'attacco biancoblù, e i toscani raddoppiano all'inning successivo: con due out e Bischeri in seconda base, dopo aver battuto un doppio, arriva la battuta di Andrea De Santis, fra terza base e interbase, che Sheldon non riesce a raccogliere in tuffo, ed è impresa impossibile per Solano poterla difendere. Bischeri arriva salvo a casa base, e vale il 2 a 1. Il doppio di Bischeri è stata la prima valida battuta dal maremmano nella serie di finale, per De Santis invece si tratta della seconda. La partita finisce lì, perché l'Italeri non arriva più in base, mentre la Prink arrotonda al nono inning il suo numero di valide, quando in pedana c'è Todd Incantalupo (che oggi torna negli States), che ha sostituito Cerbone dopo 7.1 riprese davvero ben lanciate.

A proposito della gestione dei pitcher, sono convinto che Mazzotti non abbia alcuna colpa in questa sconfitta: è vero, col senno di poi Cerbone poteva essere sostituito prima, ma stava conducendo un'ottima gara, e questa volta, diversamente dalla gara contro il Parma, i segni di cedimento non erano evidenti. Non è detto che un qualsiasi rilievo potesse evitare i punti segnati da Grosseto, che io ritengo del tutto "fisiologici". Non vinceremo certo lo scudetto se la condizione è lasciare Grosseto sempre a 0 o al massimo 1 punto. No, la questione è l'attacco, non la gestione dei pitcher, che è stata oculata e la scelta di far partire Cerbone si è rivelata giusta, anche se più d'uno, me compreso, non erano molto contenti inizialmente di vederlo lì.

Voglio essere sincero: per me gara3 riveste una valenza strategica nell'economia della serie, e Grosseto ha acquisito un vantaggio non da poco, al di là delle due vinte e una persa, che significa essere appena "alla metà dell'opera". Il punto è che per la Fortitudo diventa quasi indispensabile vincere gara4, e a quel punto gara5 potrebbe diventare ancor più importante di gara3, perché chi vince ha il primo "match ball". Dunque, ora più che mai la pressione è tutta sull'Italeri, che è stata anche penalizzata dalle condizioni meteorologiche, visto che il rinvio della partita di lunedì ha regalato una giornata in più di recupero a Navarro e Rollandini, che nel weekend avevano lanciato entrambi più di 120 palline. In queste prime tre partite si è visto come la Fortitudo soffra tremendamente i lanciatori partenti maremmani e l'unica partita per ora vinta, non a caso, è stata ribaltata nell'unica occasione in cui Medina ha avvicendato il pitcher partente.

E' dunque necessario che i ragazzi ritrovino la forza e l'orgoglio che hanno dimostrato in tante circostanze anche quest'anno, perché la finale è molto equilibrata e noi non siamo da meno rispetto alla Prink. Dunque, forza ragazzi: potrei dire, come il corsivista maremmano, che ci mancano 81 eliminazioni al sogno; dico solamente che è ormai certo che anche quest'anno non potremo festeggiare lo scudetto sul nostro campo.

ALCUNI GIUDIZI SUI SINGOLI (I MIGLIORI FRA I BIANCOBLU')

- Marc Cerbone, voto 7: 7.1 riprese giocate, 6 valide subite, nessuna base ball, 5 eliminazioni al piatto, 2 punti subiti (entrambi pgl): non si poteva chiedere di più al partente italoamericano, che aiutato un minimo dall'attacco avrebbe vinto in carrozza. Due valide concessa in apertura, poi fino al sesto inning i grossetani hanno visto una sola volta la prima base, grazie a Solano. Bene anche il rilievo di Todd Incantalupo (voto 6.5): buon viaggio e grazie, arrivederci all'anno prossimo.
- Davide Dallospedale, voto 7: 1 su 2, un bunt e una base guadagnata. Anche oggi il migliore dei suoi in attacco, cioè uno dei pochi a salvarsi.
- Claudio Liverziani, voto 6.5: in qualche modo i suoi arrivi in base sono quasi sempre una certezza, e mediamente capita una volta su due. Purtroppo mancano le sue valide. Il suo guanto è capace di aspirare di tutto, purtroppo non la pallina più importante del match, ma non si può certo dar la colpa a lui.
- David Rigoli, Robert Fontana ed Evan Hecker, voto 6+: perché, insieme al Dallo, sono riusciti a battere una valida, evento di grande rarità in questa serata. Una menzione in più per Rigoli, perché all'inizio ce la mette tutta, e nelle prime due presenze al box, entrambe da leadoff, va in base, creando dunque i presupposti per la segnatura, ed è proprio lui che segna l'unico punto biancoblù sulla volata di Solano.


Gara4: Italeri Bologna - Prink Grosseto 1 a 3 

BABBO NATALE 2 

Di nuovo l'Italeri è punita dalla parte bassa del lineup grossetano, di nuovo Andrea De Santis, e questa volta anche Esposito battono i punti che valgono il "match ball" per la Prink. Serie sul 3 a 1, ma ancora una volta l'Italeri si fa male da sola.

Play by play (da baseball.it)

Statistiche (da sito Fibs)

Commento (Comunicato Motola)

Resoconto (da sito Fortitudo)

Commento (da baseball.it)

14 Ottobre 2004. Che dire: anno bisestile. Un altro campionario di episodi condanna la Fortitudo alla seconda sconfitta consecutiva in questa finale playoff, ma questa volta la Prink è davvero ad un passo dallo strappare il prezioso triangolino tricolore cucito sulle maglie dei biancoblù. Avevamo detto che la pioggia di lunedì era stata una iattura soprattutto per la Fortitudo, perché regalava un giorno in più di riposo a Jaime Navarro. Non so se sia stato quel giorno di riposo in più, comunque alla fine il pitcher grossetano ha concluso un'altra completa vincente, questa volta con un punto subito, anche se questa volta l'Italeri ha avuto più di una possibilità per segnare ben di più che quel misero punticino raccolto al settimo inning. Ormai si vedono più goal al Dallara che punti al Falchi.

Il paradigma di quello che è successo ieri sera al Gianni Falchi (pubblico discreto, ma non al livello di una finale scudetto) è stato proprio alla conclusione del settimo inning, quando il capitano, in netta crisi offensiva, trovava la forza interiore per battere la valida della speranza, con l'Italeri sotto 3 a 0. Una valida che valeva il 3 a 1 in una situazione di un solo out e che manteneva le basi occupate da due uomini, come Lele le aveva trovate presentandosi al box. Navarro finalmente soffre, ha problemi di controllo e regala la base ad Hecker. Basi piene con Rigoli al box, autore di un triplo nell'inning precedente (tornerò in seguito sull'episodio), uno dei pochi ad averci capito qualcosa. Basta una volata per il punto del 3 a 2, una valida potrebbe valere il pareggio, un doppio ..... invece Rigoli batte in doppio gioco e l'inning si chiude lì. Al nono, ultimo e disperato attacco, Robert Fontana è il primo a battere ed è valida. Antigua, 3 su 3 per lui fino a quel momento, si presenta al box col piglio di chi la vuole buttare fuori dal campo per pareggiare, ma anche in questo caso il risultato è una palla facile facile verso la seconda base, con un secondo inevitabile doppio gioco, che taglia una volta per tutte le gambe ai nostri, con l'inning e la partita che si concludono con l'out di Sheldon.

E dire che la partita era iniziata con ben altri presupposti: lineup rimaneggiato per Mazzotti, con Solano spostato al secondo spot (ma a fare che cosa?), Lele retrocesso addirittura all'ottavo e Fontana avanzato di un paio di posizioni. Matos esordiva con tre eliminazioni al piatto consecutive, e fino al quarto inning i maremmani ci capivano poco o niente: 5 k sul primo giro di lineup ospite. La Fortitudo metteva il primo uomo in base (per ball), David Rigoli, che riusciva a toccare il cuscino di terza, avanzando con una rubata e con l'eliminazione di Dallospedale, ma Liverziani mancava la valida del possibile vantaggio. Un segnale è stato che sia Solano che Liverziani sono stati fatti fuori con due eliminazioni al piatto. Al secondo inning Antigua batte una valida interna, ma poi è colto rubando. Al terzo inning JTD Navarro prende definitivamente il controllo della gara. Al quarto inning arriva il calo di Matos, come al solito a metà gara. Doppio in apertura per De Franceschi, che poi arriva in terza base con l'out di Ermini. In questa situazione di pericolo Mazzotti chiama una intenzionale per Ramos e decide quindi di "far giocare" Carvajal, mozza azzeccata perche il grossetano batte debolmente verso Sheldon che spara a casa base per l'out di De Franceschi, e l'inning si chiude sul k di Casolari. Poteva essere un segnale, ma l'attacco biancoblù non recepisce, solo un singolo di Liverziani con già due out nella seconda parte dell'inning. Al quinto inning Grosseto si ripresenta, e questa volta colpisce: con due out e Ozuna in seconda base (base ball e bunt di Bischeri) si presenta il killer di gara3, Andrea De Santis, ultimo uomo del lineup e ultimo in media battuta della sua squadra (ripeto la stessa frase di ieri), e il risultato è il medesimo: valida a sinistra e 1 a 0. C'è spazio per un altro singolo di De Franceschi, ma l'inning si chiude senza danni ulteriori. Nella seconda parte dell'inning torniamo ad occupare la terza base (Antigua singolo, più bunt di Sheldon e avanzata sull'out di Frignani), ma questa volta è Hecker, il più produttivo finora come media battuta in finale, a fallire l'aggancio. Al sesto inning il Grosseto mette una seria ipoteca sul match: dopo l'out di Ramos, Matos riempie le basi (singolo di Carvajal, doppio di Casolari e base intenzionale a Ozuna). Mazzotti visita e conferma il suo pitcher, dopo una riunione sul monte con tutta la squadra. Arriva l'out di Bischeri, autore di una volata corta, ma arriva anche la valida di Esposito, impalpabile fino ad ora in questa serie finale di playoff. Entrano due punti, perché Solano tenta un out impossibile sulle basi, sbagliando l'assistenza: 3 a 0. 

Seconda metà del sesto inning: altro paradigma di questi playoff: si presenta a battere Rigoli, ed è una lunga palla spedita con rabbia fra gli esterni, che vale tre basi. Sembra la reazione biancoblù, ma incredibilmente Rigoli rimane inchiodato in terza base fino all'ultimo out, con le eliminazioni al piatto in successione di Solano, Dallospedale e Liverziani. A inizio settimo Matos continua a soffrire, e finalmente Mazzotti lo rimpiazza con Corradini, che gestisce la partita senza troppi patemi fino alla fine, complice una Prink che ormai viaggia di conserva. La Fortitudo prova ancora a reagire nella seconda parte del settimo inning, già descritto, con i singoli in sequenza di Fontana, Antigua e Frignani (che vale il punto biancoblù), intervallati dall'infield fly dello spentissimo Sheldon, poi base ad Hecker ed il finale è già noto. All'ottavo inning Navarro è di nuovo padrone ed al nono, dopo il singolo in apertura di Fontana, succede quanto già descritto, con Sheldon che è la nona eliminazione al piatto di Navarro, sulle 27 totali.

L'Italeri batte una valida in più della Prink (8 a 7), ma paradossalmente lascia in base due uomini in meno, e l'impressione è stata ben diversa, cioè di un'Italeri sprecona e di una Prink cinica, anche se nella statistica dei rimasti in base hanno pesato i doppi giochi. In tutti i casi non si vuole togliere nulla al merito della Prink, se non altro perché i grossetani, oltre ad un monte di lancio superiore, hanno messo in mostra una tenuta difensiva ed una coralità offensiva che la Fortitudo non ha avuto, soprattutto in queste due ultime gare. Oggi è stato il turno di Antigua e Fontana a battere con una certa continuità, ed erano fra quelli che fino ad ora avevano latitato. Si è ripreso anche Lele Frignani, autore dell'unico punto battuto a casa per i biancoblù, mentre meritano censura le prestazioni offensive di Sheldon, Dallospedale e Liverziani, e soprattutto di Solano, ormai una controfigura di sé stesso, avvicendato nel finale da Pantaleoni (e se fosse per me la mossa si potrebbe ripetere già all'inizio di gara5), ed autore dell'errore che ha portato a 3 i punti di Grosseto.

Inutile stare a raccontare la delusione di chi era sugli spalti: in quei casi la prima cosa che viene in mente a molti è il prezzo del biglietto pagato per entrare (15 euro nell'occasione). Ma sono convinto che la delusione nella squadra e nella dirigenza vada ancora oltre, e non è per niente meritata. Al di là delle ultime prestazioni, non va mai dimenticato il valore di questo gruppo. Purtroppo ci siamo messi in questa situazione inaspettata, è difficile capire se è scattato qualche meccanismo. La Fortitudo l'anno scorso ha vinto anche per mancanza di avversari. Ha dominato il campionato a suon di legnate, e così si è ripetuta nei playoff, nonostante il passo falso proprio contro Grosseto. Quest'anno non sono arrivate le legnate, anzi l'impressione era di una Fortitudo sotto tono, ma è arrivata una vittoria in più in campionato ed una sconfitta in meno nella semifinale playoff, rispetto all'anno precedente. Questo nonostante il fatto che quest'anno un'avversaria c'era (e c'è purtroppo): Grosseto. Allora abbiamo pensato: quest'anno l'Italeri ha proprio la mentalità da grande squadra, senza troppo clamore vince e lo fa anche da grande squadra. Anche la supremazia contro Parma in semifinale è stata indiscutibile, malgrado si abbia avuto l'impressione di un'Italeri con il freno a mano tirato. Quante volte si è parlato di Fortitudo cinica, di vittorie strappate grazie all'esperienza, alla superiorità "naturale" di chi detiene lo scudetto, ed anche la vittoria in gara2 a Grosseto sembrava andare in quella direzione.

Oggi siamo a "piangere" questo 3 a 1, che obiettivamente ci pone in una condizione di estrema difficoltà, ed i timidi segnali pervenuti da questa partita (la valida di Frignani, la prestazione di Antigua, almeno fino all'ultimo attacco) sono insufficienti per poter dare all'Italeri più del 10% di possibilità di aggiudicarsi questo titolo. Cominciamo dunque a lavorare su quel 10%, a piccoli passi, alla giornata, partendo dalla gara di stasera (gara5), che deve essere vinta, tirando fuori tutto il nostro orgoglio, perché un 4 a 1 non fa giustizia ai reali equilibri fra le due squadre. Se lancerà Rollandini, bisogna che ci ricordiamo che a Grosseto lo abbiamo saputo mettere in difficoltà, se lancerà qualcun altro ancora meglio. Poi a Grosseto ci giocheremo tutto, cercando di cogliere tutte le potenzialità che non siamo riusciti a sfruttare fino ad oggi, compreso lanciatori che non hanno ancora visto il campo. Ce la possiamo ancora fare, basta crederci, e dimenticare che siamo in un anno bisestile.

ALCUNI GIUDIZI SUI SINGOLI (I MIGLIORI FRA I BIANCOBLU')

- Jesus Matos, voto 6.5: 6.2 riprese giocate, 7 valide subite, 4 basi ball (3 intenzionali), 7 eliminazioni al piatto, 3 punti subiti (2 pgl): non è stato aiutato dall'attacco, non ha la responsabilità di questa sua seconda sconfitta contro Navarro, ma qualche problemino lo ha evidenziato questa volta. Riccardo Corradini (voto 6.5): buon rilievo.
- David Rigoli, Nilson Antigua e Robert Fontana, Daniele Frignani, voto 6.5: sono le ancore alle quali la Fortitudo prova ad aggrapparsi, ma ieri sera non era tempo di eroi.


PIOVE SULLA FORTITUDO

15 Ottobre 2004. Ieri sera doveva disputarsi gara5, ma nel tardo pomeriggio si sono aggravate le condizioni meteo sulla città di Bologna ed è iniziato a piovere, pioggia che poi si è trasformata in diluvio nei minuti precedenti all'orario fissato per l'inizio del match.

Tutto normale, se si pensa che siamo a metà Ottobre, e la mia proposta di prolungare l'estate di almeno un paio di mesi purtroppo non è ancora stata accolta da chi di dovere, anche se l'effetto serra probabilmente renderà il tutto realizzabile nei prossimi anni. Ma per ora non è così, ed anche se chi scrive vorrebbe vedere baseball almeno da febbraio a novembre, la realtà dice che, almeno in Italia, almeno nel nord, bisogna programmare il termine della stagione al massimo nei primi giorni di Ottobre. Lo dico con una vena polemica verso chi ha stilato il calendario 2004, gli stessi che hanno "regalato" alla Fortitudo una difficile sfida con Nettuno proprio alla vigilia della Coppa dei Campioni ed alla vigilia dei playoff stessi. Tenuto conto che questo era un anno olimpico, si poteva al limite provare ad anticipare l'inizio del torneo, e magari pensare ad un piccolo "sacrificio", riducendo la fase di preparazione della nazionale olimpica, e visti i risultati ottenuti magari avrebbe anche sortito un effetto positivo.

Non voglio fare il piagnone e mettere in discussione la superiorità, seppur non così evidente come vedremo in seguito, della compagine grossetana, che sta conducendo la serie finale per 3 a 1, ma anche un bambino può capire che questi rinvii, se non penalizzano l'Italeri, quantomeno agevolano la Prink. Peraltro non siamo certi di poter giocare né stasera (venerdì), né domani, né dopodomani, visto che le previsioni su Bologna e su Grosseto non promettono nulla di buono. Potrebbe essere che lo scudetto quest'anno venga assegnato in Novembre, oppure ci si dovrà trasferire nei palasport... 

Il mio ragionamento parte da un presupposto semplice semplice: l'Italeri ha compiuto una scelta - visto anche l'impegno di Coppa - di dotarsi, fra mille sacrifici e infortuni, di un monte di lancio che consenta di alternare diversi lanciatori partenti di buona affidabilità: Incantalupo e Cerbone sono già stati utilizzati, Bazzarini è stato utilizzato come rilievo lungo, ma poteva essere tranquillamente un partente, Cretis e Betto devono ancora lanciare. E' evidente che questa scelta ha il vantaggio di poter schierare, nelle quattro ipotetiche gare riservate ai lanciatori italiani, anche quattro lanciatori "freschi", che nella serie lanceranno solo in quella partita. Addirittura si poteva ipotizzare di utilizzare uno di questi lanciatori anche nella seconda gara dello straniero, oppure nella stessa gara7. Una scelta che paga se l'avversario, come nel caso di Grosseto, di partenti di una certa affidabilità ne ha solo 2 (oltre allo straniero), seppur di ottima levatura, come Rollandini e De Santis, 3 se contiamo anche Ginanneschi, che però negli ultimi anni contro di noi ha quasi sempre perso. Tra l'altro questa serie ha dimostrato che i partenti della Prink si sono rivelati superiori, seppur di poco, a quelli della Fortitudo, dunque incontrarli di nuovo a distanza di pochi giorni avrebbe potuto equilibrare questo divario. Navarro, autore venerdì scorso di più di 120 lanci, avrebbe dovuto lanciare martedì, invece ha avuto un giorno in più per recuperare, ed a questi livelli è tanto. Ma ancor più Rollandini, che ha lanciato sabato, anch'egli per 120 lanci, potrebbe tranquillamente lanciare stasera, o addirittura sabato o domenica, o lunedì, a seconda di quando si riuscirà a giocare questa benedetta gara5, totalmente riposato, mentre in realtà gara5 si doveva giocare mercoledì, e probabilmente Medina avrebbe dovuto scegliere se farlo lanciare, oppure affidarsi a Ginanneschi, piuttosto che Badii e Luciani, ancora intonsi. Anche perché l'eventuale gara6, che avrebbe dovuto giocarsi stasera, con Rollandini in campo in gara5 avrebbe visto una scelta orientata su De Santis, autore di una completa il martedì (si sarebbe dovuto giocare lunedì), scelta un po' azzardata con la serie in equilibrio (se si arriva a gara 6 la serie è in equilibrio). Insomma, mi sono un po' perso, ma spero si sia inteso il senso di quello che volevo dire... Sapendolo prima, la Fortitudo avrebbe potuto per esempio dire a Cerbone ed Incantalupo di tenersi pronti per l'anno prossimo e fare con i lanciatori che ha utilizzato in buona parte del torneo, sarebbe stato più che sufficiente (Matos, Cretis, Betto e Bazzarini possibili partenti, con Corradini e Milano a rilevare), visto il ritmo che ha preso questa finale, e con i soldi risparmiati ... magari si poteva tenere il Pipe (ah, ah, ah, non ridete troppo), oppure - ovviamente la scelta andava fatta per tempo ed il giocatore tesserato in tempo utile - cercare quel bomber che quest'anno manca tanto all'Italeri.

Colgo l'occasione di queste lamentazioni - che, ripeto, nulla tolgono al grande valore dimostrato finora dai maremmani, che d'altra parte hanno dominato la regular season ed hanno dei lanciatori partenti davvero straordinari - per fare un po' il punto della situazione, aiutandomi con le statistiche delle prime quattro partite.

    punti H / AB BAVE RBI E     punti H / AB BAVE RBI E
gara1 Italeri 0 5 / 32 156 0 3 VS Prink 3 8 / 30 267 3 3
gara2 Italeri 5 12 / 43 279 4 1 VS Prink 4 8 / 37 216 4 1
gara3 Italeri 1 4 / 27 148 1 2 VS Prink 2 7 / 36 194 2 1
gara4 Italeri 1 8 / 31 258 1 1 VS Prink 3 7 / 32 219 2 0
totale Italeri 7 29 / 133 218 6 7 VS Prink 12 30 / 135 222 11 5

Se la matematica non è un'opinione, a livello offensivo le squadre si sono equivalse come media battuta. La Prink però ha battuto con regolarità, 7/8 valide ogni partita, mentre l'Italeri ha battuto in gara2, "sbattucchiato" in gara4, mentre in gara1 e gara3 ha sparato a salve. L'Italeri inoltre ha commesso due errori in più, e ripensando agli effetti dei 7 errori biancoblù (4 Solano, 2 Antigua e 1 Incantalupo), questi hanno permesso l'entrata di 4 punti (vedremo anche dopo nel pgl), anche se non si sono rivelati determinanti: 2 punti in gara2 (errore di Incantalupo), poi vinta, un punto sia in gara1 che in gara4 (errori di Solano), entrambe le volte hanno significato il punto del 3 a 0, che non ha inciso sul risultato, ma certamente sul morale dei ragazzi in quel momento, che si trovavano a dover recuperare un maggior divario. Ma il divario fra i punti battuti a casa (quasi il doppio) pesano la vera differenza che c'è stata in campo: i maremmani hanno saputo battere al momento giusto, sono stati capaci di sfruttare le occasioni, la Fortitudo no. 6 punti battuti a casa contro 29 battute valide sono veramente pochi, ed in netta controtendenza rispetto al rendimento in regular season, quando si parlava di "Italeri cinica".

lanciatore gara spec. ip h bb k er lanciatore gara spec. ip h bb k er
Matos 1 LO 7.0 7 0 4 2 Navarro 1 WO 9.0 5 1 6 0
Corradini 1 RF 1.0 1 1 0 0
Incantalupo 2 ST 3.0 4 3 4 2 Rollandini 2 ST 7.0 6 4 11 1
Bazzarini 2 R 5.0 2 3 7 0 Ginanneschi 2 R 0.2 3 0 0 3
Milano 2 WO 3.0 2 1 5 0 Coppola 2 LO 3.1 3 2 0 1
Cerbone 3 LO 7.1 6 0 5 2 De Santis R. 3 WO 9.0 4 5 5 1
Incantalupo 3 RF 1.2 1 0 3 0              
Matos 4 LO 6.2 7 4 7 2 Navarro 4 WO 9.0 8 2 9 1
Corradini 4 RF 2.1 0 1 2 0              
totale Italeri       30 13 37 8 totale Prink       29 14 31 7

Ed è incredibile - il baseball non è solo statistica - pensare ad una serie sul 3 a 1 (tra l'altro l'unica vittoria Italeri è avvenuta all'extrainning) a fronte di una tabella come quella sopra esposta che testimonia il perfetto equilibrio fra le due squadre. "Monte contro monte" vede una sostanziale parità nelle valide e nelle basi ball concesse (mancano però i colpiti che vedono un vantaggio maremmano), così come sostanzialmente sono equivalenti i punti guadagnati sul lanciatore, davvero pochi, tra l'altro, mentre le eliminazioni al piatto vedono addirittura un buon vantaggio a favore della squadra soccombente. Guardando meglio la statistica si nota che i pgl subiti dai partenti sono 8 (tutti) per i biancoblù, contro 3 (meno della metà) per i biancorossi, contro un numero di valide che rimane bilanciato. E' stato proprio contro i nostri partenti che i maremmani hanno saputo affondare quando hanno avuto occasione, mentre contro i rilievi non hanno raccolto niente, nonostante 6 valide ed altrettanti basi ball guadagnate. Vista la disponibilità del bullpen biancoblù, i partenti andavano forse sostituiti più tempestivamente, e quando è stato fatto (gara2) si è vinto.

battitore H AB AVE RBI XB ALTRO battitore H AB AVE RBI XB ALTRO
Rigoli 4 15 267 1 1 3b 1 sh, 4 sb De Franceschi 5 17 294 0 1 2b  
Dallospedale 5 15 333 2 1 2b 1 sh, 2 sb, 1 cs Ermini 5 18 278 0 1 2b  
Liverziani 3 12 250 0   2 sb Ramos Gizzi 4 15 267 0 2 2b 1 sh, 1 cs, 1 E
Solano 1 13 77 1   1 sf, 1 sb, 4 E Carvajal 4 14 286 3   1 sb, 1 E
Frignani D. 2 15 133 1     Casolari 2 15 133 2 2 2b 1 gwrbi
Antigua 4 17 235 0   2 cs, 2 E Ozuna 3 15 200 2   2 sb, 1 E
Fontana 4 16 250 0   1 cs Bischeri 1 14 71 1 1 2b 2 sh, 1 sf, 1 E
Sheldon 1 14 71 0 1 2b 1 sh Esposito 3 13 231 1    
Hecker 5 13 385 0     De Santis A. 3 14 214 2   2 sh, 1 cs, 2 gwrbi
Pantaleoni 0 3 0 1   1 sf, 1 gwrbi Navarro 1 E
Incantalupo 1 E      
totale Italeri 29 133 218 6 2 2b, 1 3b 3 sh, 2 sf, 9 sb, 4 cs, 7 E totale Prink 30 135 222 11 7 2b 5 sh, 1 sf, 3 sb, 2 cs, 5 E

La tabella offensiva dimostra quello che è il baseball. Media battuta pressoché identica, anche se i maremmani hanno battuto più extrabase, e non si può dire che non abbiano pesato (doppio di Casolari in gara1, doppio di Bischeri, che poi è andato a segnare in gara3). La Prink ottiene quasi il doppio dei punti battuti a casa. Vuol dire che è stata più capace di battere al momento giusto. I maremmani hanno anche saputo distribuire il numero delle valide, ed ognuno ha svolto il suo compito. I leadoff De Franceschi, Ermini e Ramos sono quelli che hanno realizzato un numero maggiore di valide (l'oriundo anche qualche base ball), come c'è da aspettarsi dai leadoff, ma non hanno battuto punti a casa, tutto normale. Chi segue ha battuto di meno, ma in modo proficuo, mandando a casa i corridori nelle basi: 3 rbi per Carvajal, 2 per Casolari, Ozuna e De Santis, 1 per Bischeri ed Esposito. In Fortitudo gli unici a battere con una certa continuità sono stati Rigoli, Dallospedale, Fontana ed Hecker (Antigua ha praticamente battuto solo in gara4), rispettivamente numero 1, 2, 7 e 9 del lineup (gara4 a parte), dunque Rigoli e Dallospedale hanno la possibilità di battere rbi, e ciò è avvenuto, ma non si spiega perché i numeri 3, 4, 5 e 6 del lineup (leggi Liverziani, Solano, Frignani e Antigua) non abbiano fatto altrettanto, visto che si sono ritrovati il numero 9, 1 e 2 spesso in base, e lo stesso Liverziani, grazie alle basi ball, è stato in base una volta su 2. Purtroppo la parte centrale del lineup è stata insufficiente, almeno quando ha avuto l'occasione per far segnare i compagni. Infatti, se guardiamo la media battuta, Frignani ha battuto come Casolari, mentre Solano e Sheldon hanno battuto come Bischeri. Emerge inoltre come i toscani abbiano avuto tanto dalla parte bassa del lineup, che nelle prime due partite a dire il vero ha latitato. I due punti battuti da Andrea De Santis sono stati classificati come i punti vincenti battuti a casa nelle due partite disputate a Bologna. In particolare 3 dei 4 punti battuti a casa dalla Prink in gara3 e gara4 si devono a valide degli ultimi due battitori del lineup biancorosso. Nella "parte debole" della Fortitudo, solo Pantaleoni (peraltro solo 3 turni di battuta per lui) ha battuto un punto a casa, peraltro vincente, anche se nell'occasione era schierato in sostituzione di Frignani. Da rilevare infine che un terzo dei punti battuti a casa della Fortitudo siano avvenuti con volata di sacrificio, ad ulteriore dimostrazione di quanto i biancoblù abbiano faticato ad eseguire battute valide decisive. Per concludere, dalle statistiche emerge come i biancorossi siano stati più efficaci nei bunt di sacrificio, quasi mai falliti quando sono stati chiamati da Medina, mentre la Fortitudo ha provato a forzare il gioco, come era logico aspettarsi da una squadra che doveva inventarsi qualcosa per avanzare sulle basi, ed il risultato è meno negativo di quanto si sia percepito guardando le gare, visto che ci sono state 9 basi rubate, a fronte di 4 colti (69% sul totale tentativi, ma la media in campionato superava l'80%), mentre dall'altra parte, al di là delle apparenze, Nilson faceva buona guardia, concedendo appena 3 rubate, a fronte di 2 colti rubando. Degli errori si è già detto, ma va stigmatizzato il calo di concentrazione difensiva da parte di Solano, evidentemente direttamente proporzionale al suo calo di efficacia offensiva.

Che fare per esaurire questa tendenza: è difficile trovare dei correttivi tattici quando non entrano le battute, soprattutto nei momenti decisivi. Tra l'altro, almeno Navarro mi ha dato l'impressione di gestire i nostri battitori come il gatto con il topo, soprattutto in gara4, uscendo maestosamente dalle situazioni difficili che si era creato. In tutti i casi, anche se non è per molti spettacolare, occorre insistere con i bunt quando il leadoff va in base. Occorre insistere nella forzatura del gioco, provando anche più batti e corri, oltre che i tentativi di rubata. Spesso non siamo riusciti ad avanzare quando ci sono state eliminazioni in diamante e avevamo uomini in base. Una mossa poteva essere la "rivoluzione" del lineup, ma non ha portato grandi frutti quando è stata applicata in gara4. Probabilmente non ha pagato la scelta di fare avanzare Solano al secondo spot, mentre il capitano, desideroso di riscossa, è stato spostato troppo indietro. Un'altra scelta può essere quella di rimaneggiare la squadra per quel che si può, in fondo non c'è molto da perdere, inserendo innanzitutto Pantaleoni dall'inizio, e magari provando anche Bidi Landuzzi. Inserire due nuovi elementi, che tra l'altro sono ben capaci di battere, può dare una scossa decisiva alla squadra. Per quanto riguarda i lanciatori invece, vista l'estrema disponibilità di pitcher (gli italiani saranno quasi tutti freschi e riposati, Bazzarini e Cerbone compresi), si può provare la tattica di inserire un rilievo al primo piccolo segnale di cedimento del pitcher. A meno che il rilievo sia scarso (non è il caso della Fortitudo) oppure in giornata negativa, l'inserimento di un nuovo lanciatore di solito disorienta i battitori avversari almeno per un paio di inning. Ma i veri correttivi che occorrono sono quelli mentali, e credo che la vera Fortitudo, se riesce a venire fuori, possa tranquillamente vincere tre gare consecutive contro la pur fortissima Grosseto, come stava per avvenire al Falchi a fine agosto, ricordate?


Gara5: Italeri Bologna - Prink Grosseto  9 a 5

L'ONORE E' SALVO. ORA OCCUPIAMOCI DI DIFENDERE IL TRIANGOLINO TRICOLORE 

Vittoria dell'orgoglio della Fortitudo di Rolando Cretis (ultima partita per lui?). Rollandini smontato da un primo inning pirotecnico con 6 punti subiti. Badii poi contiene le mazze biancoblù, che si accontentano di amministrare la rimonta maremmana, in una gara viziata da errori dovuti anche alla pioggia che è caduta da metà gara in poi.

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Resoconto (da sito Fortitudo)

Commento (da baseball.it)

16.10.04. I numerosi maremmani che sono accorsi per gustarsi la conquista dello scudetto già alla quinta partita, dovranno ancora aspettare, almeno altre 27 eliminazioni, e speriamo davvero non bastino. Mister zero pgl, alias David Rollandini, a distanza di meno di due mesi dalla sua ultima apparizione al Falchi, ha trovato un'altra giornata no, sotto i colpi di una vera "Santa Barbara" già al primo inning, concluso sul 6 a 0 per la Fortitudo, in una sensazione di gioia e tripudio per i fans bolognesi, mista al rimpianto di doversi trovare a rincorrere una serie che avrebbe potuto tranquillamente essere condotta nel perfetto equilibrio, ed invece ci trovava sotto 3 a 1, ad un passo da un clamoroso sweep interno che avrebbe consegnato anzitempo lo scudetto ai toscani, ma soprattutto leso l'onore di una squadra che non è certo da meno rispetto alla Prink.

Tornare a Grosseto sul 2 a 3 pone comunque la Fortitudo davanti ad un'impresa se non impossibile, quanto meno difficile, anche se l'inizio di gara5 può fare ben sperare. Peccato solo che questo avvio pirotecnico abbia reso sazia questa squadra che successivamente non ha saputo infierire sul rilievo messo in campo da Medina, ma anche questo speriamo che sia una tattica, una scelta di preservare i nostri per le difficili sfide che ci aspettano nei prossimi due giorni (pioggia permettendo), innanzitutto gara6, nella quale ovviamente siamo obbligati a vincere per rimanere aggrappati alla serie, e giocarci tutto in una gara7 dagli esiti sempre molto incerti, dipendendo anche dalla condizione dei pitcher.

Medina si è giocato un "carico da 11", approfittando dei rinvii per pioggia, schierando un Rollandini che aveva dalla sua un riposo di sei giorni dall'ultima partita lanciata, e già i grossetani immaginavano che l'oriundo potesse vincere a man bassa la sfida contro un Cretis che, seppur ancora intonso, quest'anno è visibilmente indebolito dall'avanzare inesorabile dell'età; invece il loro miglior pitcher (Navarro escluso) è entrato in una crisi mentale, piuttosto che fisica, sotto i colpi delle determinatissime mazze biancoblù, che presentavano alcune novità nella successione del lineup (Hecker promosso al secondo spot, tre mancini in successione dopo Rigoli, cioè lo stesso Hecker, poi Liverziani e Fontana) e la scelta sacrosanta di tenere l'irriconoscibile Solano nel dugout, schierando all'interbase Giovanni Pantaleoni sin dall'inizio.

Cretis poteva dunque condurre una gara molto intelligente, limitando il più possibile i danni prodotti dall'attacco grossetano - bisogna dire - mai domo e non rassegnato a dover fare una figuraccia, sostenuto dal rilievo Badii, che dopo un secondo inning sofferto, era capace di azzerare i biancoblù, che tra l'altro sono ricaduti in una china molto simile alle gare precedenti, buttando al vento alcune occasioni clamorose per allungare e chiudere definitivamente la partita in anticipo. Il costo di quanto sopra è stato pagato con l'inserimento di Bazzarini prima del tempo, e verosimilmente Stefano non sarà disponibile per gara6, e con la chiusura dello specialista Milano, per non correre troppi rischi, che a dire il vero ha dovuto lanciare poco più che una decina di lanci. Per contro i biancorossi hanno risparmiato Rollandini (ma con che morale potrà dare il suo eventuale contributo nel futuro prossimo?), spremendo unicamente Badii, salvo l'ottavo inning lanciato da Luciani, e verosimilmente in gara6 potranno utilizzare Ginanneschi e lo stesso De Santis, sempre che quest'ultimo abbia già smaltito, almeno in parte, le fatiche di martedì scorso. Per quanto riguarda i biancoblù, se appare chiaro che nell'eventuale gara7 partirà Matos e sarà a disposizione Milano e forse Bazzarini, rimane qualche dubbio per gara6, legato alle condizioni di Fabio Betto, che non ha ancora lanciato in questi playoff. In tutti modi sarà disponibile Marc Cerbone, che ha lanciato molto meno di De Santis, e Corradini come rilievo.

Il baseball è uno sport nel quale ogni partita ha la sua storia, e la prestazione dei lanciatori incide profondamente sull'esito del match, dunque è difficile azzardare previsioni. L'ottimismo della volontà ci dice che la Fortitudo può giocarsi tranquillamente le proprie chances, nonostante il 2 a 3 ed il clima ostile che sicuramente incontrerà a Grosseto. Il pessimismo della ragione ci consegna una riflessione, secondo la quale, al di là degli equilibri del monte di lancio, che non ci vedono sfavoriti, per giocarsi lo scudetto l'Italeri dovrà anche completare la svolta per quanto riguarda l'attacco. In particolare occorre che alcuni battitori, soprattutto Claudio Liverziani, tornino almeno vicini ai loro livelli. Per esempio, in gara5 c'è stata la conferma di Hecker, senz'altro il più produttivo in questa serie finale, in più c'è stato l'importante recupero del capitano, Lele Frignani, e l'ottima prestazione di Robert Fontana, che ad onor del vero era uno dei pochi che aveva fatto intravedere qualcosa. Ma non basta: occorre più continuità da Rigoli, da Dallospedale, occorre il vero Liverziani. Infine va valutata la situazione di Sheldon ed Antigua, alla luce della scelta di tenere a riposo Solano per gara5, situazione che per quanto mi riguarda può tranquillamente essere ripetuta nelle gare successive. Il primo è al momento imprescindibile in fase difensiva, e si fa perdonare il basso rendimento offensivo, il secondo invece potrebbe essere tranquillamente sostituito da Bidi Landuzzi, forse ci perderemo qualcosa dietro al piatto, ma se i livelli di Nilson ed il suo atteggiamento al box sono quelli visti in buona parte della finale, allora può tranquillamente accomodarsi vicino al suo connazionale. Opinione del tutto personale.

Cronaca: Falchi sempre più deserto, anche per le condizioni meteorologiche che minacciano pioggia, e sui meno di mille spettatori almeno un quarto sono grossetani, che occupano un settore delle gradinate sopra il dugout ospite. Dopo il primo lancio effettuato dal grande Poz, alias Gianmarco Pozzecco, stella dei cugini del basket, inizia la gara, nella quale Cretis inizia con due out, poi subisce un doppio da Ramos, che non sortisce effetti ulteriori. Al cambio sale Rollandini in pedana, ed inizia una vera sofferenza. Probabilmente la prossima volta che dovrà venire a lanciare da queste parti si darà davvero per malato. Lungo doppio al centro di David Rigoli, Hecker lo manda a casa con una valida sempre in quella direzione (1 a 0). Si presenta Liverziani che va out, lo segue Fontana che gira subito un gran doppio verso destra, segue una base ball a Dallospedale: basi piene. Piatto succulento per Antigua, che batte il 2 a 0 con una validina. Rollandini è in piena crisi e concede un'altra base a Lele Frignani (3 a 0). Sheldon batte una lunga volata, ed entrano addirittura due punti (5 a 0), anche per l'errore di tiro di De Santis. Anche Pantaleoni, ultimo uomo del lineup, va in valida ed entra il 6 a 0. Ciao Rollandini, torna quando vuoi.

Al secondo inning comunque i grossetani hanno la forza di reagire, con Casolari che batte un doppio, seguito da una base ball ad Ozuna e ad un bunt di sacrificio di Bischeri che porta entrambi i corridori in posizione punto. Esposito batte una rimbalzante che fa entrare il 6 a 1, ma Pantaleoni sbaglia l'assistenza per eliminarlo in prima base, così l'oriundo gira per la seconda, ma intanto Liverziani si trova in mano la pallina, rimbalzata contro il muretto, ed opera una facile eliminazione dello stesso Esposito lanciando in seconda base. Un'azione davvero curiosa e sfortunata per i maremmani. L'Italeri risponde subito nella parte bassa dell'inning: Liverziani in base per errore, seguito da Fontana (singolo): Dallospedale manda a casa Claudio con una valida (7 a 1) e successivamente Antigua fa altrettanto con Fontana con una volata di sacrificio (8 a 1). La partita potrebbe dirsi chiusa, ma da quel momento Badii non concede più nulla, o quasi. I toscani si rifanno sotto al quarto inning: due doppi in sequenza di Casolari e Ozuna, ma i punti entrano solo con le successive eliminazioni in diamante di Bischeri ed Esposito (8 a 3, fra il tripudio biancorosso). Al quinto inning inizia a piovere, ed al sesto, sotto il diluvio, Grosseto accorcia ancora: con due out, Bischeri esegue un singolo, facendo segnare Carvajal, in seconda base per un doppio (8 a 4). Per non rischiare, Mazzotti inserisce Bazzarini, con Cretis che esce fra gli applausi, in quella che potrebbe essere la sua ultima partita da biancoblù. Grazie davvero di tutto, immenso Rolando.

Bazzarini pone fine alla "emorragia", pur con qualche patema, dovuto ad un paio di colpiti, basi ball ed errori dei compagni, condizionati dalla pioggia. Nell'ultimo inning arriverà il quinto punto per i toscani (volata di sacrificio di Carvajal), con Milano sul monte e due uomini in base lasciati da Bazzarini (un errore di Sheldon ed una valida di Ermini). L'Italeri per conto suo aveva arrotondato il punteggio all'ottavo inning, in un'azione viziata da un vistoso errore difensivo di Ozuna. Tuttavia la Fortitudo si è resa ancora una volta sciupona al sesto e settimo inning: al sesto ha lasciato Frignani in terza base (gran doppio al centro, quasi fuori, più bunt di Sheldon), con Pantaleoni e Rigoli che non ne hanno saputo approfittare; al settimo addirittura in una situazione di basi piene e nessun out non si è raccolto nulla, per l'eliminazione a casa base in scelta difesa su una palla toccata debolmente da Dallospedale e per un successivo, incredibile ed inaccettabile doppio gioco su una battuta di Nilson Antigua. Il dominicano, peraltro, chiude con buone statistiche (1 su 3 e 2 rbi), ma dà, almeno al sottoscritto, un'impressione veramente negativa come atteggiamento al box di battuta.

Una vittoria comunque molto importante, che dà morale alla truppa e contemporaneamente mette qualche dubbio ai maremmani, che forse pensavano di aver già lo scudetto in tasca. Dunque, tutti a Grosseto, oppure incollati davanti a RAISPORTSAT, magari con il sonoro di Ciao Radio. Il sogno continua ...

ALCUNI GIUDIZI SUI SINGOLI (I MIGLIORI FRA I BIANCOBLU')

- Rolando Cretis, voto 6.5 (10 per la carriera): ancora una volta grazie.
- Stefano Bazzarini (voto 7): sempre affidabile, poteva essere il partente di gara6...
- Robert Fontana (voto 8): veramente scatenato. L'arma in più per la Fortitudo, 3 su 4 per lui.
- Evan Hecker (voto 7.5): il migliore dei nostri finora nella serie finale; un gran acquisto, da riconfermare al buio. 3 su 5 questa sera, con 1 rbi (quello classificato vincente). Peccato per una grave incertezza in fase difensiva.

Gara6: Prink Grosseto - Italeri Bologna 0 a 0

BBC PRINK GROSSETO
CAMPIONE D'ITALIA 2004 

Sotto il diluvio (partita interrotta all'ottavo inning) gara6 va a Grosseto e diventa decisiva ai fini dell'assegnazione dello scudetto 2004. I maremmani vincono con merito e nettamente, ma ancora una volta l'Italeri spreca e compromette la gara sin dall'inizio.

Play by play (da baseball.it)

Statistiche (da sito Fibs)

Commento (Comunicato Motola)

Resoconto (da sito Fortitudo)

Commento (da baseball.it)

17.10.04. Manca un centesimo per fare un euro. Anche ieri sera la Fortitudo Italeri si è costruita le occasioni per potersi giocare e vincere gara6 ed andare alla "bella", ma ancora una volta non è stata in grado di colpire nei momenti decisivi, di fronte ad un'avversaria invece spietata, che ha piegato la Fortitudo nonostante un numero di valide inferiore, ma ha sempre saputo portare a casa i propri corridori, spesso in condizioni di due out. E' arrivato anche il primo fuoricampo della serie finale, autore Ramos Gizzi.

E così la Fortitudo Italeri ha raccolto due secondi posti nel 2004, la coppa e lo scudetto, tre se aggiungiamo l'effimera coppa Italia, assegnata a chi vince la regular season. Doppietta quindi dei grossetani, come avvenne l'anno scorso a favore dei biancoblù. Per chi è fortitudino "a tutto tondo", come il sottoscritto, i secondi posti diventano ben cinque, in questo 2004, anno bisestile, perché anche i cugini del basket avevano anticipato la stessa performance nella scorsa primavera, oltre ad una eliminazione in semifinale di coppa Italia. Bisogna prenderla con filosofia, proprio come ha iniziato a fare il patron della Fortitudo Basket, Giorgio Seragnoli, che sostiene che non bisogna più parlare di secondo posto, bensì di "medaglia d'argento". La medaglia d'oro i nostri la meritano quantomeno a livello di sportività, visto l'epilogo dell'ultima partita, quando hanno praticamente dato partita vinta ai maremmani, dopo la sospensione decretata dagli arbitri, evitando a tutti di passare un'inutile ulteriore ora sotto il diluvio, aspettando la ripresa di un match che non sarebbe mai ripreso, consentendo così di iniziare i festeggiamenti in Maremma per i nuovi campioni d'Italia ed i loro sostenitori.

Ecatombe di pitcher, questa volta, sul monte di lancio biancoblù, reso di difficile praticabilità dall'abbondante pioggia. Cerbone è stato sostituito prima della fine del quinto inning, con il punteggio ancora in bilico ed una situazione difficile sulle basi. Mazzotti doveva cercare di rimanere in partita, e bene ha fatto ad inserire il suo miglior rilievo, Fabio Milano, che però a sua volta non è riuscito, in questa circostanza, a fermare l'emorragia di punti che l'Italeri si è trovata a subire. Grosseto ha sempre battuto quando aveva uomini in base, e così il numero delle loro valide è sempre andato pari passo con la quantità di punti segnati. Al contrario la Fortitudo ha battuto con una certa continuità, ma ha raccolto poco, perché una volta che gli uomini erano sulle basi, la vena offensiva si interrompeva di colpo.

Fabio Milano questa volta poco ha potuto per salvare la baracca, anzi ha vissuto lo spezzone di partita per lui più difficile in tutta la stagione, tanto che Mazzotti si è trovato a dover spendere la carta Betto, e tutti purtroppo abbiamo capito perché era stato tenuto a riposo fino a quel momento. Fabio Betto non ha più concesso molto agli appagati maremmani, ma si è visto chiaramente che il lanciatore paga ancora pesantemente i sintomi dell'ultimo infortunio, nonostante siano passati già quasi due mesi dall'ultima apparizione, proprio contro Grosseto. Quando è entrato Corradini, in evidente difficoltà durante i lanci di riscaldamento sul monte, e sul punteggio di 8 a 3 per i maremmani (eravamo nella seconda metà dell'ottavo inning), è arrivata la citata sospensione, ed il risultato sarà omologato sul punteggio totalizzato fino al settimo inning, dunque 8 a 2. Altra vittoria di De Santis, che non ha certo lanciato bene, ma ha saputo uscire dalle situazioni di difficoltà, aiutato dall'attacco biancoblù.

Dunque, le quattro vittorie toscane sono equamente divise fra Navarro e lo stesso Riccardo De Santis, ma tutti i grossetani, come molti dicono, hanno svolto bene il loro compitino, senza strafare, come era successo in campionato, ma facendo le cose giuste al momento giusto. Non ci sono eroi, tranne forse i due pitcher, ma ognuno dei giocatori maremmani è stato importante per lo svolgersi di questa serie, tutto il lineup ha portato qualcosa, a partire da quelli che hanno battuto di meno, la parte bassa del lineup, quelli che hanno portato a casa i punti decisivi per le due vittorie decisive di Bologna. La difesa toscana, dopo un inizio difficile, si è registrata in corso d'opera, e nelle sei partite ha fatto sicuramente meglio di quella bolognese. Si può dire che la differenza fra le due squadre attenga innanzitutto alla mentalità ed allo spirito che ti consente di sfruttare al meglio le occasioni in attacco, ma anche la difesa ha inciso molto, non solo per i meno errori, quanto per certe giocate difensive, soprattutto doppi giochi, che in alcune partite, compresa l'ultima hanno tagliato le gambe alla Fortitudo.

Non vi è stata dunque una vera supremazia sul monte di lancio, come in qualche modo testimoniano anche le cifre finali. Fino a gara5 il monte biancoblù aveva subito meno valide, meno pgl, concesso meno basi ed effettuato più eliminazioni al piatto. I grossetani hanno sfruttato i rinvii per pioggia per riposare meglio i propri partenti, ma alla fine bisogna ammettere che a finire in riserva di ossigeno è stato proprio il nostro monte di lancio, anche perché evidentemente Betto non era utilizzabile, mentre Incantalupo ha salutato la compagnia dopo gara3, perché doveva rientrare in patria per problemi di lavoro. Resta un po' il rimpianto di non aver potuto utilizzare in gara6 il lanciatore più in forma, Stefano Bazzarini, utilizzato da Mazzotti in gara5. Alla luce dei fatti bisognava fare di tutto per tenerlo a riposo per la gara successiva, ma la colpa non è tanto di Mazzotti, che lo ha inserito perché Cretis stava entrando in riserva e si rischiava di compromettere il risultato, quanto dell'attacco biancoblù che dopo i primi due inning si è bloccato improvvisamente al cospetto dei lanci di Badii.

Onore al merito alla Prink e a tutti i suoi giocatori. Tre ottimi partenti, tra i quali il solo Rollandini è andato al di sotto delle attese, dopo una stagione straordinaria, mentre Navarro si è laureato con merito come miglior pitcher del torneo. Onore anche a Riccardo de Santis, che nonostante la giovane età ha usato tutto il suo mestiere per fermare la Fortitudo, e c'è riuscito pienamente. Medie battuta non da campione d'Italia, ma lo scudetto si vince anche così, come facevano Rimini e Nettuno, cogliendo l'attimo, concentrando le valide al momento giusto, battendo più extrabase degli avversari, chiudendo la difesa, partecipando tutti, dal primo all'ultimo uomo del lineup. Mi è piaciuto molto Carvajal, il più continuo in fase offensiva ed ottimo difensore, almeno nelle finali. Merita la palma del migliore (lanciatori esclusi). Ma Casolari ha punito l'Italeri in gara1; De Santis ed in generale la parte bassa del lineup (anche Bischeri, meglio del previsto dietro al piatto, ed Esposito) sono stati decisivi in gara3 e gara4, la svolta della serie; Ermini e Ramos sono stati i migliori maremmani in battuta, ed il secondo ci ha massacrato con gli extrabase; Ozuna si è scatenato in gara6; il solo De Franceschi ha sentito il peso degli anni.

Ometto questa volta il resoconto di quest'ultima partita (rimandandovi al play by play di baseball.it) per addentrarmi in un'analisi "a caldo" di questa serie finale, con particolare riferimento alle prestazioni offensive e difensive dei biancoblù, che l'hanno condizionata e rimandando un'analisi più meditata sulla stagione dell'Italeri ai prossimi giorni. Premetto che il giudizio sulla squadra ed i ragazzi è comunque positivo, per la qualità e per l'impegno mostrato, anche se l'obiettivo di bissare il successo dell'anno scorso non è stato raggiunto. Abbiamo mostrato in questa finale alcuni limiti, e se ci pensiamo il tutto è in continuità con quanto abbiamo mostrato durante tutta la stagione. Dunque la Fortitudo è a pieno titolo la numero due in Italia, nettamente superiore a tutte le altre squadre, a parte Grosseto, che alla fine ha meritato lo scudetto, nonostante abbia disputato una finale su livelli inferiori rispetto al suo rendimento stagionale, con alcuni uomini che hanno battuto con medie dimezzate rispetto alla regular season. I limiti dell'Italeri sono quelli che erano nell'aria, che erano stati percepiti da molti sostenitori durante tutto lo svolgimento della stagione, nonostante i risultati, che ponevano la Fortitudo addirittura al di sopra del rendimento dell'anno precedente. L'unica e fondamentale differenza è stata che l'Italeri ha sempre saputo fare di necessità virtù, e se durante il campionato ha "legnato" di meno rispetto la stagione precedente, soprattutto in termini di extrabase, era comunque sempre riuscita a rimediare questa situazione, sfruttando bene le occasioni per vincere le partite. Nei playoff questo non è successo, come più volte ripetuto, e dunque questi maledetti extrabase che non arrivavano hanno inciso non poco. Purtroppo siamo anche arrivati a queste finali con diversi giocatori importanti in cattive condizioni psicofisiche, e questo ha inciso notevolmente nell'ambito di una serie che ha viaggiato sul filo dell'equilibrio.

E' difficile individuare qualcuno che si sia "salvato" da questa situazione, se non Evan Hecker, arrivato alla chetichella durante l'estate per il fallimento dell'esperimento Urueta, ed ingaggiato sostanzialmente per fare il backup degli esterni. Intelligentemente Mazzotti lo ha inserito dal primo all'ultimo inning disputato in queste finali, ma non è bastato. Per il resto abbiamo avuto rendimenti individuali al di sotto del valore potenziale dei nostri giocatori. Inizio dai due stranieri, vero "punto dolens". Solano ha iniziato la stagione in modo pirotecnico, nonostante le cattive condizioni fisiche. Ad inizio stagione si è portato la squadra in spalla, in alcune circostanze, battendo con medie superiori a 500. A metà stagione ha cominciato a perdere colpi, a partire dalla settimana di Coppa Campioni dove è parso un desaparecidos, e si è notato purtroppo negativamente solo in finale. Ha concluso la stagione sfruttando l'inerzia iniziale, e nonostante un calo verticale ha mantenuto la "corona" dei punti battuti a casa, finendo terzo in media battuta, proprio dietro a due grossetani (Ermini e Ozuna). I suoi playoff, e soprattutto la sua finale, sono stati inguardabili, sia per l'atteggiamento al box, sia per la concentrazione a livello difensivo. E' venuto meno nel momento decisivo del torneo, e questo non si può accettare da uno straniero, cioè chi è chiamato qua per fare la differenza. Mazzotti se ne è accorto dopo gara4 e lo ha tenuto fuori nelle ultime due partite, inserendo un Pantaleoni ancora condizionato da malanni fisici. Se devo dare un giudizio su queste due stagioni di Fausto Solano, questo non può essere che ampiamente positivo: è stato uno dei principali attori che hanno consentito la conquista del tricolore dopo 19 anni, ma se mi chiedete adesso se voglio rivederlo nel 2005 in maglia biancoblù, vi rispondo di no. Per Nilson Antigua il ragionamento è leggermente differente, perché il nostro ricevitore ha mostrato dietro il piatto notevoli miglioramenti da un anno all'altro, qualificandosi a mio avviso come miglior catcher del torneo. Il suo atteggiamento al box di battuta è quanto meno discutibile: non ha pazienza, gira quasi tutte le palline che gli vengono lanciate, ma è una caratteristica che abbiamo imparato a conoscere dalla prima settimana in cui è arrivato a Bologna, e che, oltre a fruttare medie battuta non eccelse e medie arrivi in base scadenti, lo rendeva comunque un attaccante pericoloso, in termini di punti battuti a casa, anche importanti. L'anno scorso ha migliorato esponenzialmente le proprie prestazioni durante i playoff, mentre quest'anno è avvenuto il contrario, anche dietro al piatto. Sarebbe forse da confermare, soprattutto per non doverlo incontrare da avversario in futuro, ma la presenza di due giocatori "made in Bo" come Landuzzi e Monari (il primo non ha avuto spazio, il secondo è stato mandato ad Imola a fare esperienza), alla luce di questa finale consigliano di giocare "il jolly" dello straniero in un'altro ruolo, dando fiducia ai nostri, che non sfigurano visto il livello medio dei ricevitori. Nilson è venuto a mancare nelle prime tre importanti partite della serie, e si è ripreso solo nelle ultime tre, migliorando le proprie statistiche, ma mantenendo un atteggiamento al box di battuta poco lungimirante, che ha prodotto danni anche nelle ultime partite, con battute finite troppo spesso in doppio gioco.

David Rigoli ha disputato una stagione mediocre, salvo la parentesi positiva in Coppa. Nei playoff ha iniziato un lento miglioramento e nella serie finale ha disputato un paio di partite di qualità a livello offensivo. Va detto che in difesa ha sempre reso ai suoi livelli. Anche lui però è stato fra quelli che hanno sprecato occasioni, anche se va ricordato che in gara2 la sua valida ha dato il via alla riscossa. Sullo stesso piano, valutando la serie finale, è stato Dallospedale, autore invece di una regular season grossomodo sui suoi consueti buoni livelli. Il Dallo ha iniziato bene questa serie finale, ed è stato il primo protagonista della vittoria in gara2, poi si è spento, unendosi alla cooperativa dello sperpero. Claudio Liverziani è uno dei punti di maggiore discussione fra gli appassionati, perché è evidente il suo calo di rendimento rispetto gli anni scorsi. Il problema non attiene tanto alla media battuta o agli arrivi in base, quanto al fatto che il miglior giocatore d'Italia quest'anno si è ritagliato un ruolo da comprimario, diminuendo esponenzialmente la potenza delle proprie battute ed i pbc, risultando quasi mai determinante per la vittoria dei propri colori. Un rendimento comunque molto buono durante la regular season, in calo nei playoff, soprattutto in finale, ma non da Claudione. Il capitano, Daniele Frignani, ha avuto una stagione un po' sofferta, ed a livelli inferiori rispetto alle precedenti, pur mantenendo buoni livelli offensivi e difensivi (media battuta, pbc e difesa). Purtroppo è entrato in una crisi molto buia nelle prime gare della finale, ed è stato il simbolo delle occasioni mancate dalla Fortitudo, rischiando di finire ingiustamente come capro espiatorio. Da campione si è ripreso nel corso della serie, e non è da tutti uscire dal tunnel in tempo utile. Il rendimento della squadra ha dimostrato che il problema non era lui. Robert Fontana ha patito una stagione nella quale prima ha dovuto fare spazio ad uno come il Pipe Urueta, poi ha conquistato una maglia da titolare a suon di prestazioni, senza però conquistare un ruolo difensivo. Tenere un giocatore così per utilizzarlo esclusivamente da battitore designato è un lusso, anche per l'Italeri. Complessivamente è stato uno dei più positivi durante la stagione, e fra i migliori anche nella serie finale, in particolare nella fase centrale della stessa.

E' quanto mai difficile approcciare un ragionamento su David Sheldon, perché una critica a questo veterano del baseball italiano rischia sempre di suonare come un'eresia. Sheldon ha disputato una stagione nelle attese: grandioso in difesa, sterile in attacco. Nei playoff la difesa biancoblù è stata meno efficace rispetto alla media stagionale, e credo che nel 2004 siamo addirittura migliorati rispetto all'anno dello scudetto. Anche il difensore dell'hot corner non è indenne da questa sensazione di maggiore perforabilità, soprattutto nei momenti decisivi nei quali la cerniera deve essere ben chiusa. In più, se in campionato batteva poco, ma in momenti importanti, risultando tra l'altro il miglior fuoricampista, nella finale ha battuto quasi niente, a partire dai momenti più importanti. E' dunque anch'egli responsabile in solido ed a livello individuale. Se nonostante l'età deciderà di continuare a giocare a livello di A1 la Fortitudo si troverebbe in un difficile dilemma in merito alla sua riconferma, perché di giocatori come questo qua ne circolano davvero pochi nel batti e corri italiano. Giovanni Pantaleoni, il suo sostituto naturale, ha vissuto una stagione tormentata, anche sul piano fisico, e non all'altezza delle aspettative. Ma era al primo anno. In finale è stato utilizzato poco, salvo nelle ultime due gare nelle quali si è prestato al ruolo di interbase al posto di Solano. Era difficile farlo rimpiangere, anche se in alcuni momenti non si è notata la differenza. Rimane comunque nell'album dei bei ricordi il punto vincente battuto a casa in gara2. Lo considero ad ogni modo una delle basi per il futuro dei biancoblù. Di Evan Hecker non si possono che spendere parole d'elogio, ed in questo scorcio di torneo si è meritato sicuramente una conferma, anche da titolare. E' uno che bada al sodo, uno che gioca un baseball tutto di utilità, sfruttando intelligentemente le proprie potenzialità, pur non disponendo di fisico o di tecnica sopraffina. Se si potesse mixare a Nilson Antigua, cogliendo i lati positivi dei due, verrebbe fuori un giocatore da Major League.

Per quanto riguarda i lanciatori, come detto non sono stati più di tanto responsabili delle quattro sconfitte. Matos e Cerbone, i due perdenti, hanno comunque disputato una finale più che onorevole ed ai loro livelli. Bazzarini si è confermato un ottimo prospetto e sicuramente un punto fermo per i prossimi anni. Cretis purtroppo sembra al capolinea di una splendida carriera, e l'anno prossimo occorrerà organizzarsi di conseguenza, anche perché preoccupano le condizioni fisiche di Fabio Betto. Incantalupo ha fatto il possibile per aiutarci, ed ha ... rubato inning importanti, ed alla fine ne abbiamo compreso l'importanza. Fabio Milano, al di là dell'ultima partita, si è confermato closer di razza, mentre Corradini è stato utilizzato in momenti non topici, in continuità con una stagione per lui complicata, nella quale non si è potuto probabilmente allenare al meglio. Questo rimane uno sport dilettantistico, seppur le spese ... vengono tutte rimborsate, e tante volte, se non sempre, dietro le prestazioni sportive dei giocatori ci sono le storie delle loro vite, legate al lavoro, alla famiglia, a questioni varie. Nello sport dilettantistico incidono davvero tanto, e nulla si può rimproverare, diversamente da quanto accade per i professionisti, per il quale lo sport coincide con il lavoro. Per questo motivo sono stato un po' duro con gli stranieri (Matos a parte), perché da loro, che, almeno qua a Bologna, vivono solo di baseball, ci si aspetta sempre qualcosa di più, rispetto a chi, la mattina dopo l'allenamento o quella che precede la partita, deve "timbrare il cartellino".

GRAZIE LO STESSO RAGAZZI, GRAZIE ALLA SOCIETA' CHE MERITA ALTRI 100 SCUDETTI. L'AQUILA NON E' VOLATA SULLA CIMA PIU' ALTA, MA NON PER QUESTO SMETTERA' DI VOLARE. ARRIVEDERCI ALL'ANNO PROSSIMO, E SPERIAMO CHE L'INVERNO PASSI IN FRETTA...

Nei prossimi giorni un commento complessivo alla stagione: rimanete "sintonizzati" sul Re degli Achei.

STATISTICHE DELLA FINALE PLAYOFF 2004

    punti H / AB BAVE RBI E     punti H / AB BAVE RBI E
gara1 Italeri 0 5 / 32 156 0 3 VS Prink 3 8 / 30 267 3 3
gara2 Italeri 5 12 / 43 279 4 1 VS Prink 4 8 / 37 216 4 1
gara3 Italeri 1 4 / 27 148 1 2 VS Prink 2 7 / 36 194 2 1
gara4 Italeri 1 8 / 31 258 1 1 VS Prink 3 7 / 32 219 2 0
gara5 Italeri 9 11 / 29 379 7 3 VS Prink 5 8 / 35 229 5 3
gara6 Italeri 2 11 / 30 367 2 1 VS Prink 8 10 / 29 345 8 0
totale Italeri 18 51 / 192 266 15 11 VS Prink 25 48 / 199 241 24 8

battitori

battitore H AB AVE RBI XB altro battitore H AB AVE RBI XB altro
Rigoli 8 24 333 1 2 2b, 1 3b 1 sh, 4 sb De Franceschi 5 25 200 0 1 2b  
Hecker 8 21 381 1   1 gwrbi Ermini 8 27 296 1 2 2b 1 E
Liverziani 6 19 316 1 1 2b 2 sb Ramos Gizzi 8 23 348 1 3 2b, 1 hr1 1 sh, 3 sb, 1 cs, 1 E
Fontana 7 24 292 0 1 2b 1 cs Carvajal 6 21 286 6 2 2b 1 sf, 1 sb, 1 E
Dallospedale 6 20 300 3 1 2b 1 sh, 2 sb, 2 cs, 1 E Casolari 5 22 227 2 4 2b 1 sb, 1 gwrbi
Antigua 7 23 304 2 1 2b 1 sf, 2 cs, 2 E Ozuna 6 22 273 5 2 2b 2 sb, 2 E, 1 gwrbi
Frignani D. 5 20 250 2 1 2b   Bischeri 2 21 95 3 1 2b 3 sh, 1 sf, 1 E
Sheldon 2 18 111 2 1 2b 2 sh, 1 sf, 1 E Esposito 5 18 278 4 1 2b 1 sf
Pantaleoni 1 10 100 2   1 sf, 1 sb, 2 E, 1 gwrbi De Santis A. 3 20 150 2   3 sh, 1 cs, 1 E, 2 gwrbi
Solano 1 13 77 1   1 sf, 1 sb, 4 E Navarro           1 E
Incantalupo           1 E              
totale Italeri 51 192 266 15 8 2b, 1 3b 4 sh, 4 sf, 10 sb, 5 cs, 11 E totale Prink 48 199 241 24 16 2b, 1 hr1 7 sh, 3 sf, 7 sb, 2 cs, 8 E

lanciatori

lanciatore gara spec. inning l. h bb k er lanciatore gara spec. inning l. h bb k er
Matos 1 LO 7.0 7 0 4 2 Navarro 1 WO 9.0 5 1 6 0
Corradini 1 RF 1.0 1 1 0 0 Rollandini 2 ST 7.0 6 4 11 1
Incantalupo 2 ST 3.0 4 3 4 2 Ginanneschi 2 R 0.2 3 0 0 3
Bazzarini 2 R 5.0 2 3 7 0 Coppola 2 LO 3.1 3 2 0 1
Milano 2 WO 3.0 2 1 5 0 De Santis R. 3 WO 9.0 4 5 5 1
Cerbone 3 LO 7.1 6 0 5 2 Navarro 4 WO 9.0 8 2 9 1
Incantalupo 3 RF 1.2 1 0 3 0 Rollandini 5 LO 0.2 5 2 0 6
Matos 4 LO 6.2 7 4 7 2 Badii 5 R 7.0 6 3 1 0
Corradini 4 RF 2.1 0 1 2 0 Luciani 5 RF 0.1 0 0 0 0
Cretis 5 WO 5.2 7 1 1 4 De Santis R. 6 WO 7.0 11 1 3 2
Bazzarini 5 R 2.1 1 1 1 0 totale prink       51 20 35 15
Milano 5 RF 1.0 0 0 1 0                
Cerbone 6 LO 4.1 6 1 3 3                
Milano 6 R 1.1 3 3 0 4                
Betto 6 RF 1.1 1 0 1 0                
totale italeri       48 19 44 19