NON LAMENTIAMOCI DEL "BRODO GRASSO"

La sconfitta in gara3 all'Europeo di Parma alla fine è l'unica nelle sei gare finora disputate contro i ducali. Dopo il dominio dell'andata arrivano due sofferte partite (gara1 e gara3) equamente e giustamente distribuite alle due compagini, mentre in gara2 l'Italeri vince bene, rischiando la "manifesta".


Cronaca - Commento finale - Le altre squadre - Statistiche e classifica

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18 Luglio 2004. Vedere lo sparuto pubblico parmense esultare dopo la prima vittoria stagionale contro di noi (dopo 5 sconfitte) la dice lunga sul nuovo equilibrio del batti e corri nostrano, e su come noi bolognesi dovremmo prima di tutto pensare positivo. In realtà, quando noi bolognesi veniamo a Parma ci sentiamo in preda ad una sorta di "imbarazzo": è vero, siamo in modo indiscutibile il capoluogo di una "Regione policentrica", ma l'indubbio senso di superiorità che ci pervade quando frequentiamo belle città come Ferrara, Cesena, Rimini e persino Modena, svanisce totalmente quando veniamo da queste parti, quando ascoltiamo la diversa cadenza e cantilena della parlata locale, condita spesso dalla nobile "erre moscia", caratteristica che ritroviamo in almeno i 2/3 della fauna locale. La gloriosa storia felsinea ha dovuto ad un certo punto fare i conti con il dominio dello Stato Pontificio, mentre il Gran Ducato riusciva a brillare di luce propria. Loro hanno avuto la Maria Luigia, mentre noi ci siamo accontentati di Serena Grandi (sic), e che dire nel campo musicale sul confronto a distanza fra Giuseppe Verdi e Lucio Dalla? Nell'alimentazione, campo nel quale Bologna sembrerebbe non avere rivali al mondo, invece i parmensi ci schiaffano il nobile e prelibato "culatello", e noi siamo costretti a rispondere con la plebea e popolana "mortadella", diventata poi il simbolo prodiano per eccellenza. Ma anche nello sport, quanti magoni per i bolognesi negli ultimi 20 anni al cospetto dei ducali! Simile la parabola del batti e corri e dello sport nazionale per eccellenza, il calcio: storia gloriosa per le compagini bolognesi, ma recente passato a favore netto dei ducali, con il Cus ed il Parma Calcio a rappresentare la regione ai massimi livelli, in Italia e in Europa, e noi dietro a soffrire, per non parlare di volley e rugby, con l'unica eccezione per quanto riguarda la palla a spicchi, che ci ha fruttato l'appellativo di basket city, nonostante i chiari di luna arrivati nel terzo millennio.

Dunque, con tutto il rispetto per questo centro regionale di importanza strategica anche dal punto di vista commerciale (potrei continuare il confronto fra la nostra pasta Corticella e "La Pasta" Barilla), siamo venuti a Parma anche per vedere per l'ultima volta (ma forse non sarà così se ci rivedremo, come sembra, nei playoff) il magnifico stadio Europeo, anche in questo caso più adeguato del nostro mitico e comodo Falchi per serate di gala, che i parmensi intendono inspiegabilmente distruggere per far posto ad un'ulteriore ed abominevole nuova modernità, ma soprattutto siamo venuti per consolidare un equilibrio finalmente invertito, nonostante il nuovo corso del Cus, che già oggi è in grado di portare buoni frutti, ottimi in prospettiva. E l'equilibrio dice 2 a 1 per Bologna, grazie alla coppia collaudata Matos - Milano che strappa una gara1 strettissima, alla replica pomeridiana che determina un nuovo strapotere biancoblù, lasciando ai locali la consolazione, non magra e rituale, di aggiudicarsi la gara del sabato sera, sconfiggendo niente meno che Rolando Cretis, che evidentemente soffre l'Europeo e le interessanti mazze locali, complice anche la nota penuria di ricambi nel bullpen fortitudino e qualche esperimento pomeridiano di troppo, sul quale verrò in seguito. Dunque, per rimanere in tema, nella nostra grassa città, sicuramente più grande ma più provinciale della nobile città ducale, è severamente vietato lamentarsi del brodo grasso con il quale storicamente accompagniamo i nostri unici e straordinari, oltre che inimitabili, tortellini, e guai a chi osa allungare detto brodo con il lambrusco, un liquido che dalle nostre parti fatica a farsi considerare a pieno titolo facente parte della famiglia dei vini.

Cronaca

Gara1. Dopo un primo inning tranquillo (3 su e 3 giù per entrambi i pitcher), al secondo inning l'Italeri va in vantaggio, segnando due punti, frutto della base ball a Solano ed alla valida di Frignani, mandati a casa da un singolo di Antigua e da una volata di sacrificio di Fontana. Mentre Matos si limita a concedere una sola valida nei primi tre inning (Balgera), Medina dà l'impressione di soffrire l'attacco biancoblù, ed anche al terzo inning chiude lasciando tre uomini in base (due singoli e un colpito). Al quarto inning arriva comunque il pareggio dei ducali, originato da un errore di Solano su una battuta del leadoff La Fera, un errore che risulterà decisivo, perché i due punti del Cus arrivano con due out, evitando di sporcare il pgl di Matos, che però subisce il singolo di Chapelli, quello di Squarcia (che vale i due punti del pareggio) e quello di Caravita, prima di chiudere finalmente l'inning. L'Italeri torna subito in vantaggio, in apertura del quinto inning, con Rigoli (in seconda per base ball e bunt di Dallospedale) che segna su una battuta di Liverziani, poi arriva un'altra base regalata a Solano, che chiude la gara di Medina. Entra il nostro amico Danny Newman, che da lì alla fine non farà più vedere una pallina agli ex compagni di squadra. Tuttavia Matos si riprende alla perfezione, e nelle restanti tre riprese concede una base per ball ed una valida in tutto, fino all'ingresso di Milano, che all'ottavo inning concede un doppio in apertura a La Fera, che arriva addirittura in terza, sull'eliminazione di Illuminati. A quel punto ai biancoblù tremano le vene dei polsi, perché una volata di Chapelli potrebbe portare a casa un facile punto, ma invece Milano costringe il cubano a battere su Sheldon, cioè ad una facile eliminazione senza danni da parte del nostro miglior difensore, e puntualmente avviene, con l'inning che si chiude con l'out al volo di Balgera. Al nono inning Milano si trova di nuovo a dover subire una valida in apertura, un singolo di Squarcia: Catanoso ordina un bunt a Schianchi, che entra al posto di Caravita (?!?) e lo esegue goffamente, permettendo la presa al volo di Liverziani. A quel punto Milano stende in sequenza Parisi e Zileri, con due eliminazioni al piatto che valgono l'ennesima salvezza per l'ottimo closer italoamericano.

Gara2. Partita inverosimile, dominata, ma in senso negativo, dai monti di lancio. Casey Olemberger è ripetutamente colpito dal pimpante attacco biancoblù, come di consueto vestito di giallo nelle gare del pomeriggio, che va a segno pesantemente al secondo attacco. Singoli in sequenza di Antigua, Fontana e Pantaleoni (1 a 0), doppio di Sheldon (3 a 0), out di Rigoli, doppio di Dallospedale (4 a 0); è il film dell'orrore visto dal pitcher ducale. Al quinto inning l'Italeri arrotonda il punteggio, riempiendo le basi (base a Solano e Antigua, inframezzate da un doppio di Frignani) e segnando il 5 a 0 grazie ad una volata di sacrificio di Fontana. Dall'altra parte Betto, rinfrancato dall'attacco, disputa cinque inning vicini ai livelli della perfezione, tenendo a 0 l'attacco dei padroni di casa. Al sesto interminabile inning (fantastico per i neofiti, inguardabile per gli esperti) succede di tutto. Catanoso butta nella mischia Bova, che subisce di tutto e di più, chiudendo l'inning con 6 punti subiti (11 a 0) e la manifesta inferiorità dietro l'angolo. Basi piene (due regalate ed un colpito) ed erroraccio della difesa ducale che gioca male una battuta di Liverziani, facendo entrare i primi due punti (poteva essere un doppio gioco); gli altri punti entrano con un'altro errore e dalle battute di Antigua e Fontana (doppio per lui). A quel punto Mazzotti cerca di imitare Catanoso, e succede l'imprevedibile. Betto viene lasciato sul monte di lancio, ma è visibilmente cotto, e, pur ottenendo due out, subisce due punti, frutto di una base regalata a La Fera e dei singoli Morelo, Comelli e Balgera (11 a 2), prima che il manager biancoblù si decida a sostituirlo. La scelta ricade su Bazzarini, al rientro dopo mezzo campionato e visibilmente fuori condizione, tanto che comincia a tirare ball su ball, fino a regalare tre basi consecutive, che fruttano altri due punti ai locali (finiti nel pgl dell'incolpevole Betto), con un inning che si chiude incredibilmente sul 6 a 4, scongiurando l'ipotesi di manifesta superiorità. L'Italeri pagherà questa scelta, anche perché Bazzarini viene lasciato sul monte anche al settimo inning, ma raggiunge presto il numero di lanci che evidentemente rappresentavano il suo obiettivo giornaliero, chiudendo con un out ed un uomo in base per valida. Mazzotti si gioca la carta Fabio Frignani, ma dopo due valide in sequenza che riempiono le basi, cambia di nuovo idea, e si gioca Corradini, che completerà il match senza ulteriori danni, ma comprometterà la possibilità di essere utilizzato nella gara serale, e ciò sarà decisivo. L'Italeri chiuderà la gara sul 12 a 4, realizzando l'ultimo punto all'ottava ripresa, su una volata di sacrificio di Hecker.

Gara3. Massimino fatica a contenere la verve dell'attacco biancoblù, e nei primi quattro inning il lineup fortitudino "gira" per due volte, realizzando tre punti, uno per inning dal secondo al quarto. Al primo inning l'Italeri cerca di forzare il gioco con una doppia rubata, ma Liverziani è out a casa base. Al secondo inning invece arriva un punto senza valide, con Frignani che arriva in terza base colpito e sfruttando due eliminazioni di due compagni di squadra, per poi segnare il punto su un errore difensivo. Al terzo inning l'Italeri raddoppia, grazie ad un altro errore di Morelo, che fa arrivare in base Dallospedale, spinto a punto dalle valide di Liverziani e Solano. Al quarto inning, infine, Fontana arriva in terza battendo valido e sfruttando un batti e corri ben eseguito da Hecker, poi va a casa sull'eliminazione di Rigoli. Dall'altra parte i lanci di Cretis vengono visti dai battitori locali, ma i punti arrivano solo nella parte bassa del quarto inning, quando, con due out, arrivano i doppi di Chapelli e Balgera, con il cubano che segna il primo punto sulla battuta del secondo, spinto a casa dal successivo singolo di Caravita. Al quinto inning la Fortitudo può incrementare il suo vantaggio, sul rilievo Salsi, con Solano che batte un doppio in piedi, e viene mandato a casa da un singolo di Frignani (che arriva in seconda), ma gli arbitri lo chiamano out, sulle vibrate proteste dei bolognesi, sull'assistenza pregevole dell'esterno destro Comelli a casa base. Anche se le proteste sono motivate, quella di Comelli e la prima di una serie di ottime giocate di una difesa ducale perfettamente ripresasi dagli errori precedenti, che saranno determinanti per la vittoria, insieme alla prova di Salsi, che da lì alla fine concederà poco o nulla. Cretis, infatti, continua a subire le mazze parmensi, ma non viene sostituito, perché sarebbe stato rischiato utilizzare per un rilievo lungo il braccio già stanco di Corradini e Milano, già "sfruttati" nelle gara precedenti. Puntuale arriva la punizione dei ducali, che colpiscono pesantemente il partente biancoblù al sesto inning, con i singoli ancora di Chapelli e Balgera, portati a casa da un lunghissimo homer a destra di Caravita, che vale i tre punti del sorpasso e del 5 a 3 finale. Pesante la grandinata di valide subite da Cretis, 11 in meno di sette inning, con diversi extrabase, ed un parziale di 8 valide subite su 11 battitori affrontati nella parte decisiva del match. L'impiego finale di Milano serve ad evitare ulteriori danni, ma l'attacco biancoblù è irretito dai lanci di Salsi, ed una volta in base sono i doppi giochi difensivi che tagliano le gambe alla Fortitudo negli ultimi due inning. Pesa sicuramente anche la chiamata out di Solano, che avrebbe fruttato il quarto punto ai biancoblù (sarebbe stato il 4 a 2), lasciando Frignani in posizione punto e con un solo out. I ducali comunque hanno ampiamente legittimato il proprio successo, anche alla luce di quello che era successo in gara1. 

 Commento finale

Chiunque avrebbe messo la firma per tornare da Parma con due vittorie, anche se la sconfitta di gara3 lascia l'amaro in bocca. Escludendo gara2, dove abbiamo letteralmente demolito i pitcher ducali, gara1 e gara3 sono state due partite speculari, nelle quali abbiamo vinto da campioni e perso da non campioni. In realtà in entrambi i casi abbiamo realizzato tre punti, peraltro nei primi inning, subendo in entrambi i casi la rimonta dei padroni di casa, venendo bloccati a livello offensivo dai loro rilievi (mancini), la vecchia conoscenza Danny Newman e Salsi. Nel primo caso, però, la rimonta si è fermata ai primi due punti subiti, poi Matos, Milano e la difesa hanno compiuto un capolavoro. In gara3 invece non abbiamo sostituito per tempo un Cretis in pessima serata, ed il fuoricampo da 3 di Caravita è risultato decisivo, con l'Italeri incapace di produrre il contro-sorpasso, annientata dal pitcher e dalla difesa ducale. Dunque ancora una volta la Fortitudo ha mostrato due facce di se stessa, anche se appare sempre più evidente come, nonostante tutto, questa squadra abbia pochi rivali nel torneo, se non la Prink Grosseto, e per arrivare in finale si potranno certo perdere altre gare come questa, poi nell'eventuale sfida per il titolo ci penseremo.

La prestazione offensiva è stata certo influenzata dalle cattive condizioni di alcuni elementi fondamentali del nostro attacco, come Rigoli e Dallospedale (al rientro) e Lele Frignani, che quest'anno non ha ancora ingranato la quinta marcia, quella che lo rende decisivo nei momenti fondamentali, anche se è ben rappresentato dal duo Solano - Antigua. Per contro Liverziani ha capito come può essere comunque utile alla squadra, anche senza i suoi consueti fuoricampo. Rimane ancora inspiegabile come la Fortitudo si blocchi letteralmente in battuta contro determinati lanciatori, non certo fenomeni, come Salsi o il Newman dei quarant'anni. Medina e Massimino vengono visti con una certa regolarità, mentre Olemberger e Bova sono addirittura bombardati, ma quando entra il nostro amico Danny scende la saracinesca, ed anche il buon Salsi viene visto (senza danni) solo inizialmente. Mah.

Questa volta un elemento di preoccupazione viene dal monte di lancio, dove si osserva una pericolosa ricaduta di Cretis e la conferma che Betto è un lanciatore da cinque inning, poi bisogna avere il coraggio di sostituirlo senza fargli iniziare il sesto. A questi livelli - e per fortuna che Matos non sbaglia un colpo - occorrerebbero ben altro tipo di rilievi, soprattutto ben altro numero, vista la qualità di Corradini e Milano che tutto il mondo ci invidia. Basterebbe forse un Bazzarini a livello accettabile, ma da quel poco che si è visto a Parma siamo davvero lontani. Ma anche in questo caso, questo è quello che offre il convento, ed è sufficiente per mantenere il secondo posto, poi ai playoff speriamo di rivedere Incantalupo e di avere Bazzarini in buone condizioni, e potrebbe bastare così, dato per assodato che Cretis torni ad essere Cretis.

Parma merita di conservare il terzo posto, perché ha un lineup di tutto rispetto, perché dispone di una ottima difesa, se mantiene la concentrazione (vero Morelo?), perché ha a disposizione un buon monte di lancio, senza grandi livelli di eccellenza, ma un gruppo di buoni lanciatori. Questo gruppo può consentire di tenere una posizione in classifica di tutto rispetto, anche se in ottica playoff il pitcher straniero, Medina, è forse inadeguato. Comunque, i sei lanciatori visti in questo trittico sono tutti potenziali partenti, o comunque rilievi lunghi, dunque, considerando anche il mancato utilizzo di altri rilievi, anche se di livello inferiore, la situazione sul monte ducale è di un certo interesse. Per quanto riguarda il lineup, questa volta Chapelli si è fatto sentire, eccome, soprattutto in gara3, anche se il killer dei biancoblù è stato Caravita, autore del lunghissimo homer a destra che è valso la vittoria ai padroni di casa. Il cubano deve però scontare il peccato di aver mancato la ghiotta occasione di portare la propria squadra al pareggio in gara1. Ma anche altri sono in grado di battere con continuità, come Balgera (ma lasciamo perdere la difesa), Illuminati, Squarcia e lo stesso Morelo, oltre a Caravita e a Comelli, che, poco utilizzato, ha trovato non pochi apprezzamenti da parte degli occhi attenti del pubblico bolognese. Chissà... Infine, il manager Catanoso si è autolimitato nelle proprie scelte discutibili, pareggiando il duello con un Mazzotti invece ... in debito di ossigeno (visto il caldo del sabato pomeriggio).

IL GIUDIZIO SUI SINGOLI. 

OTTIMI: Milano, che ottiene una salvezza al cardiopalma in gara1, disputando due inning sul filo del rasoio, aiutato anche dalla difesa, trovandosi per due volte il leadoff in base (all'ottavo addirittura in seconda), ma riuscendo ad evitare il punto del pareggio. In gara3 la sua prestazione è inutile, ma pari alle solite. Una sicurezza. Matos, subisce un unico calo, che costa i due punti che mettono in bilico il risultato, anche se non considerati pgl, visto l'errore precedente di Solano. Una prestazione tipo: bene all'inizio, calo a metà, come un diesel nel finale, quando, come raccontato dai bravi cronisti di Ciao radio, intensifica la velocità e l'efficacia dei propri lanci, come uno che intende dare il massimo sapendo che saranno gli ultimi lanci prima della sostituzione. Una polizza vita, in vista playoff. Liverziani, conferma la crescita e l'impressione di una totale padronanza dei propri mezzi: quest'anno non gli entrano ancora le battute di potenza, e lui sfodera tutto il suo mestiere per piazzare delle validine, dei singoli che gli fruttano una media di tutto rispetto. Fontana, la sostanza del baseball impersonificata a uomo. 

BUONI: Corradini, il suo ingresso chiude una gara stravinta, che avrebbe potuto incredibilmente riaprirsi. Affidabile. Betto, nonostante il pgl (ha dovuto lasciare in eredità due uomini a Bazzarini) disputa davvero un'ottima gara, ma regge cinque inning. In riserva. Solano, consueta media battuta astronomica, ottenuta peraltro con una grande gara3, dove si trova a predicare nel deserto. Una macchia in gara1, dove oltre a non battere (ma va in base per ball), commette un errore, poi punito severamente dai ducali, come recita la dura legge del baseball, che poteva anche costare la partita. Breveglieri, un'altra validina per un ragazzo purtroppo chiuso dai campioni che si trova in squadra. Antigua, oltre al consueto lavoro dietro al piatto che evita ai corridori ducali di farsi strane idee, come rubare sulle basi, offre una prova di continuità ed efficacia al box di battuta, salvo gara3. Un colosso.

DISCRETI: Pantaleoni, ancora a mezzo servizio, mette in mostra tutta la sua abilità quando offre al pubblico una chicca straordinaria, con un bunt valido realizzato alla perfezione.

SUFFICIENTI: Dallospedale, al rientro non gli si poteva chiedere di più. Sheldon, oltre alla solita difesa, non va oltre ad uno splendido doppio in gara2, che vale due punti ed ottenuto con grande caparbietà. Lele Frignani, ottiene una sufficienza di stima, ma gli manca ancora quella marcia in più. Peraltro commette il suo primo errore stagionale, difendendo male su una battuta valida molto lunga. Merita comunque di mangiare il souvlaki. Hecker, il soldatino fa bene il suo lavoro e si rende utile alla squadra. Landuzzi, passa qualche inning dietro al piatto, ma in sostanza ha poche possibilità di mettersi in mostra.

INSUFFICIENTI: Bazzarini, non si poteva chiedere di più ad uno fuori da mesi, comunque almeno si è capito che è ancora lontano anni luce dalla condizione accettabile. Fabio Frignani, questa volta non gli danno il tempo di chiudere l'inning, visto l'andazzo che aveva preso la schizofrenica sesta ripresa, e chiude con 0 out e due valide subite. Cretis, la penuria del bullpen lo costringe a stringere i denti e viene preso a randellate. Il fuoricampo da 3 subito avrebbe steso un toro, ma lui fa buon viso, ma è chiaro che quella di Parma è la sua peggiore prova del 2004. Forse a volte vale la pena far correre gratis qualcuno in prima base. In crisi. Rigoli, vabbé il rientro, vabbé la maschera, però le cifre del nostro leadoff sono inaccettabili. A questo punto lo si aspetta carico per i playoff, così come lo è stato in Coppa.

Mazzotti & C., l'eccesso di sperimentazione sul monte di lancio in gara2 forse costa qualcosina nell'ottica della partita serale. Fin troppo zelante l'atteggiamento che porta alle sostituzioni dei battitori mancini a favore di quelli destri, quando Catanoso schiera Salsi (mancino) a lanciare in gara3. Non sempre il baseball è matematica, ed a scacchi ogni tanto serve anche un po' di fantasia.

    punti H / AB BAVE RBI E     punti H / AB BAVE RBI E
gara1 Italeri 3 5 / 27 185 3 1 VS Ceci&Negri 2 7 / 35 200 2 0
gara2 Italeri 12 15 / 39 385 11 0 VS Ceci&Negri 4 8 / 31 258 4 2
gara3 Italeri 3 8 / 33 242 2 1 VS Ceci&Negri 5 12 / 35 343 5 2
totale Italeri 18 28 / 99 283 16 2 VS Ceci&Negri 11 27 / 101 267 11 4

Le altre squadre

Grosseto continua a stradominare, e dopo la matematica certezza dei playoff, ottiene a dodici partite dalla fine del torneo la sicurezza di arrivare al massimo seconda, anche se il primo posto è praticamente assicurato per i maremmani. Anche l'Italeri, nei fatti, raggiunge la certezza di accesso alla fase finale del campionato, visto che ha 11 gare di vantaggio sulla quinta (Rimini) e un trittico da recuperare in quel di San Marino, con i sudditi del Monte Titano rinfrancati dalla triplice vittoria di Rho, che condanna, se ce ne fosse bisogno, i lombardi, anche sul piano matematico e la pone a distanza di tutta sicurezza da Anzio, che sarà ospitata alla ripresa del torneo proprio a San Marino. Grosseto supera i 900 di media vittorie, ed ottiene un vantaggio di tranquillità su una Fortitudo che sta viaggiando tutto sommato alle medie dello scorso anno, che allora sembravano astronomiche. Alla ripresa vi sarà il duello al Falchi, ma difficilmente l'Italeri potrà avvicinarsi più di tanto ai maremmani, che avranno anche una coda di regular season più tranquilla. In chiave playoff, Parma sembra poter contare su un comodo terzo posto, visto il calendario favorevole, mentre sarà il duello Nettuno - Rimini, previsto anch'esso alla ripresa del dopo olimpiadi, a determinare l'equilibrio delle due squadre, che verosimilmente si contenderanno il prezioso quarto posto (e saranno cavolacci per il Grosseto!), visto che il solo Paternò pare in corsa per questo obiettivo, ma senza troppe possibilità, mentre Modena e San Marino d'ora in poi dovranno limitarsi a guardare alle proprie spalle. Sempre più intonso il pgl di Rollandini, che alla ripresa affronterà di nuovo le mazze biancoblù, che avranno l'occasione unica di "sverginarlo".

Statistiche e classifica

statistiche lanciatori

lanciatore gara spec. inning l. h bb k er
Matos 1 WO 7.0 5 1 7 0
Milano 1 SA 2.0 2 0 2 0
Betto 2 WO 5.2 4 4 4 4
Bazzarini 2 R 0.2 1 3 1 0
Frignani F. 2 R 0.0 2 0 0 0
Corradini 2 RF 2.2 1 1 1 0
Cretis 3 LO 6.2 11 0 5 5
Milano 3 RF 1.1 1 1 3 0
totale italeri       27 10 23 9

statistiche battitori

battitore valide turni a.b. media punti b.c. extrabase altro
Breveglieri 1 1 1000 0    
Fontana 3 5 600 4 1 2b 2 sf
Liverziani 6 13 462 2   3 sb, 2 cs
Solano 4 9 444 1 1 2b 1 E
Antigua 4 11 364 3   2 cs, 1 gwrbi
Pantaleoni 2 6 333 1   1 gwrbi
Frignani 3 11 273 0 1 2b 1 E
Hecker 1 4 250 1   1 sf
Dallospedale 2 10 200 1 1 2b 1 sh, 1 sb
Landuzzi 1 5 200 0    
Sheldon 1 12 83 2 1 2b  
Rigoli 0 11 0 1    
Deligia 0 1 0 0    
totale Italeri 28 99 283 16 5 2b 1 sh, 3 sf, 4 sb, 4 cs, 2 E

classifica dopo la quattordicesima giornata

squadra                vinte perse  pct. differenza

Prink Grosseto          38     4    905      ==

Italeri Bologna         32     7    821       4.5

Ceci & Negri Parma      25    17    571      13

Danesi Nettuno          22    20    524      16

Telemarket Rimini       21    21    500      17

Città Normanni Paternò  20    22    476      18

Fiume Modena            19    23    452      19

T&A San Marino          16    23    410      20.5

Elettron Anzio          10    32    262      28

Saim Rajo Ambrosiano     4    38    095      34