LA "FEBBRE" DEL SABATO SERA
UNO STRANO VIRUS TORMENTA L'ITALERI

La netta sconfitta in gara3, nel trittico di recupero a San Marino, offusca le altrettanto nette vittorie dell'Italeri nelle altre due partite sul monte Titano. Cretis in evidente "crisi tecnica", ma questa volta la gestione di Mazzotti lascia più di un dubbio.


Cronaca - Commento finale - Arrivederci a Settembre - Statistiche e classifica

Scrivi al Re degli Achei

25 Luglio 2004. Che cosa hanno in comune Bernazzani, Mattia Salsi, Anthony Billisi e William Horn? Non credo la passione per John Travolta; di certo sono onesti lanciatori del batti e corri nostrano di serie A1, ognuno dei quali è stato capace, nella fatidica serata simbolo del divertimento, di bloccare il blasonato attacco Italeri, facendogli venire la "febbre" del sabato sera, dove il termine febbre va inteso nel suo significato medico, nel senso di una visibile reazione corporea ad uno stato di malattia o comunque alla presenza di un virus nel proprio organismo. E il virus non è solo quello che deve aver colpito il computer che ha regolato le prestazioni di Rolando Cretis nella scorsa stagione e nella prima parte della corrente (davvero irriconoscibile il pitcher romano), ma è soprattutto quello che, di fronte ad onesti ma non irresistibili lanciatori, sembra in grado di mettere in tilt le mazze biancoblù, quelle stesse mazze che magari qualche ora prima avevano prodotto sfracelli. E così, mentre Bernazzani del fanalino di coda Rho obbliga i bolognesi all'extrainning (1 punto e 4 valide il bottino biancoblù in nove inning a Rho), Billisi, Salsi e per ultimo Horn riescono addirittura a vincere la loro partita, evitando ai biancoblù altrettante triplette, che l'avrebbero posta ad oggi ad una sola sconfitta dagli apparentemente irraggiungibili maremmani di Grosseto. Davvero curiosa l'altalena di rendimento del nostro attacco versione 2004: in alcuni momenti sembriamo una squadra di fabbri ferrai spietati (17 valide nel pomeriggio contro ogni malcapitato pitcher messo sul monte da Bindi), in altri momenti dei serpenti a sonagli, pronti a sfruttare ogni errore ed ogni situazione favorevole per andare a punto, in altri, infine, sembriamo uno stanco plotone di esecuzione con le armi caricate a salve, ma il bello che tutto ciò può accadere nel corso di un solo trittico, o a volte anche nel corso di una sola gara (vedi Parma).

Ma alle falde del Titano è successo dell'altro. E' successo che sabato sera, poco prima di mezzanotte, alcune decine di bolognesi (praticamente gli unici ospiti fissi di uno stadio praticamente disertato dai locali, nonostante la visita dei campioni d'Italia) si siano trovati - seppur con altre condizioni e altro stato d'animo -  a rivivere una sorta di incubo, vissuto poche settimane prima, guarda caso sempre di sabato sera, e sempre su questo campo. Perché, ci si chiedeva attoniti, perché... Ma questa volta non erano gli atleti biancoblù nei pensieri dei sostenitori, nonostante le pessime prove offerte da Cretis e dall'attacco (come accadde quella volta, salvo che al posto di Cretis c'era Matos), quanto il nostro manager, quel Mazzotti che dall'alto della sua esperienza e competenza aveva quasi sempre dribblato le inevitabili critiche e/o considerazioni critiche, a dire il vero soprattutto dopo la conquista dell'agognato tricolore, tipiche di una piazza pur tranquilla, ma decisamente esigente, in ogni sport, sul piano tecnico, che si crede, a torto o ragione, comunque competente, almeno quanto l'allenatore o manager di turno. Ma questa volta il buon Mazzotti la deve aver combinata grossa. Per saperne di più bisogna andare al commento finale......

Cronaca

Gara1. Johan Lopez resiste per i primi due inning di fronte al primo giro del lineup biancoblù, lasciando un doppio a Dallospedale in apertura (3 su 5 per Davide alla fine) ed un singolo a Fontana nella seconda ripresa. Matos iniziava bene, ma al secondo inning arrivava già il consueto "caletto", prima del previsto, ed erano i tre singoli in sequenza di Rovinelli, Finetti (un bunt valido) e Gambuti che valevano il punto del vantaggio, e meno male che, con nessun out e due uomini sulle basi, ci pensava il solito Antigua a cogliere Finetti mentre rubava la terza, iniziando così la prima delle tre veloci eliminazioni che chiudevano l'inning senza danni ulteriori. La Fortitudo, dunque, poteva reagire immediatamente, e lo faceva come un cobra, capace di rivoltarsi con violenza e senza pietà contro l'incantatore di turno, quel Lopez che aveva già affrontato l'Italeri in passato, con alterne fortune. Terzo inning, out Hecker, inizia di nuovo il lineup e Rigoli fa valida e ruba la seconda, poi ancora valida del Dallo, con Rigoli che pareggia, aiutato da un errore difensivo, poi base a Liverziani e Solano, col capitano che si presenta al box a basi piene e batte la valida del 3 a 1, mandando in tilt lo straniero dei locali che, dopo l'out di Antigua, colpiva in successione sia Fontana che Sheldon (dopo 8 lanci sul terza base bolognese), fruttando il punto del 4 a 1, che era poi anche il risultato definitivo, con l'inning che curiosamente si chiudeva come si era aperto, cioè con l'eliminazione di Evan Hecker. I locali erano annichiliti, ma il nuovo terza base Azuaje colpiva al terzo con un singolo, risultato inutile, mentre al quarto inning Rovinelli e Finetti (base ball e valida) arrivavano entrambi in posizione punto, con un solo out, ma a quel punto il nostro Jesus Matos saliva in cattedra, ed iniziava una serie di 4 eliminazioni al piatto consecutive: le prime due chiudevano l'inning senza danni, le due successive aprivano quello successivo (prima di un altro singolo senza conseguenze del solito Azuaje) ed erano ottenute in soli sei lanci complessivi. Poi altri due K consecutivi a chiudere il quinto inning e ad aprire il sesto, anche se Rovinelli conquistava ugualmente la prima base, per palla mancata. Era l'ultimo sanmarinese mandato in base da Matos, mentre all'ottavo inning Fabio Milano, entrato per rilevarlo, ne mandava in base due (singolo ancora di Azuaje e base a Rovinelli), ma senza danni, anche perché il closer biancoblù metteva a sedere gli altri tre battitori affrontati senza ausilio della difesa, chiudendo bene anche l'ultimo inning, con la quarta eliminazione al piatto e due splendide giocate di Sheldon e Dallospedale. Nel mentre l'attacco fortitudino aveva sprecato di tutto e di più (11 uomini lasciati sulle basi alla fine), in particolare con Hecker (autore di un doppio) out a casa su una battuta valida interna di Dallospedale (sul rilievo Scarcella) al sesto inning, e due uomini lasciati in posizione punto da Antigua e Fontana al settimo.

Gara2. A rinfrescare il pomeriggio ci pensa Giove pluvio, con qualche raffica in qua e in là, che non ha compromesso il regolare svolgersi del match, alla grandine ci hanno invece pensato le mazze bolognesi, vestite come di consueto nelle gare del sabato pomeriggio di un giallo appariscente. Evidentemente la seconda gara del trittico stimola molto le mazze bolognesi, impegnate in una gara di solidarietà verso il loro pitcher, Fabio Betto, considerato forse (purtroppo a torto, come abbiamo visto e come avremmo avuto occasione di vedere più tardi) il punto debole fra i partenti Italeri. Sta di fatto che il temuto Martignoni è stato smontato in cinque inning, ma è andata peggio ai rilievi Scarcella e Casseri, e il solo Bianchi, a partita ormai compromessa, è stato l'unico a non subire pgl. La sfida fra Betto e Martignoni è stata comunque condotta nel sostanziale equilibrio, perché ai punti biancoblù vi è sempre stata una pronta reazione locale, al primo, al terzo e al quinto inning. Curiosi i primi due punti entrati per i biancoblù, al primo e al terzo, perché avvenuti in circostanze analoghe, se non identiche: in entrambi i casi è stato infatti Rigoli a battere valido, a raggiungere in qualche modo il cuscino di terza, ed a segnare punto, sfruttando ogni volta l'eliminazione in diamante di Claudio Liverziani, mentre al quinto inning la mazza rossa di Claudione otteneva la sua prima valida pomeridiana, e questa volta i punti ad entrare erano due (4 rbi totali). Ma i locali erano stati capaci di rispondere sia al primo inning, che al terzo, che al quinto, e la sesta ripresa iniziava con Scarcella sul monte ed il punteggio fissato sul 4 a 3 per i bolognesi. La gara del primo rilievo sanmarinese terminava dopo appena un out, a fronte di 4 valide e 4 punti subiti, che condannavano i locali alla sconfitta, anche perché a inizio settimo inning entravano altri due punti su Casseri (subentrato a Scarcella), che alternava colpiti a valide subite, e condannava la propria squadra ad una potenziale manifesta (10 a 3 di parziale). Nella parte bassa Mazzotti decideva di provare ancora Bazzarini che, dopo una falsa partenza, chiudeva la gara con una salvezza e tre inning non male, nei quali comunque si trovava a subire due punti per il 10 a 5 finale, uno al settimo ed uno al nono inning, lasciando intonso per la serata Ricki Corradini (ma vedremo come verrà invece utilizzato il nostro figlio d'arte ...) ed evitando di scomodare, anche solo per il riscaldamento, il nostro closer principe, Fabio Milano. Tutti i biancoblù hanno battuto, tranne, curiosamente, Fausto Solano, realizzando anche diversi extrabase, come raramente era successo quest'anno, affondando i locali sotto i colpi di 17 battute valide, contro 7, che unite alle due basi ball e ai due colpiti testimoniano che l'Italeri avrebbe avuto addirittura la possibilità di infierire ben oltre.

Gara3. Erano già pronti i nomignoli e gli sfottò per il pitcher della Repubblica di SM: little big Horn (luogo della battaglia fatale al Generale Custer contro i Sioux, ma noi non siamo il Nettuno); Capo Horn (punta meridionale del Sudamerica, a sud della terra del fuoco, ma da sud - il nostro box di battuta - di fuoco ne è arrivato ben poco); Pop Horn (coniato dal sottoscritto, e purtroppo i nostri popponi sono stati parecchi, anche se nessuno sul pitcher sanmarinese). L'Italeri si dimentica di cambiare le maglie (viene riproposto anche in serata il giallone, indigesto a diversi supporter bolognesi), ma si dimentica anche qualcos'altro nel dugout, la grinta, la sicurezza, la potenza e la continuità mostrata solo qualche ora prima. Cretis invece pare essersi dimenticato come si fa a lanciare, e questa amnesia che dura da un po' fa felici le mazze locali, che ottengono su di lui, in termini di valide, praticamente tutto quello che avevano ottenuto nelle due precedenti partite. Colpito sin dall'inizio, senza pietà, com'era accaduto anche a Parma, ed anche questa volta senza il supporto del brioso attacco fortitudino del pomeriggio. Anche questa volta si arrivava comunque a metà gara con un punteggio ancora del tutto recuperabile, peraltro - almeno apparentemente - con la possibilità di spendere entrambi i nostri migliori rilievi per effettuare quella scelta che ogni manager dovrebbe compiere senza tentennamenti, allorquando vede il proprio partente in difficoltà. Mazzotti si fida di un'apparente ripresina di Cretis, autore di tre di inning senza subire punti, fra il quarto e il sesto, facendo scaldare inutilmente Corradini, ma inevitabile arriva la mannaia sul capo dell'Italeri, con quattro punti segnati al settimo inning che chiudono la partita. Ma, andando in ordine, i primi punti locali arrivano al secondo inning, grazie ad una battuta di Rodriguez, condita da un errore di Solano, e due punti segnati su doppio di Bello e singolo di Bissa. Il 3 a 0 arriva al terzo inning, grazie ad un triplo di Bautista, che manda a casa Azuaje, in base per l'ennesimo singolo, con Corradini che va a scaldarsi, ma l'inning si conclude senza ulteriori danni. In apertura del quarto inning arriva il punto biancoblù, grazie a tre singoli in quasi sequenza di Liverziani, Solano e Fontana, ma la Fortitudo non ne approfitta ulteriormente. Al settimo inning il crollo, con Cretis lasciato colpevolmente sul monte a subire di tutto: singoli di Azuaje e Bissa, mandati a casa dal doppio dello scatenato Bautista, ed infine fuoricampo da due del veterano Gambuti. 7 a 1 che suona già sentenza, anche se l'inning successivo l'Italeri segna un punticino, battuto a casa da Solano, ma le distanze vengono prontamente ristabilite da un solo homer di Rodriguez, su Milano, chiamato a chiudere la partita dei biancoblù, dopo una discussione nel dugout bolognese. 8 a 2 è il risultato finale per i locali, che festeggiano l'ormai molto probabile salvezza.

 Commento finale

Riprendiamo da dove avevamo lasciato. Alcune premesse sono però d'obbligo. L'Italeri è seconda, a quattro partite dagli scatenati grossetani, ed ha finora ottenuto più o meno con lo stesso numero di partite vinte rispetto all'anno scorso, quando la rivale più vicina era una decine di partite dietro di noi. La dimostrazione è che siamo già matematicamente ai playoff e la terza (il Parma) ci insegue a nove lunghezze, quindi il secondo posto non è a rischio, salvo cataclismi. L'Italeri ha disputato due ottime gare, sia quella del venerdì sera, nonostante il punteggio stretto, sia quella del sabato pomeriggio, che come detto poteva anche chiudersi con un margine maggiore del 10 a 5 finale, prestazioni frutto di un ottimo attacco, di buone prove sul monte di lancio e di una difesa ai livelli di eccellenza. Gara3, dunque, va valutata non come una sconfitta che può tranquillamente starci, sia quando si affronta Grosseto, sia quando si affronta Rho, figuriamoci San Marino, che rimane una squadra di tutto rispetto, anche se ha reso al di sotto delle attese. Gara3 va valutata come un paradigma, il paradigma di ciò che non va quest'anno rispetto all'anno scorso, nonostante siamo secondi e siamo lanciati per difendere al meglio il prezioso triangolino tricolore cucito sui nostri petti.

La grande amarezza nei cuori degli appassionati bolognesi presenti a San Marino, e immagino anche di quelli che hanno seguito per radio la terza partita, proviene dalla sensazione di aver dovuto assistere ad un film già visto, un film che finisce male, senza la possibilità di intervenire per modificare questo finale, o almeno provare a farlo. L'attacco biancoblù ha prodotto la miseria di due punti, comunque non sufficienti in ogni caso per vincere il 95% delle partite di questo campionato (gare1 escluse), ma differenti condizioni e differenti scelte avrebbero potuto anche sbloccare la situazione, e sul banco degli imputati è chiamato a gran voce a sedersi il nostro Manager, Mauro Mazzotti, sempre che l'interessato sia disponibile a questo tipo di seduta. Il primo capo di imputazione riguarda la gestione dei pitcher. A Parma le rotazioni erano quasi obbligate per la necessità di far riprendere l'attività agonistica a Bazzarini, che aveva bisogno dei primi trenta lanci dopo tre mesi di stop; a San Marino si erano già visti i frutti positivi di questa scelta, con Stefano capace di reggere addirittura gli ultimi tre inning di gara2, con una salvezza tranquilla e subendo tutto sommato quanto aveva subito Incantalupo nella prima gara che disputò all'arrivo in Italia contro Nettuno. Mazzotti dunque usciva rinfrancato da quella scelta di Parma che aveva fatto storcere il naso a non pochi, compreso il sottoscritto, ed incassava un bonus da spendere in gara3, dal nome Riccardo e dal cognome Corradini, ancora intonso, a fronte di un Cretis in visibile calo, che avrebbe potuto aver bisogno di un rilievo lungo, compito che il nostro Ricki (lo scorso anno, anche in quel di San Marino, tra l'altro) ha dimostrato di saper svolgere con buoni risultati. Al terzo inning, con Rollo in palese difficoltà, esce Corradini dal dugout e va a scaldarsi, mi sembra con Landuzzi: non metterà piede in campo. Mazzotti insiste con Cretis, fino al 7 a 1, facendogli subire valide ben oltre la doppia cifra, fra le quali un fuoricampo da parte dell'incredulo Gambuti, ringiovanito di vent'anni per questo regalo col fiocchettino. Lo lascia sul monte, fa sedere Corradini e, mentre Milano si sta scaldando, richiama Fabio Frignani per l'ultimo inning, visto che la nostra partita difensiva si sarebbe verosimilmente chiusa all'ottavo attacco locale, salvo poi cambiare idea, dopo un diverbio con Radaelli, e far chiudere la gara all'italoamericano.

Qualcuno si è affrettato a spargere la voce che Corradini non stava bene, accusava qualche malanno, allora perché farlo scaldare così a lungo? Mi è sembrato invece palese il fatto che Mazzotti si sia affidato ad un improbabile recupero di Cretis, ma dopo quello che abbiamo visto a Parma era pura utopia aspettarsi che il buon Rollo potesse arrivare indenne al settimo inning. Io avrei cambiato il pitcher già nel corso del terzo inning, anche perché lo stesso Milano, all'occorrenza, avrebbe potuto lanciare per due riprese o anche più, dunque, se Riccardo fosse stato in grado di tenerne quattro, si sarebbe anche potuto vincere il match, e comunque ci avremmo provato, male che andava si perdeva, ma andando avanti con questo Cretis le probabilità di vincere il match erano obiettivamente ridotte al lumicino. In ogni caso si poteva sostituire il pitcher al quinto o al sesto inning. Perché perseverare così? C'è solo da sperare che Corradini fosse davvero non in condizioni di lanciare, e probabilmente la versione finale ufficiale sarà questa, ma sicuramente rimarranno ufficiali anche i tanti dubbi da parte di quelli che erano a San Marino ed hanno visto. Così come, come tutte le volte che qualcosa si deteriora, affiorano anche altri dubbi in merito ad altre scelte, come quella dell'utilizzo di una "bandiera" come Bidi Landuzzi, che viene schierato in battuta praticamente solo contro i lanciatori mancini, che non viene più pressoché utilizzato dietro al piatto, con il rischio di bruciare Nilson Antigua, coi tempi che corrono un vero patrimonio, senz'altro il miglior ricevitore del torneo, che tra l'altro, proprio in gara2, con Landuzzi schierato all'esterno destro, ha rischiato di infortunarsi gravemente per l'ennesima pallina rimbalzatagli addosso, perché dietro al piatto si è sempre a rischio, si è sempre in tensione. Quasi tutte le squadre di A1 alternano il catcher almeno per una gara, dalle nostre parti sono due anni che non succede, e Nilson sarà sempre così invulnerabile? Evan Hecker, infine, è sicuramente un buon giocatore ed è - e sarà - utilissimo alla nostra causa, ma nei fatti oggi è addirittura un titolare, così come lo era Urueta. E allora, se all'inizio del torneo, per far giocare Urueta, ci permettevamo il lusso di tener fermo Fontana (e stiamo vedendo la conferma di quel grande giocatore che è), oggi, con Frignani out (auguri capitano, ed ottima olimpiade, Atene ti aspetta) e Pantaleoni ancora in difficoltà, tendiamo a preferire l'utilizzo di Hecker, piuttosto che dividere più equamente questo spazio con Landuzzi ed il giovane Breveglieri, che se non gioca adesso, sicuramente giocherà molto meno nei playoff, allora quando cresce, questo prodotto del nostro vivaio?

Sono consapevole che può apparire poco serio formulare critiche così nette quando si è sempre apprezzata la conduzione tecnica di questa squadra, ma ricordiamoci sempre le premesse e la storia del brodo grasso. Il problema è che a San Marino questo brodo è stato un po' filtrato: sarà l'aria della Romagna meridionale, che assottiglia lo spessore delle piadine e delle pizze, e probabilmente sortirà un simile effetto con il brodo. A scanso di equivoci, per me Mazzotti rimane il miglior manager che la Fortitudo potrebbe avere in questo momento. D'altra parte è altrettanto evidente che qualche meccanismo si è inceppato, in gran parte a causa di infortuni e cattive condizioni psicofisiche di alcuni importanti protagonisti, ma se c'è qualche osservazione anche in merito alla conduzione tecnica, è dovere affrontarla, perché è anche il campo nel quale è possibile intervenire, porre rimedio, diversamente dagli infortuni e dalle cattive condizioni, rispetto alle quali occorre pazienza, riposo e lavoro.

Su San Marino il giudizio è difficile, perché questa squadra è apparsa sul cotto andante nelle prime due partite, ma era chiaro già dal pomeriggio che Bindi puntava molto su gara3 (evidentemente aveva già capito le difficoltà di Cretis e dell'Italeri), mantenendo intonsi due rilievi come Mangieri e Nyari. Rimane una compagine di tutto rispetto, che ha finora disputato un campionato ed una coppa campioni al di sotto delle possibilità. Il monte di lancio è fra i migliori della A1, anche se Lopez è in calo rispetto al passato e lo stesso Martignoni non ha confermato nel susseguirsi delle partite le ottime prestazioni viste ad inizio torneo, pur rimanendo fra i pitcher mancini più interessanti del Bel Paese. Gli altri lanciatori sono tutti mestieranti di "razza oriunda", che potrebbero ben figurare anche in squadre superiori, che alcuni di loro hanno peraltro già frequentato. In attacco il nuovo terza base non ha fatto rimpiangere l'altrettanto ottimo McNamara, tagliato per motivi probabilmente economici o di spogliatoio. Buone cose anche da Rovinelli, Bautista, Finetti e l'intramontabile Gambuti. Rodriguez ci ha rifilato un altro homer, peraltro su Milano, ma rimane un oggetto misterioso. Per il resto gli altri hanno confermato il rendimento della loro squadra nel 2004: deludente. Difesa senza infamia e senza lode. I regali in gara3 sono avvenuti a risultato già acquisito, in tutti i casi si è visto del buono da Bautista, un po' meno dagli esterni. Senza dubbio all'andata aveva fatto migliore impressione questa squadra, che comunque si salverà, per assenza di rivali.

IL GIUDIZIO SUI SINGOLI. 

OTTIMI: . Matos, pur in lieve calo, rimane uno dei pochi punti fermi dell'Italeri 2004. In coppia con Milano ha pochi rivali in Italia, ed insieme rappresentano la prima arma biancoblù in ottica playoff. Banco di prova la sfida contro Navarro fra un mese. Liverziani, straordinaria interpretazione di gara2 nella quale spinge a casa i primi 4 punti ed invita alla festa i compagni. In crescita. Fontana, è ormai un punto fermo, ottimo in qualsiasi posizione lo si schieri, presente al box, dimenticato dalla nazionale.

BUONI: Milano, ancora una volta esce da una situazione intricata a suon di eliminazioni al piatto. E' coinvolto suo malgrado nella disfatta di gara3, subendo un solo homer di Rodriguez, che ha indovinato l'unico modo per sporcare il pgl di Fabio, spedendo la pallina oltre la recinzione.  Dallospedale, nelle prime due partite si rivede il Dallo che conosciamo, perfettamente recuperato e tonico per le Olimpiadi. Lele Frignani, per quel poco che si è visto è sembrato di riveder Frignani, il capitano. Peccato per il malanno che ha consigliato il suo non utilizzo nel resto del trittico, per preservarlo saggiamente in chiave azzurra. 

DISCRETI: Betto, meno bene rispetto a Parma, anche se questa volta regge per sei inning interi. Va bene anche così. Landuzzi, yoco poco ma yoco bene. Antigua, il leone questa volta è stato ferito e rimane a terra per qualche minuto, ma si rialza più vivo che mai. In attacco però manca il suo ruggito.

SUFFICIENTI: Bazzarini, dopo il solito avvio stentato, si riprende bene e fa sperare. Sheldon, sempre impeccabile nell'angolo caldo, ma in attacco continua a pungere poco, gara2 a parte. Hecker, si limita a portare qualche piccolo mattoncino. Pantaleoni, ancora in ritardo di condizione. Rigoli, si rivede in gara2, quando si toglie la maschera, ma è ancora discontinuo.

INSUFFICIENTI: Solano, l'aria di San Marino evidentemente non gli fa bene. Inizia a battere solo in gara3, ma è un piccolo segnale, inutile ai nostri colori, peraltro offuscato da due errori. Cretis, come detto, in piena crisi tecnica. Irriconoscibile. Speriamo nella pausa. 

NON GIUDICABILE: Breveglieri.

Mazzotti & C., vedi commento.

    punti H / AB BAVE RBI E     punti H / AB BAVE RBI E
gara1 Italeri 4 11 / 36 306 4 0 VS T&A 1 7 / 34 206 1 2
gara2 Italeri 10 17 / 40 425 10 0 VS T&A 5 7 / 30 233 5 0
gara3 Italeri 2 8 / 36 222 2 2 VS T&A 8 14 / 35 400 8 4
totale Italeri 16 36 / 112 321 16 2 VS T&A 14 28 / 99 283 14 6

Arrivederci a Settembre

Il Re degli Achei vi saluta e fra un paio di settimane parte per la Grecia, ed anche quest'anno salterà qualche partita al rientro (a partire dalla sfida contro Grosseto, sigh!), e quindi vi dà un arrivederci a Settembre 2004 per l'appuntamento puntuale con i commenti, a meno che non decida di rimanere nella terra ellenica più a lungo... Sarebbe molto bello, ma come farebbe il Re degli Achei senza il baseball e senza la Fortitudo? Per intanto ad inizio olimpiade il Re sarà in quel di Patrasso, e non è escluso che possa fare qualche capatina ad Atene, per seguire innanzitutto le partite della nazionale italiana del batti e corri. Chissà che non si riesca anche ad improvvisare qualche commento? Beh, non si sa mai, vi consiglio di far qualche capatina sul sito di tanto in tanto, per vedere se c'è qualche novità in merito. Vi saluto in modo estremamente fraterno e vi ringrazio ancora una volta per l'attenzione.

Statistiche e classifica

statistiche lanciatori

lanciatore gara spec. inning l. h bb k er
Matos 1 WO 7.0 6 1 7 1
Milano 1 SA 2.0 1 1 4 0
Betto 2 WO 6.0 5 1 5 3
Bazzarini 2 SA 3.0 2 3 4 2
Cretis 3 LO 7.0 13 0 3 7
Milano 3 RF 1.0 1 0 1 1
totale italeri       28 6 24 14

statistiche battitori

battitore valide turni a.b. media punti b.c. extrabase altro
Breveglieri 1 1 1000 0    
Landuzzi 3 5 600 0 1 2b  
Fontana 5 12 417 2 1 2b  
Liverziani 4 10 400 4 1 2b 1 sb, 1 gwrbi
Dallospedale 6 15 400 2 1 2b 1 sb
Frignani 1 3 333 2   1 gwrbi
Rigoli 4 14 286 2 1 2b 2 sb
Sheldon 3 11 273 2 2 2b 1 sh
Antigua 3 11 273 0    
Hecker 2 8 250 0 1 2b  
Pantaleoni 2 10 200 0    
Solano 2 12 167 2   1 sf, 2 E
totale Italeri 36 112 321 16 8 2b 1 sf, 1 sh, 4 sb, 2 E

classifica dopo la quattordicesima giornata

squadra                vinte perse  pct. differenza

Prink Grosseto          38     4    905      ==

Italeri Bologna         34     8    810       4

Ceci & Negri Parma      25    17    571      13

Danesi Nettuno          22    20    524      16

Telemarket Rimini       21    21    500      17

Città Normanni Paternò  20    22    476      18

Fiume Modena            19    23    452      19

T&A San Marino          17    25    405      21

Elettron Anzio          10    32    262      28

Saim Rajo Ambrosiano     4    38    095      34