QUANTO E' DOLCE RIMINI IN SETTEMBRE

L'Italeri, quella del carattere, quella con la mentalità vincente, vince l'emergenza e porta a casa da Rimini due partite combattute, prima di cedere le armi in gara3.
I Pirati della Telemarket fuori dai playoff?


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5 Settembre 2004. Tornare con due vittorie dal campo dei Pirati è una rara e tonificante soddisfazione, comunque. Date però le premesse (estrema emergenza sul monte di lancio, assenza di Lele Frignani) si potrebbe quasi parlare di miracolo, e la sconfitta per manifesta in gara3 questa volta non fa male, e rischia di essere anche per Rimini il canto del cigno di un campionato buttato alle ortiche, non solo in questo weekend. Le prime due partite, entrambe vinte dai biancoblù, pur non esaltanti sul piano offensivo, hanno tutte le caratteristiche per essere inserite nel "libro mentale di epica" che ogni appassionato della Fortitudo custodisce in un angolo recondito della propria memoria, ricco di episodi da raccontare a figli, nipoti, mogli e amici. A fronte di una difesa quasi impeccabile, spiccano le prestazioni dei pitcher biancoblù, ridotti all'osso e fortificati da questa straordinaria emergenza, e così Jesus Matos lancia una completa, con quattro inning perfetti, uno da dimenticare ed altri condotti in porto con il solito "Jesus Diesel System (JDS)", ma ci voleva la zampata del vecchio Dave (Sheldon) a darci la vittoria sul filo di lana (nono inning). Nella partita del sabato l'ex brutto (non certo fisicamente) anatroccolo Bazzarini, torna nell'emergenza a misurarsi come partente, e non delude affatto, anche se il primo inning è di quelli da mettersi le mani nei capelli, ma i successivi cinque sono sublimi, e concede il tempo ai compagni per raddrizzare la contesa e le motivazioni a Ricki Corradini per completare la sua prima salvezza stagionale (per lui però tre vittorie) tornando in un pomeriggio il rilievo totalmente affidabile che abbiamo imparato a conoscere nelle due stagioni precedenti.

Questa volta la ormai canonica sconfitta in gara3, pur giunta con una sonora manifesta inferiorità, non ci toglie il sorriso, anche perché sappiamo che per i playoff tornerà Cretis, quello vero, e se ne andrà il sosia o il fratello gemello che attualmente occupa il suo posto. Dalle rive del Marecchia questa volta non arrivano ceffoni, bensì parole dolci per la Fortitudo, questa volta la città malatestiana, che si arrampica per le nobili colline che possono vedere l'azzurro dell'adriatico, ci ha offerto buon pesce, simpatia ed anche gioie, e una speranza che anche noi presto potremo tornare a vedere azzurro, quell' "azzurro tricolore" che tanto ben si intona con il biancoblù (e anche con il giallo).

Cronaca

Gara1. Partita molto veloce, dominata dai pitcher: Matos ed Edmonson (entrambi fra i migliori del torneo). La differenza è a favore del biancoblù, che si limita a subire nella quinta ripresa, ma contiene al minimo: il secondo aspetta la nona, e ciò è molto pericoloso quando conduci per una sola lunghezza... La Fortitudo passa a condurre già al secondo inning, anche in questa occasione nel segno dei dominicani: valida di Solano, che ruba e viene spinto a casa da un'altro singolo di Antigua. Matos disputa una gara perfetta nel primi quattro inning, ma la Fortitudo, pur capace di toccare il pitcher avversario e di andare in base, non è in grado di allungare, così arriva quel quinto inning, tante volte ostico per il nostro partente del venerdì sera, e arriva il solo homer di Di Pace (prima valida e primo punto per i Riminesi: un tiro, un gol), per il pareggio. Jesus soffre e concede base a Gaiardo, mandato a casa per il punto del vantaggio dai singoli di Castrì e dell'ottimo Crociati. Dopo questo inning, nei restanti quattro Matos si limita alla sola concessione di altre due valide (doppio di Chiarini) ed un'altra base ball. La Fortitudo comunque continua a non raccogliere nulla dall'attacco (alla fine otto uomini rimasti in base), fino a quando, al nono inning, Edmonson subisce un leggero calo, ma è un clamoroso errore di Gaiardo su un bunt non perfetto di Fontana, che consente ad Antigua (singolo per lui) e allo stesso Fontana, di arrivare in posizione punto, senza out. Basterebbe una volata di Pantaleoni per pareggiare, ma l'ex riminese viene eliminato al piatto. L'occasione ghiotta non sfugge però a Sheldon, che come al solito colpisce nei momenti cruciali, e la sua valida rimbalza e scavalca Gaiardo, fruttando i punti del sorpasso (3 a 2). L'inning non è finito, ed un singolo di Rigoli, sul rilievo Cabalisti, vale il 4 a 2 finale, mentre Gaiardo cerca di riscattarsi nella parte bassa, battendo valido, con già due out, ed è troppo tardi.

Gara2. L'emergenza pitcher suggerisce a Mazzotti di impiegare Bazzarini come partente, tenendo a riposo Betto, sofferente al braccio dopo il weekend precedente. L'inizio, come al solito, non è dei migliori, ed anche un po' di sfortuna fa si che al primo inning i Pirati conducano già per 3 a 0: base a Osuna, singolo di Buccheri e lungo homer da 3 per Chiarini: due valide e tre punti. Il ragazzo poi mostra carattere, e si riprende perfettamente, concedendo negli inning successivi appena una valida e un paio di basi per ball. La Fortitudo è abbastanza spenta in attacco, ma è capace di notare bene i problemi di controllo del partente locale, Marchesano. Basta farlo lanciare e aspettare, e con questa tattica arriva inevitabile il momento di riscuotere, cosa che avviene al quarto inning, quando Antigua viene colpito, Fontana va in base per ball, ed arriva il primo punto, ancora con un errore di Gaiardo su una battuta di Sheldon. Successivamente arriva anche la base gratis per Rigoli, e Dallospedale va al box con le basi piene, toccando un lungo triplo, che picchia contro il muro fra l'esterno destro e l'esterno centro, sparecchiando le basi per il 4 a 3 felsineo. Romano inserisce Cabalisti, che è capace di domare l'attacco biancoblù, costringendo i battitori a lunghe e corte volate, facili preda della difesa locale. Ma la Telemarket non punge più, non batte proprio, e quando Bazzarini inizia il settimo inning con qualche problema, ecco spuntare dal cilindro di Mazzotti (di Nanni a dire il vero, visto che il manager si era fatto espellere a inizio gara) un Corradini dato per malato, ed invece autore di una splendida salvezza, prima concludendo senza danni la settima ripresa, poi chiudendo ogni speranza all'attacco riminese nelle due successive, mentre l'Italeri aspetta ancora una volta la nona ripresa per arrotondare il risultato, sfruttando la stanchezza di Cabalisti, che viene avvicendato da De Santis con due uomini sulle basi (singoli di Hecker e dello scatenato Dallospedale), che concede a Liverziani l'unica sua valida del trittico, che vale il punto del 5 a 3 finale.

Gara3. Senza storia questa partita, con Cretis che sembra non voler forzare i lanci, e puntuali già al primo inning arrivano quattro valide dai primi quattro battitori affrontati (Osuna, Rodriguez, Buccheri e Di Pace). Il fuoricampo di Buccheri vale tre punti e sul 3 a 0, identico risultato del pomeriggio, si chiude la prima ripresa. La Fortitudo appare subito meno determinata rispetto alle due gare precedenti, ma al secondo inning è capace di accorciare le distanze, grazie a una delle rare basi ball guadagnate da Antigua, che segna punto grazie alle valide di Fontana e Pantaleoni. Di riffo o di raffo Cretis tiene per due riprese, ma alla quarta arriva un'altra sberla sonora, con altri tre punti che entrano, fra valide, basi ball e lanci pazzi. Alla fine Cretis subirà ben 13 valide in appena 4 inning lanciati, perché al quinto, nel mezzo di un vero e proprio bombardamento, viene giustamente prelevato per lasciare il posto a Pantaleoni, che inizialmente sembra limitare la situazione, poi comincia a subire anch'egli di tutto (due eliminazioni, una al piatto, a fronte di due valide subite e tre basi ball, per 2 pgl), cosicché entra Fabio Frignani per limitare i danni, ma si è già sul punteggio da manifesta: 11 a 1. La ripresa successiva i riminesi arrotondano per il 12 a 1 finale, grazie ad un paio di doppi, con una manifesta che giunge al primo momento utile, e con la Fortitudo che schiera tutte le proprie seconde linee e Lele Frignani nell'inedito (e futuro, speriamo fra 100 anni) ruolo di suggeritore al posto del fratello. 

 Commento finale

Guardando le statistiche può venir fuori che quello di Rimini è uno dei peggiori weekend offensivi della stagione biancoblù 2004, eppure torniamo dallo stadio dei Pirati con sorrisi e più certezze che speranze. La Fortitudo rinunciava al suo capitano, Lele Frignani, che lamenta un dolore causato da uno scontro con il terza base grossetano patito nella terza gara del trittico precedente. Ma manca anche all'appello una buona quota del già ridotto monte di lancio biancoblù: Milano è ancora out, Betto è tenuto a riposo per i postumi dolorosi della precedente partita, Corradini non è ancora a posto, mentre Cretis è ancora la controfigura di sé stesso. Dunque a reinventarsi tattiche, strategie, rotazioni, soprattutto sul mound. E dunque queste prime due vittorie, volute e sudate, conquistate con il piglio dei campioni, portano prima di tutto il nome dei pitcher "superstiti": Matos, Bazzarini e Corradini, ma come non pensare che dietro a queste due vittorie ci sia tutta la squadra, dal manager, ai suoi collaboratori, ai giocatori tutti, in difesa, ed anche in attacco, quando hanno saputo sfruttare il momento opportuno per piazzare le valide e gli uomini giusti in base, e se ci fate caso, al di là di Sheldon e Dallospedale (i due esecutori delle battute chiave per ribaltare i due match), tutti quanti hanno messo il loro mattoncino per arrivare a questo obiettivo, guadagnando una base, sacrificandosi, rubando, battendo valido, impegnando il pitcher avversario.

Come è diversa anche la sconfitta di gara3, paragonata a quelle subite a Parma e San Marino, malgrado la evidente e subitanea manifesta superiorità a favore dei Pirati. Ma non è una umiliazione, perché da questo campo noi siamo tornati vincenti, e non accadeva da anni, anzi da lustri. Quest'anno la Telemarket si è presa la sesta partita, proprio come Parma, e le altre sono state tutte biancoblù. Ma questa volta torniamo felici, perché più di uno si sarebbe accontentato di vincere una partita, e chissenefrega questa volta di gara3, era segnato, era inevitabile, e forse non conta nulla anche per Rimini, che trae l'unico vantaggio di migliorare le proprie statistiche. E questa volta i numeri sono bugiardi, perché facendo la somma Rimini ha battuto meglio, ha difeso meglio, ha lanciato meglio, ma in realtà è stato vero il contrario, e chi era allo stadio (questa volta ho avuto la fortuna di assistere direttamente a tutte e tre le gare) ne era pienamente consapevole. La nostra superiorità è entrata nei pori di chi era là, nonostante gara3.

Purtuttavia bisogna ritornare con i piedi per terra. Il coraggio ed il carattere mostrato a Rimini saranno sufficienti per aggiudicarci la semifinale, ma per arrivare nel gradini più alto, volare dove osano solo le Aquile, allora bisogna fare di più. Il nostro monte di lancio attualmente ha solo il limite - grave - della condizione fisica e forse mentale di alcuni nostri pitcher. A fianco di questo Matos, di questo Bazzarini e del Corradini di gara2, vogliamo rivedere un Betto riposato e ripreso, il Betto degli ultimi weekend per intenderci, vogliamo rivedere Fabio Milano e vogliamo rivedere il vero Rollo. Se aggiungiamo Cerbone ed Incantalupo, ebbene questo monte di lancio fa paura! La difesa mi sta piacendo molto ultimamente, ed anche gli errori di Rimini non hanno inciso sulle sorti dei match, e sono stati pochi, oserei dire fisiologici. Sembra impossibile, sembra un incubo il ricordo di questa squadra nella finale di Coppa Campioni. L'attacco invece continua a latitare. Nei playoff forse è più importante saper vincere le partite come abbiamo dimostrato a Rimini, piuttosto che battere come dei fabbri, ma non si può sottacere che in tre partite il solo Dallospedale è stato capace di battere un extrabase, pur contro un mound che rimane fra i primi tre in Italia, e che Liverziani ha battuto una sola valida, peraltro contro il buon De Sanctis, e che sostanzialmente abbiamo battuto con medie da retrocessione, e comunque scadenti anche nelle due gare vittoriose. Certo, è una Fortitudo diversa da quello dello scorso anno, quando vincevamo partite a suon di legnate e di treni; tuttavia è anche vero, val la pena ricordarlo, che rispetto al ruolino dell'anno scorso siamo sotto di appena due gare, con la possibilità di eguagliare il numero di vittorie ottenuto in regular season, visto che l'anno scorso perdemmo quattro delle ultime sei partite.

L'anno scorso non c'era una Grosseto così, e il primo posto in regular season fu automatico e conquistato con netto anticipo. Comunque il weekend di Grosseto rimane l'unica sconfitta fin qui maturata a livello di trittico, e poi per 2 a 1, mentre l'anno scorso furono due i trittici negativi, appunto ottenuti nelle ultime due giornate, quando, a dire il vero, noi non avevamo più nulla da chiedere, mentre Rimini e Modena avevano ben altre motivazioni. Ci aspetta il prossimo weekend un Modena ormai fuori da tutti i giochi, e dunque almeno un paio di vittorie dovrebbero arrivare senza problemi, mentre a Nettuno sarà tutta un'altra storia, vedremo... La cosa più importante è tenersi pronti per i playoff, e quindi ben venga finalmente, per ragione o per forza, qualche esperimento, come far tornare Bidi Landuzzi dietro al piatto, e lo stesso utilizzo di Hecker. Sono due elementi importanti, che sicuramente torneranno utili nelle lunghe serie di playoff che ci attendono. Come sostengono giustamente molti appassionati di fede biancoblù, Bidi ha pochi rivali fra i ricevitori di scuola italiana, e la nazionale vista ad Atene ne è una dimostrazione. Hecker invece si sta rivelando un giocatore utile e diligente, e la sensazione è che anche Mazzotti condivida pienamente quest'ultima affermazione.

Per quanto riguarda la Telemarket Rimini, c'è chi parla della fine di un ciclo (frase sovente utilizzata per gli avversari in difficoltà), io preferisco parlare di una incompiuta. Questa volta la rimonta di Rimini sembra essersi spenta contro il muro biancoblù, e come dice il proverbio: tanto va la gatta al lardo.... La politica di costruire e aggiornare la squadra in corso d'opera questa volta sembra non aver pagato, e quello che rimane è lo "spreco" di talenti come Buccheri, Chiarini, Crociati, Edmonson, Cabalisti, Marchesano, Patrone, Osuna, Rodriguez, e altri, che probabilmente quest'anno non saranno della partita nel momento della stagione che conta. A lavorare così poi bisogna prendere quello che offre il mercato, e dunque quando può arrivare Liu Rodriguez perché non approfittarne, peccato che rimanga scoperto il ruolo di terza base, e il bravo Gaiardo proprio nell'angolo caldo ha compiuto due errori importanti se non decisivi ai fini delle due vittorie biancoblù. Questo succede quando si è costretti a schierare giocatori non di ruolo in ruoli chiave.

Un'ultima annotazione di tipo statistico riguarda il ruolino 2004 della Fortitudo, molto curioso. A due weekend dal termine della regular season, sono 10 le sconfitte maturate, delle quali la metà avvenute in gara3 (il contrario dell'anno scorso). E' visibile ad occhio nudo il crollo di Rolando Cretis, perché le prime otto gare sono state vinte, poi è arrivata la sconfitta con Nettuno nell'ultima di andata. Nel ritorno Si sono vinte solo tre gare del sabato sera, ma una, quella di Rho, l'ha vinta Milano agli extrainning. E' anche vero che il perdente di gara3 contro Grosseto lo scorso weekend era stato Corradini, ma anche in quella occasione con un Cretis letteralmente crollato alla distanza. Alla fine, quella gara2 che tutti temevamo, quella giocata con le maglie gialle, ci è stata quasi sempre amica: non nel girone d'andata (3 sconfitte: una di Bazzarini e due di Betto), ma nel ritorno il nostro ruolino è ancora intonso, compresa la sfida contro Rollandini. Non tutte le 13 partite sono state vinte da Betto, aiutato da Corradini e Milano, che comunque ne ha portate a casa ben 10, compresa la gara1 del trittico di apertura contro San Marino, a fronte di appena due sconfitte. Solo Matos ha saputo far meglio, con 13 vittorie e 2 sconfitte, in 15 match disputati, con 4 complete. Gara1 è comunque la nostra partita sulla quale puntare, e le due sconfitte sono avvenute non tanto per colpa del pitcher dominicano, quanto per le buone prove del pitcher avversario (a Grosseto e in casa contro il Paternò) o se volete la pochezza del nostro attacco in quelle occasioni. Ad occhio il pitcher maggiormente aiutato dall'attacco è stato Betto, che comunque ha una media pgl vicino ai 3.5, non certo da buttar via, e attualmente inferiore solo a Matos ed ai due rilievi principe: Milano e Corradini (Cerbone e Incantalupo non fanno testo). Infine, nonostante la prova di Rimini, in attacco rimaniamo ancora, seppur di poco, sopra i 300 di media battuta, media comunque inferiore a quella dello scorso anno, anche se la differenza più grossa riguarda le battute extrabase, in particolare i fuoricampo. Anche in questo trittico come in tanti altri non sono arrivate battute fortitudine fuori dalla recinzione, mentre i riminesi hanno colpito tre volte con tre giocatori diversi: Gara1, Di Pace da 1; Gara2, Chiarini da 3, Gara3, Buccheri da 3. 

IL GIUDIZIO SUI SINGOLI. 

OTTIMI: Jesus Matos, Stefano Bazzarini e Riccardo Corradini: insieme ad una difesa attenta ed in alcuni momenti davvero impeccabile, sono in grado di imbrigliare l'attacco riminese nelle prime due partite, non scomponendosi i due partenti negli unici momenti di difficoltà con tanto di fuoricampo subito, il quinto inning per il dominicano ed il primo per Bazzarini, conducendo in porto (Corradini) la prima salvezza stagionale (curioso davvero) in modo intelligente, sopperendo alle cattive condizioni fisiche con quel mestiere che serve e con qualche base concessa quando occorre, male minore in alcuni casi e con certi avversari, per non rischiare di incorrere in guai ben peggiori. MVP sicuramente per Jesus, che si conferma miglior pitcher straniero del campionato e autore di una completa, macchiata solo dal citato quinto inning, che dice però di 10 eliminazioni al piatto ed appena sette arrivi in base concessi (tre valide e due basi per ball).

BUONI: Davide Dallospedale, David Sheldon e Giovanni Pantaleoni: il primo ha vissuto luci e ombre in questo trittico, ma le prime sovrastano abbondantemente le seconde, soprattutto se parliamo di gara2, risolta dal nostro seconda base che con un triplo (unico extrabase biancoblù della serie !!!) ha sparecchiato le basi, dando la vittoria ai nostri; Dallo inoltre è l'unico ad aver battuto in tutte e tre le gare, e chiude con una ottima media. Il miglior terza base del torneo oltre ad aspirare nel suo guanto qualsiasi oggetto che osi volare dalle sue parti, dispensando quasi sempre assistenze precise e puntuali, si limita ad una sola battuta in tutto il weekend, ma come al solito avviene nel momento topico, e vale il successo di gara1; Panta va elogiato anche solo per lo sforzo "cerebrale" di sapersi tener pronto sia come pitcher, sia nei suoi ruoli consueti, dove continuiamo decisamente a preferirlo e dove è stato l'unico biancoblù a salvarsi in gara3.

DISCRETI: Evan Hecker, un vero e proprio "soldatino" che addirittura non fa rimpiangere il forfait del capitano, facendo davvero del buono in attacco in entrambe le gare vittoriose.

SUFFICIENTI: Nilson Antigua, un po' di meritato riposo, ma si fa sentire e guadagna un'ampia sufficienza. Claudio Liverziani, anche per lui la sufficienza è ampia, grazie al mestiere con il quale si guadagna basi su basi senza battere, ma ci mancano tanto le sue legnate pesanti. Robert Fontana, anche per lui la sola sufficienza è un po' stretta, ma rende in attacco un po' meno del solito. David Rigoli, alcune cose buone, ma ancora insufficiente in battuta. Stefano Landuzzi, sfrutta l'occasione di ripresentarsi finalmente dietro al piatto, ed è nella batteria vincente di gara2, assistendo alla perfezione i due giovani pitcher, ma si fa trovare impreparato quando va al box di battuta.

INSUFFICIENTI: Rolando Cretis, in ferie da un paio di mesi in qualche isola sperduta dell'atlantico, ha mandato il fratello gemello, ma speriamo che torni l'originale per i playoff. Fausto Solano, il Capo si concede uno dei rari weekend decisamente sottotono, anche se fa vedere del bello in difesa.

NON GIUDICABILI: Fabio Frignani, Luca Breveglieri e Christian Deligia.

Mazzotti & C., le due vittorie sono capolavori dei quali sarebbe da ciechi non notare la mano della conduzione tecnica della squadra, peraltro in un momento di forte emergenza.

    punti H / AB BAVE RBI E     punti H / AB BAVE RBI E
gara1 Italeri 4 8 / 33 242 4 0 VS Telemarket 2 5 / 32 156 2 1
gara2 Italeri 5 7 / 31 226 4 2 VS Telemarket 3 3 / 31 97 3 1
gara3 Italeri 1 5 / 24 208 1 1 VS Telemarket 12 17 / 33 515 12 0
totale Italeri 10 20 / 88 227 9 3 VS Telemarket 17 25 / 96 260 17 2

Le altre squadre

Archiviando il facile successo di Grosseto, che consolida il primo posto - e la relativa conquista della Coppa Italia - e mette fine alle tenue speranze di playoff per il Paternò, spicca la tripletta ottenuta, seppur con fatica, dal Nettuno sul campo del Modena (sugli scudi Schiavetti), che permette ai tirrenici di allungare di due partite sul Rimini, ipotecando i playoff. Difficilmente infatti i nettunesi avranno problemi la prossima settimana con i cugini anziati, già ampiamente retrocessi, e sconfitti, anche se solo una volta, addirittura dal Rho. Nell'ultimo weekend sarà ancora una volta la Fortitudo a far da arbitro, ospitata allo Steno Borghese. Se volessimo fare del fantabaseball, l'Italeri si troverà - se ne avrà la volontà - ad influire sull'esclusione di Rimini o di Nettuno dai playoff e sulla "difesa" del terzo posto dei parmigiani, capaci di soffrire e mollare una partita a San Marino, già ampiamente salva e senza velleità in chiave playoff. Con Modena e Paternò, oltre che San Marino, ormai fuori gioco, la lotta per il quarto posto è comunque un affare fra due nobili del batti e corri nostrano: Nettuno e Rimini, con l'altra nobile Parma, che guarda dall'alto di un terzo posto, ma con appena una e tre lunghezze di vantaggio sulle rivali, e l'Italeri che trema al pensiero di dover affrontare in semifinale una di queste due. Parma ha comunque da giocare due trittici decisamente alla portata (Rho e Anzio), ma ci ha abituato a tutto....

Statistiche e classifica

statistiche lanciatori

lanciatore gara spec. inning l. h bb k er
Matos 1 WO 9.0 5 2 10 2
Bazzarini 2 WO 6.0 3 4 6 3
Corradini 2 SA 3.0 0 3 1 0
Cretis 3 LO 4.0 13 1 3 9
Pantaleoni 3 R 0.2 2 3 1 2
Frignani F. 3 RF 1.1 2 0 0 1
totale italeri       25 13 21 17

statistiche battitori

battitore valide turni a.b. media punti b.c. extrabase altro
Pantaleoni 2 5 400 1   1 sh, 1 sb
Dallospedale 5 13 385 3 1 3b 1 cs, 1 E, 1 gwrbi
Hecker 3 8 375 0   1 cs
Antigua 2 8 250 1    
Fontana 2 9 222 0    
Rigoli 2 10 200 1   1 sh, 1 sb
Solano 2 12 167 0   1 sb
Liverziani 1 7 143 1    
Sheldon 1 10 100 2   1 E, 1 gwrbi
Landuzzi 0 4 0 0   1 sh
Deligia 0 1 0 0    
Breveglieri 0 1 0 0    
Bazzarini           1 E
totale Italeri 20 88 227 9 1 3b 3 sh, 3 sb, 2 cs, 3 E

classifica dopo la sedicesima (terzultima) giornata

squadra                vinte perse  pct. differenza

Prink Grosseto          42     6    875      ==

Italeri Bologna         38    10    792       4

Ceci & Negri Parma      27    21    563      15

Danesi Nettuno          26    22    542      16

Telemarket Rimini       24    24    500      18

Città Normanni Paternò  22    26    458      20

Fiume Modena            22    26    458      20

T&A San Marino          21    27    438      21

Elettron Anzio          13    35    271      29

Saim Rajo Ambrosiano     5    43    104      37