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                                                           L'ESTREMA DESTRA SERBA

 

Belgrado,  21 gennaio 08

Risultati definitivi delle elezioni serbe:

1) Nikolic 39,9 % (destra radicale)

2) Tadic 35 % (CENTRO)


Notare come l'ottimo risultato dei nazionalisti sia stato raggiunto con un' altissima affluenza al voto (62%) che secondo gli esperti avrebbe dovuto favorire le forze moderate

L'estrema destra ha raccolto ben 8 punti percentuali in più di quelli che i sondaggi le attribuivano.
A fare da traino al risultato del SRS la chiara posizione anti-americana e la totale opposizione contro qualisiasi tentativo di indipendenza del kosovo.
Nonchè le cattive condizioni economiche in cui versa il paese governato ormai da sette anni dalle forze filo-americane e liberiste.

Al secondo turno convergerenno sul fronte moderato di Tadic i voti di kostunica, anche se quest'ultimo si esprimerà solo all'ultimo momento.
a favore della destra radicale invece al secondo turno si schiererà il 6% del partito nazional- comunista orfano di milosevic.
Infine il 7 per cento di Ilic, candidato moderato, dovrebbe ripartirsi per il 2/ 3 a favore dei moderati e per 1/ 3 a favore dei nazionalisti.


Venerdì 18 gennaio 2008

A due giorni dalle elezioni in Serbia i sondaggi danno vincente l'estrema destra del srs con il 21% dei moderati conto il 19% del presidente usente filoamericano Boris Tadic.

Il nazionalista radicale Tomislav Nkolic, 56 anni,  ha scelto l'ultima enclave serba rimasta in kosovo per un partecipatissimo comizio di chiusura, ovvero nella zona nord di kosovska Mitrovica, zona Nord.

Qui serbi e albanesei vivono separati dal fiume Ibar in un clima di crescente tensione. Gli stessi cittadini serbi di Mitrovica hanno chiesto a Nikolic la ditribuzione di armi in nome dell'autodifesa etnica.

Scontato il suo passaggio al secondo turno, quando il 3 febbraio prossimo si prevede una coalizione di tutti contro la destra radicale.

Nikolic dal palco e in ogni comizio fatto ha ribadito  che il kosovo non sarà mai albanese e indipendente.

Le Elezioni sono state convocate a sorpesa dal presidente filoamericano costunica per il 20 gennaio, contro la volonta dell'altro moderato Tadic, qualcuno sussurra proprio per danneggiarlo.

Gli altri candidati moderati Ilic e Jovanovic sono pressochè fuori dal gioco.

"Noi non vogliamo chiudere le porte alle altre nazioni europee, ma se queste continueranno sulla via filoalbanese, la Russia sarà il nostro migliore alleato.

Nel frattempo i maiali d'oltreoceano avrebbero fissato per il 6 febbraio, vale a dire 24 ore dopo l'elezione del loro uomo Tadic al governo serbo la data della proclamazione d'indipendenza del Kosovo.

Mentre il miliziano d'oltreocano ha recentemente visitato la nuova provincia albanese dell'impero multirazziale,  l'estrema destra serba si è organizzata per l'ultima difesa contro la piovra americana.

Già due settimane fa nel cuore della Serbia centrale a Krusevac a pochi chilomteri dal Kosovo si erano adunate le prime milizie paramilitari.
Krusevac simbolo del nazionalismo serbo, qui tutto ricorda la mitologia serba, dal monumento agli eroi del Kosovo, alla Lazarica, monumento in onore del Principe Lazar, martire nella battaglia del 1389 contro i Turchi nella piana di Kosovo Polije.

Le milizie hanno preso il nome di "Guardia di Lazar" che secondo i promotori dovrà intervenire con le armi qualora l'imbelle governo serbo controllato dai filoamericani dovesse garantire la secessione del Kosovo.

Tra i camerati pronti a tutto Zeliko Vasiljevic, ex combattenete a Vukoovar, capo del partito dei veterani che siede in parlamento (300 mila voti) alleato del partito radicale di estrema destra SRS.
Vasiljevic tra i fondatori della guardia di Lazar afferma "Possiamo contare su migliaia di patrioti pronti a dare la vita per il Kosovo serbo"
Al raduno di Krusevac erano presenti già duecento volontari in tuta mimetica, per la maggior parte berretti rossi, membri delle forze speciali ultranazionaliste sciolte dal governo filoamericano dopo l'assassinio del primo mazrzo 2003 del ministro liberale e filoamericano Zoaran Djindic.
"Armi e divise sono già pronte: in Serbia tutti possiedono un fucile".

All'adunata paramilitare erano presenti anche mercenari serbi rientrati in Patria da ogni parte del mondo. Tra questi Gile mihailovic, un'istituzione nel campo, nel suo curriculum legione straniera, vari colpi di stato in Africa, krajina, Bosnia nelle tigri di Arkan, Kosovo".
La guardia di Lazar accetta solo volontari con più di venticinque anni "una decisione presa per salvaguardare la gioventù serba" dice Vasiljevic.


Nel frattempo a Belgrado a duecento chilometri di distanza il governo filoamericano è riuscito con una manovra di palazzo ad esautorare il partito di estrema destra SRS dalla carica di presidente del parlamento, dopo che questa era finita prorpio a un membro nazionalista.
Procede contemporaneamente il processo di americanizzazione culturale della Serbia sostenuta dalle autorità governative. Proprio in questi giorni una ragazza mora della minoranza Rom e dichiaratamente lesbica è riuscita "quasi miracolosamente" a vincere il concorso canoro dell'Eurofestival. Il parlamento si è poi bloccato per un paio d'ore per riceverla in seduta congiunta e brindare in maniera bipartizan al suo trionfo.
Mentre più a sud nella piana di Tirana il milizano d'oltreocano, al corrente di tutto, tende i lunghi tentacoli della piovra americana

Lo scorso21 gennaio 2007 si erano tenute  in Serbia le elezioni politiche generali convocate dopo la recente approvazione della nuova Costituzione. All'inizio del 2007 la Serbia ha visto un nuovo parlamento e un nuovo governo dopo le dimissioni del fantoccio primo-ministro Kostunica, uomo da tempo al servizio dei miliziani d’oltreoceano.

In particolare i patrioti serbi hanno raccolto sempre più consensi nelle settimane che precedono il voto.
Il Partito radicale serbo (Srs), che continua a essere diretto da Vojislav Seselj dalla sua cella all'Aia, potrebbe ottenere quasi il 40% dei voti superando i già ottimi risultati elettorali conseguiti negli ultimi anni. In modo particolare è certo che i patrioti serbi del SRS otterranno i loro migliori risultati nei territori etnicamente misti, soprattutto in Vojvodina, dove vivono gli appartenenti di oltre 20 comunità etniche e dove alle scorse elezioni hanno ottenuto singolarmente il miglior risultato, aggiudicandosi oltre due terzi dei deputati nel parlamento regionale.

Pur non presentandosi alla prossima tornata elettorale del 21 gennaio in Serbia sono attive altre due formazioni patriottiche: il Movimento popolare serbo "Svetozar Miletić" con sede a Novi Sad e il Movimento patriottico "Obraz",
Se il movimento "Svetozar Miletić" in un certo modo rappresenta l'"élite intellettuale" del nazionalismo serbo – è composto da accademici e dottori in scienza politica, gli appartenenti di "Obraz" rappresentando l’ala militante e movimentista del patriottismo.

Il movimento "Svetozar Miletić" è stato fondato nel 2001, e alla base dei suoi intenti dichiara la "salvaguardia della concordia e dell'unità in Serbia, attorno alla Serbia e per uno Stato serbo". Oltre ad essere favorevoli al ritorno della tradizione, combattono contro l'autonomia della Vojvodina, ritenendo che la Serbia, il Montenegro, la Republika Sprska e gli ex territori delle Krajine Serbe, fondate in Croazia al tempo della guerra, "da sempre sono terre serbe", perciò dovrebbero essere accorpate in un unico stato. "Svetozar Miletic" ha ottenuto dei mandati in molti comuni e partecipa al governo, potendo vantare tra i suoi candidati i nomi di professori, accademici e altri noti intellettuali tra cui: Dragan Nedeljković, Milorad Ekmečić, Vasilije Krestić, Kosta Čavoški, il direttore dell'Archivio della Vojvodina Pavle Stanojević e altri.

Il movimento "Obraz", membro dell’European National Front, conosciuto per aver picchiato i partecipanti al Gay Pride di Belgrado nel 2001, si mostra principalmente con scritte sui muri a contenuto nazionalista o nelle campagne contro gli omosessuali, così come insiste sulla necessità che la Serbia venga definita mediante la Costituzione non come stato dei suoi cittadini, ma bensì come "stato del popolo serbo e degli altri che vi abitano". Suoi membri hanno partecipato agli attacchi contro la minoranza degli Ungheresi in Vojvodina.

Ad ogni modo, il partito radicale serbo SRS è l’unico ad avere una reale forza politica di massa, mentre i movimenti "Svetozar Miletić" e "Obraz" non si può dire che siano una effettiva forza politica, per quanto rappresentino una seria minaccia per le istituzioni filoamericane di Belgrado. E’ normale che gli appartenenti di queste due formazioni minori il 21 gennaio faranno convergere i loro voti sui candidati del SRS.

A più di due mesi dalla folgorante affermazione dell'estrema destra Serba, lo scenario politico  appare quanto mai fluido.

I due principali partiti filoamericani, facenti capo a Kostunica e a Boris Tadic, pur ricevendo le pressioni dei miliziani d'oltreocano non sono ancora riusciti ad accordarsi per la formazione di un nuovo governo.

ufficialmente Kostunica ha alzato troppo il prezzo di alcuni ministeri, ma le malelingue affermano che sia stata una mossa calcolata: l'allungamento dei tempi per la formazione del governo democratico a stelle e strisce sarebbe dovuto alla non volontà di assumersi alcuna respoindabilità nella gestione della crisi che esploderà a breve dopo la ormai vicina perdita del Kosovo.

Come previsto all'indomani del voto, i patrioti serbi dl SRS e di Obraz stanno cogliendo l'occasione per una massiccia campagna di opinione contro le forze anti-nazionali di Tadic e Kostunica. In tal senso va registrato il grandissimo successo del nuovo quotidiano vicino al SRS, da poche settimane nelle edicole di Belgrado e provincia che in pochi giorni ha raggiunto le 100.000 copie.

Intitolato "Pravda", che in serbo significa giustizia, e non verità come il quotidiano gemello russo punta a dare voce a quell'area vasta della società serba, cirac un terzo della popolazione, che si è riconoscita nelle posizioni ultanazionaliste di Obraz e del SRS.

 

         


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