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I

 

LA VERA STORIA DEL SUDAFRICA

Esiste una verità storica sottaciuta, nascosta dalla propaganda mondialista che vorrebbe  presentare i neri sudafricani come vittime dell’invasione europea. In realtà i bianchi hanno vissuto in Sudafrica molto più a lungo dei negri: i primi insediamenti bianchi in Sudafrica contano oltre 300 anni, circa lo stesso periodo in cui l'Europa s'insediò in nord America. Infatti, quando i Boeri iniziarono a stabilirsi in Sudafrica (seconda metà del 600) le popolazioni native (boscimani e ottentotti) erano scarsissime e localizzate nella parte nord del paese. Basti pensare che all’inizio del 1800, ovvero 150 anni dopo i primi insediamenti europei intorno a Cape Town non c’erano ancora negri entro le 500 miglia; e non poteva essere diversamente in quanto le popolazioni di colore giunsero nel settentrione solo a partire dal ‘700, in fuga dal commercio di schiavi praticato massiciamente dagli stati americani.

All’arrivo degli europei esisteva quindi un immenso Veld disabitato, abitato esclusivamente nella parte settentrionale da piccoli villaggi di cacciatori/raccoglitori appartenenti al gruppo etnico boscimano-ottentotta. Le ultime ricerche antropologiche hanno confermato che fin dai tempi più remoti questa razza occupava  l’estensione di terra situata intorno al Lago Vittoria. Successivamente, introno a questa zona periferica I Boscimani vennero spiazzati in tempi storici non solo dalla migrazione europea, ma soprattutto dall’arrivo delle popolazioni Zulu e Xosa (ibridi ottentotti/bantu), le quali varcando il Limpopo a nord-ovest spinsero i Boscimani verso il deserto del kalahari e la Namibia dove vivono ancora oggi in numero ridotto.

Ecco allora che in virtù delle dinamiche migratorie che videro le etnie Zulu e Xosa (le quali costituiscono oggi la quasi totalità della popolazione nera) entrare in Sudafrica ben 50 anni dopo gli europei, quest’ultimi siano da considerarsi a tutti gli effetti più autoctoni dei negri Bantu.

Infatti, nella regione meridionale la competizione per la spartizione del veld non avvenne tra bianchi e le inesistenti popolazioni indigene, bensì tra europei stessi. In particolare, tra coloni olandesi e britannici si manifestò una lotta metro per metro per la conquista della terra che finì per degenerare nella prima metà dell’Ottocento, quando le autorità britanniche spinsero i Boeri a migrare verso l’interno (grande Trek), portandoli a fondare prima lo stato libero del Natal (poi conquistato dagli inglesi); lo stato di Orange (1836); e infine la repubblica del Transvaal (1853). Tuttavia, nello stesso periodo una competizione ancora più cruenta avveniva a nord tra le popolazioni negre immigrate, tanto che il re zulu Shaka tra carestie provocate e massacri di massa portò alla morte un milione di Xosa durante il suo regno (1816-1828).

Successivamente la scoperta dei ricchissimi giacimenti d’oro e diamanti del Transvaal, (stato privo di accesso al mare e in precedenza basato sull’allevamento e sulla coltura estensiva) attirarono un gran numero di immigrati inglesi e capitali britannici dal sud. A quel punto dopo la conquista della Rhodesia, le mire espansioniste di Cecil Rhodes, fondatore della Compagnia Sudafricana e primo ministro dal 1890 della Colonia del Capo, s’indirizzarono verso le repubbliche boere. In tal senso, i britannici contavano sulla crescente presenza dei loro immigrati per provocare un’insurrezione che rovesciasse il governo boero di Oom Paul Kruger, il quale però, percependo la minaccia inglese isolò ed escluse dai diritti politici e civili gli immigrati britannici. Fu questo il pretesto dell’unica guerra combattuta tra bianchi in Africa (1899-1902) che si concluse con la perdita dell’indipendenza da parte delle repubbliche boere e con la nascita dell’Unione Sudafricana. Tuttavia, sebbene i boeri fossero usciti sconfitti dal conflitto, riuscirono comunque a prenderne il controllo degli organismi politici della neonata repubblica (tranne quello dell’esercitò che restò monopolio esclusivo dei britannici).

Nel frattempo i fronti dell’espansione bianca da sud e quella nera da nord finirono per lambirsi e intrecciarsi tanto che proprio in questo periodo vennero poste le basi giuridiche della forma di governo dello sviluppo separato. In particolare, ciò avvenne con la promulgazione del South Africa Act, (1909); Native Land Act (1913); Apprendiceship Act (1922); Il Native Urban Areas Act (1923); L’industrial Conciliation Act (1924):, il Mines and Work Amendement Act  (1926); il Representation of Natives Act  (1936).  

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