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Trasformazioni lineari con Cabri-Géomètre

di Roberto Ricci, Liceo scientifico "A.Righi" di Bologna

2. Esempi di trasformazioni lineari

In ambiente Cabri, servendosi della macrocostruzione precedentemente descritta, si può operare concretamente su trasformazioni lineari, applicandole ad esempio a figure come triangoli. Si potrà studiare l'effetto di una data trasformazione lineare su figure diverse o anche su una stessa figura diversamente posizionata nel sistema coordinato; oppure si potrà studiare l'effetto su una stessa figura data di diverse trasformazioni lineari al fine, per esempio, di classificarle. In quest'ultimo caso sarà sufficiente trascinare i punti (a,c) e (b,d), che caratterizzano in modo univoco le trasformazioni lineari, siano essi liberi o vincolati su luoghi particolari o anche legati uno all'altro mediante una costruzione. Particolari tipi di trasformazioni lineari sono esaminati nel seguito.

(a) L'identità si ottiene ovviamente quando i punti (a,c) e (b,d) si sovrappongono ai punti (1,0) e (0,1); sebbene l'esatta sovrapposizione di due punti, qui come più avanti, dia luogo a instabilità della costruzione, bisogna anche osservare che tale precisione è difficilmente realizzabile in pratica e che quindi tale instabilità non risulta evidente.

(b) Le dilatazioni lungo l'asse x si ottengono (fig. 4) quando il punto (a,c) è vincolato sull'asse x, cioè (a,c) = (k,0), e il punto (b,d) si sovrappone a (0,1).

Analogamente le dilatazioni lungo l'asse y si ottengono quando (a,c) si sovrappone al punto (1,0) e il punto (b,d) è vincolato sull'asse y, cioè (b,d) = (0,k). Infine le omotetie, cioè le dilatazioni della stessa ampiezza lungo entrambe le direzioni principali (fig. 5), si possono realizzare vincolando il punto (a,c) sull'asse x e sovrapponendo (b,d) al punto intersezione tra l'asse y e la parallela per (a,c) alla retta passante per i punti (1,0) e (0,1).

(c) La simmetria di centro (0,0) si ottiene naturalmente sovrapponendo i punti (a,c) e (b,d) rispettivamente al simmetrico di (1,0) e al simmetrico di (0,1) rispetto a (0,0).

(d) Le simmetrie assiali con asse OS si ottengono, ad esempio al variare del punto S sulla circonferenza di centro in (0,0) e raggio unitario, costruendo (a,c) e (b,d) come simmetrici rispetto alla retta OS (fig. 6) dei punti (1,0) e (0,1).

(e) Le rotazioni di centro O si ottengono ad esempio (fig. 7) vincolando il punto (a,c) sulla circonferenza di raggio unitario con centro in O e costruendo (b,d) come punto intersezione tra la stessa circonferenza e la retta passante per O e perpendicolare a quella per O e (a,c).

Potrà essere di qualche interesse studiare anche famiglie continue di trasformazioni, ovvero le successive trasformazioni di una figura quando (a,c) varia su un luogo geometrico, a esempio una circonferenza, e (b,d) è costruito a partire da (a,c) e varia quindi di conseguenza. Ad esempio:

(a) famiglia continua di omotetie con k che varia fra 1 e –1, da confrontare con la simmetria di centro O;

(b) famiglie continue di rotazioni (fig. 8) come movimento continuo nel piano quando (a,c) varia vincolato sulla circonferenza di centro O e raggio unitario;

(c) famiglie continue di trasformazioni (fig. 9), che possono essere viste come rotazioni nello spazio intorno a un asse, quando (a,c) varia sul segmento che ha estremi in (1,0) e nel suo simmetrico (1,0)' rispetto all'asse dato, e (b,d) è l'intersezione del segmento che ha estremi in (0,1) e nel suo simmetrico (0,1)' rispetto all'asse dato con la retta passante per (a,c) e per il punto intersezione tra l'asse dato e il segmento di estremi (1,0)' e (0,1)'.

 

 


paginedi Roberto Ricci L.S. "A. Righi", Bologna. Ultima revisione