Le banconote in polimero: cronologia del loro sviluppo e delle loro emissioni

Di Trevor Wilkin, tradotto da Roberto Cacciamani (permesso accordato)

Il 27 gennaio 1988 fu una data fortunata nella storia delle banconote. Come tutti gli australiani sanno, fu il giorno del loro bicentenario dello sbarco europeo ma fu anche il giorno in cui fu emessa una banconota in polimero, sviluppata dall'allora "Organismo di Ricerca Scientifica ed Industriale del Commonwealth" (la CSIRO) e dalla Reserve Bank dell'Australia. Il pubblico australiano, sia giovane che meno giovane, è notoriamente dissacrante nei confronti di una celebrazione patrocinata dal governo, e lo fu particolarmente per il Bicentenario. Tutti erano apparentemente molto consci dell'anniversario, ma condannarono fin dall'inizio l'introduzione della banconota, irridendo il dispositivo ottico di sicurezza OVD (un ologramma argentato effigiante il capitano Cook).
Il pubblico medio, si divertiva molto a tentare di rimuoverlo graffiandolo con una moneta: alcuni credevano si trattasse di una specie di "biglietto gratta e vinci" e che rimuovendo la patina argentata si vincesse un premio. Tali misure invasive non erano state molto testate, perché non erano state preventivate dagli inventori ed anche perché le autorità avevano accelerato la data di emissione, dietro spinta del governo federale, affinché questa coincidesse con il Bicentenario. Naturalmente, oltre al fatto che il bicentenario stesso era il tema principale della banconota, vi era un interesse politico a fare in fretta.. Nei giorni successivi, la Reserve Bank annunciò il ritiro della banconota adducendo come motivazione che l'OVD era parzialmente difettoso.
Questa banconota sparì per parecchi mesi, fino a luglio del 1988, quando le banconote con prefisso AB furono ristampate ed immesse in circolazione e quelle con il prefisso AA (datate 26 gennaio 1988) vennero vendute in "buste primo giorno" se così le vogliamo chiamare, i cosiddetti "folder" di presentazione. Fortunatamente, i prefissi delle banconote ritirate sono stati registrati in modo che è possibile identificarle. L'esame dettagliato dell'OVD egualmente ne permette la distinzione poiché la seconda edizione ha una laminazione supplementare.
Così la banconota in polimero ha avuto una nascita difficile ed in misura maggiore una polemica continua a circondarla per la speculazione collezionistica. Altra polemica riguardava l'immissione in circolazione di una sola banconota in polimero, che, mescolata con banconote di carta, rendeva difficile il maneggiamento del denaro.
Questa banconota era il prodotto di un lungo processo decisionale le cui origini risalgono alla conversione Australiana alla valuta decimale avvenuta nel 1966, dopo la quale la banconota di carta da $10 si è trasformata nell'obiettivo maggiore dei contraffattori. Il gran numero dei falsi dei $10 allarmò le autorità negli anni '70 e '80 e conseguentemente venne deciso di emettere una banconota con caratteristiche di sicurezza migliori.
La tecnologia per produrre banconote in polimero era abbastanza innovativa da scoraggiare i falsari ed offriva non soltanto una banconota con le condizioni e le caratteristiche di sicurezza e di bellezza desiderate dalle autorità, ma anche molto economica, per la sua resistenza all'usura, anche se il costo di produzione di ciascuna unità fu (ed è) più alto, specialmente con la stampa calcografica.
Mentre i termini polimero e plastica sono generalmente intercambiabili, uso il termine polimero per identificare quelle banconote prodotte con la tecnologia sviluppata dalle autorità australiane. Faccio questa distinzione perché l'Australia non fu il primo paese ad emettere una banconota di plastica. Tre paesi la avevano già preceduta all'inizio degli anni 80; ma la non disponibilità dei registri non permette di dichiarare in modo univoco ed incontrovertibile quale sia stato il primo paese in quanto permane il dubbio tra la Costa Rica e Haiti.
Verso la fine degli anni 70 - inizio anni 80 l'American Banknote Company (ABNC) cominciò a sperimentare questa tecnologia usando una plastica commerciale liberamente disponibile sul mercato, il Tyvek®, sviluppato dalla Dupont, grosso gruppo chimico multinazionale degli Stati Uniti d'America.
Per la maggior parte dei suoi 100 anni di storia, l'ABNC è stato uno stampatore importante di banconote di molti paesi sud- e centroamericani. Questa azienda ha prodotto per un certo numero di paesi, presumibilmente con il consenso dei governi coinvolti e sulla base di disegni di alcune banconote di carta allora in uso, prove in Tyvek® nella forma di esemplari campione, o SPECIMEN.
Queste banconote includono i 20 ed i 100 Colones della Costa Rica (equivalenti al P236 e P240 di carta), i 10 ed i 100 Sucres dell' Ecuador (equivalenti al P115 e P118 di carta), i 5 ed i 10 Colones di El Salvador (equivalenti al P134 e P135 di carta), la serie di 1, 2, 50, 100, 250 e 500 Gourdes di Haiti (equivalenti al P210, P211, P213, P205, P206 e P207 di carta), i 10 Lempiras dell' Honduras (equivalente al P64 di carta) ed i 10 e 20 Bolivares del Venezuela (equivalenti al P60 e P63 di carta).
Nonostante il fatto che l'ABNC abbia promosso presso le autorità governative, la sicurezza e l'economicità come caratteristiche delle banconote in Tyvek®, furono soltanto la Costa Rica con i 20 Colones (P 252) ed Haiti con i 1, 2, 50 (due tipi), 100, 250 e 500 Gourdes (P230b, P231b, P235b & c, P236, P237 e P238) ad accettare l'offerta.
La banconota del Costa Rica è datata 28 giugno 1983, che probabilmente è la data di ordine della stampa piuttosto che quella di emissione; mentre i rapporti annuali dell' ABNC indicano che le emissioni di Haiti sono state consegnate nel 1982 e nel 1983. Nessuna di queste emissioni ha però resistito alle condizioni del clima tropicale (si è visto che l'inchiostro letteralmente si scollava dal Tyvek®) e la loro emissione fu quindi relativamente di breve durata.
Contemporaneamente l'azienda stampatrice britannica Bradbury & Wilkinson fu comprata dall'ABNC e, data la vicinanza all' Isola di Man, vi fu un accordo con il governo locale per la sperimentazione di una banconota in Tyvek® che, in questa versione particolare, prese il nome di Bradvek.
Di conseguenza, nel 1983 venne emessa una banconota di plastica da 1 sterlina (P 38) simile alla corrispondente in carta (P 34). Ne furono stampate soltanto 2.500.000 pezzi che possono essere identificate prontamente dai prefissi M., N e P, numeri di serie fino a 500.000. Successivamente, la Thomas de la Rue, un'altra azienda stampatrice britannica, acquistò l' ABNC e quindi anche la Bradbury ed i relativi diritti autorizzanti del Tyvek® / Bradvek furono ritirati.
Casualmente, la sterlina dell'Isola di Man ha cessato di essere prodotta nel 1988, l' anno in cui le polymer notes fecero la loro comparsa.
Da allora le banconote in polimero hanno superato le resistenze iniziali ed ormai 17 paesi hanno emesso questo tipo di monetazione e la loro lista sta aumentando regolarmente. Sono, in ordine per anno d'emissione: Singapore, Samoa (occidentale), Papua Nuova Guinea, Kuwait, Indonesia, Brunei, Tailandia, Sri Lanka, Malesia, Nuova Zelanda, Taiwan (Formosa) , Romania, Irlanda del Nord, Brasile, Cina e, più recentemente, il Bangladesh. Naturalmente, è stata l'Australia a condurre la carica, completando la conversione al polimero con l'emissione dei $100 nel 1996. Il Messico dovrebbe emettere un polimero da 20 pesos che si crede essere una prova di circolazione, che se giudicata soddisfacente, sarà il precursore di una conversione completa al polimero. Un certo numero di altri paesi si pensa annunceranno le nuove emissioni nei prossimi mesi.
Senza dubbio il polimero è il biglietto di banca che sta raccogliendo quantità crescenti di adesioni. Ci sono 45 emissioni singole circolanti in questo momento, 20 delle quali sono uscite dall'inizio del 1999. La data, la firma o altre varietà si aggiungono sostanzialmente ai numeri, specialmente con il contributo dell'Australia per cui ci sono attualmente due o tre varietà della firma per ogni denominazione. Se si includono tutte queste varietà, si è ben oltre 80.
La vendita di questa tecnologia alle varie banche centrali non è però priva di problemi. Le banconote stampate dall'Australia vengono fatte presso la Note Printing Australia (NPA, con sede a Melbourne, precedentemente emanazione della Reserve Bank). La scelta di emettere banconote commemorative per farsi pubblicità è stata vincente, alle autorità viene consigliato di emettere una tale banconota per celebrare un evento di importanza nazionale. Quindi la banconota in polimero ha potuto essere introdotta in un paese ed alla relativa popolazione su una base di prova anche se molti paesi non hanno continuato oltre all'one-off. Naturalmente, molte autorità furono riluttanti all'idea, almeno finché l'Australia non avesse convertito tutta la propria produzione alla plastica.
La ricompensa a questo sforzo può essere anche molto lenta, per esempio, è capitato che il Bangladesh, nonostante avesse apprezzato il concetto del polimero già nel 1990 con un grosso entusiasmo iniziale, abbia avuto la sua prima banconota plastica solo a dicembre 2000 con la prima emissione dei 10 takas.
Molti paesi hanno la loro propria attrezzatura per la stampa e c'è una comprensibile riluttanza, anche per ovvi motivi politici, che una banca centrale assegni un contratto/appalto ad un paese straniero per la produzione del proprio circolante, esportando quindi un lavoro che è possibile fare in casa.
Conscia di questa situazione, Australia ha sviluppato delle attrezzature a Melbourne, in joint venture con un'azienda belga che ha la tecnologia per produrre un substrato polimerico, che è stato introdotto sul mercato con lo pseudonimo di Guardian® e che può essere usato sia per la produzione locale sia per essere fornito, previa cessione del brevetto, alle ditte stampatrici d'oltremare. Può anche accadere, in alcuni casi, che siano forniti i soli fogli di polimero vergini. Questo soddisfa indubbiamente la NPA, che presumibilmente incassa una royalty su ogni banconota prodotta e può essere una valida alternativa all'investimento considerevole che occorrerebbe fare in attrezzature di stampa supplementari, la cui l'utilizzazione è molto ordine-dipendente.
Fra il 1992 e il 1996 l'Australia si è convertita progressivamente al polimero anche risparmiando sensibilmente perché grazie alla loro maggiore resistenza all'usura, le quantità prodotte sono molto inferiori alle corrispettive cartacee. In effetti la programmazione di produzione ha ridotto, le quantità emesse sia perché gli stock di riserva erano considerevoli, sia per essere pronti a fronteggiare le richieste di altri paesi, i quali aspettavano di vedere come la tecnologia funzionasse in Australia prima di commissionare il lavoro. Alla fine si può affermare che questa tecnologia è stata un utile incremento alla bilancia delle esportazioni per l'Australia.
Si riportano ora delle brevi note ordinate cronologicamente, sulle emissioni in polimero di ciascun paese cominciando ovviamente dall'Australia. Salvo indicazione contraria, tutte le emissioni sono state prodotte con le attrezzature della NPA a Melbourne.
- AUSTRALIA:
Il 7 luglio 1992 fu emesso per la circolazione generale il primo polimero della nuova serie.
Erano i $5 grigi e rosa-chiaro che ritraggono sul fronte la regina Elisabetta II e sul retro il nuovo Parlamento nazionale d'Australia a Canberra, che è stato inaugurato nel 1988.
Queste prime banconote non erano datate e si rivelarono troppo grigie ed il 24 aprile 1995 furono sostituite da una versione più colorata. Esistono per entrambe due varietà di firme: Fraser-Cole e Fraser-Evans per il primo tipo e Fraser-Evans e Mcfarlane-Evans (dal 1996) per il secondo. Dal 1993, cominciando con le firme Fraser-Evans, le prime due cifre del numero di serie, (che tecnicamente fanno parte del prefisso), rappresentano l'anno dell'emissione.
Banjo Paterson, scrittore di ballate e giornalista, caro agli australiani per "Waltzing Matilda", è effigiato sul fronte dei 10$ e la dama Mary Gilmore, poetessa, è rappresentata sul retro; il colore dominante è il blu-grigio. Questa banconota è stata emessa il 1 novembre 1993.
Un anno dopo, il 31 ottobre 1994, sono entrati in circolazione i $20 di colore rosso-vivo caratterizzati dal viso del reverendo John Flynn sulla parte anteriore. Flynn nel 1928 ha fondato e sviluppato quell'istituzione unicamente australiana, il "Royal Flying Doctor Service", il medico volante, che, con l'avvento della radio e dell'aereo, ha assicurato (e tuttora assicura) la fornitura di servizi medici alla gente dell'outback (deserto). Mary Reibey, condannata e riscattatasi, diventata una donna d'affari con interessi e notevoli guadagni su proprietà e spedizioni è invece sulla parte posteriore.
Il 4 ottobre 1995, ecco che compare il polimero da $50. David Unaipon, un inventore e scrittore aborigeno tra i più pubblicati, caratterizza il recto ed Edith Cowan, prima parlamentare donna in Australia, è effigiata sul verso. Colore dominante: giallo oro.
Appena sette mesi dopo, il 15 maggio 1996, sono comparsi i 100$. La dama Nellie Melba, cantante d'opera di rinomanza internazionale, è ritratta sulla parte anteriore ed il Generale sir John Monash, soldato ed ingegnere, nella parte posteriore della banconota, il cui colore predominante è il verde.
I $10, i $20, i $50 ed i $100 hanno ciascuno due varietà di firma, Fraser-Evans e Macfarlane-Evans. La datazione comincia col 1993, i numeri datati sono comparsi per la maggior parte delle denominazioni, fino al 1998. Soltanto i $50 e $100 sono stati stampati nel 1999 e nel 2000 non è stato stampato alcun biglietto perché, grazie alla durata del polimero, vi era un sufficiente quantitativo sia di circolante che di riserva.
Una nuova firma presto comparirà su queste banconote dato che Ted Evans è andato in pensione ed il suo successore è Ken Henry. Nel citare i firmatari, per convenzione il nome del governatore della Reserve Bank dell'Australia è citato per primo e il segretario al tesoro dopo, anche se non sempre appaiono in quest'ordine sulla banconota. Il 1 gennaio 2001, l'Australia ha emesso una banconota commemorativa da $5 che celebra i 100 anni della federazione. Il padre della federazione, sir Henry Parkes, caratterizza il fronte e Catherine Spence, una riformatrice sociale, il retro. Una versione in folder con un prefisso AA contiene la leggenda sovrastampata commemorativa 1901-2001 in rosso.
- SINGAPORE:
Nel 1990. Singapore ha festeggiato i 25 anni di indipendenza. Per tale occasione fu emessa una banconota commemorativa in polimero da $50 che ha l'onore di effigiare sull' OVD (una plancia centrale) il padre della nazione e primo presidente di Singapore, lo scomparso Ishak bin Encik Yusaf, che già caratterizza tutte le emissioni di carta attuali, con la leggenda "Una gente, una Singapore" 25° anniversario. È la prima banconota in plastica di Singapore e fu progettata da un Singaporese. Sulla parte anteriore vi sono scene di attività nel porto, prese da un dipinto del 1861, insieme alla caratteristica architettura post-moderna di Singapore. La parte posteriore della banconota mostra il primo Parlamento, nel quale il 9 Dicembre 1965 fu tenuta la prima seduta sotto la direzione di Kuan Yew, leader dei rifugiati, che ha guidato lo sviluppo di Singapore per molti anni, creando la città adatta alla sua riuscita. Una versione in folder presenta la data 9 agosto 1990, essendo il giorno dell'anniversario. Il dott Richard Hu Tsa Tau, assistente per la finanza e presidente della commissione di valuta, ne è il firmatario. Questa emissione ebbe dei problemi in quanto fu una delle prime banconota in polimero con una predominanza di colore rosso (il rosso è un colore di buon augurio per molti paesi asiatici) e ciò ha causato un inatteso alto livello di scarti nel processo di produzione dovuto all'eccessivo deterioramento del colore. Proprio per questo motivo, in particolare durante i primi anni di produzione, non venivano usati alcuni determinati colori che non si adattavano al substrato grigio del polimero, vi è infatti una netta predominanza di emissioni blu-grige o di altri colori in qualche modo tenui. Le cifre ufficiali indicano che sono entrate in circolazione 5.170.000 pezzi più altri 300.000, datati 9 agosto 1990 destinati ai collezionisti.
Il tasso di deterioramento di queste banconote potrebbe essere del 30% o superiore, dato che sono stati usati almeno 7 prefissi per produrre le banconote circolanti. Anche il prefisso J è stato usato come rimpiazzo per le banconote uscite difettose dal processo di stampa. Non è stato determinato se i replacement fossero inseriti nelle mazzette a gruppi o se erano forniti a mazzatte indipendenti.
Già dal 1970 l'Australia ha abolito la stella o i prefissi strani per i replacement e la NPA non ne consiglia ai loro clienti l'uso in quanto gli specimen sono rari e costano una cifra considerevole.

- SAMOA:
La Samoa (occidentale) è stata il terzo paese ad adottare la tecnologia del polimero anche se si è limitata solo ad una banconota prodotta su commissione, i 2 Tala del 1990, ancora in uso oggi, sebbene siano state apportate un certo numero di modifiche. La prima edizione era una combinazione di calcografia e di stampa in offset, con il prefisso seriale AAA. Anche in questo caso ci fu un problema tecnico che non è mai stato completamente spiegato: pare che le condizioni tropicali del clima (l'esperienza dell' ABNC avrebbe dovuto insegnare) ed il maneggiamento relativamente approssimativo dalla popolazione, facevano staccare l'inchiostro. In breve tempo l'emissione è stata ritirata per essere sostituita da un'altra con prefisso interamente sfalsato AAD e AAC che egualmente ha variazioni secondarie di colore. Le banconote con prefisso AAB sono state emesse in fogli non tagliati di 35 pezzi. Nel 1999, un prefisso AAE è uscito come ulteriore ristampa. Sembra che ora Samoa sia soddisfatta, che le difficoltà tecniche siano state superate e che per questa edizione sia stata riutilizzata la stampa calcografica anche se permangono ancora variazioni secondarie di colore. Gli esemplari di entrambe le emissioni in calcografia sono riconoscibili ma hanno entrambi il prefisso AAA. Questa banconota che inizialmente è stata creata per commemorare i 50 anni di servizio pubblico di sua altezza, il capo di stato della Samoa occidentale, Susanga Malietoa Tanumafili II, era principalmente blu, ora ha colori blu-marrone.
- PAPUA NUOVA GUINEA:
Papua Nuova Guinea era un obiettivo evidente per l'utilizzo dei biglietti di banca in polimero, poiché la NPA è la produttrice delle relative emissioni di carta. Anche in questo caso si è sfruttato per la sperimentazione un evento commemorativo. Fra il 7 e il 21 settembre 1991 la Papua Nuova Guinea ha ospitato i IX giochi del Pacifico del sud, giochi regionali a cui hanno partecipato 20 tra i più piccoli paesi di Mela e Micronesia. Per contrassegnare questa occasione, è stata emessa una banconota in polimero da 2 Kina, modellata molto attentamente su quella attualmente circolante in carta verde, che comprende il logo dei IX giochi (l'uccello del paradiso stilizzato, nei colori nazionali). Le firme sono quelle di sir Henry T. Robert, l'allora Governatore e di Morea Vele (di cui sentiremo parlare successivamente), l'allora Segretario alle finanze. Papua-Nuova Guinea si è rivelata una utilizzatrice prolifica del polimero ed in effetti, una seconda commemorativa da 2 Kina è stata emessa nel mese di settembre del 1995 per il XX anniversario dell'indipendenza (il 16 settembre è il giorno nazionale), anche questa modellata molto attentamente sull'equivalente di carta allora circolante, e firmata da Kioira Tarata, il Governatore e da Gere Aopi, segretario alle finanze.
Ci sono motivi politici molto validi per mantenere la somiglianza di queste banconote con quelle in carta, oltre a quello evidente, economico. Papua-Nuova Guinea è socialmente e culturalmente un paese altamente vario con più di 700 gruppi etnici che parlano un numero simile di linguaggi. Cambiare completamente il disegno della banconota avrebbe causato molte polemiche e lo sforzo per un processo educativo per un nuovo disegno sarebbe stato considerevole, rapidamente corrodendo i benefici economici di un'emissione in polimero. Nel 1996 è stata introdotta nella normale circolazione una banconota in polimero da 2 Kina, firmata inizialmente da Tarata-Aopi e più recentemente da Tarata e da Rupa Mulina (segretaria). Il 28 giugno 1999, la Papua-Nuova Guinea ha introdotto un polimero da 50 Kina, ancora modellato molto attentamente sulla versione in carta arancio-marrone sulla quale, per la prima volta, è stato adottato lo stile di numerazione seriale che comprende l'anno di edizione, che è diventato distintivo delle banconote in polimero. Nel frattempo Vele è diventato governatore, con Brown Bai, segretario al tesoro (piuttosto che finanza). Tutte le banconote con questa combinazione delle firme riportano il prefisso MV, che, come confermato dalle autorità, sono le iniziali del governatore, Morea Vele. Tuttavia, tutto questo ha avuto breve durata, poiché sir Mekere Morautu è diventato primo ministro proprio nelle settimane di questa emissione (Morautu era uno dei firmatari delle banconote emesse nel 1975, quando era segreterio alle finanze) ed i funzionari nominati dal suo predecessore sono stati sostituiti.
L'anno 2000 ha visto l'emissione di un polimero da 10 Kina a firma Kamit-Tarata, ancora modellato molto attentamente sulla versione cartacea blu, ma come per i 2 Kina prima di esso, presenta il sistema di numerazione e la serie completa di caratteri convenzionali della Papua-Nuova Guinea, ovvero la numerazione seriale di stile bodoni già apparsa sulle banconote di carta decimali dell'Australia. Nel settembre 2000, ciascuna delle banconote in polimero (ed anche i 5 ed i 20 Kina di carta) sono stati sovrastampati con il logo del XXV dell'indipendenza. Tutti questi tagli, compresa la carta, sono firmati da Kamit-Tarata e su tutte è adottato il sistema di numerazione seriale. Rimane da vedere se Papua farà i 5 e i 20 Kina in polimero, cosa probabile, dato che ci sono stati alcuni ritardi nella consegna dei 20 Kina XXV, stampati dalla NPA (che non ha riserve di carta, ormai!), per motivi tecnici e logistici. I 5 Kina sono stati prodotti per parecchi anni dalla Thomas de la Rue a Singapore perché li hanno offerti, con successo, ad un costo particolarmente basso. Forse quindi con una attenta argomentazione di risparmio economico possono essere sormontate le difficoltà per la produzione di un polimero da 5 Kina.
Alcune delle edizioni più recenti del polimero sono state stampate dalla Canadian Banknote Company, presumibilmente perché le attrezzature della NPA sono completamente saturate.
Gli specimen sono difficili da acquistare poiché la Banca della Papua-Nuova Guinea ha adottato il metodo di non sono fornire esemplari fuori ad altre banche centrali ma di darli solo in prestito con la possibilità di chiederne la restituzione in qualunque momento.
- KUWAIT:
Il Kuwait ha emesso una banconota da 1 dinar commemorativo (PCS1) il 26 febbraio 1993, essendo il secondo anniversario della conclusione della guerra del golfo e della relativa liberazione dalle forze irachene. La banconota mostra la mappa del Kuwait sulla parte anteriore ed un elenco dei 34 paesi alleati che hanno partecipato all'operazione "Desert storm" (tempesta del deserto), mentre sulla parte posteriore mostra scene di riunificazione e di battaglia. Questa banconota ha un OVD, contenente la testa del falcone, che è la filigrana standard della cartamoneta del Kuwait, in uno sfondo di stelle. Questa emissione non è a corso legale, ma è stata commercializzata a valore nominale nelle ore dell'emissione forse perché il Kuwait ha un'avversione per le banconote commemorative o semplicemente perché non desiderava pestare troppo i piedi a Saddam Hussein che tuttora mantiene il potere sull'Iraq. Il 26 febbraio 2001 il Kuwait ha emesso un'altra commemorativa non a corso legale, diversa dalla precedente, per il X anniversario della fine della guerra. Questa mostra un soldato kuwaitiano vittorioso che sventola una bandiera e un cittadino che libera le colombe della pace. Di nuovo, questa banconota ha un OVD con un'impronta digitale, che è un processo costoso per un articolo non a corso legale. L'impronta digitale è il simbolo di quelle nazioni oppresse dalla prepotenza irachena. Finora l'unico prefisso osservato è stato CB, che è un sistema differente alla numerazione seriale normale del Kuwait e forse aiuta a fare una distinzione fra queste e la normale cartamoneta a corso legale. Tutte e due le edizioni del dinar in polimero hanno il prefisso simile.
- INDONESIA:
L'Indonesia ha cominciato ad avvicinarsi al polimero con una banconota da 50.000 rupiah del 1 marzo 1993, dal colore grigio-blu, in tiratura limitata a 5.000.000 di pezzi, che commemorava i 25 anni di sviluppo economico sotto il regime del presidente Soeharto, "padre dello sviluppo indonesiano". Parte in folder e parte per la circolazione comune. Stranamente, questa banconota, invece di essere la copia in plastica di una preesistente cartacea, fu il precursore del contrario dato che è stata seguita da una in carta praticamente identica. Il ritratto di Soeharto, oltre ad essere incorporato nell'OVD, caratterizza il fronte della banconota mentre la parte posteriore mostra un Jumbo-jet della compagnia di bandiera Garuda Indonesia che decolla dall'aeroporto internazionale Soekarno-Hatta. C'erano sogni non realizzati in questa banconota, poiché le illustrazioni sono state disegnate per indicare lo sviluppo ed il decollo dell'economia indonesiana sotto la mano paterna di Soeharto. Tuttavia la crisi economica asiatica è intervenuta a ritardare questo sviluppo e nel frattempo Soeharto è caduto, quindi è venuta meno la tolleranza del popolo al suo ritratto e la banconota è andata fuori corso.
Quasi sette anni dopo, nel mese di dicembre del 1999, l'Indonesia ha introdotto la seconda banconota in polimero, i 100.000 rupiah che, nonostante il valore doppio, hanno un potere di acquisto internazionale praticamente inferiore a quello dei 50.000 rupiah ai tempi della loro emissione. Questa banconota è regolarmente circolante e non ha alcuna intenzione commemorativa, anche se è la prima di una nuova serie di banconote, in cui molti degli ornamenti del regime di Soeharto sono spariti. Soekarno, per molti anni ritratto sulle banconote indonesiane, divide il fronte della banconota con il dott.. Hatta. La parte posteriore mostra il Parlamento nazionale. Quando questa banconota è stata prodotta, la NPA era oberata di lavoro per altre commissioni e conseguentemente una parte è stata stampata dalla NPA ed il resto dall'officina carte valori della Tailandia che ha impianti idonei. Questo anche perché c'era una certa urgenza per questa emissione, in quanto l'Indonesia contava di averne una certa quantità in stock per fronteggiare un'eventuale aumento della richiesta di valuta, date le preoccupazioni del cambio di data 1999-2000. La tiratura nota è di 500.000.000 di esemplari.
- BRUNEI:
All'inizio del 1996 il Brunei ha emesso tre banconote in polimero, regolarmente circolanti: da 1 (azzurro), da 5 (verde) e da 10 ringitt (marrone-rosso). Ciascuna ha sul fronte il ritratto del capo di stato, sua maestà il Sultano Haiji Hassanal Bolkiah e sul retro presenta una varietà di rappresentazioni della flora del Brunei. Tutte le banconote del Brunei hanno solo il Sultano come firmatario. Vi è una tiratura molto limitata e rara di pezzi con numero di serie a 5 cifre, con il classico folder di presentazione ed anche gli specimen sono molto limitati.
- TAILANDIA:
La Tailandia è fino ad ora il paese che ha prodotto la serie in polimero più complessa. Per commemorare l'anniversario del 50° di regno del re Bhumibol Adulyadj, Rama IX, è stata emessa il 9 luglio 1996 (inizialmente era previsto per il 6 giugno) una banconota da 500 Baht di colore oro e il 3 dicembre 1996, un pezzo da 50 baht blu-chiaro. Il 50 Baht è entrato in circolazione generale (fra l'altro è molto simile alla corrispondente in carta) mentre il 500 baht (pur essendo moneta a corso legale) è stata emessa in un pacchetto di seta con una medaglia ad un prezzo doppio rispetto al facciale. Tutto per deferenza nei confrnti del re, molto amato e venerato. Un milione di pezzi da 500 baht sono stati stampato insieme ai 100.000.000 del 50 baht. Gli specimen sono disponibili per ciascun tipo. Nonostante entrambi fossero "one-off" commemorativi, vi sono due combinazioni di firma per ciascuno. Allora i cambiamenti tra i firmatari (governatore della Banca di Tailandia e Ministero delle finanze) erano rapidi; soltanto una combinazione è comune ad entrambi i tagli.
Un'attenta ispezione dei 500 baht rivela, sopra la zona del numero di serie, un pannello rettangolare libero, senza il film di materia plastica, che è un marchio di garanzia del rivestimento nelle banconote in polimero. Ciò fu dovuto al fatto che le banconote tailandesi hanno una numerazione in caratteri occidentali e una in tailandese e, ai tempi della stampa, la NPA non aveva le macchine per la numerazione tailandese. Di conseguenza, le banconote sono state spedite in Tailandia in modo che i numeri di serie fossero applicati dalle macchine tailandesi, nello spazio non laminato.
Durante la produzione dei 50 baht, sembra che le macchine per numerare in tailandese fossero arrivate in Australia ed infatti su questo taglio non c'è la zona libera. Naturalmente, Rama IX caratterizza entrambe le banconote, anche perché il suo ritratto è una caratteristica standard delle banconote tailandesi. Il 18 agosto 1997, la Tailandia ha introdotto un secondo 50 Baht, azzurro scuro con Rama IX sulla faccia anteriore e Rama IV, che fu un grande costruttore, sulla parte posteriore. Una prima parte di queste banconote è stata stampata in Australia (si pensa ad una tiratura di 100.000.000 di pezzi) e quelle successive in Tailandia dietro licenza. I replacement sono identificabili per l'uso d'un prefisso specifico: il prefisso che denota normalmente un replacement in Tailandia è "S" e questo è valido per il 500 ed il 50 baht normali. Per il 50 Baht 1996 commemorativi, è stata usata la lettera "T".
- SRI LANKA:
Il 4 febbraio 1998, lo Sri Lanka ha celebrato i suoi 50 anni di indipendenza dalla Gran-Bretagna. Per celebrare l'evento, sono state emesse delle banconote commemorative da 200 rupees in blu e giallo chiaro che danno un'idea della storia dello Sri Lanka con un collage delle scene dai templi buddisti e attraverso scene della colonizzazione portoghese, olandese e britannica. Anche se questa banconota ha ampiamente circolato, è un "one-off"; ci non sono state due versioni, una in folder con numeri rossi e una con numeri neri per la circolazione. Giudicando dai prefissi osservati, la produzione può approssimarsi a 20.000.000 di pezzi.

- MALESIA:
Nel 1998, la Malesia è stato il primo paese asiatico ad ospitare i giochi del Commonwealth. Per commemorare questo evento, è stata prodotta una banconota commemorativa da 50 Ringgit (gialla ed azzurra su fondo oro), emessa dalla Bank Negara Malesia in collaborazione con l'autorità dei giochi. Sebbene la moneta sia a corso legale, essa è stata concepita come souvenir dai turisti e dai locali che assistevano ai giochi. Il disegno rende omaggio allo sviluppo malese e visualizza il nuovo stadio dei giochi a Kuala Lumpur, oltre al logo dei giochi. Ognuna reca il prefisso KL/98, insieme ad un numero di serie a sei cifre da cui si deduce che ne è stato stampato un massimo di 1.000.000 di esemplari. L'OVD raffigura il ritratto di Yang Di-Pertuan, Tunku Abdul Rahman, il primo re della Malesia. È firmata dall'allora governatore della Banca Negara Malesia, Tan Sri Dato Ahmad Mohd.
- NUOVA ZELANDA:
Il 7 aprile 1998, la Reserve Bank della Nuova Zelanda ha annunciato ufficialmente che avrebbe adottato la tecnologia del polimero. La motivazione di tale scelta appare chiara e fu lo stesso gestore principale di valuta ad indicarla specificamente in un comunicato:
….le "bancoplastiche" siano tenute in conto affinché le loro superiori caratteristiche di sicurezza scoraggino i falsari; nello scorso anno (1997), c'è stato un aumento dei falsi, il che ha influenzato l'annuncio di oggi. Una delle nuove caratteristiche sarà una finestra trasparente, che è molto difficile da riprodurre. In Australia, l'introduzione delle banconote di plastica nel 1992 ha provocato una sensibile riduzione fino alla scomparsa dei falsi segnalati, tanto che prevediamo risultati simili anche qui….
Per accelerare la conversione, la Nuova Zelanda non ha cambiato il disegno ed i colori fondamentali già in uso sulla relativa valuta cartacea che era stata introdotta soltanto dal 1992 e ciò perché si è ritenuto che forse il pubblico non fosse pronto ad accettare un cambiamento importante di disegno. Inoltre, le preoccupazioni circa la contraffazione erano forse più grandi per cui la Banca ha agito in fretta affinché la conversione fosse la più rapida possibile.
La prima banconota in polimero è stata il $20, emessa il 3 maggio 1999 seguita dai $100, i $10 ed i $5 e l'introduzione della nuova serie, tutta a firma del Governatore Donald Brash, è stata conclusa il 20 marzo 2000 con i $50. La Nuova Zelanda si è trasformata così nel primo paese, dopo l'Australia, a convertirsi completamente alle banconote in polimero.
Per la produzione di tali banconote, la Riserve Bank ha firmato un contratto di tre anni con la NPA ma la durata dell'emissione è stata molto breve per cui è stata fatta soltanto una stampa mentre il progetto di produrre una serie datata, per la circolazione generale, non ha avuto seguito. Nel mese di novembre del 1999, la Nuova Zelanda è stato il primo di molti paesi ad introdurre una banconota commemorativa per l'anno 2000 ed il nuovo millennio, con un disegno totalmente nuovo che presenta scene della storia maori, di vita sportiva e di ricreazione. L'emissione di novembre era in folder ed aveva un prefisso distintivo NZ, un numero di serie rosso ed il logo della Banca. Il 2 agosto 2000, questa banconota è stata introdotta in circolazione e può essere identificata dal prefisso standard AA, AB, ecc., un numero di serie nero e nessun marchio; ne sono state prodotte circa 2.000.000 di esemplari. Alcune della varietà in folder sono state immesse casualmente in circolazione. Dal 1999, sono disponibili per i collezionisti in folder singolarmente o in doppi non tagliati o fogli non tagliati. Nel 2000 e 2001 sono stati prodotti esemplari per collezionisti inclusi in folder con data e numeri di serie uguali per tutte le denominazioni; ma l'unica data d'emissione è il 1999. Inoltre gli specimen sono forniti soltanto alle banche centrali e possono essere richieste in qualunque momento. Un esemplare da $20 comparso l'anno scorso in Europa ad un'asta è stato ritirato prima della vendita, probabilmente per pressioni della Banca della Nuova Zelanda.
- TAIWAN:
Il 15 giugno 1999, Taiwan R.O.C. (Formosa) ha emesso un polimero da 50 yuan per commemorare il 50° anniversario dell'emissione della loro valuta, successiva alla secessione dalla Cina. Questa banconota ha un OVD con la bandiera nazionale. È stimato che siano stati stampati 30.000.000 di questi pezzi, dietro licenza, usando il substrato fornito dalla NPA, con l'OVD incastonato. È una delle poche banconote che riproducono altre banconote: segnatamente la prima e l'ultima emissione di Taiwan fino a quel momento, i 50 centesimi del 1949 ed i 100 yuan attualmente circolanti. Gli altri elementi riprodotti sono l'edificio della banca centrale e altrevarie costruzioni, ad indicare lo sviluppo di Taiwan durante gli ultimi 50 anni.
- ROMANIA:
La Romania è stato il primo paese europeo ad introdurre una banconota di plastica quando il 2 agosto 1999 ha emesso un nuovo taglio, i 2.000 Lei (datati il 11 agosto) per commemorare l'eclissi di sole. Ad ovest di Bucarest l'eclissi fu visibile più a lungo che in altre zone d'Europa.
Il colore dominante è il blu chiaro, gli altri colori sono abbastanza brillanti e formano quella che è forse una delle più belle banconote emesse fino ad oggi. La mappa della Romania domina la faccia posteriore colorata nelle tinte nazionali blu, giallo e rosso con, sovrapposto, il tragitto dell'eclissi attraverso il paese. La parte anteriore mostra un sistema solare coloratissimo. Un milione con il prefisso 001A è sato venduto in folder di presentazione. Il 15 settembre 2000, questa emissione è stata seguita da un verde 10.000 Lei basato sulla corrispondente cartacea allora circolante. Il fronte ritrae Nicalae Iorga, un artista rumeno celebre, storico e giornalista e la parte posteriore una cattedrale famosa, il Curtea de Arges. Un mese dopo, il 23 ottobre 2000, la Romania ha introdotto i 500.000 Lei in onore del tecnico e inventore, Aurel Vlaicu. Era un pioniere del volo ed uno dei suoi velivoli, il Vlaicu II, è raffigurato nella parte posteriore. Abbastanza colorata con una miscela di oro, rosso, marrone, verde… Sia i 10.000 che i 500.000 Lei sono firmati da Emil Ghizari (Governatore) ed Ionel Nita (cassiere principale).
- IRLANDA DEL NORD:
La NPA ha avuto un ulteriore successo in Europa quando nel mese di dicembre del 1999 la Banca dell'Irlanda del Nord ha emesso le 5 sterline in polimero. L'Irlanda del Nord è uno dei pochi paesi in cui le banche private possono ancora stampare la valuta. Questa banconota, di colore predominante blu, è stata prodotta in commemorazione del nuovo millennio dalla Canadian Banknote Company, di cui l'acronimo CBN compare sulla banconota. Il manager principale è il firmatario. Insolitamente per una nuova banconota è stata introdotta alla vigilia di Natale e naturalmente ha suscitato molti commenti. La versione del '99 ha il prefisso MM per il millennio ed è datata 8 ottobre 1999 che sarebbe la data dell'ordine, che spesso costituisce la pratica di datazione delle banconote. Di questa banconota ne esiste anche un'altra varietà in folder con prefisso Y2K, datata 1 gennaio 2000, per un totale complessivo di 2.000.000 si pezzi emessi.
- BRASILE:
All'inizio di aprile 2000, il Brasile ha introdotto i 10 Reais commemorativi dei 500 anni dello sbarco europeo. Il portoghese Pedro Alvares Cabral, il navigatore che ha scoperto il Brasile, è raffigurato sul fronte, mentre i ritratti di vari brasiliani di razze miste indigena ed europea sono invece effigiati sul retro, ad attestare la coesistenza pacifica delle varietà culturali e delle diversità etniche. Questa banconota in arancione-blu è prodotta su licenza dallo stampatore locale, Casa Da Moeda do Brasil. In tutto, in due anni ne sono state stampate 250.000.000 pezzi ed è comparso sul mercato anche uno specimen. Il Brasile ha annunciato che questa emissione è una prova e può condurre all'approvazione o meno del polimero come sistema di produzione di tutte le sue banconote. Ne esistono due varietà, entrambe firmate dal presidente del Banco, dr. Armino Fraga e dall'assistente per la finanza, Pedro Malan. La prima edizione si distingue dal fatto che non indica il nome di Cabral per intero, ma semplicemente Pedro A. Cabral, mentre la seconda indica Alvares per esteso. Ulteriormente, la frase religiosa Deus Seja Louvado (Dio sia lodato) nella prima edizione è a malapena leggibile perché c'è poco contrasto, mentre nella seconda varietà è decisamente più evidente.
- CINA:
Il 24 Novembre 2000, la Cina P. R. C. ha emesso un polimero da 100 Yuan. Alquanto insolito, anche perché giusto una anno prima era uscito un 100 Yuan della nuoa serie Mao. Forse l'emissione del polimero di Taiwan R.O.C. ha indotto la Cina a prendere tale decisione. È una banconota notevole, recante i colori favoriti dalla cultura cinese, rosso e oro, che sono ritenuti simboli di buona fortuna e prosperità. Un drago è sulla faccia anteriore, perché il 2000 era l'anno del Dragone, e l'altare cinese per il nuovo secolo in Beijing (Pechino) è sulla parte posteriore. Così questa banconota commemora l'anno del drago e il nuovo millennio. Anche questa banconota è stata prodotta dietro licenza in Cina. Le fonti ufficiali indicano che sono stati prodotti fra i 10 e i 20 milioni di pezzi, tuttavia questo non è confermato. Tale numero appare comunque molto piccolo per un paese così popoloso.
Le banconote con il prefisso "I" sono replacement; quelle normali hanno una "J".
- BANGLADESH:
Nel momento in cui scrivo, il Bangladesh è l'ultimo paese emittente in plastica, con i 10 Taka rosa-rossastri, prodotti dalla NPA. Il governatore della Banca del Bangladesh ha annunciato che in futuro tutte le banconote del paese saranno in polimero, per le loro superiori caratteristiche di sicurezza. Quest'emissione tuttavia non è stata priva di difficoltà. Inizialmente solo 4.8 milioni di pezzi sono arrivati in Bangladesh e sono stati immessi in circolazione due giorni prima del giorno nazionale che cade il 16 dicembre. Ciò ha creato molto interesse ma il 21 dicembre la Banca ha annunciato che l'emissione era sospesa perché gli stock erano insufficienti. Sembra che i restanti 45 milioni siano arrivati a Chittagong nel gennaio 2001 ed infatti è stata vista una ripresa dell'emissione, tuttavia, apparentemente per delle agitazioni civili, ci sono stati dei ritardi nella spedizione da Chittagong a Dacca. Questa emissione è stata finalmente completata in marzo 2001.
Caratteristiche del biglietto sono il ritratto dello sceicco Mujibar Rahman che fu la prima guida del Bangladesh e fu assassinato nel mese di agosto del 1975. Tutti i membri vicini della sua famiglia che vivevano in Bangladesh furono assassinati, eccetto una figlia che viveva oltremare e che fu l'unica superstite. Fra 1972 e 1976, le banconote del Bangladesh hanno smesso di recare il ritratto di Mujibar, ma alcuni anni fa, la figlia, diventata primo ministro, ha reintegrato il ritratto del padre sulle banconote del paese nelle nuove serie di carta e polimero, che stanno progressivamente uscendo.
- ATRI PAESI:
Per commemorare il 2000, le isole Chatham, situate a circa 700 miglia ad est di Christchurch, hanno pubblicato una serie di dollari "souvenir". Sono fatti in Nuova Zelanda in una plastica commerciale e da una tipografia commerciale. I tagli sono di 2, 3, 10 e 15 dollari della Nuova Zelanda. Infatti i dollari neozelandesi sono la valuta circolante. Ogni denominazione ha sul fronte la mappa delle isole Taiko di Chatham e un uccello che si è rivelato essere molto popolare in Asia. Di questa emissione sono disponibili due edizioni: la prima con un ologramma d'argento con scritto 1st e la seconda con un ologramma d'oro. Le banconote sono state negoziabili nelle isole Chatham durante tutto l'anno 2000, tuttavia, non costituiscono moneta a corso legale come è stato puntualmente precisato dalla Banca della Nuova Zelanda. Queste banconote hanno stimolato la curiosità e l'immaginazione del pubblico collezionistico e per parecchi motivi: perché le isole erano la prima zona abitata della Terra a vedere l'alba del 1 gennaio 2000, perché sono fatte di plastica e perchè sono biglietti di banca unici per quelle isole. Tale è stata la richiesta che la prima emissione si è esaurita rapidamente. Quando ulteriori stock sono stati riordinati, sono stati stampati con l'ologramma d'oro. Quelle del 2001 sono fatte in Tyvek® e sono stampate in Tailandia. I valori saranno di 3, 5, 8, 10 e 15$ e mentre l'uccello è stato mantenuto sul fronte, il retro è differente.
Riassumendo, un numero significativo di paesi, in un tempo relativamente breve, ha introdotto le banconote in polimero. Sembra che l'OVD non sia particolarmente gradito per le banconote regolarmente circolanti, e questo per un certo numero di motivi tra cui il più probabile è il costo di produzione per unità e per considerazioni tecniche riguardanti le apparecchiature automatiche di conteggio e maneggiamento dei contanti. I colori che vengono usati ora stanno migliorando e si pensa che le finestre sostituiranno l'OVD, per esempio, gli indonesiani 100.000 rupiah hanno un fiore rosso ed il 100 Yuan della Cina PRC, una pagoda multicolore. Sembra soltanto una questione di tempo perché la Papua-Nuova Guinea si converta completamente al polimero ed anche la Romania, ugualmente in un tempi brevi sembra orientata al polimero per tutte e sette le denominazioni. Sembra ragionevole che anche il Bangladesh andrà in questa direzione mentre il Messico ci sta pensando e dovrebbe emettere a breve i 20 pesos, che, se giudicati validi, condurranno ad una conversione completa al polimero. Il Canada, che ha adottato un metodo di valutazione della plastica alquanto originale laminando le banconote di carta due o tre anni fa, ha considerato indubbiamente validi i polimeri ma comunque non per l'immediato, come dimostra la nuova serie di emissioni in carta.. Il Bureau of Engraving and Printing in USA ha verificato la banconota "bicentenari" Australiana subito dopo la relativa emissione e più recentemente ha comprato il substrato in quantità sufficiente per produrre 1.000.000 di pezzi (non si sa di quali denominazioni), che presumibilmente sono entrate in circolazione, dato che questi volumi eccederebbero la logica di una semplice prova di laboratorio. I risultati di queste prove sono sconosciuti ed è lecito pensare che tali banconote siano state distrutte. Altri paesi faranno almeno un "one-off". L'India sta verificando una banconota da 10 rupees, che può essere pioniera di un'emissione convenzionale.
Questo articolo è un tentativo di documentare gli sviluppi di questa nuova tecnologia produttiva. Tuttavia molto deve ancora essere studiato e l'articolo serve semplicemente ad enfatizzare quanti miglioramenti debbano ancora essere fatti. Si spera che col tempo, tutto diventi più chiaro. L'autore conduce "una vigilanza del mercato" e tenta così di stare al passo con tutti gli sviluppi su questi biglietti di banca

Trevor Wilkin può essere contattato (solo in inglese) all'indirizzo: trevorsnotes@bigpond.com.
Bibliografia:
Editors Colin Bruce and Neil Shafer. Standard Catalogue of World Paper Money. Krause Publications (Pick references).
Grazie a Marcello Carrabino che ha pazientemente corretto gli errori di traduzione