ANIMUS

 

 

Dopo le caratteristiche del corpus, Sallustio concentra l'attenzione su quelle dell'animus di Catilina.

Mentre il primo ha una sola menzione, sul secondo l'autore insiste ricorsivamente, definendolo per tre volte all'interno del brano con una serie di aggettivi volti a coglierne le diverse sfaccettature, anche se sempre negative (animus audax, subdolus, varius; vastus animus; animus ferox).

Ciò che determina e qualifica le azioni di un uomo è infatti il suo animus, il suo spirito, inteso come principio del sentire, desiderare e pensare.

Nella scissione tra le caratteristiche fisiche, positive e proprie dell'uomo di azione, e quelle morali, non guidate dalla recta ratio della virtus, è possibile cogliere la contraddittorietà del personaggio Catilina.

 

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