Mos maiorum - Lo sfondo storico La biografia di Catilina - L'autunno del 63 a.C.- Il nemico - Il ritratto - Sempronia


La retorica del ritratto 
 


Il ritratto di Catilina è costruito secondo una scansione tematica codificata dalla retorica classica, che prevedeva in questi casi l'illustrazione di aspetti fondamentali della vita e del carattere del personaggio ritratto.
A partire dai tòpoi encomiastikoì della retorica greca per arrivare ai teorici romani della retorica (come Cicerone e Quintiliano), il ritratto prevedeva, secondo la scansione contenuta in un trattato famoso come la Rhetorica ad Herennium, la citazione delle res externae ( tutto ciò che tocca per sorte, come la famiglia di appartenenza, il patrimonio, ma anche l'indole innata ), il corpus e l'animus del personaggio. Analoghe indicazioni nel seguente passo di Quintiliano:
Ipsius vero laus hominis ex animo et corpore et extra positis peti debet.

Caratteristica costruttiva fondamentale del ritratto di Catilina è la tecnica dell'antitesi, della contrapposizione intenzionale parte dell'autore di elementi tra loro contrapposti: la nobiltà di nascita e la difficile condizione economica, la resistenza fisica e l'incapacità di indirizzarla al bene collettivo, le doti potenziali rese vane da un animus  votato agli eccessi. Analoga tecnica costruttiva si ha in un altro celebre ritratto del Bellum Catilinae, quello di Sempronia, moglie di uno dei congiurati, descritta da Sallustio quasi come pendant  femminile dell'eroe negativo Catilina.

L'affascinante costruzione del ritratto paradossale troverà grande fortuna nella letteratura latina successiva con i celebri ritratti tacitiani dei protagonisti dell'età giulio-claudia.

 

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