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I restauri in amalgama d'argento
sono nocivi per la salute del
paziente?

Dott. Giorgio Tessore - Professore a contratto in Odontoiatria Restaurativa, Università di Torino

L'amalgama d'argento è il materiale più largamente usato dai dentisti di tutto il mondo per il restauro dei denti posteriori. Si calcola che ogni anno nel mondo siano eseguiti 500 milioni di restauri con questo materiale e 200 milioni nei soli Stati Uniti.

L'amalgama d'argento è una lega metallica costituita da argento, stagno, rame, palladio, indio e da una parte liquida, il mercurio (Hg).

Quando questi metalli sono miscelati fra loro si forma un materiale plastico facilmente condensabile e modellabile che indurisce completamente in circa due ore. In Odontoiatria l'amalgama è usato con ottimo successo da più di un secolo come materiale da restauro per i denti cariati; negli ultimi vent'anni la sua qualità è molto migliorata, diminuendo la quantità di mercurio ed aggiungendo nuovi componenti che ne diminuiscono la corrosione all'interno del cavo orale.

I pregi indiscussi di questo materiale sono: ottimo sigillo marginale facilità di utilizzo, lunga durata, lunga esperienza clinica e basso costo del restauro finale.

I difetti sono: un colore che non si mimetizza con il dente, da cui il termine popolare di "piombatura", la necessità di eseguire preparazioni di cavità ritentive ed in un certo senso demolitive, in quanto l'amalgama non possiede la capacità di legarsi alla struttura dentale ed infine, una potenziale tossicità dovuta al mercurio.

La questione della pericolosità di questo materiale per la salute è vecchia quasi quanto il materiale stesso ed ha portato i ricercatori a sviluppare su questo argomento una vastissima letteratura scientifica.

I rischi per pazienti ed operatori sanitari sono legati in massima parte alla possibile inalazione ed ingestione di mercurio durante l'esecuzione di restauri o la loro rimozione: Durante queste manovre, il paziente può efficacemente essere protetto da una barriera di gomma, la diga, che isola i denti dal resto della bocca.

E' dimostrato che il mercurio, una volta legato agli altri metalli, è stabile e si libera nel cavo orale dalle otturazioni in quantità assolutamente trascurabili per la salute.

Un lavoro scientifico, pubblicato in Germania nel 1995, che tratta di una nuova tecnica messa a punto per misurare la quantità di vapori di mercurio presenti nel cavo orale e nella saliva, ha accertato che la quantità di mercurio dovuta alle otturazioni non è pericolosa. Alle stesse conclusioni sono giunti i ricercatori dell'Università di Göteborg in una ricerca pubblicata in una ricerca pubblicata nel 1997.

La popolazione europea assume giornalmente con gli alimenti circa 5-10 microgrammi di mercurio, mentre fino a 5 possono essere quelli liberati dalle otturazioni. La somma dei due valori è di gran lunga inferiore al valore accertato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come quotidianamente tollerabile, pari a 30-40 microgrammi/giorno.

Studi scientifici molto accreditati di Ivanovic (1989) e di Wirz (1992) hanno dimostrato che i pazienti portatori di numerosi restauri in amalgama non presentano un tasso di mercurio più elevato, né nel sangue né nelle urine, rispetto ai pazienti che non hanno restauri in amalgama. E' importante considerare che gli abitanti di isole o zone costiere (Giappone, Svezia, ecc.) con o senza otturazioni in amalgama presentano, a causa del frequente consumo di pesce, livelli di mercurio nel sangue e nelle urine decisamente più elevati degli abitanti delle zone continentali.

Il mercurio, se introdotto nell'organismo, può svolgere un'azione tossica a livello dei sistemi nervoso e renale. Baasch nel 1966 formulò l'ipotesi che l'amalgama potesse essere la causa della sclerosi multipla; ipotesi che, nonostante non sia stata avvalorata fino ad oggi da alcuna delle numerose ricerche scientifiche in proposito ed abbia ingannato migliaia di pazienti, viene ancor oggi portata come un'evidenza della tossicità. L'Associazione per la sclerosi multipla ha preso posizione invitando i propri soci a non farsi sostituire i restauri nella speranza di un miglioramento.

L'avvelenamento cronico da mercurio in persone che sono esposte per ragioni di lavoro a polveri e vapori di mercurio può dare origine ad una patologia multisintomatica con manifestazioni quali depressione, ansia, irritabilità, stanchezza, perdita della memoria, difficoltà di concentrazione, tremori.

I mass media, soprattutto nei Paesi scandinavi, in Germania, negli Stati Uniti e più di recente anche in Italia, hanno riportato notizie, prive di serio fondamento scientifico, riguardo al rischio amalgama, che spesso fanno riferimento ad articoli di vecchia data successivamente smentiti da ricerche più attente e sofisticate. La diffusione di falsi allarmismi presso la popolazione è favorita dalla medicina "alternativa", dagli ecologisti, dalla cattiva informazione e probabilmente anche dall'industria, molto interessata a spingere materiali alternativi, assai più costosi e remunerativi dell'amalgama.

Molto spesso la popolazione, i pazienti e addirittura i responsabili della salute pubblica vengono "disinformati" da questa campagna che, facendo notizia e scandalo, fa gola alla stampa ed alla televisione, dove a volte scrivono o compaiono personaggi che si presentano come "esperti", ma che in realtà non sono di alcuna caratura scientifica.

In Germania il Dr. Daunderer è apparso numerose volte in televisione e le sue argomentazioni sull'avvelenamento dell'organismo da parte delle otturazioni in amalgama sono state spesso riportate da giornali e riviste creando sgomento ed incertezza nella popolazione. Le sue conclusioni, dopo essere state attentamente vagliate da un gruppo di esperti e dai tossicologi dell'Università di Erlangen, sono state giudicate infondate in quanto realizzate con una metodica errata ed in una certa misura addirittura in malafede (Schiele e Kroncke 1989).

Una recentissima interessante ricerca svedese del Prof. Bratel e collaboratori dell'Università di Göteborg si è svolta su un gruppo di 50 pazienti che lamentavano disturbi comuni quali ansietà, astenia e depressione, che essi correlavano con i restauri in amalgama presenti nelle loro bocche. Questo gruppo di persone fu paragonato ad un gruppo campione simile al primo per età, sesso, luogo di residenza e situazione orale. Ad entrambi i gruppi furono eseguiti esami del sangue, urine ed una visita psichiatrica. Le conclusioni, pubblicate sull'European Journal of Oral Science nel 1997, in accordo con una precedente ricerca di Hampf, sono state che i livelli di mercurio in entrambi i gruppi erano uguali e che il 70% dei pazienti che lamentavano sintomi avevano una patologia psichiatrica.

Riteniamo di grande importanza far conoscere alla popolazione qual è la vera posizione del mondo scientifico internazionale e dei principali enti mondiali preposti alla sanità pubblica di fronte al potenziale rischio amalgama.

Negli Stati Uniti l'Assistant Secretary for Health ha costituito nel 1991 un comitato di ricerca che ha vagliato ed analizzato circa 500 lavori e pubblicazioni scientifiche riguardanti l'amalgama. I risultati di questa ricerca pubblicati nel 1995 non evidenziano in alcun modo che le otturazioni in amalgama siano nocive.

L'U.S. Public Health Service, tenuto conto del parere del Ministero della Sanità e del Centro controllo e prevenzione della Food and Drug Administration, ha pubblicato su una rivista a larghissima tiratura un articolo chiarificatore in merito, al fine di rassicurare sul rischio inesistente la popolazione, allarmata dalle frequenti voci riportate dai media riguardo ai pericoli del mercurio.

In Svizzera, i direttori delle quattro Cliniche Universitarie di Berna, Basilea, Ginevra e Zurigo hanno risposto alle accuse contro i presunti danni dell'amalgama - pubblicate su alcune riviste e giornali non scientifici - con un lavoro riassuntivo sul problema, sostenendo che l'amalgama può essere impiegato, tranne poche eccezioni in pazienti allergici, come ottimo materiale per otturazione nel settore posteriore.

Il Prof. Wirz, direttore del Reparto di merceologia dentale dell'Università di Basilea, che è considerato il maggior esperto in Europa sul problema, ha pubblicato nel 1995 un articolo in difesa dell'amalgama che ha avuto larga diffusione.

La Fédération Dentaire Internationale, durante i congressi di Vancouver e di Budapest del 1994 dedicati all'argomento, ha assolto l'amalgama ritenendola un materiale valido ed economico, non ancora sostituito da altri.

l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) nel 1995 con la collaborazione dei suoi organi, Oral Health Programme e Office for Global and Integrated Environmental Health, insieme alla F.D.I. ha pubblicato un documento che conclude che i restauri in amalgama sono sicuri ed economici e che lo svantaggio è quello di non avere il colore dei denti. Nel documento si legge che anche per ragioni ecologiche vi sono o vi saranno delle limitazioni all'uso dell'amalgama e che molto spesso queste restrizioni sono state male interpretate dai mass media che hanno suscitato ingiustificati timori nella popolazione ed una grande richiesta di sostituzione dei restauri.

In Germania, da quando sono iniziati gli attacchi all'amalgama da parte degli ambientalsti, è stato fondato un Centro di ricerca gestito dagli Istituti Universitari di Münster e Erlangen, che ha tratto, dopo aver vagliato moltissimi lavori scientifici e seguito centinaia di pazienti, comprese 200 gestanti, le seguenti conclusioni: non sono stati riscontrati pericoli per la popolazione né per i nascituri; sono invece osservate elevate concentrazioni di mercurio ematico come conseguenza di un'alimentazione ricca di pesce.

In Svezia, The Swedish Medical Researc Council, dopo un accurato lavoro di ricerca, ha concluso che tutti i materiali da restauro attualmente utilizzati sono sicuri ed efficaci, inclusi l'amalgama e le resine composite. Il governo svedese ha invece recentemente messo a punto tramite il Ministero dell'Ambiente una serie di norme al fine di limitare l'uso dell'amalgama come materiale da otturazione. L'argomentazione principale è ecologica, in quanto si calcola che nella bocca degli svedesi siano presenti da 40 a 60 tonnellate di amalgama, che andranno a finire in gran parte nei forni crematori con successiva liberazione di mercurio nell'ambiente. In Svezia si stima che ogni anno circa 300 Kg. di mercurio si disperdano nell'aria e da 200 a 400 Kg. nelle condutture come provenienza dagli studi odontoiatrici.

Materiali sostitutivi dell'amalgama, con le medesime ottime caratteristiche di sigillo marginale, facilità d'uso e basso costo, non esistono ancora.

Materiali alternativi come l'oro o la ceramica sono estremamente validi, ma necessitano dell'opera del laboratorio odontotecnico e di procedure più complesse, il che porta ad avere restauri con un costo cinque/sei volte più elevato.

Le resine composite, su cui la ricerca sta lavorando moltissimo e molto stanno investendo le case produttrici, hanno il pregio di potersi legare tenacemente allo smalto dentale e di essere del colore dei denti rendendo i restauri invisibili e quindi molto graditi ai pazienti. Non sappiamo però con certezza come si comporteranno nel tempo; il sigillo marginale può essere compromesso da una non accurata tecnica esecutiva a causa della elevata contrazione da polimerizzazione che questi materiali ancora posseggono. Pertanto le resine composite non sono ancora in grado di sostituire l'amalgama in ogni occasione clinica e comunque rendono i restauri nettamente più costosi a causa del maggior tempo e cura che richiedono per ottenere risultati soddisfacenti.

Non vi è dubbio che la comunità odontoiatrica internazionale stia riducendo drasticamente l'utilizzo dell'amalgama per l'otturazione dei denti cariati, ma ciò è dovuto alle richieste estetiche sempre maggiori da parte dei pazienti più che a serie ragioni di tipo tossicologico. E' significativo notare come la maggior parte dei colleghi di tutto il mondo continuino a far eseguire nelle proprie bocche ed in quelle dei loro figli restauri in amalgama quando necessario.

Esistono, come ha rilevato la letteratura, un certo numero di pazienti patofobi o comunque particolarmente influenzabili che preferiscono, anche dopo essere stati correttamente informati, ricorrere a restauri alternativi all'amalgama. Qualora ciò possa agire come un placebo, devono essere accontentati, sconsigliati a sostituire restauri in amalgama ancora perfetti con restauri in altri materiali.

Giova ricordare ai lettori che la migliore otturazione è quella che non è mai stata eseguita e che la più efficace terapia è la prevenzione.

 

 

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