Informazioni relative alla

DEVITALIZZAZIONE di un dente




La devitalizzazione di un dente spesso permette di conservare elementi che altrimenti sarebbero inevitabilmente destinati all'estrazione.
Questo documento vuole descrivere brevemente come si realizza la terapia, e soffermarsi su alcune considerazioni che forse non sempre il paziente conosce.





In cosa consiste.

Quando una carie si approfondisce nel dente fino a raggiungerne la polpa (il "nervo", come si dice spesso) diventa necessario:
- Rimuovere la polpa stessa (conservando il dente)
- oppure estrarre tutto il dente (perdendo tutto).
Nella maggior parte dei casi si consiglia di cercare di mantenere il dente.

La sofferenza del nervo e` talvolta di lunga data; in tal caso sotto la punta della radice e` presente un "granuloma", termine un po' improprio usato per indicare quello che e` a tutti gli effetti un campo di battaglia: quella e` la zona dove l'infezione (che vorrebbe invadere l'osso) e le nostre difese (che vogliono impedirlo) si affrontano. Nessuno dei contendenti vince definitivamente questo scontro, e ne nasce un'infezione cronica che potrebbe trasformarsi in ascesso da un momento all'altro.

La terapia consiste in una specie di raschiamento. Con degli strumenti che somigliano a degli spillini (in realta` sono delle limette calibrate) si entra nel canale del dente e si raschia verso l'esterno, rimuovendo la polpa.
Fatto questo, e` necessario anche sigillare il canale cosi` ripulito, altrimenti esiste il rischio che altri microbi possano entrarvi e percorrendolo come una galleria, invadere l'osso.

ATTENZIONE: La rimozione del nervo non leva il granuloma.
Fortunatamente a questo punto il granuloma si comporta come una cittadella assediata: non arrivano "truppe fresche", non ci sono viveri, munizioni, medicine, mentre gli assedianti (i nostri anticorpi, i globuli bianchi..) hanno tutto.
La "cittadella".. cadra`!
Se la terapia canalare e` ben fatta, i sintomi scompariranno entro 15-20 gg al massimo.
Anche il granuloma verra` riassorbito dalle nostre difese, anche se occorreranno mesi o anni.



Il buon esito della terapia canalare non e` sicuro al 100%.

Il successo della terapia dipende da molti fattori.
Ovviamente un ruolo molto importante spetta alle capacita` manuali dell'operatore, alla sua conoscenza dell'anatomia del dente, e sopratutto alla sua pazienza.
Ma ancora non e` sufficente, questo, a garantire il successo.
L'endodontista con i suoi strumenti segue generalmente solo i canali principali del dente, ma non puo` aggredire eventuali canali collaterali.

Il disegno n.1 per esempio illustra un molare superiore: di lui si dice che e` un elemento con tre o quattro canali.
Guardando bene pero`, e` evidente che oltre ai canali principali che percorrono la radice esistono delle ramificazioni perpendicolari ad essi, che mai potranno essere ripulite con gli strumenti.
Ammesso che queste ramificazioni possano essere visibili alla radiografia (e quindi il dentista sappia della loro esistenza), nessuno strumento potra` mai compiere una curva di 90 gradi ed imboccare tranquillamente il canale accessorio.

Come schematizzato nel disegno n.2, il risultato puo` essere una rimozione solo parziale della polpa (i tratti verticali sarebbero stati raggiunti dall'operatore, mentre i piccoli tratti orizzontali no).
Fortunatamente le sostanze con le quali si lavano i canali riescono quasi sempre a completare l'azione meccanica degli strumenti, ed in genere si ottiene il successo.





Il dente devitalizzato e` ancora un dente utile: puo` sostenere una corona, e puo` essere otturato.

La rimozione della polpa indebolisce l'elemento, ma in genere molto meno di quanto la maggior parte dei pazienti immagina.
Probabilmente la fama di "dente fragile" deriva da questo: possono rompersi improvvisamente, senza avere mai dato segni premonitori di qualche tipo.
In questi casi pero` e` comune scoprire che l'elemento era gia` cariato da tempo, ma essendo devitalizzato non aveva mai fatto male.
Questo e` il vero problema: se la carie lo aggredisce manca il sintomo dolore che convince il paziente a farsi visitare.
Si consiglia dunque, semplicemente, di sfruttare l'elemento con fiducia, e semmai di fare delle visite di controllo regolari.





Durante la terapia puo` succedere che compaia dolore.

La maggior parte dei pazienti denuncia di avere avvertito, durante i giorni della terapia, un dolorino inquietante; in genere accentuato masticando sull'elemento in cura, ma che scompare se non lo si fa.
In alcuni casi (meno frequenti) il paziente non avverte assolutamente nulla durante tutto il ciclo.
Ancora piu` raramente i sintomi sono molto importanti, arrivando magari ad un ascesso, ed alla necessita` di assumere un antibiotico.
NESSUNA DI QUESTE SITUAZIONI, NEPPURE LA PIU` GRAVE, PREGIUDICA DA SOLA LA BUONA RIUSCITA DELL'OPERA.
Tutte derivano dal fatto che l'infezione sotto al dente puo` essere alimentata dalle operazioni del dentista, malgrado le sue precauzioni.
E` un po' come tentare di ripulire un pozzo: malgrado tutte le cautele, qualcosa tendera` sempre a cadere nel fondo.