Storia
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 Micenei

  Cretesi
  Atene
  Sparta

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La Trireme

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La trireme era una nave greca, protagonista della battaglia di Salamina. I l fatto di essere lunga 35-40 m e larga circa 7, le permetteva di essere agile e rapida. La trireme greca aveva un equipaggio di circa 170  rematori disposti in file da tre, per cui ogni spazio era mosso da tre remi , da cui il nome dell'imbarcazione. I rematori erano disposti in una fila superiore, più alta. Di conseguenza, i loro remi erano più lunghi di quelli dei rematori posti nelle file sottostanti. Lo sforzo di questi rematori era quindi maggiore rispetto a quello dei compagni.

I Micenei

Maschera di re miceneo

                        

Nei loro viaggi, i Cretesi incontrarono in Grecia i Micenei, che a loro volta divennero forti e potenti e contribuirono al crollo dei Minoici, approfittando probabilmente di incendi e terremoti che devastarono l’isola. La civiltà micenea (dal 1600 al 1200 a.C.) fu caratterizzata da colossali fortezze e dall’uso della scrittura. Anche i micenei viaggiarono, giungendo fino all’Italia Meridionale, alla Sicilia, alle Marche e al Veneto. Commerciarono con i popoli del Mar Baltico attraversando la Via dell’Ambra. Nel 1250 a.C. combatterono la Guerra di Troia, che divenne leggendaria e fu poi cantata da Omero. La Guerra di Troia segnò però anche l’inizio del declino dei Micenei, i quali furono infine asserviti dalla tribù indoeuropea dei Dori, calati in Grecia intorno al 1200 a.C. E’ a quella data che dalla Grecia scompare la scrittura e ha inizio la cosiddetta Età Buia.

 

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I Cretesi

 

Tra il 1900 e il 1400 a.C fiorì a Creta, un'isola dell'arcipelago greco, la civiltà Minoica, chiamata così dal mitico re Minosse, padre del Minotauro, un mostro mezzo uomo e mezzo toro, che, insieme ad altre testimonianze, dimostra l'importanza che questo animale aveva nella religione dell'isola. La civiltà minoica è una civiltà basata su un'agricoltura antichissima, sui commerci mediterranei e su un eccellente artigianato. la civiltà cretese è ricordata anche per la costruzione di splendidi palazzi e per l'uso della scrittura.

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Atene

                        

La polis Ateniese dominava l’Attica, regione priva di grandi pianure coltivabili, ma per la conformazione delle sue coste adatta ai commerci marittimi. Dal punto di vista amministrativo la città era divisa in trittìe: la pianura, con la terra degli aristocratici, la montagna, territorio dei piccoli e medi proprietari e la costa, dove risiedevano mercanti, marinai, artigiani ed esportatori di prodotti agricoli. In un clima di ottimismo, in cui nessuna impresa sembrava impossibile, fu eletto stratega un uomo originale e creativo capace di dirigere l'intera vita politica, economica, sociale ed artistica di Atene: Pericle, quello stesso privato che aveva finanziato la messa in scena dei Persiani. Contro la norma che limitava a un anno le magistrature pubbliche, egli fu riconfermato in questa carica per circa trent'anni e si trovò così a reggere da solo la città dal 461 al 429 a.C.

 

                    LA  RIFORMA DI SOLONE

Nell’Europa Arcaica gli Ateniesi, abbattuta la monarchia, erano governati da nove arconti, scelti annualmente tra gli aristocratici, essi erano affiancati per le decisioni più importanti dal Consiglio dell’Areopago. Per uscire dalla crisi sociale che colpì l’Attica tra l’VIII e il VI secolo, nel 592 a.C. il legislatore Solone abolì la scrittura per i cittadini Ateniesi. Tutti gli Ateniesi, furono ammessi all’assemblea chiamata Ecclesia, ma solo gli appartenenti alle classi più ricche potevano ricoprire le cariche politiche. In seguito si verificarono nuove lotte civili che terminarono nel 560 a.C. con il tiranno Pisistrato che diede impulso all’Economia.

 

   LA COSTITUZIONE DEMOCRATICA DI CLISTENE

Nel 508 a.C. Clistene, spazzare il predominio degli aristocratici organizzò una riforma elettorale: divise i cittadini in dieci tribù, ognuna costituita da tre trittìe, in modo che aristocratici, piccoli proprietari e commercianti avessero pari diritti di voto. Introdusse una costituzione democratica, in cui nell’assemblea ogni cittadino aveva libertà di parola. L’assemblea era affiancata dal consiglio, o bulè, in cui entravano a turno per sorteggio tutti i cittadini. L’assemblea eleggeva ogni anno i magistrati tra i quali vi erano i dieci strateghi, comandati dall’esercito. Dalla vita politica erano però esclusi  i  Meteci, gli schiavi e le donne.

In un clima di ottimismo, in cui nessuna impresa sembrava impossibile, fu eletto stratego un uomo originale e creativo, capace di dirigere l’intera vita politica, economica, sociale e artistica di Atene: Pericle, quello stesso privato che aveva finanziato la messa in scena dei persiani. Contro la norma che limitava a un anno le magistrature pubbliche, egli fu riconfermato in questa  carica per circa trent’anni e si trovò così a reggere da solo la città dal 461al 429 a.C. 

 

 

 

Sparta

Sparta era situata nella Laconia ed era la combinazione di 5 villaggi fondati dai Dori, da cui nacquero gli Spartiati. Fu la vincitrice di una guerra, scoppiata fra i Messeni e gli Spartiati. Era legata alla guerrainfatti dettò delle leggi apposite: i bambini venivano strappati brutalmente dalle famiglie, per essere addestrati; tutti i Messeni venivano bastonati ed erano costretti ad indossare un vestito di riconoscimento, e tutti i bambini malformati venivano buttati da una rupe. Gli Spartiati non vollero mai leggi scritte. La loro Costituzione si basava sulle tradizioni del passato e sul leggendario Licurgo; fu emanata oralmente e non era mai stata cambiata. Secondo Licurgo Le terre dovevano essere divise fra gli Uguali, che si riunivano in un’Assemblea

Detta Apella nella quale respingevano le leggi del consiglio, chiamata Gherusia dove c’erano i geronti tra cui venivano eletti 2 re. La gestione dello Stato Era affidato ai 5 Efori. La civiltà era composta da Ilioti, erano 150000 MesseniE lavoravano nei campi degli Spartiati; i Perieci ( 50000) erano commercianti  Ed erano esclusi dalla vita politica. Le donne spartiate non potevano partecipare alla vita politica ma godevano di prestigio e di libertà. Le donne e gli uomini avevano scarsa cultura e apprendevano dagli efori a leggere e a scrivere. L’unica nemica che considerava Sparta era Atene.

 

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L'Ellenismo

L'impero si smembrò nei cosiddetti regni ellenistici, i cui sovrani, come del resto aveva fatto lo stesso Alessandro, si fecero adorare come dei. Cambiarono la struttura delle città e l'organizzazione politica, che si accentrò nelle mani dei re. La lingua e la cultura greca si diffusero prodigiosamente e diedero inizio a una nuova Epoca che fu chiamata Ellenismo