Rolando Gandolfi è un artista
istintivo che percorre con coerenza la sua strada di naturalista
convinto, senza porsi problematiche di mode e di avanguardie. Ne
è prova anche la scelta di vita operata già da diversi
anni: infatti vive sull'Appennino, fra boschi e corsi d'acqua, lontano
e noncurante dei confronti e delle competizioni che la vita
metropolitana impone. Ho accettato di parlare di lui a condizione che
mi venisse concesso di privilegiare l'aspetto umano dell'artista,
evitando
di addentrarmi nel settore critico e di invadere campi che non mi sono
congeniali. Vedo Gandolfi uomo ed artista generoso, leale con colleghi
ed amici, non toccato da invidie e rivalità; felice, anzi,
quando può
coinvolgerli nelle iniziative a carattere culturale che lui organizza.
Iniziative originali che offrono opportunità d'arte a pittori e
scultori, riservando a sé stesso una collocazione marginale che
lo pone sempre dopo gli altri. Una generosità inconsueta o per
meglio dire veramente rara. E' recente il suo progetto di dotare di
abbellimenti artistici le tredici fontane di Tolè, nel
territorio del Comune di Vergato. Un'idea felice che, applicata alla
ridente località dell'Appenninico la arricchirà di valori
estetici e culturali che ne potenzieranno le attrazioni turistiche,
attraverso esperienze di pittura murale e di affresco.Come pittore
Gandolfi si colloca fra gli artisti strettamente legati al paesaggio.
Ama dipingere "en plein air" perchè solo così è
possibile catturare quelle emozioni che in modo personale - e nel suo
stile molto materico - trasferisce sulla tela, enfatizzando luci e
ombre con violacee trasparenze.
Al di
là dei boschi gli sono congeniali le rive sassose dei fiumi, che
nel passato hanno ispirato grandi bolognesi come Bertelli e Scorzoni.
Qui
dà il meglio di sé, fissando brandelli di neve e di fango
rimasti sugli argini dopo il disgelo.
Da pittore istintivo guarda e vede il mondo senza deformazioni di tipo
intellettuale; non stravolge il reale ma lo filtra attraverso la sua
spontanea sensibilità intimista, che lo tiene strettamente
ancorato alla via che ha scelto di percorrere. Non gli importa entrare
nella mischia dell'Arte attuale, ma preferisce voltarsi indietro per
scorgere alle sue spalle l'ombra rassicurante degli impressionisti. E'
un paesaggista sincero, che va per boschi, solitario, attento agli echi
del mondo dell'Arte ma sedotto da quelli della Natura. E questo il
mondo
che lo cattura e dal quale fa bene a non discostarsi. Infatti
ciò che
più affascina nella pittura di Gandolfi è l'onestà
con la quale traduce sulla tela i sentimenti e le impressioni che
quotidianamente ricerca
e vive sulle sue montagne.