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  • Album.

    Dolce acqua
    (1971) con i Delirium

     
     
     
    Titolo: Preludio

    (paura)

     

    Case bianche baciate da un sole che luce non ha
    Strano sole
    Treni cosmici partono e non ritornano più
    Da quel sole
    La paura che ormai corre dentro di me che so.
    Resterà di noi solo un grande falò.
    Ombre calde che bruciano l'aria al di sopra di noi
    Da quel sole
    Mani fredde si aprono dalle rovine di noi
    A quel sole
    La paura che ormai corre dentro di me che so.
    Resterà di noi solo un grande falò.
    Il silenzio e la luce ora stanno tornando lassù
    Strano sole
    Anche se siamo polvere al vento ora scaldi anche me
    Strano sole
    Primavera se mai passerai per di qua, lo sai
    Porterai con te anche un poco di me.

     

    Titolo: Movimento

    (egoismo)

     

    (Egoismo).

    Io non ho padre
    Io non ho madre.
    Nella
    Nella mia vita non ho amato nient'altro che me.

    Io non ho padre
    Io non ho madre.
    Nella
    Nella mia vita non ho amato nient'altro che me.

     
    Titolo: Movimento II.

    (Dubbio)

     

    Tutto il buio del passato
    incertezza del futuro
    ora mille anni chiusi in me.

    La paura di morire
    una gran voglia di amare
    giorni e giorni a chiedermi perché.

    Certo è meglio non pensare
    avrò tempo di cercare
    forse è meglio non sapere
    non sentire, non vedere
    non cercare, non cercare
    avrò il tempo di sapere
    di capire forse più.

    Verdi gli occhi della vita
    per l'invidia della gente
    pochi azzurri in cui mi perderò.

    Luce non mi abbandonare
    la paura di mentire
    sarò solo io davanti a me
    griderò che è giusto amare
    proverò a ricominciare
    sarò libero di andare
    di capire, di sentire
    di parlare, di rubare
    avrò il tempo di morire, di morire
    un po' di più.

     
    Titolo: Johnny Sayre.

    (Perdono)

     

    Padre tu non sai l'angoscia del momento
    in cui la ruota di quel treno fu su di me
    e ti chiedo perdono.

    Mentre mi portavano giù per la collina
    vidi ancora la scuola che saltavo
    per salire a giocare sui treni
    e pregai di vivere tanto da provare il conforto
    di chiedere perdono a te
    che ancora non sapevi.

    Dopo venne la tua voce
    le tue lacrime grandi
    mi bagnarono il viso
    e mai io l'avrei fatto più.

    Treno…

    Padre tu non sai l'angoscia del momento
    in cui la ruota di quel treno fu su di me
    ma ti chiedo perdono.

     
    Titolo: Favola o storia del lago di Kriss.

    (Libertà)

     

    (Libertà)

    Notte chiara di luna piena
    notte chiara sul lago di Kriss
    notte chiara di primavera
    passa un'ombra sull'acqua di Kriss.

    Forse il vento caldo di primavera
    fa da guida all'ombra che va
    la luna accende fuochi d'argento
    sull'acqua calda del lago di Kriss.

    "O tu che puoi camminare sull'acqua rimani un poco a parlare con me"
    l'ombra si ferma ed ascolta la voce
    parla allora gran lago di Kriss.

    "Da mille anni sto fra queste rive
    non vedo che gli alberi intorno a me
    il mondo e il prato
    l'alba e l'imbrunire.

    E la mia preghiera l'affido a te
    fa che io possa vedere il mondo degli uomini
    e le donne e il mare più profondo
    le terre più lontane che potrò scoprire
    la luce più abbagliante che potrò vedere
    sto da mille anni fra queste rive
    e la mia preghiera l'affido a te."

    Luna chiara nel cielo scuro
    è calda la notte sul lago di Kriss.

    Risponde l'ombra con la voce del vento
    "Vecchio lago tu non sai che cosa vuoi!
    da mille anni stai fra queste rive
    il mondo non è ciò che credi tu.

    Inghiottirebbe il mare più profondo
    le terre più lontane bruciano
    la luce più abbagliante vedi tu ogni giorno
    è pace ciò che senti intorno a te."

    Notte cupa di cielo scuro
    cala la luna su lago di Kriss
    l'ombra è svanita
    dissolta nel buio
    torna il silenzio sull'acqua di Kriss.

     
    Titolo:  Dolce acqua.

    (Speranza)

     

    Verde prato
    dentro me
    la tempesta passata non è
    ma vedo
    dolce acqua.

     

    Titolo: Jesahel.

     

    Nei suoi occhi c'è la vita, c'è l'amore
    Nel suo corpo c'è la febbre del dolore
    Sta seguendo una luce che cammina
    Lentamente tanta gente si avvicina.

    Jesahel
    Jesahel
    Jesahel
    Jesahel

    Mille volti come sabbia nel deserto
    Mille voci come onde in mare aperto
    Terza strada sta sfiorando i grattacieli
    Quinta strada sa voltando verso il sole.

    Jesahel
    Jesahel
    Jesahel
    Jesahel

    Liberati dal cemento e dalle luci
    Il silenzio nelle mani e nelle voci.

    Jesahel
    Jesahel
    Jesahel
    Jesahel