Scassinarmi da me
per entrarmi di giorno in sogno
e vedere com'è che mi muovo che cuocio un uovo
e svogliare cari orari miei
non toccare lei
Corro solo e oserei defluire a segreti greti
e irretirmi curioso nel buon uso del sosia iosa
e goloso di dolcezza mia
derubarmi
La lacrima sta come arancia nell'aranceto
delle guance sfila si snoda da indossatrice
dentro l'abito da sera della mia cera.
Con marina ironia paturnie notturne e ormeggi
sogno un mio volteggio umano da gabbianone.