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  • Artista: Lucio Dalla
    Album: Caro Amico Ti Scrivo
    Anno: 2002

     

     
    Titolo: 4/3/1943
     

    Dice che era un bell'uomo e veniva,
    veniva dal mare
    parlava un'altra lingua,
    pero' sapeva amare
    e quel giorno lui prese a mia madre
    sopra un bel prato
    l'ora piu' dolce prima di essere ammazzato

    Cosi' lei resto' sola nella stanza,
    la stanza sul porto
    con l'unico vestito ogni giorno piu' corto
    e benche' non sapesse il nome
    e neppure il paese
    mi aspetto' come un dono d'amore fin dal primo mese

    Compiva 16 anni quel giorno la mia mamma
    le strofe di taverna,
    le canto' a ninna nanna
    e stringendomi al petto che sapeva,
    sapeva di mare
    giocava a fare la donna con il bimbo da fasciare.

    E forse fu per gioco o forse per amore
    che mi volle chiamare come nostro Signore
    Della sua breve vita e' il ricor
    do piu' grosso
    e' tutto in questo nome
    che io mi porto addosso

    E ancora adesso che gioco a carte
    e bevo vino
    per la gente del porto
    mi chiamo Gesu' bambino
    e ancora adesso che gioco a carte
    e bevo vino

    per la gente del porto
    mi chiamo Gesu' bambino
    e ancora adesso che gioco a carte
    e bevo vino
    per la gente del porto
    mi chiamo Gesu' Bambino
     

     

    Titolo: Piazza Grande
     

    Santi che pagano il mio pranzo non ce n'è
    sulle panchine in Piazza Grande,
    ma quando ho fame di mercanti come me qui non ce n'è.

    Dormo sull'erba e ho molti amici intorno a me,
    gli innamorati in Piazza Grande,
    dei loro guai dei loro amori tutto so, sbagliati e no.

    A modo mio avrei bisogno di carezze anch'io.
    A modo mio avrei bisogno di sognare anch'io.

    Una famiglia vera e propria non ce l'ho
    e la mia casa è Piazza Grande,
    a chi mi crede prendo amore e amore do, quanto ne ho.

    Con me di donne generose non ce n'è,
    rubo l'amore in Piazza Grande,
    e meno male che briganti come me qui non ce n'è.

    A modo mio avrei bisogno di carezze anch'io.
    Avrei bisogno di pregare Dio.
    Ma la mia vita non la cambierò mai mai,
    a modo mio quel che sono l'ho voluto io

    Lenzuola bianche per coprirci non
    ne ho
    sotto le stelle in Piazza Grande,
    e se la vita non ha sogni io li ho e te li do.

    E se non ci sarà più gente come me
    voglio morire in Piazza Grande,
    tra i gatti che non han padrone come me attorno a me

     

     

    Titolo: Com'è Profondo Il Mare
     

    Ci nascondiamo di notte
    Per paura degli automobilisti
    Degli inotipisti
    Siamo i gatti neri
    Siamo i pessimisti
    Siamo i cattivi pensieri
    E non abbiamo da mangiare
    Com'è profondo il mare
    Com'è profondo il mare

    Babbo, che eri un gran cacciatore
    Di quaglie e di faggiani
    Caccia via queste mosche
    Che non mi fanno dormire
    Che mi fanno arrabbiare
    Com'è profondo il mare
    Com'è profondo il mare

    E' inutile
    Non c'è più lavoro
    Non c'è più decoro
    Dio o chi per lui
    Sta cercando di dividerci
    Di farci del male
    Di farci annegare
    Com'è profondo il mare
    Com'è profondo il mare

    Con la forza di un ricatto
    L'uomo diventò qualcuno
    Resuscitò anche i morti
    Spalancò prigioni
    Bloccò sei treni
    Con relativi vagoni
    Innalzò per un attimo il povero
    Ad un ruolo difficile da mantenere
    Poi lo lasciò cadere
    A piangere e a urlare
    Solo in mezzo al mare
    Com'è profondo il mare

    Poi da solo l'urlo
    Diventò un tamburo
    E il povero come un lampo
    Nel cielo sicuro
    Cominciò una guerra
    Per conquistare
    Quello scherzo di terra
    Che il suo grande cuore
    Doveva coltivare
    Com'è profondo il mare
    Com'è profondo il mare

    Ma la terra
    Gli fu portata via
    Compresa quella rimasta addosso
    Fu scaraventato
    In un palazzo,in un fosso
    Non ricordo bene
    Poi una storia di catene
    Bastonate
    E chirurgia sperimentale
    Com'è profondo il mare
    Com'è profondo il mare

    Intanto un mistico
    Forse un'aviatore
    Inventò la commozione
    E rimise d'accordo tutti
    I belli con i brutti
    Con qualche danno per i brutti
    Che si videro consegnare
    Un pezzo di specchio
    Così da potersi guardare
    Com'è profondo il mare
    Com'è profondo il mare


    Frattanto i pesci
    Dai quali discendiamo tutti
    Assistettero curiosi
    Al dramma collettivo
    Di questo mondo
    Che a loro indubbiamente
    Doveva sembrar cattivo
    E cominciarono a pensare
    Nel loro grande mare
    Com'è profondo il mare
    Nel loro grande mare
    Com'è profondo il mare

    E' chiaro
    Che il pensiero dà fastidio
    Anche se chi pensa
    E' muto come un pesce
    Anzi un pesce

    E come pesce è difficile da bloccare
    Perchè lo protegge il mare
    Com'è profondo il mare

    Certo
    Chi comanda
    Non è disposto a fare distinzioni poetiche
    Il pensiero come l'oceano
    Non lo puoi bloccare
    Non lo puoi recintare
    Così stanno bruciando il mare
    Così stanno uccidendo il mare
    Così stanno umiliando il mare
    Così stanno piegando il mare

     

     

    Titolo: Disperato Erotico Stomp
     

    Ti hanno vista bere a una fontana che non ero io
    ti hanno vista spogliata la mattina, birichina biricò.
    Mentre con me non ti spogliavi neanche la notte,
    ed eran botte, Dio, che botte
    ti hanno visto alzare la sottana, la sottana fino al pelo. Che nero!
    Poi mi hai detto "poveretto, il tuo sesso dallo al gabinetto"
    te ne sei andata via con la tua amica, quella alta, grande fica.
    Tutte e due a far qualcosa di importante, di unico e di grande
    io sto sempre a casa, esco poco, penso solo e sto in mutande.

    Penso a delusioni a grandi imprese a una Tailandese
    ma l'impresa eccezionale, dammi retta, è essere normale.
    Quindi, normalmente, sono uscito dopo una settimana
    non era tanto freddo, e normalmente ho incontrato una puttana.

    A parte il vestito, i capelli, la pelliccia e lo stivale
    aveva dei problemi anche seri, e non ragionava male.
    Non so se hai presente una puttana ottimista e di sinistra,
    non abbiamo fatto niente, ma son rimasto solo, solo come un deficiente.

    Girando ancora un poco ho incontrato uno che si era perduto
    gli ho detto che nel centro di Bologna non si perde neanche un bambino
    mi guarda con la faccia un pò stravolta e mi dice "sono di Berlino".
    Berlino, ci son stato con Bonetti, era un pò triste e molto grande
    però mi sono rotto, torno a casa e mi rimetterò in mutande.

    Prima di salir le scale mi son fermato a guardare una stella
    sono molto preoccupato, il silenzio m'ingrossava la cappella.
    Ho fatto le mie scale tre alla volta, mi son steso sul divano,
    ho chiuso un poco gli occhi, e con dolcezza è partita la mia mano

     

     

    Titolo: L'Anno Che Verrà
     

    Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po'
    e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò.
    Da quando sei partito c'è una grossa novità,
    l'anno vecchio è finito ormai
    ma qualcosa ancora qui non va.

    Si esce poco la sera compreso quando è festa
    e c'è chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra,
    e si sta senza parlare per intere settimane,
    e a quelli che hanno niente da dire
    del tempo ne rimane.

    Ma la televisione ha detto che il nuovo anno
    porterà una trasformazione
    e tutti quanti stiamo già aspettando
    sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno,
    ogni Cristo scenderà dalla croce
    anche gli uccelli faranno ritorno.

    Ci sarà da mangiare e luce tutto l'anno,
    anche i muti potranno parlare
    mentre i sordi già lo fanno.

    E si farà l'amore ognuno come gli va,
    anche i preti potranno sposarsi
    ma soltanto a una certa età,
    e senza grandi disturbi qualcuno sparirà,
    saranno forse i troppo furbi
    e i cretini di ogni età.

    Vedi caro amico cosa ti scrivo e ti dico
    e come sono contento
    di essere qui in questo momento,
    vedi, vedi, vedi, vedi,
    vedi caro amico cosa si deve inventare
    per poterci ridere sopra,
    per continuare a sperare.

    E se quest'anno poi passasse in un istante,
    vedi amico mio
    come diventa importante
    che in questo istante ci sia anch'io.

    L'anno che sta arrivando tra un anno passerà
    io mi sto preparando è questa la novità


     

    Titolo: Futura
     

    Chissà chissà domani
    su che cosa metteremo le mani
    se si potrà contare ancora le onde del mare
    e alzare la testa
    non esser così seria, rimani
    i russi, i russi gli americani
    no lacrime non fermarti fino a domani
    sarà stato forse un tuono
    non mi meraviglio
    è una notte di fuoco
    dove sono le tue mani
    nascerà e non avrà paura nostro figlio
    e chissà come sarà lui domani
    su quali strade camminerà
    cosa avrà nelle sue mani.. le sue mani
    si muoverà e potrà volare
    nuoterà su una stella
    come sei bella
    e se è una femmina si chiamerà futura.
    Il suo nome detto questa notte
    mette già paura
    sarà diversa bella come una stella
    sarai tu in miniatura
    ma non fermarti voglio ancora baciarti
    chiudi i tuoi occhi non voltarti indietro
    qui tutto il mondo sembra fatto di vetro
    e sta cadendo a pezzi come un vecchio presepio.
    Di più, muoviti più fretta di più, benedetta
    più su, nel silenzio tra le nuvole, più su
    che si arriva alla luna,si la luna
    ma non è bella come te questa luna
    è una sottana americana
    Allora su mettendoci di fianco,più su
    guida tu che sono stanco, più su
    in mezzo ai razzi e a un batticuore, più su
    son sicuro che c'e' il sole
    ma che sole è un cappello di ghiaccio
    questo sole è una catena di ferro
    senza amore, amore, amore, amore.
    Lento lento adesso batte più lento
    ciao, come stai
    il tuo cuore lo sento
    i tuoi occhi così belli non li ho visti mai
    ma adesso non voltarti
    voglio ancora guardarti
    non girare la testa
    dove sono le tue mani
    aspettiamo che ritorni la luce
    di sentire una voce
    aspettiamo senza avere paura, domani

     

     

    Titolo: Washington
     

    Sto andando a Washington, ma a fare cosa non lo so
    sono molto in alto, non vedo niente, non vedo un accidente da qui
    Lei ha gli occhi a mandorla e una faccina piccola cosl
    h con i suoi fratelli, piccolina come quelli
    vuoi vedere la sua foto che ho qui con me
    Ma cos'h che sta volando, lentamente si avvicina
    Ogni piccolo movimento spara, prima che l'altro faccia lo stesso con te
    ogni piccolo sentimento spara, h meglio non chiedersi niente
    ma stavolta volgio vedere chi h...
    Son partito da London City dove c'erano i Beatles e il rock & roll
    ero una macchina negra ma adesso mi chiamano Zebra
    da quando mi hanno messo le braccia di un bianco di nome John
    vuoi andare a Washington ma cosa vai a fare laggiy
    h solo un sasso, non si vede un casso
    non h rimasto niente nemmeno ll
    Chiss` se mi sta ascoltando, h una bella mattina
    chiss` se anche lui sta pensando
    eccolo ll che si avvicina
    ogni piccolo movimento spara, prima che l'altro faccia lo stesso con te
    ma qui non si muove niente, non h rimasto nessuno
    siamo solo io e te...
     

     

    Titolo: Caruso
     

    Qui dove il mare luccica e tira forte il vento
    su una vecchia terrazza davanti al golfo di Surriento
    un uomo abbraccia una ragazza dopo che aveva pianto
    poi si schiarisce la voce e ricomincia il canto.
    Te voglio bene assaie
    ma tanto tanto bene sai
    h una catena ormai
    che scioglie il sangue dint'e vene sai.
    Vide le luci in mezzo al mare pensr alle notti l` in America
    ma erano solo le lampare e la bianca scia di un' elica
    senti il dolore nella musica si alzr dal pianoforte
    ma quando vide la luna uscire da una nuvola
    gli sembrr dolce anche la morte
    guardr negli occhi la ragazza quegli occhi verdi come il mare
    poi all'improvviso uscl una lacrima e lui credette di affogare.
    Te voglio bene assaie
    ma tanto tanto bene sai
    h una catena ormai
    che scioglie il sangue dint'e vene sai.
    Potenza della lirica dove ogni dramma h un falso
    che con un po' di trucco e con la mimica puoi diventare un altro
    ma due occhi che ti guardano cosl vicini e veri
    ti fan scordare le parole confondono i pensieri
    cosl diventa tutto piccolo anche le notti l` in America
    ti volti e vedi la tua vita come la scia di un'elica
    ma sl h la vita che finisce ma lui non ci pensr poi tanto
    anzi si sentiva gi` felice e ricomincir il suo canto.
    Te voglio bene assaie
    ma tanto tanto bene sai
    h una catena ormai
    che scioglie il sangue dint'e vene sai

     

    Titolo: Attenti Al Lupo
     

    C'è una casetta piccola così,
    con tante finestrelle colorate,
    e una donnina piccola così,
    con due occhi grandi per guardare,
    e c'è un omino piccolo così,
    che torna sempre tardi da lavorare,
    e ha un cappello piccolo così,
    con dentro un sogno da realizzare,
    e più ci pensa più non sa aspettare.

    Amore mio non devi stare in pena,
    questa vita è una catena,
    qualche volta fa un po' male,
    guarda come son tranquilla io
    anche se attraverso il bosco
    con l'aiuto del buon Dio,
    stando sempre attenta al lupo.

    Attenti al lupo. Attenti al lupo.

    Living togheter. Living togheter.

    Laggiù c'è un prato piccolo così
    con un gran rumore di cicale,
    e un profumo dolce e piccolo così,
    amore mio è arrivata l'estate,
    e noi due qui distesi a far l'amore
    in mezzo a questo mare di cicale,
    questo amore piccolo così
    ma tanto grande che mi sembra di volare,
    e più ci penso più non so aspettare.

    Amore mio non devi stare in pena,
    questa vita è una catena,
    qualche volta fa un po' male,
    guarda come son tranquilla io
    anche se attraverso il bosco
    con l'aiuto del buon Dio,
    stando sempre attenta al lupo.

    Attenti al lupo. Attenti al lupo.

    Living togheter. Living togheter

     

     

    Titolo: Apriti Cuore
     

    In questa notte calda di ottobre, apriti cuore
    non stare li in silenzio senza dir niente
    non ti sento, non ti sento, da troppo tempo non ti sento
    e ti ho tenuto lontano dalla gente
    quanti giorni passati senza un gesto d'amore
    con i falsi sorrisi e le vuote parole.
    Ho perfino pensato in questa notte di Ottobre
    di buttarti via......di buttarti via
    ah lo so il cuore non e' un calcolo
    freddo e matematico
    lui non sa dov'e' che va
    sbaglia si ferma, e riprende
    e il suo battito non e' logico
    e' come un bimbo libero
    appena dici che non si fa
    lui si volta e si offende
    non lasciarlo mai solo come ho fatto io
    lascia stare il potere, il denaro non e' il tuo Dio
    o anche tu rimarrai senza neanche un amico
    Cambierò, Cambierò
    apriti cuore ti prego fatti sentire
    Cambierò, tornerò come un tempo padrone di niente, di niente...di niente
    anche davanti a questo cielo nero di stelle,
    e ce ne sono stanotte di stelle, forse miliardi, cuore non parli?
    o sono io che non sento e per paura di ogni sentimento
    cinico e indifferente faccio finta di niente
    ma non ho più parole in questa notte di ottobre
    sento solo lontano un misterioso rumore
    e' la notte che piano si muove, e tra poco esce il sole

    Cambierò, Cambierò
    apriti cuore ti prego fatti sentire
    cambierò, tornerò come un tempo padrone di niente, di niente, di niente
    Cambierò, Cambierò
    apriti cuore ti prego fatti sentire
    cambierò, tornerò come un tempo padrone di niente, di niente, di niente
    Cambierò, Cambierò
    apriti cuore ti prego fatti sentire
    cambierò, tornerò come un tempo padrone di niente, di niente, di niente



     

    Titolo: Canzone
     

    Non so aspettarti più di tanto
    Ogni minuto mi dà
    L'stinto di cucire il tempo
    E di portarti di qua
    Ho un materasso di parole
    Scritte apposta per te
    E ti direi spegni la luce
    Che il cielo c'è
    Star lontano da lei non si vive
    Stare senza di lei mi uccide

    Testa dura testa di rapa
    Vorrei amarti anche qua
    Nel cesso di una discoteca
    O sopra il tavolo di un bar
    O stare nudi in mezzo a un campo
    A sentirsi addosso il vento
    Io non chiedo più di tanto
    Anche se muoio son contento

    Star lontano da lei non si vive
    Stare senza di lei mi uccide

    Canzone cercala se puoi
    dille che non mi perda mai
    va' per le strade e tra la gente
    diglielo veramente

    Io i miei occhi dai tuoi occhi
    Non li staccherei mai
    E adesso anzi me li mangio
    Tanto tu non lo sai
    Occhi di mare senza scogli
    Il mare sbatte su di me
    Che ho sempre fatto solo sbagli
    Ma uno sbaglio che cos'è

    Stare lontano da lei non si vive
    Stare senza di lei mi uccide

    Canzone cercala se puoi
    dille che non mi lasci mai
    va' per le strade e tra la gente
    diglielo dolcemente

    E come lacrime la pioggia
    Mi ricorda la tua faccia
    Io la vedo in ogni goccia
    Che mi cade sulla giacca

    Stare lontano da lei non si vive
    Stare senza di lei mi uccide

    Canzone trovala se puoi
    dille che l'amo e se lo vuoi
    va' per le strade e tra la gente
    diglielo veramente
    non può restare indifferente
    e se rimane indifferente
    non è lei
     

     

    Titolo: Tu Non Mi Basti Mai
     

    Vorrei essere il vestito che porterai
    il rossetto che userai
    vorrei sognarti come non ti ho sognato mai
    ti incontro per strada e divento triste
    perchi poi penso che te ne andrai.
    Vorrei essere l'acqua della doccia che fai
    le lenzuola del letto dove dormirai
    l'hamburger di sabato sera che mangerai... che mangerai
    vorrei essere il motore della tua macchina
    cosl di colpo mi accenderai.
    Tu tu non mi basti mai
    davvero non mi basti mai
    tu tu dolce terra mia
    dove non sono stato mai.
    Debbo parlarti come non faccio mai
    voglio sognarti come non ti sogno mai
    essere l'anello che porterai
    la spiaggia dove camminerai
    lo specchio che ti guarda se lo guarderai... lo guarderai
    vorrei essere l'uccello che accarezzerai
    e dalle tue mani non volerei mai.
    Vorrei esser la tomba quando morirai
    e dove abiterai
    il cielo sotto il quale dormirai
    cosl non ci lasceremo mai
    neanche se muoio e lo sai.
    Tu tu non mi basti mai
    davvero non mi basti mai
    io io io ci provo sai
    non mi dimenticare mai



     

    Titolo: Ciao
     

    C'è stato come un lampo lì proprio in mezzo al cielo
    che era blu cobalto liscio, liscio senza un pelo
    la città sotto era un presepio, le luci del tramonto
    la scia di un aereo, facevano più bello il mondo
    dello sforzo dei poeti, dei mezzi giornalisti
    puttane e kosovari, poi altri tipi misti
    contavano le stelle, le prime ad arrivare
    poi la voce di una vecchia
    che salutava tutti quanti dicendo ciao

    CIAO
    E' la colpa di non so di chi
    CIAO
    E' la colpa di non so di chi
    CIAO

    La spiaggia di Riccione, milioni di persone
    le pance sotto il sole, il gelato e l'ombrellone
    abbronzati un coglione, non l'hai capito ancora
    che siamo stati sempre in guerra
    anche il 15 a Viserba
    in guerra con noi stessi, tra video e giornali
    e noi sempre più lessi a farci abbindolare
    con la nostra indifferenza, la passione per le cose
    che non possiamo stare senza
    anche le pericolose
    come ad esempio una canzone
    mentre la stai cantando
    di là qualcuno muore
    qualcun altro sta nascendo
    è il gioco della vita
    la dobbiamo preparare
    che non ci sfugga dalle dita
    come la sabbia in riva al mare

    CIAO
    E' la colpa di non so di chi
    CIAO
    E' la colpa di non so di chi
    CIAO
     

     

    Titolo:
     

    A me piaceva andare di notte ogni estate in riva al mare
    camminare e poi fermarmi ogni tanto lì
    e pensare a cose inutili
    a come è grande il mare
    a che distanza c’è tra qua e là
    oppure com’è che è così strano il mondo
    e come era strano esserci
    confondermi e perdermi
    sotto quel cielo e a tutte le stelle
    perdermi, riperdermi
    lontano da ogni cosa
    su una stella luminosa
    non esserci, non essere
    non esser mai nemmeno nato
    un punto solo, il più piccolo che c’è.


    Adesso sei con me
    come mi sento io qui davanti a te
    ancora più confuso per averti qui vicino a me
    come se avessi sedici anni
    per questo cederò ad ogni cosa, a tutto quello che dirai
    ad ogni spostamento che avrai
    perché voglio vederti stare bene, bene, bene, bene
    e perdermi, confondermi
    insieme a te, il cielo e alle altre stelle
    e perdermi, non perderti
    lontano da ogni cosa
    su una stella luminosa
    ed esserci, ed essere
    dentro di te e in ogni momento
    difenderti, difenderti anche da me
    per non perderti e perdonami
    se non sarò come vorrai
    perdonami, perdonami
    ma ti stringerò come nessuno farà mai
    per non perderti e tenerti qui sopra di me come una stella
    non perderti ed andare fino là … là


     

    Titolo: Kamikaze
     

    È già tardi, è l’alba lo so,
    anch’io apro gli occhi e ci sei, plano
    so che ti piace far piano
    annuso un poco il tuo odore, sai di pane
    è domenica e ho fame, prendo il casco
    e parto sicuro
    io pilota e tu lassù
    una stella
    la giusta rotta
    unico spazio libero
    nel mio radar psichico
    verso di te io punterò
    aspettami
    un kamikaze come me
    non torna indietro.

    Merda di un lunedì,
    fuori di te c’è solo il vuoto, perso...
    rimani tu, l’unica tu
    a riparare il motore
    ridargli colore, anche se stanco
    può tornare in alto, acceso
    ma se ti spegni anche tu
    perdo quota,
    l’aereo trema
    e se il contatto non c’è
    e non funziona la cloche
    contro di te mi schianterò, mayday
    io proprio non ci sto
    di tornare al buio no
    ritrovarmi al lunedì tra paure e debiti
    o atterrare un po’ più in là, mayday

    unico spazio libero
    nel mio radar psichico
    verso te io punterò
    aspettami
    un kamikaze come me
    e se il contatto non c’è
    e non funziona la cloche
    contro di te mi schianterò, mayday
    io proprio non ci sto
    di tornare al buio no
     

     

    Titolo: Zingaro
     

    Quante notti da ragazzo
    m’addormentavo sopra al tetto
    e sognavo di andare
    m’arrampicavo a dorso nudo
    sui cornicioni del collegio
    per sentire il vento
    un pensiero come un tarlo la mia mente divorava
    città e immagini passavano
    furbo e bugiardo fin da bambino
    non dormivo la notte
    per aspettare il mattino

    Andare senza meta e vagare
    per i paesi e le città
    sognare ad occhi aperti anche per ore
    così incontrai la musica
    per non lasciarla mai
    e questa sì che è libertà (4 volte)

    Quanti volti scoloriti
    quanti giorni spettinati
    vivo così senza rimpianti
    angeli e demoni
    nascosti tra le note
    da usare come un Dio
    indifferentemente
    quante notti ho rubato per le strade e tra la gente
    illusioni e sofferenze
    vento nel vento
    voglio essere io
    senza confini e pareti

    Andare senza meta e vagare
    per i paesi e le città
    amare quello che ti porta il cuore
    partire e poi tornare
    e non fermarsi mai
    andare fino al cielo e ritornare
    è il gioco dell’amore non finirà mai
    andare fino in fondo con amore
    e vivere felici anche il dolore che ti dà