Artista: Roberto Vecchioni
Album:
Rotary Club Of Malindi

 

 
Titolo: Faccetta Rosa (In Campo Azzurro)
Si può cantar, si può cantar,
non è impossibile cantar;
si può sognar, si può sognar,
non è incredibile sognar;
Si può volar, si può volar,
toccare il cielo con un dito,
e da lassù sì da lassù
vedere loro a testa in giù
Si può cambiar si può cambiar si può cambiar

Si può cantar, si può cantar,
faccetta rosa è in mezzo al mar;
deve nuotar, deve nuotar,
che è troppo basso per toccar,
Che bel veder, che bel veder,
faccetta rosa in campo azzurro
ad annaspar, ad annaspar
col suo sorriso da boulevard
Si può cantar si può cantar si può cantar

Ahi Maria, luce della luce della vita mia,
ahi Maria, molla tutto e scappa via con me!

Ahi Maria, mettiti il vestito più indecente,
toglimi il pensiero dalla mente,
che non resisto più!

Si può cantar, si può cantar,
ora è possibile cantar,
si può sognar, si può sognar,
ora è possibile sognar.
Si può bailar, si può bailar
in mezzo ai venti della vita
e non ci chiuderemo più
a cospirare dentro i bar;
Diremo quello che ci par,
perfino qualche puttanata,
si può parlar adesso sì, si può parlar

Ahi Maria, luce della luce della vita mia!
Ahi Maria, sbattimi sul fieno e dimmi sì

Ahi Maria, questa notte non spezzarmi il cuore,
visto che mi gioco anche l'onore
per una gioia così.

Si può cantar, si può cantar,
che bella luna da guardar!
Si può sognar, si può sognar,
che bel mattino da aspettar!
Si può ballar, si può ballar,
in mezzo ai venti della vita,
adesso che, adesso che
faccetta rosa no c'è più,
E far l'amore e far l'amor
perfino tutta la giornata
e far l'amor e far l'amor e far l'amor

Ahi Maria, non diremo niente a Santa Rosalia;
ahi Maria, corri a fare festa insieme a me!

Ahi Maria, mettiti il vestito più indecente,
serviti di me sfacciatamente,
che non resisto più!

 

 

Nini Kuna?
Dimmi padre cosa c'è
sopra il tetto di Makuti
sopra il pozzo cosa c'è
oltre gli alberi fioriti.

Dove va a finire il fumo
quando tutto il fuoco è spento,
cosa c'è che non vediamo
cosa c'è più su del vento.

"Eh, figlio sopra il vento c'è la sera
che diventa polvere il mattino
e se passi l'ultima frontiera
i granai del turco e l'abissino
e al di là dell'infinito mare
uomini più simili a cicale
che non sanno ridere e sognare".

Padre padre cosa c'è
dove non arriva il faro?
Cosa c'è di là del tuono
di là del Kilimangiaro?

"Ci sono pesci di metallo
che nessuno può mangiare,
grandi uccelli di cristallo
che nessuno può guardare".

E più su, dove il vero non è vero,
che cosa c'è
che si illumina nel cielo?
E lassù, cosa vedo lassù
oltre il blu?
dimmi padre, dimmi tu!

"Su nel cielo ci son stelle
che son lacrime del mondo
per la fame per le guerre
arrivate fin là in fondo,

su nel cielo c'è la luna
che è una donna senza amore
condannata alla sua pena
di inseguire sempre il sole...

E sopra il sole c'è un guerriero triste
che ha sfidato l'allegria celeste
e da che han rapito la sua sposa
nessun uomo più riposa
nessun fiore sceglie il suo colore,
nessun fiume il letto dove andare,
gli uomini impararono a morire...

Poi, poi non c'è che il fiume dell'addio
e non c'è ritorno figlio mio,
oltre il buio c'è soltanto Dio"

E lassù, te ne prego padre mio,
che cosa c'è oltre il fiume dell'addio?
E lassù, te ne prego padre mio,
che cosa c'è oltre il limite di Dio?

Dimmi padre cosa c'è
sopra il tetto di Makuti
sopra il pozzo cosa c'è
oltre i fiori sconosciuti,

dove va a finire il fumo
quando il fuoco è tutto spento
cosa c'è più in là del vento.

Cosa c'è nel tuo bastone
che comanda l'acqua e il vento?
Cosa c'è nel tuo bastone
che riaccende il fuoco spento?

dimmi padre cosa c'è,
cosa c'è nella mia mano
che mi porterà lontano
dimmi padre cosa c'è
 


L'Uomo Che Vorrei

Sono il bambino che sta lì nelle tue mani,
quello imbranato che se non ci pensi tu,
se lo stritolerebbero da qui a domani
perché non c'ha le palle che c'hai tu.

Come ti è nata questa idea di amarmi tanto?
io ho visto bene, ma che cosa hai visto tu?
come mi volto trovo un nuovo figlio accanto
ti prego amore mio pensaci su...

Come vorrei
spiegare a tutto il mondo quella donna che sei,
farli arrivare al fondo di quei sogni che hai,
che sono così grandi, così grandi
che mi vergogno dei miei.

Ma com'è bello il mare d'Africa stasera,
perché anche l'Africa me l'hai insegnata tu,
quella dietro la spiaggia quella vera,
quella che vedi e non la scordi più.

Come vorrei che tu cambiassi un po' di mondo,
come vorrei che ci arrivassi fino in fondo,
come vorrei che tu vincessi qualche volta:
tu, sono più i giorni,
i giorni che hai imparato a perdere,
che torni a casa come fosse tutto inutile,
e poi ti passa e neanche c'è un perché...

Come vorrei
ripeterti le stesse cose che ti dicevo da grande
e mi credevi un uomo eroico perfino in mutande
come se fossi sceso da una stella
a illuminare te.

Sei tu.
Sei quello che non sono stato mai,
l'uomo che io non sono e che vorrei,
sei tu
 

 

Rotary Club Of Malindi

TONE TONE VUNJA JIWE
JAMBO JAMBO ASANTE SANA

Chi l'ha detto che siam nati per soffrire?
Pagare prima, poi vedere.
Chi l'ha detto che noi non ci abbiamo niente
è una falsa lingua di serpente.
Qui da noi c'è sempre roba da buttare,
mica siamo un mondo occidentale.
E abbiamo in mente un'organizzazione
per tutti i bianchi in depressione.

Rotary club of Malindi
Rotary club of Malindi
Rotary club of Malindi
Rotary club of Malindi

E ancora grazie al primo esploratore
e all'inglese che era un gran signore,
l'italiano che non ci vuol mai truffare
e lo svizzero dal grande cuore!
Ci hanno cancellato fame e malattia,
e in attesa di sapere cosa sia
abbiamo la democrazia.

Rotary club of Malindi
Rotary club of Malindi
Rotary club of Malindi
Rotary club of Malindi

Ma quando all'ora del gabbiano tutto se ne va
e nel silenzio si addormenta il sole,
ti prende in fondo una tristezza che non sai,
che non sai da dove viene:
sta nell'odore della sera
nel colore così basso del cielo
inventato dal vento,
e tutto passa e tutto è vivo
e niente può tornare, neanche Dio
da qualche stella d'argento.

TONE TONE VUNJA JIWE
JAMBA JAMBO JAMBO BWANA

Uomo bianco "ASANTE" che vuol dire grazie,
per le attenzioni alle ragazze,
uomo bianco "ANAGA" che vuol dire piacere,
qui tutti abbiamo il suo mestiere:
caro bianco "IEO" che vuol dire insieme,
e solo Dio sa quanto ci volete bene,
se venite a Rotary di fine mese
avrete un mucchio di sorprese.

Rotary club of Malindi
Rotary club of Malindi
Rotary club of Malindi
Rotary club of Malindi (per 3)
 

 

Il Libraio Di Selinunte

Così di notte, quando tutto era silenzio nella strada,
io scavalcavo la finestra e camminavo con le scarpe in mano,
e m'infilavo nella luce fioca della sua bottega,
per sentire la voce di quel piccolo uomo.

Così di notte in quella stanza dove mi dimenticavo il tempo,
io stavo ad ascoltarlo di nascosto mentre lui leggeva
parole di romanzi e versi come cose da toccare
e al frusciare di pagine mi sentivo volare...

e le parole come musica di seta
mi prendevano per mano,
e mi portavano lontano dove il cuore
non si sente più lontano:
dentro le immagini, nei libri e nella pelle
di chi aveva già vissuto cose tanto uguali a me;
nella follia d'essere uomo e nelle stelle
per andare oltre il dolore più inguaribile che c'è;
e le parole si riempivano d'amore,
le sue parole diventavano d'amore,
le sue parole diventavano l'amore

Così la notte,quando gli incendiarono la casa,
e la gente rideva e diceva che era finalmente ora,
capii che c'è davvero una diversità infinita
tra imparare a vivere e imparare la vite:

guardavo il pifferaio che si portava dietro le parole
e se le trascinava nella luce bianca della luna:
non si voltò, non si voltò neanche a salutare,
se le prese su tutte, e le gettò nel mare...

e le parole del libraio da quella sera
se ne andarono per sempre,
e mi lasciarono con gli occhi di un bambino
che non può sognare più:
tutte le sere torno con le scarpe in mano
per vedere se da qualche parte le riporterai;
di giorno provo a ricordarmele, ma invano,
troppi uomini non cambiano e non cambieranno mai:
parlano tutti, ma non dicono parole,
le loro cose non diventano parole:
mi manchi tu, mi mancano le tue parole...

Ma ci son sere che scendendo verso il mare
mi sembra come di sentirti, e non ti vedo:
ma se m'illudo che sia ancora tutto vero
quasi ci credo.
 

 

Dimentica Una Cosa Al Giorno

Dimentica una cosa al giorno,
come i tratti di un disegno,
perché devi cancellarlo
prima che ti prenda il sonno,
quasi dopo tanto tanto amore, madre,
non avessi amato mai.

Dimentica una cosa al giorno,
l'albero che arrampicavi,
l'uomo che giocava il cielo, l'uomo che tu perdonavi,
la ferita dell'addio dai figli, madre,
una cosa al giorno, sai...

Per non scordarle tutte insieme,
tutte all'ultimo minuto,
quando il cuore non ce la fa più a reggerle,
tenerle tutte lì, e non potrai sorridere così.

Dimentica una cosa al giorno,
Napoli, la nostra casa,
l'uomo che ti uscì da un sogno,
che brillò nella tua ombra,
tutto quello che ci hai dato, madre
e non hai voluto indietro mai.

Dimentica una cosa al giorno, madre,
grande lago calmo, prima stella della sera,
foglia gialla dell'autunno,
vecchio cucciolo all'abbraccio che volevo darti
e non ti ho dato mai;

e se in quell'ultimo momento
si sciogliesse tutto il tempo,
e tu senza dolore andassi via,
io ti terrei la mano nella mia;

ma dopo aver dimenticato
tutto quello che è passato,
come un vento che non soffia più,
dimentica, per ultimo, anche me
o non potrei dimenticare te

 

Tango Di Rango

Giovane fui nel tempo che le ragazze non la davan mai,
se la tiravan tutti da intellettuali che nemmeno sai,
ho appreso dalla vita l'amaro frutto della vanità,
mi sbellico dal ridere per chi ha letto in me la verità:
chiedo clemenza ai giudici come un gesto di carità.

Tango,
vorrei sorridere ma piango,
vorrei partire ma rimango
incatenato a me ;
Tango,
sono un perdente ma di rango
e se ho la testa giù nel fango
la tiro sempre su.

Scettico mi fe' il mondo, ma solo scettico e neanche blu,
spargo insincere lacrime su tutto quello che non torna più,
ho consumato l'ultimo amaro calice del piacer,
giro di notte assorto, più da imbranato che da viveur,
coltivo come un fiore la mia raggiante misantropia.

Tango,
vorrei soffrire ma mi tengo,
e poi che cosa me la piango?
Ragioni non ce n'è
Tango,
sono un perdente ma di rango
e se ho la testa giù nel fango
la tiro sempre su.

Tango,
sono uno scettico di rango
e poi nemmeno ce l'ho lungo,
sempre se ancora c'è...
tango,
sono un perdente, ma di rango,
e seho la testa giù nel fango,
la tiro sempre su.

 

 

Momentaneamente Lontano

Guardami ora, guardami adesso,
appoggiami la mano sul cuore
per sentire se sono ancora lo stesso:
guardami bene,
dimmi se questo è ancora il mio sorriso,
quello che tu conosci a meraviglia,
quello che ti assomiglia...
no, perché io sono lontano,
come se un altro uomo mi parlasse dei figli
mi chiedesse canzoni
di entrare nel tuo letto
lontano
come se fuori piovesse non ci fosse mai il sole
e mi mancasse il cuore di avere un nuovo giorno;
lontano
come se mi sognassi in un tremendo sogno
che non mi sveglio mai
e ricomincia sempre
da dove non ci sei.

Guardami ora, guardami con tenerezza
il tempo non mi passa mai,
è di una smisurata lentezza:
guardami ancora, anche se non ti rispondo,
e se mi cerca qualcuno, digli che lo richiamo,
e che sono momentaneamente andato lontano,
a cercare il mio cane, l'albero dei fagioli
il soldato di stagno, l'uomo del tiro a segno,
lontano,
dove se vinco o perdo ora non ha importanza
perché questo lontano è solo un'altra stanza
lontano
come un pesce in acquario, la fine di un binario
per non sapermi mai in fondo alla paura
in questa notte scura.

Dio com'è difficile
vedermi così lontano lontano lontano,
non riconoscermi più nell'uomo che sognava,
e che teneva tutto il mondo stretto nella sua mano;
lontano come se io non fossi più
quello che io amo
e rivivessi all'infinito un'infinita sera,
così tremendamente lontano.

Guardami ora, guardami adesso,
appoggiami la mano sul cuore,
per sentire se sono ancora lo stesso;
guardami dentro,
perché qui dentro tu sei la sola
che puoi entrare e inventare
l'unica possibile parola
perché io torni da lontano:
come se all'improvviso s'illuminasse il cielo,
riconoscessi il sole, vedessi il mio dolore,
lontano,
piccolo come un punto lo strappo di quel pianto
che ricucì mia madre con un filo d'argento,
lontano,
non sentire più il tempo che non si passa mai,
non aver più paura,
in questa notte scura.

Dio com'è difficile
vedermi così lontano, lontano, lontano
senza le mie parole
che non vengono più come mi venivano prima;
senza le mie canzoni
che morivo per farle nelle notti di luna;
senza un biglietto da quell'uomo che io sono
e che io amo,
e salutarmi allo specchio quando non bevo
e non fumo

così tremendamente lontano

 

 

Il Vecchio E Il Mare

Lasciatemi restare così
tra questa barca e il cielo...
fermo e inimmaginato come una nota di Mahler
sopra un violino solo...

lasciatemi restare così
con questo pescecane legato al mio fianco
che dovrei riportare a riva
se solo fosse un po' più stanco.

Così, dove tutte le cose sono soltanto
battelli di passaggio,
viste e perdute nell'attimo che un faro
le trapassa di un raggio;

perchè il vecchio adesso ha vent'anni
e il mare ne ha milioni di milioni,
perchè il vecchio adesso ha un sorriso
che ha superato tutte le illusioni...

E l'amore, l'amore, l'amore
che bella scusa per sentirsi vivo
è stato questo amore:
e l'amore, l'amore, l'amore
che insensata pagina di violenze, lacrime , sudore,
e lontano, lontano, lontano il vecchio
ha sempre la tua lettera che dice di tornare,
perchè ti ha amato così tanto
nonostante l'amore...

Lasciatemi questa zona d'ombra,
questo sentimento di non partenza :
stendermi, ben sapendolo
in questa dolcissima, totale indifferenza;

ho figli che devono tirare le reti
e fastidiosi richiami dalla riva,
e conti da saldare
con chi mi compra il pesce perchè io sopravviva:

e l'amore, l'amore, l'amore
che infrangibile anello è stato il tuo amore,
l'attimo nella nebbia
che più credibilmente rassomiglia al sole,
in mezzo a scogli e stelle e guizzi di delfini
da non considerare
perchè il vecchio ora sa che è vero solo il mare

e non c'è niente che sia vero
tranne il mare;
il vecchio sa,
perchè ora il vecchio
è il mare.




Marika

Canta Marika canta che da domani tornano le stelle,
canta noi siamo il sangue che scorre nella tua pelle,
canta non ti fermare, non ti voltare, gira tra la gente,
siamo nelle tue mani, un vento sale un vento scende
dietro è il domani, domani è il presente.

Canta Marika canta, come sei bella l'ora del destino,
ora che stringi la dinamite come un figlio in seno,
canta Marika canta, nel buio della storia,
lucciola che si accende sul far della sera,
canta Marika la nostra memoria.

Non vedrò com'è il vestito che si comprerà mia figlia,
la preghiera della notte intorno al fuoco di famiglia,
non vedrò più l'uomo che mi seminava dentro il cuore
l'ora dell'amore, l'ora dell'amore.

Canta Marika canta siamo i tuoi occhi
siamo il tuo sorriso, canta che Dio ti guarda
che anche sulla terra c'è il paradiso,
stringiti forte il fiore che porti sotto il vestito nero,
volano duri petali per ricoprire il mondo intero
non la tua terra, non il nostro cielo.

Non vedrò più la mia terra, non vedrò
i colori del mio cielo, l'albero che mi chiamava
sulla via di scuola e rispondevo,
il quaderno delle cose
quelle che scrivevo a me sola;
vola il tempo vola, qui che sono sola.

Canta Marika canta la vita
è semplice come un bambino
e arriva l'alba di un nuovo mattino,
dove mangeremo pane così tanto dolce
che saprà di miele,
senza vuotare mai un giorno il bicchiere
senza vedere in cielo quei lampi e quei tuoni...

Canta Marika canta, per la tua terra per la tua gente,
perché sorgeranno case dove non c'era niente,
perché giocheremo in cerchio intrecciando le dita,
e potremo finalmente aspettare la vita.

Canta Marika canta nel tempo che vola,
canta Marika canta, che non sei più sola

 

 

E Invece Non Finisce Mai

Quando passo di notte
per vedere se siete ancora tutti lì...
e mi pare impossibile di potervi amare più di così...
quando ripasso a memoria uno per uno
i momenti che vi baciai...
e mi chiedo più di tutto questo amore
come posso amarvi mai...

perché ci sarà bene un benedetto segno
che più oltre di lì non si può andare,
quando il cielo è così pieno di luce
che un'altra luce lo farebbe scoppiare,
qualcosa che assomigli a un limite
perché l'amore avrà bene un confine,
qualcosa come una fine...

E invece non finisce mai,
si fa più piccolo che può
e ti sta dentro e cresce sai,
com'è possibile non so,
e più ne perdi e più ne hai
e più ne incontri e più ne dai
l'amore non finisce mai.

Quando guardo i tuoi occhi, mi sorprendo
che tu sia bella più di prima,
che mi facevi impazzire al solo ricordare la tua pelle
così talmente oscena.
Come potevo immaginare allora
che eri il mio scandalo, la mia bambina
che avrei potuto amarti sempre più
nei giorni che la bellezza trema?

Perché pensavo ci sarà pure una fine
quando non ci sarà più spazio per tenerlo dentro,
un momento che l'amore si ferma, si volta
si addormenta contento,
un momento che l'amore non potrà, non saprà,
non ce la farà più ad aumentare,
che non avrà più niente da dare...

E invece non finisce mai
si fa più piccolo che può
e ti sta dentro e cresce sai
com'è possibile non so,
ma più ne perdi e più ne hai
e più ne incontri e più ne dai...

l'amore non finisce mai
si fa più piccolo che può
e non ti lascia in pace mai,
toglie il respiro a dirgli "nò";
e più ne perdi e più ne hai,
e più ne incontri e più ne dai:
l'amore non finisce mai
 

 

 

Papà

Ad un concerto di qualche anno fa
papà
il palco illuminava un grande re
e per la prima volta in un passato senza te
riflessa nei tuoi gesti vidi me.
E piansi a quindici anni come a sei
perchè
in te vidi il bambino che vorrei
per me
rinchiuso nel suo mondo
e pronto a dimostrare che
senza di lui nessun mondo c'è.
Una volta mi hai detto:
"adesso finalmente ho te
qualcuno che mi assomiglia un po'"
e io allora ho capito
che fin quando ci sarai
unica qua fuori non sarò.
Hai amato chi ti ha amato
più di quanto ti ami te
e questo sai che non è facile
ma per lei sei cresciuto
a 50 anni ed io lo so
che nemmeno il tuo Alessandro ci provò.
Vedrai che lo scudetto prima o poi arriverà
vedrai che quel sorriso che ci manca tornerà
e presto quell'ulivo ben fiorito tu vedrai
e nessuna viola sentirai.
E c'è ancora del tempo per quella cartoleria
per sognare, amare e scrivere poesia
per vedere i ragazzi innamorarsi come te
e capire che allora forse un senso c'è.
Sai che ho voluto bene
sai che ho amato e che amerò
sai che so già chi sono
chi son stata e chi sarò
sai che so ciò che voglio
e sai che ce la farò
ma quanto tu mi hai dato, questo no.
E ti chiedo perdono
se ogni tanto anch'io
ti deludo con un pianto o un addio
sappi che da quel giorno
tu non mi hai deluso mai
e sono sicura che mai lo farai
non lo farai