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  • Artista: Roberto Vecchioni
    Album: Sogna, Ragazzo Sogna
    Anno: 1999


     

     
    Titolo: Sogna, Ragazzo Sogna
     

    E ti diranno parole
    rosse come il sangue, nere come la notte;
    ma non è vero, ragazzo,
    che la ragione sta sempre col più forte; io conosco poeti
    che spostano i fiumi con il pensiero,
    e naviganti infiniti
    che sanno parlare con il cielo.
    Chiudi gli occhi, ragazzo,
    e credi solo a quel che vedi dentro;
    stringi i pugni, ragazzo,
    non lasciargliela vinta neanche un momento;
    copri l'amore, ragazzo,
    ma non nasconderlo sotto il mantello;
    a volte passa qualcuno,
    a volte c'è qualcuno che deve vederlo.

    Sogna, ragazzo sogna
    quando sale il vento
    nelle vie del cuore,
    quando un uomo vive
    per le sue parole
    o non vive più;
    sogna, ragazzo sogna,
    non cambiare un verso
    della tua canzone,
    non fermarti tu...

    Lasciali dire che al mondo
    quelli come te perderanno sempre;
    perchè hai già vinto, lo giuro,
    e non ti possono fare più niente;
    passa ogni tanto la mano
    su un viso di donna, passaci le dita;
    nessun regno è più grande
    di questa piccola cosa che è la vita

    E la vita è così forte
    che attraversa i muri senza farsi vedere
    la vita è così vera
    che sembra impossibile doverla lasciare;
    la vita è così grande
    che quando sarai sul punto di morire,
    pianterai un ulivo,
    convinto ancora di vederlo fiorire

    Sogna, ragazzo sogna,
    quando lei si volta,
    quando lei non torna,
    quando il solo passo
    che fermava il cuore
    non lo senti più ;
    sogna, ragazzo, sogna,
    passeranno i giorni,
    passerrà l'amore,
    passeran le notti,
    finirà il dolore,
    sarai sempre tu ...

    Sogna, ragazzo sogna,
    piccolo ragazzo
    nella mia memoria,
    tante volte tanti
    dentro questa storia:
    non vi conto più;
    sogna, ragazzo, sogna,
    ti ho lasciato un foglio
    sulla scrivania,
    manca solo un verso
    a quella poesia,
    puoi finirla tu.

     


     

    Titolo: Vorrei Essere Tua Madre
     

    Per amarti senza amare prima me
    vorrei essere tua madre...
    Per vedere anche quello che non c'è
    con la forza di una fede
    per entrare insieme
    nel poema del silenzio
    dove tu sei tutto quello che sento;
    per amarti senza avere una ragione,
    tranne quella che sei viva,
    e seguire il fiume della tua emozione
    stando anche sulla riva;
    leggerei il dolore
    da ogni segno del tuo viso
    anche nell'inganno di un sorriso.
    Vorrei essere tua madre
    per guardarti senza voglia,
    per amarti d'altro amore;
    e abitare la tua stanza
    senza mai spostare niente,
    senza mai fare rumore:
    prepararti il pranzo
    quando torni e non mi guardi,
    ma riempire tutti i tuoi ricordi.

    Ma il problema vero è se ci tieni tu
    ad avermi come madre:
    fatalmente non dovrei spiegarti più
    ogni gesto, ogni mia frase:
    mi dovresti prendere
    per quello che io sono,
    non dovrei più chiederti perdono.
    Vorrei essere tua madre
    anche per questo,
    e mille e mille altre ragioni:
    ti avrei vista molto prima,
    molto presto,
    e avrei scritto più canzoni:
    forse ti avrei messo in testa
    qualche dubbio in più,
    cosa che non hai mai fatto tu...
    Forse ti avrei fatto
    pure piangere di più,
    ma non hai scherzato neanche tu...

     


     

    Titolo: Vedrai
     

    Mi senti?
    Io non credevo di sentirti mai dire:
    "come siamo distanti";
    questo è l'amore che avevamo difeso
    con le unghie e coi denti;
    questo è l'amore che sfidava
    un esercito di giganti;
    non è possibile che debba finire
    come uno dei tanti.
    Ascolta:
    dammi la mano per passare la notte
    almeno questa volta;
    ti lascio tutte le ragioni del mondo,
    cosa me ne importa;
    vedrai, domani rideremo di nuovo
    come fosse niente;
    vedrai ritorneremo quelli di prima,
    come quelli di sempre,
    di sempre, di sempre, di sempre

    Vedrai
    tutto l'amore che io non so spiegarti mai
    tutto l'orgoglio che ho di vivere con te
    tutti i ricordi delle cose uguali a noi
    tutta la storia dei sorrisi tuoi per me.

    Mi senti?
    Ci sono giorni che mi sembra impossibile
    andare avanti;
    ci sono giorni che continuano ad uscire
    numeri perdenti,
    giorni di rabbia infinita, impotente,
    giorni di dolore,
    ma il solo giorno che mi segna la vita
    è quando dici amore,
    amore.

    Vedrai
    ti porterò per sempre dove tu non sai,
    ti farò entrare dove non sei stata mai;
    c'è un gran silenzio di parole dentro me:
    ti prego, aiutami a capire che cos'è
    Vedrai
    ti porterò per sempre dove tu non sai,
    ti farò entrare dove non sei stata mai;
    c'è un gran silenzio di parole dentro me;
    ti prego, aiutami a capire che cos'è.
    Vedrai
    tutto l'amore che non ti ho spiegato mai,
    tutto l'orgoglio che ho di vivere con te;
    il primo bacio uguale all'ultimo vedrai
    in questo giorno interminabile tra noi.


     


     

    Titolo: Canzone Per Alda Merini
    Titolo: Canzone Per Alda Merini

    Noi qui dentro si vive in un lungo letargo,
    si vive afferrandosi a qualunque sguardo,
    contandosi i pezzi lasciati là fuori,
    che sono i suoi lividi, che sono i miei fiori.
    Io non scrivo più niente, mi legano i polsi,
    ora l'unico tempo è nel tempo che colsi:
    qui dentro il dolore è un ospite usuale,
    ma l'amore che manca è l'amore che fa male.
    Ogni uomo della vita mia
    era il verso di una poesia
    perduto, straziato, raccolto, abbracciato;
    ogni amore della vita mia
    ogni amore della vita mia
    è cielo è voragine,
    è terra che mangio
    per vivere ancora

    Dalla casa dei pazzi, da una nebbia lontana,
    com'è dolce il ricordo di Dino Campana;
    perchè basta anche un niente per essere felici,
    basta vivere come le cose che dici,
    e divederti in tutti gli amori che hai
    per non perderti, perderti, perderti mai.

    Cosa non si fa per vivere,
    cosa non si fa per vivere,
    guarda... Io sto vivendo;
    cosa mi è costato vivere?
    Cosa l'ho pagato vivere?
    Figli, colpi di vento...
    La mia bocca vuole vivere!
    La mia mano vuole vivere!
    Ora, in questo momento!
    Il mio corpo vuole vivere!
    La mia vita vuole vivere!
    Amo, ti amo, ti sento!

    Ogni uomo della vita mia
    era il verso di una poesia
    perduto, straziato, raccolto, abbracciato;
    ogni amore della vita mia
    ogni amore della vita mia
    è cielo è voragine,
    è terra che mangio
    per vivere ancora


     


     

    Titolo: I Commedianti
     

    Fu una notte di neve
    una notte che intorno
    ci sono gli elfi e i nani;
    una notte che nel porto
    di Malmoe stridevano
    forte i gabbiani:
    la notte che mio padre
    ammazzava il maiale,
    ed eravamo in tanti,
    che per la prima volta
    nella mia vita vidi
    i commedianti.
    Avevo dodici anni,
    un bastone per le oche,
    nessuna ragazza:
    mi sembraron giganti,
    sollevati dal suolo
    nel fondo della piazza;
    e come per incanto
    sparirono le case
    sparì tutta la gente;
    e fu come se al mondo,
    a parte io e loro
    non ci fosse più niente...

    Li avrei seguiti allora,
    li avrei seguiti ovunque,
    li avrei seguiti in capo al mondo,
    ma ero soltanto un bambino
    e non potevo fare di più;
    si persero nel buio,
    si persero nella notte,
    nella voce di mia madre
    che mi gridava di tornare indietro,
    e non sarei tornato più,
    perchè chiudevano il tempo
    in una scatola d'oro,
    e non so cosa avrei dato
    per partire con loro.

    Li rividi da uomo
    che era appena finita
    la guerra dei trent'anni;
    preparano il palco
    la sera per la festa
    di San Giovanni:
    e mi prese dal cuore
    di quand'ero ragazzo
    la stessa emozione,
    come quando ricordi
    le parole che hai perso
    di una canzone...

    Li avrei seguiti sempre
    li avrei seguiti ovunque
    in mezzo al cielo, in fondo al mare,
    se non avessi avuto un figlio
    e una donna da amare;
    così li vidi partire
    e li lasciai partire,
    perchè dovevo scegliere
    fra dividere il cuore
    e fuggire con loro,
    che nascondevano il tempo
    in una sera infinita
    a beffare il destino
    e a inventare la vita

    Ora non ho più niente,
    mi porta in giro il tempo
    come una foglia morta,
    ora che vi rivedo
    forse per l'ultima volta;
    le luci sono spente,
    la vita è finalmente
    l'ombra di là, di un sogno:
    adesso, questo è il momento
    di non lasciarvi mai più:
    se sono ancora in tempo
    prendetemi per mano,
    commedianti, vi prego,
    portatemi lontano.
     

     

     

    Titolo: Alamo
     

    Il generale Santa Anna
    che si credeva Dio
    ci diede una settimana
    e fece suonare l'addio
    per una resa senza condizioni...
    Noi lo spernacchiavamo,
    gli davamo del frocio,
    gli facevamo vedere le corna
    e le chiappe del culo
    da sopra i bastioni...
    ...Ed erano i giorni del sole alto
    e del cielo basso;
    erano i giorni di Alamo
    che non si arrendeva;
    e a nessuno, a nessuno di noi due
    sarebbe venuto in mente
    di aprire quella porta
    di consegnarsi al nemico
    in quella primavera...

    ...Quando i tuoi capelli neri
    mi bruciavano sopra il cuore
    quando i tuoi capelli neri
    non mi facevano respirare
    quando ad Alamo c'eravamo
    noi due soli in tutto il mondo:
    e non mi accorgevo allora
    non capivo di avere tanto.

    E da Alamo
    o si vien via coi piedi avanti
    oppure ci si traveste da messicani:
    e tu hai pensato che questo
    fosse il modo migliore.
    Così dicesti: scusami,
    ma quelli sono così tanti
    che avranno pure ragione;
    non possiamo mica restare
    tutta la vita qui
    a fare l'amore ...

    ...E ti vidi per l'ultima volta
    sulla tua piccola "Renault"
    assassinare la strada
    insieme a uno che mi assomigliava:
    e rimasi lì, perchè Alamo c'è
    finchè qualcuno ci crede;
    rimasi come il guardiano
    di un tempo che non ritornava...

    ...Quando i tuoi capelli neri
    mi bruciavano sopra il cuore
    quando i tuoi capelli neri
    non mi facevano respirare:
    quando non tornava il giorno
    finchè noi non volevamo:
    dov'è andato tutto questo,
    tutto quello che eravamo?

    E se passerai ricordati
    di portarmi i miei vestiti,
    chè qui ad Alamo fa freddo
    e senza te non ne ho comprati;
    e salutami quell'uomo
    che ti ama e mi assomiglia:
    io da qui ti penso sempre,
    e tu scrivimi, se ne hai voglia.


     


     

    Titolo: Incubi Ricorrenti Del Sognatore Olsen
     

    Io l'ho incontrato:
    aveva un viso
    da uomo invecchiato,
    un occhio chiuso
    ed un altro sbarrato,
    un solitario sorriso
    annebbiato,
    e non sapeva
    di essere nato
    coro: come si chiamava?
    il sognatore Olsen
    coro: cosa si sognava?
    sognava cose perse
    coro: e come si spiegava?
    parlando fra la tosse
    coro: e come si aiutava?
    con bandierine rosse...
    ...Sognava sempre un uomo
    col berretto da fantino
    senza bocca, senza denti
    che andava al mare con sua madre
    per vedere i bastimenti,
    e la metteva incinta
    di un'artista senza troppa vocazione
    che assomigliava ad Olsen,
    era Olsen, era un suo doppione

    "Ma chi sei, cosa vuoi?"
    gridava Olsen nei deliri suoi,
    "Ma chi sei? come fai,
    che sono sveglio e non sparisci mai?
    Oh madre, madre
    hai concepito due volte
    un solo figlio,
    quasi come
    tirar fuori un cilindro
    da un coniglio, da un coniglio!"

    coro:ma che storia triste
    vi giuro è tutta vera
    coro: non era lui l'artista
    però lui lo credeva
    coro: e come andò a finire?
    che non sognò più quello
    coro: ha smesso di dormire?
    no, ha un incubo più bello ...


     

     

    Titolo: Ho Sognato Di Vivere
     

    Ho sognato di vivere
    ed era un posto molto, molto strano:
    tutte le cose lì si toccano,
    s'intende da vicino, non da lontano.
    Ho sognato di vivere:
    è un posto col passato e col presente,
    e le cose succedono
    o prima o dopo, separatamente
    Era un sogno di tramonti
    rossi come le tue labbra,
    di persone sorridenti,
    di malinconie e di rabbia;
    c'era pure il mal di denti
    e qualcuno da evitare,
    ma la musica era bella e poi
    d'estate c'era sempre il mare;
    e sembrava tutto vero:
    il tuo viso, le tue mani,
    i miei figli, il mio pensiero,
    anche il sole di domani;
    non sembrava che passasse,
    non sembrava un'illusione:
    ma tu vedi un pò che scherzi fa,
    che scherzi ti può fare
    la suggestione...

    Ho sognato di vivere, di far l'amore quasi tutti i giorni,
    e di provare ogni male fisico,
    compresa l'ansia quando tu non torni.
    Gli altri uomini come me suppongo che sognassero anche loro,
    ma non sapendo che stavano a sognare
    a volte si ammazzavan di lavoro.

    E sembrava importantissima
    una rete di Ronaldo,
    o una lettera d'amore
    che arrivava un po' in ritardo;
    la canzone che scrivevo male
    o che scrivevo bene,
    e una sbronza con gli amici e poi
    pisciare tutti quanti insieme;
    ma eran cose senza senso,
    di nessunissima importanza,
    tra una luce limpidissima
    e il buio di una stanza,
    dove ti ricordo bella, in piedi,
    a tenermi per la mano,
    mentre ora son qui con Dio
    che non ti rassomiglia nemmeno.

    E sembrava importantissima
    una rete di Ronaldo,
    o una lettera d'amore
    che arrivava un po' in ritardo;
    la canzone che scrivevo male
    o che scrivevo bene,
    e una sbronza con gli amici e poì
    pisciare tutti quanti insieme;
    ma eran cose senza senso,
    di nessunissima importanza,
    tra una luce limpidissima
    e il buio di una stanza,
    dove ti ricordo bella, in piedi,
    a tenermi per la mano,
    mentre ora sono qui con Dio
    che non ti rassomiglia nemmeno.

     

     


     

    Titolo: Ritratto Di Signora In Raso Rosa
     

    Non scalerò montagne per te
    e non attraverserò deserti:
    e ci sono anche poche possibilità
    che varchi gli oceani a nuoto, solo per vederti...
    non t'illuminerò una piazza,
    non scriverò il tuo nome nel cielo,
    non ti andrò a prendere nessuna stella...
    non combatterò per te né draghi,
    né mulini a vento, né demoni dell'inferno...
    no, per te non farò niente di tutto questo...
    Per te mi venderò,
    per te farò il buffone,
    mi darò sempre torto
    anche quando avrò ragione,
    appenderò il violino
    a una stella che tu sai,
    perché soltanto tu,
    soltanto tu lo suonerai;
    sarò la tua signora
    vestita in raso rosa,
    antica come un quadro,
    bella, altera, un po' sdegnosa,
    il passero che a sera
    danza sui ginocchi tuoi,
    sarò l'eroe dei sogni
    che nessuno ha fatto mai.

    Perché mi batterò per te
    con un esercito di idraulici
    condomini, dentisti, rompipalle, bottegai,
    mi coprirò delle ferite della noia,
    quelle che nessuno vede
    e non sanguinano mai,
    per te... per te...
    per te... per te...
    per te... per te...
    per te... per te...
    Per te io mentirò
    giurando su mia madre,
    e laverò anche i vetri
    agli incroci delle strade;
    mi toglierò le ali
    affittate a un baraccone,
    perché volar da soli
    è solamente un'illusione.

    Non mi confonderò mai più
    con questa compagnia di geni
    sempre soli,
    sempre con il «coso» in mano
    a dirsi «quanto siamo bravi,
    Dio, ma come siamo bravi...»
    e che da piccoli era meglio
    che giocassero al meccano:
    è più difficile spostare l'esistenza
    un po' più giù del cielo
    e diventare un uomo, per te.


     

    Titolo: Il Più Grande Spettacolo Del Mondo
     

    Venghino, venghino signori, a vedere l'ottava meraviglia:
    si chiama "uomo", muove pure le dita
    e devo dire che mi rassomiglia.
    Venghino, venghino, finch'é c'è eternità,
    finché ci son biglietti a disposizione,
    non si paga, è la mia più grande attrazione...
    Però crearli non è stato niente facile,
    ho messo insieme un pò di cacca e un pò di angeli,
    e per fortuna non si sono rotti subito,
    come le prime mie galassie e dinosauri;
    cosa ci stanno a fare al mondo? Niente, amano:
    non so perchè, ma mi piaceva questa regola;
    ma la trovata più geniale è stata l'anima,
    con quella lì chi se ne frega anche se muoiono
    papaparaparapapapara
    papaparaparapapapara
    uhè,uhè,uhè,uhè,uhè

    Ma la tua testa non viene fuori dalle nuvole
    e le preghiere della sera non ci bastono;
    e siamo soli qui, con tutta questa musica,
    colori e versi che inventiamo per non perderci;
    serpeggia un pò di confusione sulle origini
    e non capiamo cosa mai ci stiamo a fare qui:
    se è solo nostra o se è più tua la solitudine,
    la tua infelicità di essere e non vivere
    papaparaparapapapara
    papaparaparapapapara
    uhè,uhè,uhè,uhè,uhè

    Beh, Dovete capirli... è la loro "prima",
    sono un pò emozionati...
    comunque dopo lo spettacolo si possono anche visitare...
    siete pregati di non avvicinarvi troppo...
    di non dargli niente da mangiare...
    e di non dargli altre idee, chè hanno già le mie

    Noi ci guardiamo in fondo agli occhi
    per capire quanto tempo abbiamo,
    se il giorno lasciato indietro
    è proprio quello che volevamo;
    se alla fine del viaggio
    ci sarà qualcosa come una memoria,
    se tutti i baci, gli abbracci, gli addii
    resterenno sospesi nell'aria...
    Ma ci guardiamo negli occhi,
    non importa quanto tempo abbiamo;
    non importa se il giorno lasciato indietro
    è proprio quello che volevamo;
    se alla fine del viaggio
    nessuna delle tue stelle
    ne avrà mai memoria,
    perchè i baci, gli abbracci, gli addii
    sono la nostra storia, sono noi, noi, noi
    papaparaparapapapara
    papaparaparapapapara
    uhè,uhè,uhè,uhè,uhè

    Eh, però, se ve la prendete così...
    e allora me ne vado via...
    insomma per Dio, la cosa più bella che faccio...
    E la faccio male... Ma non è possibile...
    Andavate così bene che avevo pensato anche di
    è un'eternità che vi penso... siete venuti una schifezza?
    Non vi faccio più... la prossima volta non vi faccio più,
    e sono cazzi vostri...