L'ORGANIZZAZIONE DEL REGIME FASCISTA |
L'instaurazione del regime fascista venne attuata attraverso una serie di leggi, emanata a partire dal 1925, che mutarono radicalmente il sistema costituzionale dello stato. Lo Statuto Albertino non venne formalmente abrogato ma perse ogni efficacia: l'unico aspetto che rimase in vita fu l'istituto della monarchia. Al centro dello stato venne posta la figura del capo del governo, responsabile unicamente di fronte al re e non di fronte al parlamento e dotato di una netta posizione di supremazia rispetto ai ministri che egli stesso provvedeva nominare e revocare. Al governo e, in pratica, al suo capo, venne attribuito di fatto il potere legislativo, mentre al parlamento rimase una funzione di pura ratifica. |
Per assicurare la fedeltà della camera dei deputati al regime, nel 1928 venne introdotta l'elezione dei deputati su un'unica lista bloccata predisposta dal partito fascista. Nel 1939 la camera dei deputati venne, anche formalmente, soppressa e sostituita con la camera dei fascisti e delle corporazioni, in cui i membri venivano - direttamente o indirettament e- nominati dal governo o dal partito fascista. Anche gli organi dei comuni e delle province cessarono di essere elettivi e vennero designati direttamente dal governo. Nei comuni i sindaci eletti dal basso furono sostituiti con i podestà nominati dall'alto. I partiti diversi da quello fascista vennero vietati e quest'ultimo assunse anche formalmente la funzione di struttura portante dello stato: il suo massimo organo, il Gran consiglio del fascismo, divenne un organo costituzionale con importanti compiti consultivi. |
Particolarmente drastiche furono le misure contro il movimento operaio: fu vietato lo sciopero e abolita la libertà sindacale. I lavoratori furono organizzati in un unico sindacato fascista obbligatorio. Le libertà civili vennero progressivamente eliminate. Furono introdotti controlli stradali sulla stampa, sulla radio, sul cinema e sugli spettacoli. Il dissenso politico venne perseguito penalmente. Fu introdotta la pena di morte per i reati contro lo stato. Nel 1926 fu istituito il tribunale speciale per la difesa dello stato composto da giudici legati al regime, con il compito di giudicare i reati politici, allo scopo di sottrarre questa delicata materia ai giudici ordinari che non davano sufficienti garanzie di fedeltà al regime. |
Nel 1938 vennero introdotte le leggi razziali contro gli ebrei e nel 1940 l'Italia entrò infine in guerra a fianco della Germania nazista. |
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LA CADUTA DEL FASCISMO E LA LIBERAZIONE |
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L'8 settembre 1943 il governo concluse l'armistizio con gli anglo-americani, senza peraltro riuscire a organizzare la minima difesa contro la prevedibile reazione dei tedeschi (che da alleati erano diventati improvvisamente nemici). In pochi giorni l'Italia fu occupata dalle truppe tedesche, l'esercito si sfasciò, il re e Badoglio abbandonarono Roma per rifugiarsi, sotto la protezione degli anglo-americani, prima a Brindisi e poi a Salerno. |
Dal momento dell'armistizio alla liberazione (25 aprile 1945), l'Italia restò divisa in due parti: il nord occupato dai tedeschi e il sud dagli anglo-americani. Nell'Italia settentrionale i tedeschi restaurarono uno stato fascista, sotto la guida di Mussolini, che assunse la denominazione di Repubblica sociale italiana (chiamata anche, dalla città in cui aveva sede il governo, repubblica di Salò). Contro i tedeschi e i fascisti si organizzò così la resistenza armata condotta dalle formazioni partigiane, coordinate clandestinamente dai partiti antifascisti. |