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Il "vu cumprà"

Caro Marco, riguardo all'articolo incriminato "Cristo aveva i capelli corti e neri - Il suo volto al computer della BBC" del 28 marzo 2001 ti invio alcune considerazioni che puoi utilizzare come credi.

Si è preso un teschio i cui caratteri antropologici (quelli considerati come medi dal punto di vista statistico) sono quelli siriaci. Gli sono stati attribuiti un viso triangolare, capelli ricci, con baffi radi (?) e privo di barba.

Si é citata una sinagoga della Siria nella quale compare un'immagine analoga a quella del "vu cumprà" costruito su misura. Infine un tocco scritturale: anche san Paolo afferma che è un disonore portare i capelli lunghi.

Ed ecco una grande scoperta.....ideologica.

Perché nel campo scientifico, quello vero, che ricerca la Verità, non si parte mai da zero ma si tiene conto di tutti gli studi e le conquiste precedenti, anche per ciò che riguarda l'iconografia.

I ricercatori inglesi (?) o la rete di informazioni che ha riportato la notizia ha trascurato, poco sportivamente, almeno cento anni di ricerche sul volto del Salvatore.

Il fanciullo con i capelli ricci, immagine pittorica di derivazione romana, lascia nel III-IV secolo, definitivamente, il posto nelle catacombe e nei sarcofaghi paleocristiani d'Occidente ad un volto maestoso con barba e capelli lunghi, volto che ricorda molto da vicino e talvolta un modo perfetto la Sindone di Torino.

Anche numerosi reperti archeologici quale quello trovato proprio in Siria, ad Homs (IV secolo), sembra siano stati completamente ignorati.

Ma soprattutto si dimentica, nelle affrettatissime conclusioni, la monetazione aurea bizantina che dal Concilio Trullano II (692) alla caduta di Costantinopoli ad opera della quarta crociata (1204) ha riprodotto costantemente e con ogni verosimiglianza un volto dai tratti sindonici.

Una sola eccezione. Il solidus con un volto di tipo siriano (viso triangolare, capelli corti e ricci) emesso nel suo secondo regno da Giustiniano II, forse ispirato dall’acheropita di Camulia (Cappadocia), volto che non verrà più riprodotto in seguito.

Per altro una presunta immagine di Cristo in una sinagoga del II secolo non può non suscitare qualche perplessità a meno che la sinagoga non fosse stata riconsacrata al culto cristiano ed, in particolare, ad uso di una comunità d’origine non giudeo-cristiana. Per inciso, già in passato si era avanzata l’ipotesi, mai confermata, che le primissime rappresentazioni del volto di Cristo si fossero ispirate alla statua di Zeus ad Olimpia (di Fidia), della quale circolavano numerosissime copie nel mondo antico.

Quanto alla citazione biblica l’esegesi è, a dir poco, risibile.

La frase suona così: Non vi insegna la natura stessa che è disonorevole per l’uomo portare capelli lunghi? La traduzione che ho consultato (La Sacra Bibbia – 2° volume – Edizione a cura dei professori di Sacra Scrittura O.F.M. diretti da padre Bonaventura Mariani – Garzanti 1964) alla parola natura nota a piè di pagina "l’uso comune e la convenienza". Naturalmente degli Elleni!

Forse un "vu cumprà" o più d’uno c’è in questa storia: quasi certamente i mezzi di informazione che hanno presentato la ricerca.