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- EUROPA - AMERICA : Mondi a confronto.

"Siamo cittadini del corridoio del tempo, località virtuale che cambia continuamente le sue forme e proporzioni. Ora è lungo e stretto, come quando pensiamo al decorso ed alle diverse tappe della vita giovane, della scuola, di una carriera. Ora è largo e corto, come gli stati d'anímo che mutano in fretta, ma finchè durano occupano tutto lo spazio che ci sembra di abitare. Ora ha un decorso lento, quasi intollerabile, come durante una detenzione o una malattia. Oppure subisce accelerazioni violente, corse in avanti che sconvolgono non solo il comportamento adolescente ma anche l'età adulta ed i più delicati momenti di decisione ". ( Le nostre vite chiuse nel presente EUROPA-AMERICA: MONDI A CONFRONTO di Furio Colombo) .

L'articolo su citato mette in luce la differenza tra la mentalità americana e quella italiana, l'una prammatica spesso così tanto che diventa poco realistica e l'altra a ricercare sempre un "tomaconto" nel significato letterale, cioè una storia , un senso di identità. Meglio di ogni altro , queste riflessioni sembrano azzeccate per il periodo che viviamo che ci fa abitanti senza luogo, cioè non "conterranei" ma solo "coetanei" cioè abitanti dello stesso tempo. Allora Colombo parla di cittadini del corridoìo del tempo che non hanno un luogo fisico, uno spazio più simile a quello mentale, che si scambia, si allarga, si restringe, muta. Colombo sembra parlare di noi , abitanti della terra, REGGINI, BOLOGNESI, SVEDESI, OLANDESI, o altro, che abbiamo perso il senso di appartenenza proprio come ha voluto il movimento culturale che ci ha indicato sempre sempre più spesso come cittadini del mondo. Perciò non ambiamo più ad una terra promessa, come facevano gli ebreì , non c'è una terra sacra , il mondo è la nostra terra. Dopo la colonizzazione della luna, dopo avere scandagliato numerosi pianeti , dopo aver varcato le profondità marine come ci ricorda Sir Drake , ora esploriamo la terra più vicina a noi che è quella senza confini , quella della nostra mente , un luogo senza spazio fatto di un corridoio del tempo che si restringe, si allarga e cambia in base agli stati d'animo . Il contenitore delle nostre emozioni si modifica in base all'emozione stessa , che diventa la regina del vivere. Un processo culturale iniziato alla fine dell'ottocento con la scoperta dell'inconscio ( Sigmund Freud 1898 ) fatto di alti e bassi, caratterizzato dal determinismo psichico freudiano dall'inferiorità adleriana, dalla sincronicità junghiana fino alla negazione dell'inconscio dell'epoca cognitivista . L'uomo che è diventato contemporaneamente uno, nessuno, centomila , che ha però la propria identità come nel "Fu Mattia Pasca" o che ancora non si sente "neanche più padrone a casa sua" , poiché governato dalle leggi dell'inconscio. O per dirla alla Marx , un uomo completamente disumanizzato ed alienato cioè reso diverso dal processo di produzione dell'età capitalista , estraneo a ciò che produce, essendo solo un ingranaggio della grande macchina di assemblaggio. Allora OrwelI nel suo libro 1984 ci regala momenti di grande riflessione in una società dominata dalle macchine in cui l'uomo è vittima di ciò che ha prodotto. Fino al tentativo ultimo di clonarsi che è caratteristico scorcio di secolo , ultima bufala , di un'epoca che sforna nuove pecore Dolly che, stanno per morire o cerca di riprodurre nuovi Hitler , senza considerare l'influsso ambientale che il genoma, cioè il corredo genetico, è sottoposto. Un'epoca che perciò sembra rifiutare l'essere in luogo e preferisce stare contemporaneamente in dìversi capitali . L'essere "coetaneo" sembra emergere sull'essere "conterraneo" forse però il calabrese rifugia da questo sentimento e porta la sua calabresità nel mondo come sintomo di fierezza e di dìgnità , così come noi "I Ragazzi di Via Zecca" siamo fieri dì appartenere ad un luogo, che è quello della nostra città con le nostre contraddizioni , le nostre passioni, i nostri difetti ma che gli enormi slanci d'animo che fanno del Calabrese un essere terribilmente ospitale e nello stesso tempo xenofobico.

Presidente "I RAGAZZI DI VIA ZECCA" : Pasquale Romeo

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