MARCO MACCARINI – ESTATE IN MUSICA

 

Arriva puntualissimo ed è ancora più simpatico di come ce lo avevano descritto. Nato a Torino, cresciuto tra l’Italia e l’Inghilterra, questo ragazzo ha la musica nel sangue. Vive letteralmente di aria e musica, tanto da dimenticare quasi di mangiare…

 

La musica ti fa veramente dimenticare di mangiare?

E’ vero, a volte arrivo alla sera e mi accorgo di avere una fame tremenda perché sono a digiuno dal giorno prima. Non se è proprio la musica ma … è così!

 

Marco, come ti descriveresti?

Sono e sono sempre stato una persona estroversa. Mi diverte giocare con gli altri, cercare di provocare una reazione e ho avuto sempre una forte attrazione per il palcoscenico. Quando ero piccolo e andavo in campagna dai nonni, c’era sempre qualche festa di paese con maghi clown. Quando loro scendevano dal palco ci salivo io e la gente tornava indietro per vedere se lo spettacolo fosse finito davvero oppure no.

 

Com’eri a scuola?

Non ho mai creduto nella scuola. Ma soprattutto la scuola non ha mai creduto in me. Sui banchi mi sentivo stretto, mi arrivavano nozioni che sapevo non avrei mai utilizzato nella vita di tutti i giorni. Quindi, finito il liceo, sono andato a Londra a trovare dei ragazzi musicisti che avevo conosciuto in Corsica. Dovevo stare solo due settimane ma sono rimasto tre mesi. Tornato in Italia ho conosciuto una ragazza inglese e quando lei è tornata in patria l’ho seguita. Così almeno ho imparato l’inglese.

 

Raccontaci come sei arrivato in tv…

Era il 1998 ed ero tornato in Italia per fare il servizio civile. Ho fatto i provini per Mtv e mi hanno scelto. All’inizio lavoravo per Mtv Sports (che buffo, io che lo sport neanche lo pratico!), poi Mtv On the beach mi ha portato in giro per il mondo: Messico, Ibiza, e poi una stagione a Londra per Mtv Italia che allora si faceva da lì.

 

La tua passione per la musica quando nasce?

Quella è nata con me. A 12 anni ho imparato a suonare la chitarra e a 16 anni, insieme al mio amico Beppe, abbiamo cominciato a suonare per strada. E’ andata così bene che abbiamo continuato per due anni, fino a che una ragazza non ci ha proposto di suonare nei locali e nei pub. Ma la strada ci divertiva molto di più e abbiamo continuato a fare entrambe le cose. Abbiamo fatto un bel po’ di giri per l’Italia: Toscana, Liguria, Emilia Romagna. Abbiamo partecipato anche al Busker Festival a Ferrara, un festival musicale che riunisce tutti i suonatori di strada.

 

Da musicista a presentatore: in quale ruolo ti senti più a tuo agio?

Il ruolo di presentatore è arrivato un po’ per caso. Da ragazzino il mio sogno era quello di formare una band con gli amici e fare il cantante, poi mi hanno scelto a MTV: va bene così!

 

Parliamo del Festivalbar…

L’anno scorso ho presentato l’anteprima del Festivalbar e lì ho conosciuto l’organizzatore, Salvetti. Ci siamo divertiti molto. A lui è piaciuto il mio modo di lavorare, il modo gioioso in cui presento gli artisti e affronto il pubblico e ha deciso di affidarmi la conduzione del Festivalbar di quest’anno insieme a Michelle. E’ incredibile anche per me ma quest’anno sono proprio io il presentatore!

 

Com’è il rapporto con Michelle?

Io e lei ci conoscevamo già da parecchio tempo, ma non avevamo mai lavorato insieme. I nostri rapporti sono molto buoni ma non c’è mai tempo di instaurare un’amicizia vera. Ci sono tempi molto stretti e l’emozione del palco. Quando chiacchieriamo finiamo sempre per parlare di lavoro.

 

E come vanno le cose con Giorgia, la tua collega “storica”? Voi lavorate insieme da cinque anni, ormai …

Anche con lei vado d’accordo ma a dire la verità ci vediamo solo per lavoro e forse è proprio questo il segreto della nostra armonia.

 

Che fai quando non lavori?

La musica per me viene prima di tutto: oltre che farla ne sono un grande consumatore: compro dischi, vado ai concerti… ecco, direi proprio che i concerti per me sono il massimo. Poi mi piace stare con gli amici, confrontarmi, imparare da loro. Insieme andiamo a cena, nei locali, in discoteca ma solo per ballare l’hip hop. Poi, quando verso le due di notte loro vanno a dormire, io che sono un nottambulo, mi metto a scrivere e ascolta musica.

 

E… le ragazze?E’ cambiato il rapporto che hai con loro da quando sei famoso?

Devo dire che sono sempre stata fortunato con le ragazze. Sono un vero “appassionato” e ho sempre avuto un discreto successo. Forse adesso è cambiato il modo in cui mi pongo. A volte mi domando: cosa vuole lei da me? E sono un po’ negato negli approcci, odio andarmi a presentare, ho sempre paura di essere invadente: ho paura di apparire lo sbruffone che viene dalla tv. Sarà perché ho tante amiche donne che mi raccontano di quanto sono marpioni gli uomini…

 

Sei fidanzato?

No, sono single. La gente dello spettacolo dice spesso di non avere tempo per l’amore. Un po’ è vero: questo lavoro ti assorbe così tanto che rimane poco da dare alla persona con la quale stai. Ora per me sarebbe difficile instaurare un rapporto fisso. Non sono mentalmente pronto a dedicarmi a un’altra persona ma in passato sono stato molto innamorato: ho anche avuto storie abbastanza lunghe.

 

Curi molto il tuo aspetto fisico, scegli con attenzione ciò che indossi?

In realtà dipende molto dal momento, a volte sono trasandato, tipo jeans strappato e maglietta, a volte ci penso su. Guarda oggi per esempio come ho abbinato bene i colori! A parte gli scherzi: i vestiti per lo più me li regalano gli amici stilisti. Ne ho una quantità industriale e la maggior parte li regalo. Anche con gli abiti ho un rapporto affettivo: quelli che più amo li ho acquistati prima di iniziare a lavorare in tv; li indosso ancora oggi e infatti sono tutti consumati.

 

Quale tra i personaggi che hai conosciuto ti ha più colpito?

Sicuramente Alanis Morissette. Ho parlato con lei solo pochi istanti ma mi ha colpito molto la sua serenità e la sua consapevolezza. Quando fai un lavoro come il suo e hai successo a livello mondiale, è molto facile perdersi, perdere di vista i valori veri e soprattutto se stessi. Ma lei aveva negli occhi una serenità conquistata. Ha colpito molto tutti noi, ci ha trasmesso la sua grande pace interiore.

 

Non hai mai pensato di sfruttare la notorietà che hai conquistato per fare un disco?

In realtà ci ho pensato, ma poi mi sono detto che qualunque cosa che faccio adesso verrebbe etichettata come commerciale, fatta per sfruttare il momento e ho deciso che non vale la pena, in futuro si vedrà…