PRESENTE PASSATO E FUTURO ALLA ORWELL

Intervista a Marco Maccarini: “I politici ci hanno stancato”

11 Aprile 2005 - 16.10 Torino

 

Marco Maccarini, 29 anni il prossimo luglio. Studi di grafica a Torino, servizio civile al manicomio di Novara, dal 1998 è VJ di MTV. Nel 2003 ha condotto il Dopofestival di Sanremo, poi il Festivalbar con Michelle Hunziker e Irene Grandi.



 

Secondo un sondaggio realizzato dall’Ispo il 62% dei ragazzi tra i 18 e i 29 anni prova, nei confronti della politica, «noia, indifferenza» mentre il 47% denuncia «rabbia e disgusto». Che cosa sta succedendo?

Alla politica non prestiamo attenzione perché ci hanno stancato, perché c’è grande confusione e ignoranza, almeno questo è quello che arriva a me. Propongono messaggi incongruenti, li smentiscono, li riprendono, poi nuovamente li smentiscono e via così. Non esiste qualcuno che presenti un progetto definito e che poi lo realizzi.



 

Se i ragazzi provano disagio nei confronti delle istituzioni perché non si fanno nuovamente sentire?

Ci sono stati momenti in cui il desiderio di partecipare in modo attivo si è anche dimostrato. Parlo del 2001: un movimento, quello del Global Social Forum, a mio avviso interessante. Un moto popolare forte, formato da gruppi diversi, in contrasto ma uniti. Questo era il bello. E infatti hanno subito chiuso le porte. Tutto è stato sedato.



 

La scuola può fare qualcosa per riavvicinare i ragazzi al voto?

È difficile dire che cosa potrebbe fare la scuola. Viviamo in un presente, passato e futuro alla Orwell. Bisognerebbe gridare “Oh, ma sapete che quello che vi dicono non è sempre vero, anzi è menzogna?”, bisognerebbe insinuare l’idea del dubbio, anche se è pericoloso perché il dubbio porta depressione e frustrazione. La scuola non può farlo.


E la musica?

Esiste uno stretto legame tra musica e politica. Ci sono molti gruppi, ma non sempre riescono ad emergere, o meglio, non sempre il loro obiettivo è quello di emergere.
Parli di confusione e di incertezze. Che spazio è rimasto per fiducia e ottimismo?

Ci propinano un’idea di felicità e di ottimismo che non si riesce mai a raggiungere. Scontrarsi ogni giorno con la menzogna crea depressione. Questo atteggiamento non permette di crescere.


Esiste un modo per crescere in modo coerente e consapevole?

Andarsene. Andare a vedere che cosa succede nel mondo. L’Italia è una mamma chioccia, ci tiene qui e ci racconta che siamo i migliori, che tutto è bello e va bene. Poi vai in giro e ti accorgi che non è così. La mancanza di spazi autonomi in cui trovarsi, ad esempio, fa sì che non nasca una coscienza comune reale e che non si arrivi a formarsi un’ideologia. E senza ideologia non esiste politica.

 

Chiara Bergaglio