Introduzione di Padre Marziano Rondina al fumetto Agostino l'uomo, che
narra la vita di s Agostino
Il fascino di Agostino uomo è all'origine di una singolare narrazione figurativa che ha spinto il giovane Fabrizio Cotogno a riempire trentanove fogli del suo album da disegno.
Quasi una decina di anni fa, in una serie di incontri, ho capito che la storia di s Agostino
narrata nelle Confessioni interessava un giovane del nostro secolo; pian piano l'interesse spinse al bisogno di esprimersi
narrando a fumetti quella storia che colpisce per qualcosa che tocca la vita di ogni giovane in cammino o alla
ricerca.
Ma il compito, nonostante tutto, risultò arduo e Fabrizio sentì il bisogno di sospendere quell'esperienza. Continuava intanto la sua riflessione personale, si andava arricchendo la sua esperienza di disegnare e di scolpire il legno, si ripetevano anche se a rare scadenze i nostri incontri di confronto, di riflessione e di ricerca.
Finalmente rispunta il bisogno di riprendere la narrazione disegnando quella storia e in tempi relativamente brevi tutte le scene sono ideate e tradotte in un efficace ed attraente bianco-nero che scorre fluido, piacevole e coinvolgente.
Fabrizio sente di dover dire la sua su quella vicenda, fatica per raggiungere il livello giusto dell'ispirazione, si confronta, si documenta e si diverte.
Alla fine ecco Agostino l'uomo, cioè il giovane vero nella ricerca della verità, negli errori, negli entusiasmi, nelle scelte drammatiche e in quel continuo provare, andare avanti, provocare la vita...
Non interessa se diventerà un vescovo, un santo, un filosofo o un teologo, è il fascino della sua verità e autenticità di uomo, veramente interprete delle storie più intime e più vere di ogni
mortale.
Un uomo che pensa, che ragiona, che vuol essere protagonista della sua difficile ma autentica
avventura. L'amore della madre, l'orgoglio e la compiacenza del padre, la scuola subita, gli amici sempre presenti con la loro ammirazione e complicità, la passione per la filosofia, la delusione di un'esperienza biblica ancora prematura, il fascino del teatro, della letteratura tragica, l'ambizione del poeta premiato e del retore ammirato, gli amori giovanili, i trionfi accademici, la voglia di conoscere esperienze culturali, il sogno dell'oltremare, i drammi interiori, la carriera giunta al massimo livello...
E poi i grandi interrogativi esistenziali, il bisogno di recuperare la propria vita interiore, il confronto con i temi fondamentali della religione...
E finalmente l'equilibrio ritrovato, la pace esperimentata e la libertà espressa nella pienezza del vivere.
Questo è Agostino, questo è il giovane sincero e coraggioso che conquista ogni attento lettore delle "Confessioni" e che entusiasma Fabrizio, il quale leggendo una preghiera da me composta per un giovane che si rivolge ad Agostino è stato colpito soprattutto da questo passaggio: "... ci incoraggia il sentirti vicino come fratello maggiore e più esperto che di nulla si scandalizza, nessuno condanna e tutti incoraggia".