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Biografia
Biografia Discografia Produzione Midi and Lyrics

 

 

Saund on Saund

                                           production

 

Avevo 11 anni quando, dopo essere stato promosso dalla prima alla seconda media, richiesi come regalo (che ottenni), una chitarra acustica: una fiammante "Belson" ( costata 6000 lire, diciamo poco più di tre Euro ) dei fratelli Rapisarda liutai in Catania; da quel momento parte della mia vita l'ho dedicata alla musica. Figlio unico, non per scelta, ho trovato in essa la mia compagna ideale. L'amica dei momenti più belli e di quelli meno esaltanti. Mi insegnò i primi accordi, come dire i primi vagiti musicali, il nonno di uno dei miei più cari amici "Enzo Motta"; SOL e …RE ed "Il ragazzo della via Gluck" era fatto. Poi Mario, Pippo, Nino…qualche anno di età ed esperienza più di me ed ecco il primo incontro musicale; Gianni suonava la batteria e suo fratello Antonio il Basso (ma in realtà era una chitarra semiacustica di cui venivano toccate le prime quattro corde), un po’ di rock and roll e correva l'anno 1968 quando sul palcoscenico della piazza di Gravina di Catania, in pieno mese di febbraio firmavo la mia prima esibizione in pubblico durante la festa del carnevale, per l'occasione un diluvio si riversò sui di noi, il pubblico, ed i pochi strumenti che avevamo sul palco (prima bagnata…prima fortunata?); a dire il vero c'era stata già una esibizione in pubblico, io ed Angela Fichera per la festa della mamma nel teatrino della scuola media comunale (1967) un successo senza precedenti!!! Il mio maestro senza ombra di dubbio è stato un certo Salvino Mancuso di Paternò, eccellente chitarrista, è stato lui a darmi le basi fondamentali per l'impostazione tecnica dello strumento, virtuoso ma essenziale, pratico e nello stesso tempo elegante, doti che difficilmente si trovano tutti assieme in un musicista; devo confessare realmente che l'incontro è stato di quelli veramente fortunati. Ed ecco, dopo alcuni tentativi il primo gruppo con cui si comincia a far musica più "seria". Il nome era tutto un programma "I MINI MINOR" verosimilmente per via dell'età che considerando l'insieme era abbondantemente sotto i 60 anni. Si suonava in quattro : Chitarra solista ( io ), Chitarra ritmica ( Pippo Mio ), Basso ( Alfio ) e Batteria ( Mario Signorelli ); che musica!!! Beatles, Rolling Stones, Giganti ecc. Si suonava ovunque: matrimoni, battesimi, cresime, serenate e perfino in processione il venerdì Santo allorquando si esponevano in corteo le Spoglie del Cristo, prima della resurrezione. Lo stesso anno vinciamo un concorso canoro per giovani talenti. Nel frattempo nasce in me la voglia di scrivere, così compongo il mio primo brano dedicato ad un amico che fin troppo presto decise di smettere di vivere ( Turi detto stiricchino), una mano a scrivere il testo me la diede Enzo Motta, e successivamente ebbi l'opportunità di superare una selezione indetta dalla RAI e presentare il mio brano nel corso di un programma messo a punto dalla rete radiofonica nazionale. Ormai sembrava abbastanza chiaro che il mio futuro musicale doveva passare anche attraverso la composizione. Ad accelerare questo processo ci pensava Toti Caruso, fratello minore del più noto Pippo, con cui avevo intrapreso un progetto di studio musicale e nuove tendenze, molti esperimenti, pochi risultati, ma nasce l'idea per un Musical: "LUCA" mai finito, poi Toti va a Roma e non ci si incontra più. Peccato!! Ma parte del progetto riesco a metterlo a punto con due amici: Gaetano Sava (Batterista rocchettaro) e Luciano Roccella( Bassista e Chitarrista) a Trio ci esibiamo con questo concerto durante un raduno Pop in cui erano presenti anche Il Banco ed Il Rovescio della Medaglia. Il gruppo con cui sbarcavo il lunario nel frattempo si era un po’ trasformato, adesso avevamo anche un tastierista ( Pippo Mirone ) ed un nuovo bassista (Santo D'Oca); ma aveva cambiato anche il nome, ora ci chiamavamo: L'IDEA. Giacche a fiori, medaglie e mantelle ..e la musica va. Ma ben presto il gioco si fa duro. Mi cerca un certo Giovanni Sangani; mega esperienza, altro pianeta. Con lui alla batteria, Donato al basso e Mimmo Signorelli all' organo Thomas doppia tastiera (che sballo!!) comincio a recepire anche il genere sudamericano oltre allo swing; si comincia a suonare in locali dove si balla, e non più per gente seduta ed intenta a gustarsi solo le pietanze. Corre l'anno 1970 c'è un gruppo che va per la maggiore, si chiama Edipo Band. Questi decidono di andarsene dalla Sicilia diventata ormai troppo stretta per loro, il batterista, un tale Santo Bellia non li segue e mi chiede se ero disponibile a fare una band con lui. Ragazzi, pensai, questa si che è la mia grande occasione. Fu così che, in maniera, se volete anche un po’ vigliacca, abbandonai definitivamente "L'Idea" e incominciai la mia collaborazione con Bellia. La formazione annoverava anche un certo Turi Vicari, bassista di consumata esperienza ed un sassofonista "hold style" (Alfio Rapisarda detto Bobbetto). Andiamo avanti fino alla fine del 1972, data per me molto significativa ed importante per il proseguo della mia carriera musicale. Ormai definitivamente consacrata L'Edipo Band ritorna in Sicilia per proseguire un cammino musicale fatto essenzialmente di Dancing e Concerti; e di chi si ricordano? del loro vecchio batterista che adesso suonava con un giovane chitarrista, rocchettaro e dalle idee un po’ avanguardiste, cantante di altri e di se stesso; la simpatia nasce spontanea e con questa anche una sorta di feeling che si trasforma in un vero e proprio impegno di lavoro destinato a durare fino alla fine del 1980. Migliaia di serate, centinaia e centinaia di piazze, stadi, palazzetti dello sport; verso la fine degli anni '70 l'incontro anche con dei fortunati programmi televisivi: uno fra tutti, una sorta di corrida,

"Il Pomofiore" condotto da Silvio Noto,

poi "A Cavallo della Tigre" con Miko Magistro e

Rosanna Napoli presentatrice tutta pepe di Discoring.

In questi anni mi diplomo in Chimica  ed intraprendo gli studi universitari che concluderò successivamente con una laurea in Biologia discutendo una tesi su: "Origine ed Evoluzione degli Iinsetti" ed una specializzazione in Patologia Generale conclusa con una tesi su: "Citochine e fattori di crescita di interesse immologico" . Due brevi periodi nel corso del decennio mi portano a suonare con un interessantissimo musicista di Portici: Bruno Pecorella, con cui incido un singolo registrato a Napoli e mixato da Zampa, fonico di personaggi del calibro di Pino Daniele ed Edoardo Bennato. Il decennio '70 è importante anche per la mia attività di autore; a 17 anni figuro già nella lista degli iscritti alla SIAE come autore e compositore; scrivo le sigle dei programmi televisivi citati ma soprattutto "Ci sarà un domani" che accompagnava i titoli di coda del "Pomofiore" una poetica considerazione sullo stato d'animo di noi musicisti quando ci troviamo alla fine dei nostri concerti e di tutte nostre performance musicali. E mentre il successo sembrava inarrestabile, tra il '79 ed il 1980, siamo prima sulla riviera adriatica poi in tour con Nico Fidenco, arriva il "Pit Stop" devo andare a servire la Patria  e così addio Edipo, addio a tutti i sogni di gloria. Ma un anno passa in fretta ed ecco che sul finire del 1981 ancor prima di essere di nuovo un "uomo libero" progetto il mio gruppo del futuro ( Jamaika Band ). Alle tastiere c'è Giovanni, al basso Enzo Torregrossa, alla batteria Franco Caserta e per la prima volta due coriste "Le Bonarelle". Per noi c'è subito una trasmissione televisiva "Bentornato Musichiere" con

Memo Remigi     anche per questo programma scrivo la sigla d'apertura "Mi va, mi va". Il gruppo cammina come un treno, il nostro Tour '82 si chiama "Musicantologia" dal '40 ad oggi attraverso la musica. E' un successo ma, come le cose troppo belle, dura poco! Ed il giocattolo si rompe da lì a poco. Allora si cambia ed è questa l'occasione in cui conosco Antonio il batterista che non litiga col tempo, perché va proprio come un orologio. C'è Raniero, l'avvocato, al piano Fender, al basso Dario Stivala e due fiati Maurizio Vaccalluzzo (tromba) e Camillo al trombone a tiro. Molto Funky, feeling terribilmente accattivante, ma la crisi delle Band e lì dietro l'angolo. C'è ancora tempo per una esperienza con Alfio Maugeri (ex sassofonista dell'Edipo prima edizione), Mario Toscano ( basso ), Salvo Terranova ( Tastiere ), Giosuè Rubino ( batteria ) e le tre sorelle "Materasso" all'anagrafe Bonanno . Una manciata di concerti come spalla di vari artisti famosi ( Cotugno, Cristian, B.Solo, I Super Quattro, Paoli ecc), una trasmissione televisiva con Rita Pavone e Teddy Reno; la voglia di far musica c'è sempre ma il mercato cambia e allora? Era già da un po’ che mi stavo dedicando alla musica solitaria, ossia al pianobar, ma adesso era proprio giunto il momento; il pianoforte stava sostituendo pian pianino il mio grande amore: la chitarra. Anche perché il cammino che avevo intrapreso era molto stimolante. Avevo fatto una scommessa con me stesso; si chiamava "One man Band". Riuscire a sostituire integralmente il gruppo. Chiedo così aiuto all'elettronica e comincia il tempo delle esperienze con i più svariati strumenti elettronici: tastiere, sequencers, processori, batterie sintetizzate. Canto, suono; la gente si diverte: balla, ascolta, partecipa. Praticamente dal 1983 al 1985 non ho una serata libera. Sono al Valentino, a Taormina nei pressi di Porta Catania, passano da quelle parti i Superquattro; è Nico Fidenco che mi propone di seguirlo a Roma. Il locale è "L'ostaria dell'Orso", si proprio quello da dove sono appena usciti Antonio e Marcello, da dove la Rai ogni anno propone in diretta il premio "Orso" per i migliori artisti italiani. Insieme a me c'è anche Antonella Consolo, ottima vocalist e cantante solista, che da lì a poco sarebbe finita alla Rai insieme a Pippo Baudo. Una grande esperienza che si conclude verso la fine dell'85, momento in cui decido di dare un'altra direzione alla mia vita. Comincia per me un lungo cammino creativo. Periodo nel quale metto a punto il mio privo vero lavoro musicale " Cronache " di cui se ne fa anche un balletto contemporaneo; scrivo tre colonne sonore inedite per altrettanti documentari; realizzo le musiche per "Varietà mon amour" musical con la Minoprio, collaboro alla realizzazione di altri tre spettacoli teatrali. Sono a Ginevra per due stagioni consecutive ( '89 e '90 ) alla Coupole e al Greefin's, curo le musiche e la regia per "Mediterraneo" la mia seconda esperienza collaborativa col balletto contemporaneo, ed intrattengo musicalmente i telespettatori di "Giotto" e "Casa Sicilia". Ma il primo amore non si scorda mai! e allora riprendo dal fodero la mia vecchia Fender telecaster, adesso affiancata ad una fiammante Takamine Santa fè, cambio le corde ormai arrugginite, alzo lo stand-by del mio Laney valvolare, e   torno a far musica dal vivo. Nel frattempo è pronto anche il mio secondo lavoro musicale stavolta su CD si chiama "Rosellina" . E la storia continua perché la musica è vita; perché dove c'è musica c'è vita……….

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Salvo Asero  

 

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Aggiornato il: 22 agosto 1999