Archimede
di Siracusa nacque nel 287 a.C. e fu il primo fisico ad applicare il
metodo sperimentale all'indagine scientifica. Per almeno 1500 anni, dopo
la sua morte, fu lo scienziato per eccellenza, bravo in matematica,
fisica, astronomia, ottica, geometria, meccanica. Diede luogo ad una vasta
aneddotica, anche se tutto corrisponde a verità, il quadro che emerge è
quello di un genio insolito. In casa sua la scienza era familiare. Il
padre, Fidia, era un astronomo piuttosto apprezzato, così si affrettò a
spedire suo figlio all'estero per completare degnamente la sua istruzione.
Morì ucciso da un soldato del corpo di spedizione romano che conquistò
Siracusa. Dopo aver risolto sul piano teorico il
problema di muovere un peso dato con una forza data, Archimede pronunciò
la famosa frase: -Datemi una leva e vi
solleverò il mondo-. Durante l'attacco romano a Siracusa per
conquistarla, provocò un incendio nelle navi nemiche mediante degli
specchi concavi, "specchi ustori", poste sulle mura della città
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