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La scuola

Offagna

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il tema di...

Federica Francesca
Sandy Serena
Riccardo Giorgio

 

 

 

 

…LA SCUOLA…!! 

 

     Per noi ragazzi la scuola ha un potere particolare: incutere terrore e nello stesso tempo far trascorrere momenti gioiosi e anche indimenticabili.
All’entrata si percepisce immediatamente quell’odore fastidioso e penetrante di alcool, usato dalle bidelle per lucidare quei noiosissimi banchi dove ci ritroviamo incollati ogni mattina.
Appena arrivati apriamo quei libri che già il giorno prima ci avevano fatto venire la “nausea”.
Improvvisamente lo squillo della campanella ci ricorda l’inizio di un’interminabile e imprevedibile giornata.
Il momento veramente più terrificante è l’apertura del registro per iniziare le tanto temibili interrogazioni……..”Spero che non mi interroghi! Spero che non mi interroghi! Ti prego Signore! Ti prego!”………
Ecco le famosi frasi che ognuno di noi si ripete continuamente nella speranza di non essere interrogato.
Quando la prof. pronuncia i nomi, tutti coloro che, ovviamente, non sono stati chiamati fanno un sospiro di sollievo.
Ma ecco la voce subito riconoscibile del prof. che mi riprende, poiché mi ha visto parlare con il compagno a fianco: sono tesa come una mummia mentre attendo che l’insegnante riprenda la lezione.
La scuola è un luogo che in certi momenti mi fa scoraggiare perché ogni giorno mi mette alla prova: a volte si hanno risultati positivi e a volte negativi; e sono proprio questi a farmi angosciare profondamente e a farmi perdere la speranza di non poter recuperare più; ciò è dovuto anche al mio carattere ansioso e pessimista e, a dir la verità, anche alla mia pigrizia.
Dopo aver elencato tutti i lati negativi non si possono però dimenticare i momenti più belli che si vivono a scuola.
Uno degli aspetti scolastici più belli è quello d’incontrarci tutte le mattine per affrontare insieme la giornata e magari nei momenti più noiosi scambiarci “chiacchiere” o mini bigliettini nascosti nelle parti più impensabili dei nostri oggetti, senza farci vedere dai professori: e questa è la cosa che a noi ragazzi “gasa” di più.
Tutto sommato penso che la scuola sia il periodo, per lo meno in base a ciò che dicono le mie sorelle e i grandi in generale, più bello della gioventù, perché lascia ricordi ed emozioni indimenticabili.
Ma sarà veramente così?!?!?!?!?!          

 

                                                        Francesca Manzotti - classe II A di Offagna

 

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Un'amica

Le sue braccia quando hanno paura si stringono attorno al mio collo che la fa sentire meglio; le sue mani sono piccole e morbide, le sue mani sanno scrivere, le sue mani sanno consolare, le sue mani non ti fanno conoscere la paura, le sue mani ti fanno sentire sicura, le sue mani ti sanno accarezzare quand’è il momento giusto.
Le sue mani da bambina mi hanno scritto lettere piene di sincerità, mi hanno raccontato i suoi giorni sì e i suoi giorni no, le sue mani sanno parlare di felicità.
Le sue piccole mani sono curate, delicate e morbide come dei petali di rosa, sono sempre molto profumate, le sue unghie sono lunghe e pulite come se fosse andata dalla manicure, ma fa tutto da sola.
Non solo le sue mani ti fanno sentire bene, anche le sue parole ti aiutano a conoscere la via della felicità.
Le sue poche parole ti fanno capire che l’amicizia ti fa sentire forte, ti fanno capire quando una cosa è giusta o sbagliata, ti fanno capire che le cattiverie non servono a niente perché possono solo ferire una persona.
È per questo motivo che io ascolto i suoi consigli, che mi aiutano ad essere più buona con tutti e a sapermi comportare come si deve.
Quando lei parla non riesci ad non ascoltarla perché la sua voce non è brutta o stridula, ma è candida come il parlare di un delfino.
Lei è una giocherellona, ma sa quando è il momento di scherzare o essere seria; e quando è a casa mia non riesce proprio ad esserlo perché c’è quella “mattacchiona” di mia madre che parla, parla e alla fine io e Benny (LA MIA MIGLIORE AMICA!!) scoppiamo a ridere.
A volte le capita di avere momenti tristi e così la consolo, ma non ci riesco, così scoppio a piangere anch’io.
In vece quando piango io lei mi tocca i capelli con una carezza e mi dice: ”Piangere non risolve niente, ma dai, sorridi, così fai contenta anche me”.
RICORDATI BENNY CHE TI VORRO PERSEMPRE BENE!



Sandy Pesaresi classe II A di Offagna

 

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È difficile pensare al mondo di oggi e al modo di vivere dei giovani come a qualcosa di sempre positivo, come se fosse sempre tutto allegro e spensierato, come se “filasse sempre tutto liscio”.
Purtroppo non è così, ci sono aspetti positivi e altri negativi.
La società di oggi è consumistica: tutti vogliamo tutto e non ci accontentiamo mai di ciò che già abbiamo. Soprattutto sono i giovani a volere sempre di più e a consumare velocemente ciò che hanno senza capirne il valore.
Questo porta i ragazzi a possedere, molto spesso, oggetti di cui non conoscono le funzioni, né le conseguenze.
Pensiamo, per esempio, alla droga: è una realtà da affrontare.
Non tutti riescono ad oltrepassare questo ostacolo e ne rimangono colpiti.
Così molti ragazzi perdono la vita, magari per una sciocchezza.
Oppure lo sport. Ultimamente non è più un divertimento, uno svago, un gioco; è diventato uno dei tanti pretesti per litigare.
Ci riporta la conferma di ciò un evento accaduto in questi giorni.
Mentre c’era il derby Roma-Lazio si è diffusa nello stadio una voce: un bambino è stato investito da un’auto della polizia.
Le forze armate hanno smentito questa notizia, tuttavia la partita è stata sospesa. Fortunatamente non ci sono state conseguenze gravi.
Questi sono alcuni aspetti negativi della civiltà moderna: tutto ciò che potrebbe essere un divertimento diventa qualcosa di pericoloso e dannoso.
Anche nei paesi meno sviluppati, però, accadono eventi drammatici.
Ad esempio i giovani, spesso bambini, che diventano “kamikaze”, cioè sacrificano la loro vita per ucciderne altre intorno.
Questo è un esempio per affermare che in certi paesi alcuni non hanno il diritto di vivere ed è una cosa disumana.
La maggior parte dei giovani, tuttavia, si sanno divertire nel modo giusto.
Molti vanno in discoteca, si vedono con gli amici, escono. Si divertono con poco.
Ecco, vorrei che fosse così il mondo, ma so che questo mio desiderio non si avvererà mai.
Da sempre è esistito il bene e il male. Credo che mai riusciremo a sconfiggere il male con il male e mai verrà eliminata la parte negativa del mondo di oggi.
Vorrei solo che gli sfruttatori, gli egoisti facessero trasparire di più la parte positiva che c’è in loro e che cercassero di capire che tutti hanno il diritto di vivere.
I ragazzi che hanno iniziato a drogarsi o tutti quelli che per vari motivi hanno scelto la strada sbagliata, dovrebbero pensare a ciò che hanno fatto e cercare di tornare indietro.
Io vorrei prendere la giusta strada, da grande vorrei divertirmi, sì, ma nel modo giusto.
Purtroppo non posso dire: «Io prenderò strada del bene», perché in questo mondo non si può mai sapere quello che ti accadrà.
Mi auguro, comunque, che il futuro sia migliore del presente!

Serena Pierantoni – classe II A di Offagna

 

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Il mio tema

Noi Occidentali, oggi, viviamo in un mondo pieno di ricchezze, comodità, bellezze ma sfortunatamente il resto della popolazione spesso muore di fame, vive nella povertà e non può soddisfare neanche i bisogni primari. Quindi la nostra è una società ingiusta: basta pensare che le persone benestanti rappresentano un sesto di tutti gli abitanti del pianeta, eppure consumano più dei tre quarti di tutte le risorse della Terra! Nel terzo Mondo migliaia di bambini muoiono ogni giorno a causa di malattie facilmente curabili eppure un normale giocatore di calcio guadagna venti milioni di vecchie lire al giorno. E poi c'è il terrorismo: tutti dicono che questi Orientali sono matti, si fanno esplodere per causare danni e morti, ma perchè lo fanno? Forse è vero che sono fuori di testa, ma forse lo fanno perchè noi Europei e gli Americani li abbiamo bombardati e abbiamo ucciso molti cittadini innocenti invece di andare alla fonte del problema. Ecco, ora hanno catturato Saddam Hussein e forse anche Bin Laden, ma cosa è cambiato? Ancora ci sono azioni di terrorismo come quella recente in Spagna. La cosa peggiore è che anche noi adolescenti, ragazzini, stiamo imparando a vivere in questo modo: ormai tutti hanno il cellulare, il computer, lo stereo e molte altre cose superflue. Se continueremo così, non avremo più un futuro. Certo, è vero che tutto questo ha reso la nostra vita più facile, più divertente, migliore, ma in questa nostra società perfetta, esistono tanti problemi che riguardano anche i giovani: le droghe, il fumo, l'alcool. Ancora per me e i miei coetani è presto, ma c'è già chi ha fumato una sigaretta. Una cosa buona (anche se per noi studenti non molto) è stata l'allungamento della scuola dell'obbligo. Inoltre per diventare medico, architetto, psicologo, scienziato bisogna come minimo essere laureati, così, anche se non ho molti progetti per il futuro, so che sicuramente frequenterò una università. Mi piacerebbe anche fare un viaggio in Africa per rendermi conto di come vivono laggiù.
Mi auguro di non diventare anche io uno sfruttatore dei meno fortunati perchè tutti dobbiamo avere gli stessi diritti e le stesse opportunità. Insomma, tutta questa prepotenza e questo caos che ci sono nel mondo devono finire, ma non mi sembra che siamo sulla buona strada!!


Riccardo Socci - classe II A di Offagna

 

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IL TEMA DI GIORGIO

Quando ero piccolo e stavo crescendo, scoprii nuove cose sugli animali grazie ai documentari che trasmettevano alla televisione e ai volumi di scienze che tenevo in casa. Poi scoprii dei termini nuovi, come la differenza tra microscopio, telescopio e caleidoscopio, grazie al vocabolario. Trovai interessante anche il mappamondo e l'atlante che mi servirono per scoprire ed imparare cose nuove sul mondo e scoprire dove stanno gli Eschimesi di casa o i rumorosi Americani e sapere addirittura dove sta la famosa monarchia dei Tibetani. ma sempre attraverso la televisione scoprii la guerra, la distruzione e l'odio che c'è nel mondo, sentii parlare di persone che ridono in faccia alla morte e che si fanno esplodere per religione o per opinioni politiche diverse; attraverso il vocabolario scoprii di alcune malattie come la cancrena o il piede da trincea, dovuto al freddo e all'umidità; attraverso l'atlante trovai dove le radiazioni di Cernobyl avevano colpito e avevano portato malformazioni e malattie molto gravi, attraverso i volumi di storia trovai due grandi guerre con la conclusione della seconda guerra mondiale che ha visto la distruzione di Hiroshima mediante la più potente bomba di tutti i secoli: la bomba atomica.
Non importa quanto vivrò, o quando morirò, l'importante è vivere in pace e tranquillità, anche se non è così facile come sembra.

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Carnevale di terza elementare

Il Carnevale per me è una festa che mette allegria perché è variopinta e tutti si sentono felici.
Mi piace perché riesce a tirar fuori il lato buono delle persone; è come se fosse una gigantesca calamita che attira a sé tanta felicità.
Mi ricordo che in terza elementare ho passato un Carnevale indimenticabile. Ero andata a festeggiarlo al Piccolo Ranch, un locale molto carino, insieme ai compagni di classe di mio fratello, che conoscevo anch’io. Mi ero “armata” di stelle filanti e coriandoli, ma non avevo portato né schiuma, né spray perché non mi piacevano. Il mio abito era stupendo e rappresentava una fata.
Era celeste con i merletti bianchi nell’orlo. Nel colletto c’era un fiocco rosa e lungo le maniche tantissime stelline dorate, uguali a quelle nel cappello. La bacchetta era argentata, fatta di plastica, con una stella sorretta dal bastone che impugnavo strettamente. Anche le scarpe erano celesti e tutti mi facevano i complimenti per la loro bellezza. C’erano tantissime cose da mangiare, ma soprattutto dolci tipici della festa come chiacchiere, castagnole e arancini. In quel giorno è successa una cosa che mi ha fatto capire il vero significato del Carnevale. Me ne stavo tranquilla su una seggiola e ascoltavo i canti che stavano facendo. All’improvviso un ragazzino che neanche conoscevo mi si è avvicinato. In mano aveva la schiuma per fare scherzi e, senza neanche esitare, ha alzato il braccio e mi ha spruzzato una valanga di quella cosa appiccicosa sul mio magnifico vestito. Sono subito scoppiata a piangere perché l’abito si era ridotto uno straccio e io non volevo rovinarlo. Poi, però, tutti mi hanno detto che non dovevo prendermela perché era solo un insignificante scherzo e sorridendo hanno esclamato la classica battuta: -A Carnevale ogni scherzo vale!-
Allora ho capito che avevano ragione e da quel giorno ho iniziato a festeggiare il Carnevale più serenamente, senza il timore degli scherzi, ma con tanta allegria.

Federica Rossi
 

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