----- Original Message -----

From: Severino Mingroni

To: Donatella Poretti

Sent: Monday, April 19, 2004 6:23 PM

Subject: ricorso al Garante

 

Ciao Donatella,

eccomi qui, come ti avevo scritto il 9 aprile scorso. La settimana dopo Pasqua è passata, ed io non ho ricevuto ancora niente dall'arcivescovado di L'Aquila, luogo nel quale è finito il registro dei battezzati presso l'ospedale regionale di L'Aquila, come il sottoscritto; e, quindi, in questo luogo si trova anche l'annotazione del mio battesimo, battesimo avvenuto nell'ormai lontano giugno 1959 (esattamente i primissimi giorni di giugno), presso appunto la vecchia sede di tale ospedale. Nemmeno oggi il postino ha portato quello che aspetto dall'arcivescovado di L'Aquila, e cioè: la comunicazione ufficiale della annotazione del mio sbattezzo. Eppure, l'arcivescovado di L'Aquila ha ricevuto la mia domanda (fatta come dice l'UAAR: http://www.uaar.it/documenti/laicita/01.html) il 13 marzo passato (ho la ricevuta di ritorno: se vuoi, te la rimando); tale domanda è in fondo a questa e-mail. Ovviamente mancano la firma di mia sorella, la fotocopia della sua procura generale per me e la fotocopia della mia carta d'identità: se servono, ti "scansisco" tutto e te li mando. Ragion per cui è passato più di un mese senza che io abbia ricevuto niente e, come prevede il Garante (http://www.garanteprivacy.it/garante/doc.jsp?ID=431199), si può fare ricorso proprio al Garante: se si deve fare, fatelo voi dell'ADUC per me e/o ditemi che devo fare io. Allo sbattezzo ci tengo molto, ma ho saputo di questa possibilità solo il 6 febbraio scorso, grazie ad una trasmissione televisiva autogestita dall'UAAR; una settimana per visitare il sito dell'UAAR e decidere, e il 13 febbraio ho scritto a questi atei come me. Appena mi hanno risposto (il 23 febbraio) sul mio caso particolare, ho quasi subito inviato la domanda di sbattezzo. Pur essendo passati circa due mesi (manca solo una settimana esatta) dall'invio della mia Raccomandata A/R (è riportata in fondo a questa e-mail), ripeto che non ho ricevuto nulla dall'arcivescovado di L'Aquila. Per me, Papa, cardinali, vescovi e compagnia bella sono messaggeri di morte e non solo per la loro posizione antiscientifica e disumana sul Tnsa e sugli embrioni soprannumerari (seconda parte di http://xoomer.virgilio.it/severinomingroni/fiat_lex_non_lux.htm). Ma anche per la loro antiscientifica e criminale posizione sul preservativo: http://www.radicali.it/organi/news.asp?Q=8451&N=N  e http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/newtex.php?ed=134&tipo_id=2 (precisamente questa notizia telex: "BRASILE / Il Governo contro i divieti della Chiesa cattolica per il condom anti/Aids
La Chiesa compie "un altro crimine contro l'umanita'" se continua a sostenere che il preservativo non protegge dall'Aids. Il giudizio cosi' tagliente arriva dal Governo brasiliano, da un Paese dove i tre quarti dei 177 milioni di abitanti e' cattolico. Il Governo, su pressione dei gruppi anti-Aids, ha infatti deciso di non discutere di astinenza e fedelta' con le gerarchie ecclesiastiche, ma di proseguire nella distribuzione di condom."). Che dire poi della assurda "politica demografica" del clero: "Crescete e moltiplicatevi"! Moltiplicarsi per cosa, per poi morire di fame in tenera età? Nel terzo mondo, infatti, ogni tre secondi muore un bambino per fame. Per non parlare poi delle troppe donne che, sempre nel terzo mondo, muoiono di parto non assistito: http://www.aidos.it/campaigns.html. Eppure, grazie all'UNFPA, lo sanno pure i bambini: "Meno figli, più sviluppo", da http://www.campania.lafragola.kataweb.it/napoli/medie/omero-pomigliano/story173350.html. Senza parlare molto del passato: cadaveri sacralizzati dal clero secoli fa e, di conseguenza, medici che praticavano le autopsie, per studiarli, bruciati vivi! E altro meno truculento, ma sempre grave: http://staminali.aduc.it/php_comushow_1301_5_t_l.html. Come vedi, sono super motivato per sbattezzarmi, anche se basterebbe il fatto che sono un non credente. E infine, non voglio avere a che fare col clero nemmeno da morto: "Aggiungiamo inoltre che, qualora il defunto abbia provveduto a cancellare gli effetti civili del battesimo (vedi la scheda relativa), ai sensi del canone 1184 del Codice di diritto canonico della Chiesa cattolica si è «privato» della possibilità di avere esequie ecclesiastiche." (da http://www.uaar.it/documenti/laicita/22.html#03). Spero di essere stato chiaro, perchè è da questa mattina che scrivo la presente e-mail e ormai sono stanco, oltre che esasperato dal silenzio dell'arcivescovado di L'Aquila. Per tutto questo, ti pregherei di aiutarmi a fare il ricorso al Garante o lo preparate voi dell'ADUC, e poi io lo firmo solo, tramite mia sorella, come al solito, e lo faccio spedire. Tra meno di un'ora, chiudo la sessione al computer. Quindi a domani e grazie,

Severino


 

Raccomandata A/R

Al Parroco della parrocchia di:

Ospedale regionale San Salvatore di L'Aquila

indirizzo:

Ospedale regionale San Salvatore di L'Aquila
67010 Coppito
L'Aquila

data: 26 febbraio 2004

OGGETTO: istanza ai sensi dell'art. 13 della legge n. 675/1996.


Io, sottoscritto Severino Mingroni, nato a L'Aquila il 31 maggio 1959, residente a Casoli (Chieti) cap 66043, in vico Montaniera 49, con la presente istanza, presentata ai sensi dell'art. 13, comma 1, della legge n. 675/1996, mi rivolgo a Lei in quanto responsabile dei registri parrocchiali.

Essendo stato sottoposto a battesimo nella Sua parrocchia, in una data a me non nota ma presumibilmente di poco successiva alla mia nascita, desidero che venga rettificato il dato in Suo possesso, tramite annotazione sul registro dei battezzati, riconoscendo la mia inequivocabile volontà di non essere più considerato aderente alla confessione religiosa denominata «Chiesa cattolica apostolica romana».

Chiedo inoltre che dell'avvenuta annotazione mi sia data conferma per lettera, debitamente sottoscritta.

Si segnala che, in caso di mancato o inidoneo riscontro alla presente istanza entro 5 giorni, il sottoscritto si riserva, ai sensi dell'art. 29, comma 2, della legge n. 675, di rivolgersi all'autorità giudiziaria o di presentare ricorso al Garante per la protezione dei dati personali.

Ciò, in ottemperanza della legge n° 675 del 31/12/1996, in ossequio al pronunciamento del Garante per la protezione dei dati personali del 9/9/1999 ed alla sentenza del Tribunale di Padova depositata il 29/5/2000.

Si allega fotocopia del documento d'identità. Essendo il richiedente anche tetraplegico e muto, per me firma mia sorella Maria Giovanna Mingroni, in possesso di una regolare procura generale per il sottoscritto.

Distintamente.

Firma   


 
www.severinomingroni.it