Nella Cina arcaica, prima è stato "scoperto l'uso della moxibustione, circa 5000 anni fa, e in seguito l'agopuntura". Parte fondamentale della Medicina Tradizionale Cinese, la moxibustione anticamente si chiamava jiu ruo, che significa "cauterizzazione", ovvero terapia che realizza il trattamento o la prevenzione delle malattie mediante l'applicazione di particolari materiali infiammabili o di alcuni medicamenti applicati sui punti, con peculiare caratteristica riscaldante o chimica. Questi materiali ad azione stimolante regolano la circolazione nei meridiani energetici e riequilibrano la funzione fisiologica del corpo umano. La parola moxibustione deriva dal giapponese moekusa (erba che brucia). La cauterizzazione veniva utilizzata insieme alle tecniche di agopuntura, praticata nell'antichità con pietre appuntite. Diversi erano i materiali usati per applicare il calore : foglie e ramoscelli secchi, carbone di legna, bastoncini d'avorio (le posate cinesi), zolfo, ma le foglie secche dell'Artemisia vulgaris divennero, con il passare del tempo, le più popolari. L'Artemisia vulgaris (artemisia, assenzio cinese) è molto diffusa in Estremo Oriente e in gran parte dell'Europa. Di solito le foglie lasciate seccare al sole venivano sbriciolate fino ad ottenere una consistenza simile a quella del tabacco trinciato sottile. In seguito erano applicate sui punti di agopuntura e su altre aree del corpo, quindi, dopo aver dato loro fuoco, si lasciavano bruciare fino a che il calore diventava insopportabile. Si scoprì che il calore e la consistenza di quest'erba erano più adatti di altri metodi alla cauterizzazione. I componenti dell'artemisia sono : olio volatile, resina, tannino e artemisina, un principio amaro. Da un punto di vista medicinale è considerata un nervino, un tonico, un febbrifugo, un antiepilettico e un emmenagogo. La moxa brucia in modo regolare e senza fiamma, caratteristiche che la rendono adatta per l'applicazione di calore in modo delicato. La moxa viene applicata direttamente sui punti in piccoli coni modellati con le dita della dimensione di un chicco di riso, di un nocciolo di dattero, di un'unghia di pollice o di un grosso fagiolo. La punta del cono viene accesa con una fiamma o con un bastoncino d'incenso e si lascia bruciare finchè diventa troppo caldo. Il sigaro di moxa è costituito da lana di moxa stipata avvolta in un foglio di carta di gelso, ben serrato. Facilmente maneggiabile, pratico, efficace e ben accetto al malato, attualmente il sigaro, nelle diverse varianti, costituisce la forma di moxibustione più in uso. I sigari di moxa sono più adatti dei coni nelle tecniche di tonificazione. E' possibile inoltre trattare il paziente in qualunque posizione risulti comoda per lui, ed è anche possibile trattare i punti su cui sarebbe difficile mettere un cono, tra cui quelli che sono coperti dai capelli.

La moxibustione può intervenire nel trattamento delle malattie per la sua proprietà calda, poichè stimola i dodici meridiani regolari, migliorando la circolazione di Qi e sangue.  Secondo le esperienze cliniche accumulate dagli esperti antichi e moderni, la moxibustione disperde il Vento, il Freddo e il Calore patogeni, regola il Qi, tonifica la Yang del corpo, riscalda i meridiani e i collaterali, rimuove l'ostruzione e la stagnazione di Qi e sangue, chiarifica i Fu, ricattura lo Yang del corpo così da prevenire il collasso, incrementa la funzione rerebrale. Inoltre promuove la funzione dei meridiani Ren e Chong di controllo del sangue e anche di nutrimento del feto, correggendone la malposizione, e rinforza il fattore antipatogeno, così da prevenire le malattie e promuovere la longevità.

Il seminario

Il seminario tratterà il seguente programma :

Origine della moxa, sua relazione con la Medicina Tradizionale Cinese e lo Shiatsu.

Sviluppo e differenziazione che si è avuta in Giappone, scuola Tai-Yu di Sawada, riferimenti alla Meridian Theraphy.

Uso degli strumenti : Sigaro : tecnica base, in rotazione, a “beccata di passero". Cono indiretto con  lo zenzero. Cono piccolo giapponese.

Localizzazione, fisiologia energetica e indicazioni degli tsubo trattati.

Avvertenze, limiti dell'applicazione, controindicazione.

Utilizzo della moxa in abbinamento allo shiatsu.

Schemi di Sawada e 8 punti influenti.

Il seminario sarà tenuto da  Maurizio Parini :

Ha iniziato lo studio dello Shiatsu nel 1981 e quello della moxa nel 1982 con Mario Vatrini e Yuji Yahiro. Dal 1986 insegna presso la Scuola di Shiatsu e Moxa Hakusha della quale è il responsabile didattico della sede di Milano. E' stato presidente della Associazione Scientifica Italiana di Terapia Manuale e della Federazione Italiana Shiatsu di cui fa attualmente parte dell’Istituto Culturale. Con il Dr. M.Corradin ed il Dr. C. Di Stanislao ha collaborato alla stesura dell’opera “Medicina Tradizionale Cinese per lo shiatsu ed il Tuinà” pubblicato dalla Casa Editrice Ambrosiana.

Il seminario si terrà  in data da stabilirsi

presso la sede dell'Associazione Culturale

Mingmen "Il cancello della vita"

Via G.Franco 26/D 35010 Cadoneghe (PD)

Per informazioni

Damiano Peruzzo 338-3804646    damiduck@tin.it
Pamio Lodovico 049-8800840  shiatzu@tin.it
E-mail infomingmen@tin.it 

Tesseramento annuale obbligatorio € 10,00, comprensivo di un trattamento gratuito a scelta (shiatsu, rilassamento in acqua, craniosacrale, riflessologia plantare), nel corso delle serate esperienziali. 

 

 

lana di moxa

cono di moxa

sigaro di moxa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

www.hakusha.it