SECONDA PARTE
Quanti Pit Bull ci sono?
Fin qui,
da quanto sopra esposto,
sembrerebbe che tutto sia chiaro. Ma non è così. Perchè a pensarci bene
non si capisce allora quanti tipi di Pit Bull ci sono in giro:
- Pit
Bull terrier - American Pit bull Terrier (APBT) - Staffordshire
Bull Terrier - American Staffordshire Terrier (Amstaff)
C'è
stata una grossa battaglia che si è giocata dopo il bando dei cani da
combattimento attorno al termine "Pit" che era sinonimo proprio del cane
da combattimento. Per ragioni di opportunità il "Pit Bull Terrier" inglese diventò "Staffordshire Bull Terrier", e il cane da combattimento americano:
"American Pit Bull Terrier" (APBT) divenne prima "Staffordshire Terrier" e
quindi definitivamente "American Staffordshire Terrier".
Ma allora quale differenza
c'è tra il Pit Bull Terrier (per gli amici Pit Bull) e l'ultimo arrivato l'American Staffordshire Terrier (per gli amici Amstaff)? C'è chi sostiene che
il Pit Bull non è una vera razza, che è un cane tuttora inaffidabile ed
ancora allevato prevalentemente per i combattimenti, mentre l'Amstaff è
buono perchè non è un pit bull. A sentire alcuni esperti,
alla domanda se sono una sola razza o due, hanno risposto che le razze sono tre!
Cerchiamo di capirci qualcosa. In
definitiva ci sarebbero:
il pit bull terrier di
tipo UKC,
l'american pit bull terrier (APBT) di tipo ADBA,
l'american staffordshire terrier
(Amstaff) del
tipo (A.K.C.), .
Infatti il pit bull terrier, negli Stati Uniti, non viene riconosciuto dall’AKC
(il maggiore tra i vari enti cinofili americani) ma viene riconosciuto
da altri due enti, appunto UKC e ADBA. Ognuno dei due Club ha un proprio
standard e un proprio indirizzo di allevamento.
Il Pit Bull UKC. - Pit bull Terrier
L'UKC
mantiene alta l’attenzione per le doti caratteriali del Pit Bull Terrier,ma
troviamo assai
accentuata la caratteristica denominata "tratto mastinoide".
Lo
standard
UKC,
infatti, prevede un pit bull di cosiddetta "linea pesante", cioè di peso
superiore al pit bull A.D.B.A., e di maggiore consistenza sia
nell’ossatura che nei muscoli a scapito della resistenza.
Il tutto è
dovuto ad anni di selezione mirata ad ottenere un cane di taglia più
grande ma dall'aggressività più bassa del primo pit bull in cui i
caratteri "aggressivi" del terrier erano assai più accentuati.
La testa, inoltre, si presenta “a mattone” e quindi
distribuisce la forza del morso su tutta la dentatura favorendo così la
chiusura a scapito della penetrazione sul punto.
Il Pitt Bull ADBA. - American Pit bull
Terrier
L'ADBA continua ad allevare “potenziali” cani da combattimento, e cioè
cani dalle doti morfo-caratteriali adeguate alla loro storia.
La politica dell’ADBA è quella di allevare “superdog”. Ma se prima si
voleva il supercane da combattimento, oggi si ricerca il supercane
sportivo, capace di eccellere in diverse discipline (lo dimostra un pit
bull ADBA che ha ottenuto 18 diversi brevetti di lavoro, caso unico al
mondo).
Secondo l’ADBA questa selezione deve continuare ad essere svolta
esattamente “come se” si allevassero ancora cani da combattimento, e
cioè privilegiando coraggio, tempra e “gameness” (termine quasi
intraducibile, che più o meno significa “massima determinazione nel
raggiungere un risultato”) dal punto di vista caratteriale, e doti
atletiche dal punto di vista morfologico.
Non c’è alcun interesse per l’estetica, a cui invece concede un occhio
di riguardo l’UKC.
Questo cane ha testa larga, mascelle potenti
e muscolose, collo robusto, zampe anteriori ben distanti e coda corta.
Il pelo, corto e duro, può essere di vari colori e le orecchie non
devono essere tosate. L'altezza al garrese è compresa fra i 43 e i 48 cm
e il peso fra i 16 e i 23 kg
Il Pit Bull AKC - American Staffordshire
L'AKC essendo una
associazione per cani da esposizione ha imboccato la strada del cane “prevalentemente da
compagnia e da show”.
Caratteristiche di questo cane sono la
struttura massiccia e squadrata del corpo e della testa, la potente
muscolatura, le orecchie piccole, il petto ampio, il corpo lungo e la
coda portata bassa. L'altezza al garrese è compresa fra i 46 e i 56 cm,
il peso fra i 23 e i 46 kg.
L'Amstaff da l'impressione di grande potenza in relazione
alla taglia. Ben costruito, muscoloso e nello stesso tempo agile ed
elegante. Massiccio, non alto sugli arti o snello nei contorni. Il suo
coraggio è proverbiale
up
Lo Standard.
Tuttavia, al di là dei nomi gli
standard attualmente esistenti sono solamente due: quello
dell'UKC e quello dell'ADBA. L'American Pit Bull Terrier non è
riconosciuto nè dalla Federazione Cinofila
Internazionale (FCI) né dall'American Kennel Club (AKC).
Lo è invece da parte dell'UKC. L'ADBA, poi, detiene un
registro a cui possono solo iscriversi cani di questa
razza.
Perché l’AKC (e di conseguenza FCI ed ENCI)
non riconoscono l'American Pit Bull Terrier?
Perché l’AKC non voleva che si chiamasse così!
Agli inizi del Novecento, quando in America vennero proibiti i
combattimenti tra cani, l’AKC (che già riconosceva l’american pit bull
terrier, come dimostrano i documenti dell’epoca) chiese agli allevatori
di togliere dal nome della razza il termine “pit”, che in inglese
identifica l’arena in cui si fanno combattere i cani.
Alcuni allevatori, pur di restare nell’AKC che era un Club in grande
espansione, accettarono questo compromesso politico e iscrissero i loro
pit bull col nuovo nome di “staffordshire terrier” (solo dopo il
riconoscimento di un’altra razza dal nome troppo simile, e cioé lo
staffordshire bull terrier, l’AKC decise di cambiare nuovamente il nome,
che divenne “american staffordshire terrier”).
Altri allevatori rifiutarono di rinnegare l’origine e la storia della
loro razza e quindi rifiutarono di accedere all’AKC, confluendo in altre
associazioni.
I primi
american staffordshire terrier, erano in realtà dei pit bull?
Assolutamente SI.
Non erano “figli di pit bull”, non erano “pit bull più buoni” e
certamente non erano pit bull “moralmente amstaff”, esilarante
interpretazione che si è letta su una rivista specializzata qualche
tempo fa. Erano American Pit Bull Terrier a tutti gli effetti.
“American pit bull terrier” e “pit bull” sono o non sono sinonimi?
Attualmente possiamo dire di sì (“pit bull” è solo l’abbreviazione, come
“amstaff” per l’american staffordhire). Storicamente, no.
“Pit bull”, in origine, era chiamato qualsiasi cane usato nei
combattimenti (meticci compresi), mentre l’”American Pit Bull Terrier” è
sempre stata una razza pura.
Se pit e amstaff, in origine, erano un’unica razza, oggi si può ancora
dire la stessa cosa?
Sicuramente NO per quanto riguarda i pit bull ADBA, che hanno seguito
una selezione completamente diversa.
Quando l’amstaff ha imboccato la strada del cane “prevalentemente da
compagnia e da show”, gli allevatori hanno cercato di ottenere cani
sempre più accattivanti dal punto di vista estetico, badando nello
stesso tempo a mantenere nel cane (non a “creare”, attenzione, ma a
“mantenere”!) un equilibrio caratteriale che era già ai massimi livelli
nel predecessore pit bull.
Non sono stati fatti, però, particolari sforzi per selezionare le doti
caratteriali intese in senso sportivo, perché l’AKC non ha mai spinto
particolarmente l’amstaff come cane da lavoro.
Anzi, una buona fetta di allevatori, che ci teneva soprattutto a
staccare nettamente la propria immagine da quella dei combattimenti, per
lunghi anni ha addirittura evitato di far comparire i cani nelle prove
di utilità.
Perché? Semplice: perché si temeva
che l’immagine di un amstaff attaccato alla manica del figurante
richiamasse immagini di “violenza” che potevano essere collegate a
quelle dei "pit" combattimenti.
Questo a mio avviso è stato un meccanismo penalizzante, perché gli
attacchi che fanno parte delle prove di utilità sono semplicemente una
pratica sportiva, a cui il cane viene allenato attraverso il gioco.
Sarebbe stato molto più utile e informativo spiegarlo al pubblico,
anziché farsi prendere dalla pruderie dell’ immagine a tutti i costi:
anche perché una razza che non lavora non può essere testata
caratterialmente, e quindi non si fa alcuna selezione in questo senso.
Per fortuna un’altra branca di allevatori americani cominciò fin
dall’inizio a “interpretare” l’amstaff come cane da utilità, rendendosi
conto che un terrier di tipo bull non avrebbe potuto avere poi tutto
‘sto successo come cane solo da compagnia e da show.
L'Amstaff è un "pit" da compagnia?
E' storicamente dimostrato che chi vuole un
cane “da coccole” tende a rivolgersi verso taglie più ridotte, e in
generale cerca razze dall’aspetto più “peluchone” (non per niente quasi
tutti i cani da compagnia propriamente detti sono a pelo lungo). Pur
avendo avuto una evoluzione diversa l'amstaff è pur sempre un american
pit bull terrier.
L’ amstaff selezionato solo per la bellezza avrebbe avuto il suo target
elitario tra gli estimatori dello show: ma anche se in USA essi sono
assai più numerosi che in Italia, anche là rappresentano una minoranza.
Ecco perché molti allevatori, in cerca di un target più ampio possibile
(come tutti gli allevatori del mondo), utilizzarono i loro cani anche
per lo "sport", pur mantenendo l’attenzione principalmente sulla
morfologia e selezionando cani esteticamente gradevoli.
up
La situazione in Italia.
In Italia i pit bull UKC, non vengono riconosciuti dall’ENCI.
E non hanno accesso
alle esposizioni. In America, al contrario, le expo UKC raccolgono un
altissimo numero di cani, appena inferiore a quello delle expo AKC:
quindi è possibilissimo, per un pit bull, seguire una carriera
espositiva di tutto rispetto.
Gli italiani devono accontentarsi dei raduni organizzati da Club di
razza privati.
Si potrebbe dire, allora, che in Italia un pit bull UKC equivale a un
amstaff senza pedigree?
Chi alleva amstaff, con poche eccezioni, prende le distanze dal pit bull
per lo stesso, antico motivo che causò le divisioni iniziali: temono che
la loro immagine venga abbinata in qualche modo alla pratica dei
combattimenti.
Poiché, purtroppo, questa indegna pratica continua tuttora nella
clandestinità delinquenziale, è tutto sommato comprensibile che qualcuno
tema ancora il “danno di immagine” legato alla parola “pit”. Però
sarebbe molto più corretto chiarire al pubblico un concetto assai più
importante: e cioè che un conto è la cinofilia, e un altro la
delinquenza!
Neanche gli allevatori di pit bull UKC, in linea di massima, sono troppo
contenti di essere considerati allevatori di ...quasi-amstaff,
soprattutto a causa delle persone che hanno allevato (e ancora allevano,
in parte) cani “esclusivamente” da bellezza, tralasciando la selezione
caratteriale.
Gli amstaff infatti vengono accusati (e non del tutto a torto) di aver
perso per strada molte delle doti caratteriali che appartenevano
originariamente al pit bull.
Naturalmente la realtà sta nel mezzo, perché (come in tutte le razze del
mondo) l’abilità selettiva non si può certo legare a un’intera razza né
ad un Club: l’abilità è del singolo allevatore!
Oggi esistono, è vero, amstaff e pit bull “rincretiniti”: ma ci sono
anche amstaff e pit bull dalle grandissime doti caratteriali.
Dipende da come si alleva, e poi (ovviamente) da come si educa e da come
si addestra il cane.
La cosa che mi lascia più perplessa, in Italia, è che talora si sentano
fare discorsi sugli amstaff “rincretiniti” da allevatori UKC che a loro
volta selezionano cani “da bellezza”.
Perché, se è vero che alle spalle dei pit bull esiste un’eccellente
selezione caratteriale, non ci si può certo aspettare che questa
continui in eterno...senza la collaborazione degli allevatori!
Che significa
“doppia registrazione”?
Sono state diverse le prese di posizione “pro”e “contro” , le aperture e
le chiusure, gli interventi di Club diversi.
Le cose stanno così: “doppia registrazione”
significa che l’UKC accetta la registrazione degli american
staffordshire come pit bull. Quindi esistono cani (sempre e solo UKC)
che sono contemporaneamente pit bull per gli Stati Uniti, e amstaff per
l’Europa.
In giro non si
vedono due soli tipi di pit bull, ma molti di più: alti,
bassi, larghi, stretti, pesanti, leggeri e così via. Sono dunque fondate
le accuse di disomogeneità nella razza?
In giro si vedono anche duemila tipi diversi di golden retriever,
pastori tedeschi o yorkshire terrier.
Come in ogni razza del mondo esistono soggetti in tipo, che rispecchiano
perfettamente lo Standard, soggetti...“borderline”, ai limiti del tipo,
e soggetti che con la razza non hanno proprio nulla da spartire, anche
se magari hanno un regolarissimo pedigree (è il caso dei famigerati cani
dell’Est).
Questo non significa che pastore tedesco o golden retriever siano razze
“poco fissate” o “disomogenee”: significa solo che c’è chi alleva con
serietà, esperienza e capacità...e chi alleva alla spera-in-Dio.
Poi ci sono anche quelli che allevano (o comprano e rivendono) con il
preciso scopo di truffare la gente: fenomeno che interessa pit bull,
amstaff, pastori tedeschi, golden...e qualsiasi altra razza che sia già
molto diffusa o che abbia la sventura di diventare di moda.
Come è possibile, per un privato che voglia informarsi seriamente,
orientarsi in mezzo a tutta questa confusione?
Occorre informarsi, studiare, ma soprattutto liberarsi da tutte le
scorie della disinformazione.
E qui, purtroppo, i media non sono certo d’aiuto: sia perché non fanno
praticamente MAI informazione corretta, sia perché contribuiscono
pesantemente ad alimentare pregiudizi e dicerie che fanno il male di
tutte e due le razze.
Quotidiani, riviste generiche e TV si buttano a pesce sul
sensazionalismo, gridano “al pit bull” (spesso senza neanche sapere
com’è FATTO un pit bull) ogni volta che si nominano i combattimenti;
fanno confusione tra lotte tra cani e aggressività verso l’uomo;
alimentano leggende metropolitane che, come è noto, viaggiano a velocità
supersonica ingigantendosi ad ogni passaggio...e dulcis in fundo,
attirano verso il pit bull l’interesse di quel sottobosco umano che va
cercando nel cane la realizzazione che non è mai riuscita a trovare sul
piano personale.
A tutto questo, purtroppo, si aggiungono anche gli interessi privati di
alcune persone che, allevando una razza, non trovano di meglio che
“promuoverla” parlando male dell’altra...e se questo gioco perverso
viene appoggiato anche dall’editoria specializzata, il danno è doppio.
In conclusione: quale pit scegliere? che differenza c’è tra pit bull ADBA, pit bull UKC e
american staffordshire? Mentre il pit bull ADBA è indiscutibilmente diverso anche dal punto di
vista morfologico, l’UKC e l’amstaff a volte sono quasi indistinguibili
anche per un occhio esperto. La vera differenza potrebbe (e forse “dovrebbe”) stare nelle attitudini. Dato per scontato che questi cani, se ben allevati, sono TUTTI
equilibrati e assai dotati caratterialmente; e dato per scontato che
TUTTI questi cani sono eccellenti compagni di vita per qualsiasi
proprietario a sua volta equilibrato, preparato e bene informato, se le
cose stessero come lascia intendere la storia, oggi dovremmo avere tre
cani ben distinti:
a) quello "solo funzionale”, il cui standard non tiene alcun conto della
bellezza "cosmetica", ma la cui selezione mira ad ottenere il massimo
nel campo del lavoro e dello sport (il pit bull ADBA); b) quello "prevalentemente bello", creato e selezionato soprattutto per
il ring, a cui si chiede di essere equilibrato e ben dotato
caratterialmente, ma non di avere doti sportive “esagerate” (l'american staffordshire); c) la “via di mezzo” in cui si bada sia al carattere (inteso sempre in
senso sportivo) che alla morfologia (il pit bull UKC).
Purtroppo è
storicamente provato – basta guardare le altre razze – che è impossibile
raggiungere il "top" in entrambi i campi: ma è anche vero che moltissime
persone non vanno alla ricerca di alcun “top” agonistico, ma sono ben
felici di avere un cane semplicemente “bello e bravo”, senza troppi
eccessi.
Tra l’altro è esattamente ciò che accade in razze ben più diffuse dei
terrier di tipo bull: e l’esempio più famoso è quello del pastore
tedesco, il “cane più amato dagli italiani” (e non solo). In questa razza le linee
“da lavoro” e quelle “da bellezza” sono tanto differenziate da farle
sembrare due razze diverse: eppure hanno tutti un pedigree con scritto
“pastore tedesco”, e nessuno si sogna di dire che la razza “non è
fissata geneticamente”.
Non solo: vivono tutti felici e contenti.
up
Miti,
credenze e pregiudizi.
L'American Pit
Bull Terrier è diventato a partire dagli
ultimi anni '90 il prototipo del "cane
pericoloso". Si è così creata una vasta
fascia di opinione pubblica che, supportata
da notizie superficiali pubblicate dalla
stampa specializzata e non, crede ancora in
miti, credenze e pregiudizi che non hanno alcun
fondamento.
Eccone qualche esempio:
Le sue mascelle si bloccano durante la
presa.
Non esistono cani che possano presentare questo
problema. La credenza nasce probabilmente dal
fatto che per secoli ai progenitori del Pit Bull
è stato insegnato a bloccare il bestiame con la
bocca. Da qui nasce solo un innato "piacere" a
mordere ed una elevata efficacia del morso.
Null'altro.
Il Pit Bull
attacca tutti gli altri animali senza
distinzione. Come ogni altra
razza tendenzialmente dominante, anche il Pit
Bull può manifestare aggressività verso i
conspecifici. Questo capita a qualsiasi razza di
cani quando due
soggetti maschi si incontrano per strada.
Non è raro
vedere infatti passare nella indifferenza dei
passanti un simpatico Pinscher al guinzaglio
che si avventa contro qualsiasi altro cane maschio che gli capita a
tiro. Alle volte scene di questo genere suscitano anche
ilarità. Se al contrario le parti sono invertire allora ecco che il pit bull è un cane
feroce e aggressivo. Nel pit bull questo tipo di aggressività va confusa
con una naturale gameness del Pit Bull, ovvero
l'aggressività che viene fuori quando il cane
viene messo nell'arena. Il Pit Bull è un cane
che cerca il confronto con gli altri cani, come molti altri cani.
Il Pit Bull attacca senza avvertimenti.
In genere il Pit Bull avverte con alcuni segnali
che sta per attaccare, ma la capacità e il
desiderio di mostrare prolungati segnali sono
stati eliminati in alcuni elementi della razza.
Gli avvertimenti rappresentano uno spreco di
tempo per cani che si guadagnano da vivere
combattendo. Per questo motivo sono stati usati
per molti accoppiamenti esemplari che
minimizzavano il comportamento minatorio.
Il Pit Bull ha una
potenza di morso di 2000 libbre per pollice
quadrato (900 Kg x 6 cm² circa).
Non esiste alcuna prova scientifica di questo.
Gli esperti sottolineano come nessuna razza
morda più forte dell'altra. Tuttavia razze come
i Rottweiler o gli Akita Inu tendono ad avere
una potenza maggiore rispetto a un Pastore Tesco
o un Dobermann. Il Pit Bull è sicuramente la
razza più tenace ma non per questo ha il morso
più potente.
Il Pit Bull uccide troppe persone in
proporzione alla sua diffusione.
Nelle classifiche delle razze più mordaci (non
solo in Italia) il Pit Bull non risulta ai primi
posti. Succede invece che se un Apbt morde, fa
notizia; se a mordere è un Pastore Tedesco, la
cosa è meno rilevante.
Succede poi che i media contribuiscono
ad aumentare i pregiudizi verso questa razza attribuendo ai pit bull
ogni tipo di aggressione di qualsiasi cane. Qualche tempo fa, mentre la tv
commentava la morte di un bambino aggredito da alcuni feroci pit bull, le immagini mostravano al
contrario un dobermann, un
rottweiler ed un meticcio.
Il Pit Bull uccide troppi bambini.
Negli ultimi due mesi di luglio e agosto 2009 ci sono stati più neonati
e bambini uccisi dalle proprie madri che da cani in un anno intero. Il
problema va visto e valutato nel quadro delle condizioni
ambientali e psicologiche, sia nel caso delle madri assassine che di
responsabilità dei proprietari dei cani. Nessun cane stabile
mentalmente e in condizioni ambientali non ostili attacca i bambini per istinto.
Possedere un Pit Bull è come possedere
una arma impropria e andrebbero proibiti. Ogni anno muoiono
sulle strade per incidenti automobilistici più persone di qualsiasi
guerra. Eppure nessuno si sogna di proibire la vendita di automobili.
Proibire l'allevamento del Pit Bull
equivale ad eliminare definitivamente la pratica dei combattimenti
clandestini. Il movimento cinofilo condanna e
contrasta da tempo i combattimenti tra cani. Troppo facilmente si fa
confusione tra cinofilia e criminalità.
Il Pit Bull è una razza forte,
fiera, equilibrata, sicura di se e dalla grande personalità. Sono queste
le caratteristiche che gli allevatori seri tengono a
mantenere. Nulla hanno a che fare con chi frutta queste
caratteristiche per illeciti guadagni. Non per questo la razza
dovrebbe essere estinta.
Anche su questo argomento c'è molto
pregiudizio e ipocrisia. Gli stessi che parlano e legiferano
(giustamente) per la repressione dei combattimenti tra cani,
loro stessi guardano tranquillamente seduti su un comodo divano e
divertiti i combattimenti di pugilato tra umani in Tv.
Le palestre per l'addestramento al pugilato sono pubbliche e legali. I
combattimenti avvengono in arene
(ring) esattamente come i "pit" ovvero le fosse dei
combattimenti dei cani. Le scommesse sono addirittura legali.
Eppure nessuno si sogna di eliminare il pugilato e le scommesse. E' considerato al
contrario una nobile arte. Una pratica sportiva. Che quando non
uccide, invalida permanentemente.
Ragionando allo stesso modo dovremmo
ipotizzare la messa al bando della intera razza umana causa di guerre e
di ogni sorta di violenza sugli uomini.
up
Il segreto del Pit Bull. La spiegazione è
contenuta nel libro "Cani Pericolosi" scritto da Stefano Nicelli (tra
l'altro ideatore della festa del cane meticcio) e Valeria Rossi proprio
in quell'anno il 2003 in cui il problema dei cosiddetti cani pericolosi
ha conquistato anche le pagine dei quotidiani nazionali oltre la
discussa ordinanza Sirchia che ha gettato lo scompiglio non solo tra i
cinofili ma tra tutti gli amanti degli animali.
Alla domanda perchè il pit bull è la razza più usata nei combattimenti,
la risposta è stata secca e decisa: perchè è la migliore.
Perchè è la razza migliore?
Perchè
è la più cattiva, perchè è la più feroce?
ASSOLUTAMENTE NO!!!
E' la migliore perchè ha la massima tempra e la massima GAMENESS, quella
che potremmo tradurre con determinazione, voglia di ottenere a qualsiasi
costo il risultato prefisso.
Ci
sono centinaia di cani potenzialmente più potenti di un pit bull (che
ricordiamo è un cane di medio-piccola taglia: alcuni soggetti Adba non
superano i 12-13 kg). Se prendiamo per esempio un pastore del caucaso o
un rottweiler e gli mettiamo davanti un pit bull distratto, che sta
voltando lo sguardo altrove, ebbene per il Pit Bull non c'è scampo, viene
mangiato (tanto per rendere l'idea) letteralmente in un boccone.
Se però uno di questi due cani si trovasse di fronte un Pit Bull attento
le cose cambierebbero:
a) sarebbe difficilissimo da mordere, data una agilità e una velocità
del Pit Bull impensabile per un cane grosso e pesante anche se aggressivo
come potrebbe essere un rottweiler.
b) anche se venisse morso seriamente, il Pit Bull non abbandonerebbe la
lotta, poichè nel momento in cui ha scelto di combattere ha deciso che
sarà lui il vincitore. Al contrario di molti cani di taglia grande e
gigante che hanno poca tempra, e ovviamente non sono cani selezionati
per combattere.
c) il Pit
Bull combatte in modo diverso e molto più efficace di altri cani: è
dotato di maggiore intelligenza e senso tattico ed invece di tenere la
presa ad ogni costo come il Bulldog, cambiava bersaglio al momento
opportuno risultando devastante nei combattimenti.
Tutto
questo è dovuto alla struttura ed il tipo di fisicità delle razze.
Il Pit Bull, o meglio l'american pit bull terrier, è un cane selezionato
per il combattimento, è il cane da combattimento per antonomasia.
Questo non perchè sia il più potente, ma perchè fa della rapidità l'arma vincente dei suoi combattimenti.
Un pit bull (che pesa da 13 a 27 kg) è dotato di quell'agilità,
resistenza (deve muovere una massa leggera) e potenza del morso (ovvero
la prerogativa di un cane da combattimento) che permettono, una
medio-lunga durata del combattimento fra simili, oltre a quella
caratteristica definita dagli americani come gameness, o combattività
elevatissima.
Il rottweiler (42-50 kg ca.), tanto per prendere un cane di grossa
taglia, è un cane bovaro, selezionato per la custodia e la conduzione
delle mandrie allevate in baviera da secoli. Ha mantenuto una buona
soglia di aggressività necessaria per la protezione del padrone e dei
suoi averi e per dominare animali almeno 4/5 volte più grosse di lui.
Durante le guerre mondiali il carattere di questo cane è stato
sicuramente incattivito, ciò ha aumentato notevolmente la sua
aggressività, che oggi è ancora presente nella totalità dei soggetti.
Tuttavia il rottweiler non è il cane ideale per un combattimento essendo
molto pesante e avendo alte percentuali di massa grassa, pur detenendo
il record di razza canina con il morso più potente.
(questo mio articolo è stato ripreso e
riportato su molti siti che parlano dei pitbul)
up
Come comportarsi col proprio Pit Bull. La vera pericolosità dell'American Pit Bull Terrier è
determinata forse solo da chi lo possiede. Certamente un addestramento
votato all'aggressività, un'assenza di stimoli sociali durante la prima
fase di vita e un atteggiamento sbagliato da parte dei padroni possono
creare dei seri danni in una razza che di per sè ha tutte le
potenzialità, ma non la volontà, di essere un killer, come spesso si
vuol far credere. Tuttavia il
Pit Bull non è un animale adatto per chi cerca un cane qualsiasi da far
scorrazzare in un parco insieme ad altri cani. Il Pit Bull non ha alcuna
colpa delle manipolazioni umane che hanno influito sul suo carattere.
Il Pit Bull è un cane forte e tanto sicuro di se che per istinto è
portato a confrontarsi con i cani dello stesso sesso, qualunque sia la razza e
grandezza se soltanto ritiene minaccioso i loro comportamenti. Il
mio cane, per esempio, resta indifferente al ringhiare ed abbaiare della
moltitudine di cani che incontra per strada, non altrettanto quando
incontra cani potenzialmente aggressivi o dominanti.
Sono
inutili i tentativi di cambiare il suo carattere, un vero Pit Bull
rimane un cane fiero e dominante. E' solo una violenza contro lo stesso
cane e la stessa razza. Molti Pit Bull possono
comportarsi come i bassotti, golden retrievers ed altre razze
selezionate specificatamente per avere tratti caratteriali generici,
particolarmente adatti ad animali da compagnia, ma non è corretto
aspettarsi che tutti i Pit Bull o gli altri esemplari di razze lo
facciano.
E’ assolutamente necessario un comportamento
responsabile del padrone. Se non si ha intenzione di impiegare tempo,
denaro, attenzione e sforzi per
gestire correttamente il vostro animale, allora non prendete un cane. E
a maggior ragione un Pit Bull.
Un vero Pit Bull non è un buon cane da
guardia, solo i Pit Bull instabili aggredirebbero istintivamente uno
sconosciuto. Un Pit Bull normale vede tutte le persone come amici, a meno
che le loro azioni non dimostrino il contrario. Questo atteggiamento
aperto e socievole deriva dalla loro sicurezza di se e dalla coscienza
della propria forza.
Un
Pit Bull
tipico è spesso sottomesso con l'uomo, e adora i bambini. Un
Pit Bull
che ringhia alle persone e le aggredisce senza motivo non è
tipico della razza, e tenere un cane del genere mette in pericolo le
persone, gli animali e l'immagine della razza che amiamo.
up
Il futuro Questo cane ha già dimostrato di poter essere un ottimo
ausiliare dell'uomo, non meno di altre razze più blasonate. Il suo
progressivo impiego nella Pet Therapy e negli esercizi equivalenti ai
brevetti di lavoro SchH e Ipo tracciano già da soli il futuro del Pit
Bull. Sempre che, come al solito, trovi i padroni giusti
Perchè amiamo i Pit Bull. Il
Pit Bull è un cane di grande potenza e dinamicità. E'
una razza dalla costruzione solida, molto muscoloso, ma allo stesso
tempo molto agile e scattante. Elegante nel portamento e molto attento a
tutto ciò che lo circonda. La sua espressione è decisa e seria. E’ una
razza ben piazzata e robusta. E’ un cane di una rapidità di movimenti
incredibile. Un cane che sa coniugare potenza e agilità.
Il
Pit Bull è un cane felice, sicuro di se, sempre pronto a una corsa
sfrenata, docile (per non dire dolce e coccolone), mai dominante con le
persone che ama, affabile con i bambini, sempre pronto a mettersi alla
prova con altri cani, pagliaccio, giocherellone ed incredibilmente forte
e veloce all'occorrenza.
Il
Pit Bull è cane che si affeziona in modo esemplare ad una persona in
particolare. Questa persona rimarrà il suo unico pensiero durante tutta
la sua vita.
E' per
questo che lo amiamo
up
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