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CALENDARIO MAYA

 

 
 

 

Non tutti i siti e libri dedicati al 2012 concordano su cosa debba succedere di preciso il 21 o 23 dicembre 2012. Secondo gli annunci del calendario Maya ci sarà una fermata di 72 ore della rotazione della Terra, un’inversione dei poli magnetici terrestri, un conflitto nucleare, un’epidemia d’influenza, l’impatto di un asteroide, l’esplosione di una supernova oppure un più sobrio “cambiamento spirituale”. Già questa varietà estrema di scenari dovrebbe far riflettere su quanto siano precise le previsioni di questi autori. Non possono avere ragione tutti quanti.

Tutte queste tesi, comunque, partono dall’idea che il tredicesimo baktun, un periodo lungo 394 anni del sofisticato calendario Maya denominato dagli archeologi Long Count, termina il 21 o 23 dicembre 2012 e che nei miti Maya questo cambiamento indica la fine della creazione.

Gli archeologi (quelli seri, quelli che hanno studiato invece di guardarsi la saga di Indiana Jones) spiegano che il calendario Maya è ciclico: quindi non farà altro che ripartire, esattamente come il nostro calendario non fa finire il mondo il 31 dicembre ma riprende (per pura convenzione) il primo gennaio.

Inoltre, sempre secondo gli archeologi, nei reperti Maya non vi è alcuna indicazione che i popoli mesoamericani pensassero che il 2012 avrebbe portato la fine del mondo. Anzi, gli avvicendamenti di questi cicli erano occasione di grandi celebrazioni in questi popoli. Aspettavano 394 anni, ma quando arrivava il momento, se la spassavano alla grande.

Queste tesi catastrofiste si appoggiano anche al fatto astronomico che il 21 dicembre è il solstizio d’inverno, ossia il giorno in cui l’asse terrestre è maggiormente inclinato rispetto al Sole. Ma questo è un evento che si ripete due volte ogni anno. Quello del 2012 non ha nulla di particolare che lo distingua dagli altri.

Un altro elemento astronomico spesso citato dai sostenitori di queste teorie è il cosiddetto “allineamento galattico” o “equinozio galattico”, ossia l’allineamento del Sole, nel giorno del solstizio di dicembre, con il piano equatoriale della Via Lattea, la galassia di cui fa parte il sistema solare.
Questo fenomeno è reale, ma viene collocato erroneamente nel 2012 da molti autori che annunciano la fine del mondo per quella data. Infatti i calcoli astronomici (fatti dagli astronomi seri, non da chi ha fretta di vendere libri e paccottiglia) indicano che in realtà il centro del Sole si è allineato con l’equatore galattico già nel 1998, e oltretutto lo ha fatto nell’ambito di un lentissimo allineamento più generale del suo disco, che dura circa 36 anni.
Si tratta in ogni caso di allineamenti del tutto arbitrari: il piano equatoriale galattico è un costrutto immaginario (come un confine di stato o una linea di latitudine o longitudine), non una demarcazione reale. Inoltre questo allineamento del Sole con l’equatore galattico esiste soltanto dal punto di vista soggettivo della Terra: il Sole in realtà transita fisicamente per il piano di quest’equatore ogni 32 milioni di anni circa. Si tratta quindi di un moto estremamente lento, per il quale non ha assolutamente senso parlare di bruschi allineamenti che si verifichino in date precise.

Queste storielle sulla fine del mondo imminente sono insomma prive di fondamento scientifico, ma hanno un grosso pregio (per chi le propina): sono ricche di spunti per la commercializzazione di opere letterarie e kit di sopravvivenza, come già avvenuto in passato per altri disastri profetizzati e puntualmente non avvenuti. Basti pensare al passaggio della Terra attraverso la coda della cometa di Halley, che terrorizzò tanta gente nel 1910 perché si era sparsa la voce che la coda contenesse cianuro, oppure al più recente millennium bug (un pericolo reale, scongiurato grazie al duro lavoro di tanti informatici, ma per il quale molta gente ha fatto previsioni catastrofiche di paralisi planetaria).

Rispetto ad altre ipotesi di catastrofe, quelle del 2012 hanno il pregio di definire le date in cui dovrebbero avvenire con estrema precisione e di collocarsi cronologicamente nel futuro molto prossimo; basta quindi attendere il 23 dicembre 2012 per verificarne definitivamente l’attendibilità.

Si accettano scommesse.

 

 

Allora vediamo cosa c’è di così importante in questa data.

 

 Secondo l’interpretazione data da alcuni al calendario dei Maya , sarebbe il giorno della fine del mondo.

Il calendario dei Maya, era basato sui movimenti del pianeta Venere e veniva diviso in cicli della durata di 1 milione e 872 000 giorni. L’attuale ciclo, ha avuto inizio il 13 agosto dell'anno 3114 prima di Cristo e finirà il 21 dicembre 2012 dopo Cristo. I Maya raggiunsero traguardi scientifici notevoli, a tal punto da prevedere l'eclissi solare dell'11 agosto 1999, che si è verificata con 33 secondi di ritardo rispetto al tempo previsto dai Maya, cinquemila anni prima che si verificasse.

La fine del mondo, dovrebbe avvenire quando sarà completato quest’ultimo ciclo e a seguito di tutta una serie di sconvolgimenti naturali (inondazioni, terremoti, incendi etc), molto simili a quelli descritti nel Nuovo Testamento.

 

Questa previsione, deriva da un calcolo della prossima inversione del campo magnetico terrestre, prevista per il 2012.

Esistono valutazioni di tipo scientifico che indurrebbero ad avvalorare la tesi dei Maya. La scoperta effettuata nel 1899, che il pianeta emette una frequenza (risonanza di cavità di Schumann ) che, stabile per molti decenni, ha cominciato a crescere dai 7.8Hz del 1940, agli 8.6Hz nel 1996, fino ad arrivare agli attuali10Hz, unitamente al calcolo del campo elettromagnetico terrestre, la cui densità è proporzionale alla velocità di rotazione della Terra e che stà attualmente diminuendo tendendo allo zero, inducono alcuni studiosi a ritenere che alla data del 21 dicembre 2012,   avremmo una risonanza di Schumann pari a 13Hz e un campo magnetico terrestre nullo.

 

Cosa accadrebbe in tal caso?

Secondo alcuni, il pianeta dovrebbe fermarsi, la polarità terrestre si invertirebbe e la terra, inizierebbe nuovamente a ruotare, ma al contrario di come gira adesso.

Se ciò dovesse accadere, potrebbero allora verificarsi gli scenari apocalittici, descritti nel libro " Earth in Upheaval ", dallo storico Immanuel Velikvosky:
  "...Un terremoto farebbe tremare il globo intero. Aria e acqua si muoverebbero di continuo per inerzia, la Terra sarebbe spazzata da uragani e i mari investirebbero i continenti... La temperatura diverrebbe torrida e le rocce verrebbero liquefatte, i vulcani erutterebbero, la lava scorrerebbe dalle fratture nel terreno squarciato, ricoprendo vaste zone… I laghi sarebbero inclinati e svuotati, i fiumi cambierebbero il loro corso, grandi estensioni di terreno verrebbero sommerse dal mare con tutti i loro abitanti… Il mare, abbandonato dalle acque, si tramuterebbe in un deserto. E se lo spostamento dell’asse fosse accompagnato da un cambiamento nella velocità di rotazione, le acque degli oceani equatoriali si ritirerebbero verso i poli e alte maree e uragani spazzerebbero la Terra da un polo all’altro. Lo spostamento dell’asse cambierebbe il clima in ogni luogo ... Nel caso di un rapido spostamento dell’asse terrestre, molte specie di animali sulla Terra e nel mare sarebbero distrutte e la civiltà, se ancora esistesse, sarebbe ridotta in rovine".

 

Questa data, o periodo, coincide con molte profezie di vari popoli e religioni, che descrivono le stesse scene apocalittiche, dai giorni del buio (fermo della rotazione terrestre?) alle fiamme dal cielo, alle inondazioni e terremoti:
- "Vi sarà una grande tribolazione, quale non fu mai vista dall'inizio del mondo fino adesso, e mai più lo sarà..." (Matteo, 24:21;)

- "Un grande segno Iddio allora darà. Simile proprio a una croce splendente rifulgerà una stella, sfavillando e molto lucendo giù dal raggiante cielo, e non per brevi giornate. Dal cielo manifesterà la croce dei vittoriosi, per la quale essi si battono. Verrà allora il tempo del grande festivo sentiero del trionfo verso la città celeste..." (oracoli sibillini del II° secolo d.C., in cui si ampliano le profezie bibliche dell'Apocalisse;)

- "Il Sole cambierà strada e la Luna si perderà fra i monti, le stelle pioveranno sulla Terra... Montagne invisibili passeranno nel cielo, e quando una di queste si vedrà, mancherà il tempo della preghiera. Sentirete allora il pianto di mille madri, perché mille uomini saranno schiacciati dalla montagna… : "Arriverà un giorno nel quale troverete il mar Nero sugli Urali e il mar Caspio sulle alture del Volga, perché tutto verrà mutato... All'uomo verrà consegnata una Terra arata pronta per la semina, in cui sarebbe follia cercare Mosca, San Pietroburgo o Kiev... Dove un tempo regnava il ghiaccio ora brucerà il Sole, e gli agrumi più gustosi verranno raccolti sulla terra della Santa Madre Russia, mentre sulle coste settentrionali dell'Africa regnerà il ghiaccio"  (Profezie del monaco Basilio, profeta russo vissuto all'epoca di Pietro I° il Grande, nato a Mosca nel 1660. )


Del monaco Basilio, vanno ricordate alcune profezie, avveratesi nei secoli successivi:

- "Quando il Mille si aggiungerà al Mille, gli uomini voleranno e le immagini di quello che succede a Mosca si potranno vedere allo stesso tempo a Kiev e a Costantinopoli" .

È evidente come il sant’uomo faccia riferimento agli aerei e alla televisione.

-   "Quando il secondo millennio del cristianesimo sarà prossimo alla fine, ogni casa vorrà accendere la sua candela, ma il buio dominerà. Sangue e lacrime bagneranno la terra dei popoli slavi". (Previsione della guerra fratricida tra Serbi e Croati degli anni 90. )
Lo stesso monaco Basilio, profetizza inoltre:

"Alla fine del millennio un prato verde non lordato dall'uomo e una pianta non avvelenata saranno una rarità... l'uomo sarà attorniato da cibo e da acque, ma morirà di fame e sete, perché l'erba che vedrà crescere e il frutto che vedrà maturare saranno veleno, come pure l'aria che respira... All'uomo era stata affidata la Terra affinché la custodisse come un tesoro del creato: invece, quando le macchine voleranno come uccelli e l'uomo ucciderà l'uomo con i raggi del Sole, essa sarà uno straccio sporco e lacero…Sarà un uomo inviato da Dio per unire i frammenti del mondo e aprire le porte d'un tempo nuovo... Egli sarà l'avanguardia del Governo Universale... i popoli della Terra saranno veramente fratelli, i superstiti scenderanno dai monti e si abbracceranno, perché il nuovo alito di vita non verrà dai mari, ma dai monti... Piccolo uomo del duemila, non sforzarti di capire che cosa sarà il tempo nuovo: il tuo sforzo è inutile, perché la tua mente è chiusa ai disegni dell'Eterno. Sappi solo che l'uomo del Tempo dei Giusti non nascerà piangendo, verrà deposto nella culla della felicità, camminerà sul sentiero della pace, parlerà con lo spirito e non avrà bara".

 

Anche nelle profezie norvegesi, viene narrata la fine del mondo, ossia la "Fine dei Tempi":
- ”Un inverno di tre anni chiuderà la Terra nella morsa del gelo. Poi i due lupi Skoll e Hati divoreranno la Luna e il Sole, mentre le stelle cadranno dai loro punti fissi. Persino Yggdrasil, l'albero della vita, verrà scosso con violenza…Le montagne si scuoteranno, le foreste si sradicheranno dal suolo, i monti rovineranno alla cima, ostacoli e vincoli saranno spezzati. E il lupo Fenrir si libererà dalle catene… Il gigantesco lupo Fenrir, l'immenso Serpente di mare Jormungand e la dea degli inferi Hel, generati dal malefico dio Loki e a Ragnarok   saranno liberati…”.

 

L'Apocalisse di Giovanni, descrive le “tre bestie”, che potrebbero allegoricamente rappresentare le forze distruttrici di cielo, terra e mare, nelle quali si possono riconoscere le forze descritte dalle profezie norvegesi. Anche in questo caso, la profezia prevede però, una continuità della vita umana sul pianeta terra:

- "una nuova Terra sorgerà dal mare: sarà verde e bella, scrosceranno le cascate, l'aquila volerà alta sopra le rocce, i campi e gli alberi cresceranno là dove nessuno ha seminato, il male si tramuterà in bene… Se la fine dei tempi sarà quale è stata predetta, questo, non meno certo, sarà l'inizio".

 

Di quest’idea, è anche Carlos Barrios, storico, antropologo e ricercatore che, nato in una famiglia spagnola su El Altiplano, la regione montuosa del Guatemala, dopo aver studiato per 25 anni con gli anziani, è diventato anche un Ajq'ij Maya, sacerdote officiante e guida spirituale del clan dell'Aquila. Barrios, ha condotto una ricerca sui diversi calendari Maya, intervistando assieme al fratello più di 600 anziani Maya. Barrios, alla fine degli studi e dopo aver confrontato le dichiarazioni dei Maya anziani, dichiarò:

- "Gli antropologi visitano i templi, leggono steli ed iscrizioni e confezionano storie sui Maya, tuttavia non interpretano i segni in modo corretto, lavorano solo di immaginazione... Altri scrivono delle profezie nel nome dei Maya; dicono che il mondo finirà nel dicembre del 2012. Gli anziani Maya sono furibondi per questo; il mondo non finirà, sarà trasformato. Sono gli indigeni - non altri - a possedere i calendari ed a sapere come interpretarli correttamente".

 

Se da un canto il tutto sembra preannunciare in maniera catastrofica la fine del mondo, questa conclusione sembrerebbe smentita, oltre che da una diversa lettura del calendario Maya, anche dalle altre profezie, che vorrebbero che quella data, rappresenti sì, la fine del mondo, ma solo del mondo  così come lo conosciamo, per poi dare inizio di una nuova era, con un mondo diverso e certamente migliore.