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LE ERE GEOLOGICHE

 

ERA

PERIODO

DURATA

FORME DI VITA ANIMALE

FORME DI VITA VEGETALE

EVENTI GEOLOGICI

A

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O

I

C

A

 

ADEANO

 

4.600.000.000

4.000.000.000

FORMAZIONE DELLA TERRA

 

Condizioni chimico-fisiche inadatte all'esistenza di ogni forma vivente.

Inizialmente sulla Terra la temperatura in superficie era altissima: quasi 900 °C. Successivamente cominciò a calare, fino a scendere sotto i 100 °C e l'acqua - che fino ad allora si era presentata solo come vapore - passò allo stato liquido, sotto forma di piogge ancora calde.
Il cielo era del tutto oscurato da torbide nubi di metano e altri gas venefici. Il vento soffiava infuocato.

 

L'età della Terra dovrebbe aggirarsi intorno ai 4 miliardi e 600 milioni di anni. La Terra - secondo la maggior parte scienziati - è più "giovane" rispetto all'Universo, che si sarebbe formato circa 12 miliardi e mezzo di anni fa, all'epoca del Big Bang.
Naturalmente non si può conoscere con precisione l'età della Terra: il problema è dovuto anche al fatto che non si può calcolare in quale momento sia diventata un vero e proprio pianeta. Infatti alcuni scienziati parlano della Terra in formazione come di un protopianeta.

 

A questo periodo si fa risalire la nascita della Terra, al momento della formazione dei primi frammenti di una crosta più o meno solida, e tale processo iniziò appunto circa 4,6 miliardi di anni fa. 

 

4.000.000.000

3.500.000.000

ARCHEANO

 

3.500.000.000

1.500.000.000

ORIGINE DELLA VITA - CELLULE PROCARIOTE

 

Cellule prive di un nucleo ben definito e delimitato dalla membrana nucleare. Le loro dimensioni sono dell'ordine di pochi micron.

 

Formazione degli oceani e delle rocce sedimentarie. Prima orogenesi. Prima grande glaciazione (2,7 e 2,3 miliardi di anni fa)

ALGONCHIANO

 

 

1.500.000.000

540.000.000

CELLULE EUCARIOTE

 

Comparsa di composti organici complessi come aminoacidi e proteine. Aggregazione in complessi prebiotici (RNA, DNA, coacervati). Comparsa dei più primitivi tra gli esseri unicellulari (formazioni di Fig Tree, nello Swaziland)

 

ALGHE

Primi batteri e protozoi simili a quelli odierni. Primi complessi pluricellulari. Primi invertebrati (spugne, celenterati, preanellidi) e primi funghi.

 

 

Esistenza di un grande complesso continentale (Rodinia). Al termine se ne forma un altro (Pannotia).

Successivamente alla formazione del supercontinente Rodinia, in loco si verificarono una serie di sconvolgimenti tettonici che portarono progressivamente alla frantumazione dello stesso. In tal modo si formarono numerosi  dorsali da cui fuoriusciva lava basaltica proveniente dal mantello terrestre.

In seguito alla frantumazione di Rodinia, il consumo di anidride carbonica provocando così una netta e continua  diminuzione dell'effetto serra sul pianeta provocando la più grande glaciazione della storia della terra. in poche migliaia di anni portò i ghiacciai a ricoprire quasi tutto il pianeta:  il ghiaccio arrivò perfino all'equatore, la zona notoriamente più mite del globo, dove era spesso circa 3 metri trasformando la terra quasi in una gigantesca palla di neve.

Nel contempo circa il 99% delle forme di vita esistenti sulla Terra (per lo più batteri) si era estinta. Il restante 1% sopravvisse grazie alle sorgenti calde sottomarine oppure perché si trovava nei pressi dell’equatore, dove il minor spessore del ghiaccio permise alla luce solare di passare, seppur ridotta in intensità.

P

A

L

E

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Z

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I

C

A

CAMBRIANO

 

540.000.000

488.000.000

MOLLUSCHI - TRILOBITI

 

Sviluppo degli invertebrati. Appaiono i graptoliti, antenati dei coralli, i molluschi ed i primi crostacei (Trilobiti)

 

È comunemente accettato che non ci fossero piante sulla terra.

Sviluppo delle alghe e dei funghi pluricellulari.

 

Il Cambriano è il periodo più antico ove sono state trovati in grandi quantità nelle rocce numerosi reperti distinti di organismi multicellulari animali, o Metazoi.

Regresso generale delle terre emerse. Cambria era il nome latino del Galles, dove fu ritrovata la prima roccia risalente a questo periodo.

Le più antiche rocce presenti in Italia risalgono al Cambriano e affiorano principalmente in poche regioni della Sardegna meridionale (Iglesiente, Sulcis, Sarrabus). Queste rocce si sono depositate in bacini marini poco profondi, i cui fossili includono animali primitivi.

I continenti presenti nel Cambriano sono stati originati dalla frammentazione del supercontinente Rodinia formatosi nella precedente era neoproterozoica. Gli oceani nel periodo Cambriano sembrano essere diffusi, ma poco profondi. Si crede che il clima durante il Cambriano fosse notevolmente più caldo che nei periodi immediatamente precedenti

ORDOVICIANO

 

488.000.000

444.000.000

PESCI - CORDATI

 

Nei mari la calcite a basso tenore di magnesio era la forma predominante nei precipitati di carbonato di calcio marino, permettendo lo sviluppo di fauna invertebrata dotata di scheletri calcitici.

 

Comparsa dei pesci senza mandibole. Sviluppo di celenterati, artropodi e cefalopodi.

Prime estinzioni.

Continua il predominio delle alghe.

ERUZIONI - GLACEAZIONI - ESTINZIONI

Durante l'Ordoviciano il livello marino fu elevato. All' inizio dell'Ordoviciano superiore, tra 460 e 450 milioni di anni fa, i vulcani lungo la costa dell'oceano Giapeto eruttarono nell'atmosfera enormi quantità di anidride carbonica, trasformando il pianeta in una serra caldissima.

 

Quando le isole di questo arco vulcanico entrarono in collisione con il Nord America, diedero luogo alla catena dei Monti Appalachi. Alla fine dell'Ordoviciano superiore le emissioni vulcaniche si fermarono. Nel frattempo il Gondwana (super continente meridionale del Pangea) si era spostato verso il Polo sud e si era ricoperto di ghiaccio dando luogo alla glaciazione.

 

L'Ordoviciano si concluse con una serie di estinzioni che, prese collettivamente, compongono la seconda tra le cinque maggiori della storia della Terra in termini di percentuale di specie estinte.

La teoria più accettata è che a causa di imponenti glaciazioni il livello marino si abbassò drasticamente causando l'estinzione delle 65% delle specie marine.

Secondo una recente ipotesi avanzata da Prof. A. Melott della Kansas University, questa estinzione di massa sarebbe stata causata da lampi di raggi gamma dovuti all'esplosione di una supernova.

 

SILURIANO

 

440.000.000

416.000.000

PESCI OSSEI

 

Dopo le estinzioni di massa della fine dell'Ordoviciano, il clima caldo e umido favorì lo sviluppo della vita marina. I pesci conobbero una grande espansione e differenziazione; comparvero i primi pesci ossei.

Si assisté alla grande espansione dei brachiopodi, gasteropodi, bivalve, briozoi, crinoidi, acritarchi e graptoliti.

 

Da segnalare la conquista delle terre emerse da parte di miriapodi e scorpioni

 

PIANTE VASCOLARI TERRESTRI

 

Il Siluriano fu il primo periodo di cui abbiamo macrofossili di grandi piante terrestri, che formarono distese di muschi sul bordo di laghi e corsi d'acqua.

Successivamente comparvero le prime piante, ma ancora senza differenziazione nelle radici, nello stelo o nelle foglie.

 

FORMAZIONE DEL SUPER CONTINENTE EURAMERICA

Durante il Siluriano, il Gondwana continuò il suo lento spostamento verso sud, anche se le calotte di ghiaccio furono meno estese che durante l'ultima glaciazione Ordoviciana, tanto che la fusione delle calotte ghiacciate contribuì all'innalzamento del livello dei mari, come è testimoniato dal fatto che i sedimenti del Siluriano si sono sovrapposti a quelli erosi dell'Ordoviciano.

I continenti del Gondwana rimasero uniti tra loro, mentre altri si spostarono verso l'equatore iniziando la formazione del supercontinente chiamato Euramerica o Laurasia.

 

DEVONIANO

 

416.000.000

359.000.000

PESCI - ANFIBI - INSETTI

 

In questo periodo detto anche "Età dei pesci", tra gli artropodi, compaiono gli insetti (prime forme documentate di vita animale terrestre) , mentre iniziano a declinare i trilobiti

Primi anfibi (Ittiostega).

FELCI

 

Primi equiseti, licopodi e felci. Sviluppo di muschi e funghi terrestri.

FORMAZIONE DEL SUPER CONTINENTE GONDWANA

La paleogeografia del Devoniano è dominato dal supercontinente Gondwana nell'emisfero meridionale, dal continente Siberia al nord e dalla formazione del piccolo supercontinente Euramerica al centro. Fu un periodo di grande attività tettonica in Laurasia, risultato dell'unione tra Euramerica, Siberia e Gondwana.

 

Il Devoniano fu un periodo relativamente caldo e probabilmente privo di ghiacciai

CARBONIFERO

Superiore

Inferiore

359.000.000

299.000.000

RETTILI

 

Predominio assoluto degli anfibi. Compaiono i rettili. Si estinguono i trilobiti e i graptoliti.

Compaiono i primi pesci ossei.

Grande sviluppo degli insetti che scoprono il volo.

 FORESTI DI FELCI

 

Grandi foreste di felci arboree, di equiseti e di licopodi. Scompaiono tutte le piante primitive.

 

Le foreste continuano la loro espansione. Appaiono le prime gimnosperme.

 

Si ha una generale regressione dei mari, mentre ovunque si instaurano condizioni climatiche che implicano uno sviluppo rigoglioso della flora. Si formano gli Urali e l'Australian Range.

 

Si assiste ad una avanzata dei mari che ricoprono le paludi ed i depositi organici che diventeranno carbon fossile.

PERMIANO

 

299.000.000

251.000.000

Riduzione degli anfibi. Sviluppo dei rettili e dei rettili mammiferi. Si estinguono i Trilobiti.

 

LA GRANDE ESTINZIONE

 

In questa epoca (245 milioni di anni fa) si verificò la più grande estinzione di massa della storia della terra per cause principalmente climatiche e geomorfologiche. Qualcosa uccise il 90% delle specie terrestri. Meno del 5% delle specie viventi nei mari si salvarono. Sulla terraferma, solo un terzo degli animali di grandi dimensioni scamparono al disastro

La vita sulla terra rischiò di scomparire.

Riduzione delle felci arboree. Le primitive gimnosperme (gingko) tendono a sostituirle.

Quando inizia il Permiano, la Terra era nella morsa di un'era glaciale, cosicché le regioni polari erano coperte da spessi strati di ghiaccio. Glaciazioni continuarono a coprire gran parte del territorio della Gondwana, come già successo nel precedente periodo del Carbonifero. Allo stesso tempo i tropici erano coperti da paludose foreste.

Verso la metà del periodo il clima divenne più caldo e mite, i ghiacciai si ritirarono, e l'interno dei continenti divenne più secco. Gran parte dell'interno della Pangea era probabilmente arido, con grandi fluttuazioni stagionali (stagioni da umide a secche), a causa della perdita degli effetti di moderazione delle zone vicine all'acqua. Questa tendenza a diventare più secco continuò fino alla fine del Permiano, con l'alternarsi di periodi più caldi e più freddi

M

E

S

O

Z

O

I

C

O

 

TRIASSICO

Superiore

Medio

Inferiore

251.000.000

204.000.000

LA COMPARSA DEI DINOSAURI

 

Meno del 5% degli organismi marini sopravvisse all' estinzione del Permiano e passarono quasi 30 milioni di anni prima che si ristabilisse una forma articolata di nuovi organismi.

Soltanto alla fine del Triassico Superiore comparvero i primi ordini di dinosauri: saurischi e ornitischi. Nei mari compaiono i primi rettili marini quali gli ittiosauri.

 

La flora è ancora di tipo primitivo.

la Terra era ancora riunita in un unico grande supercontinente, detto Pangea circondato da un oceano chiamato Pantalassa.

 Approssimativamente la Pangea aveva una forma a "C", con a nord le grandi masse continentali dell'Eurasia e di quella che sarebbe diventata l'America settentrionale, mentre a sud l'Africa e il Sudamerica erano ancora unite all' India ed Australia.

 

Il clima era uniforme su tutte le terre emerse, più caldo dell’attuale e prevalentemente secco: non esisteva un vero e proprio alternarsi di stagioni e i poli non erano ricoperti dai ghiacci.

GIURASSICO

 

204.000.000

146.000.000

L'ERA DEI DINOSAURI

 

Il Giurassico costituisce il periodo mediano dell'era mesozoica, conosciuta anche come l' "Era dei Dinosauri"

Compaiono i primi mammiferi ed uccelli. I dinosauri si differenziano in moltissime specie ed in forme mostruose: sauropodi, allosauri, tyrannosaurus rex, velociraptor.

 

Nell'aria, gli pterosauri erano comuni; essi dominavano i cieli. Un animale particolare del periodo è l' Archaeopteryx. Le dimensioni erano quelle di una colomba, ma con caratteristiche di dinosauro.

CONIFERE

 

il clima umido e molto caldo permise alla giungla di coprire gran parte del paesaggio. Le Conifere dominavano la flora, come nel Triassico; erano il gruppo più diversificato e rappresentavano la maggior parte dei grandi alberi.

 

Durante il Primo Giurassico, il supercontinente della Pangea si divise in un supercontinente del nord, la Laurasia ed uno del sud, la Gondwana; il Golfo del Messico si aprì nella nuova spaccatura tra Nord America e quella che ora è la penisola dello Yucatan del Messico. Il Nord dell'Atlantico era relativamente ristretto, mentre l'Atlantico del sud non si aprì fino al successivo Periodo Cretaceo, in cui la Gondwana stessa si divise. Il Mare Tetide si chiuse, e la conca del Neotetide apparve.

 

I climi erano caldi, senza nessun segno di ghiacciai. Come nel Triassico, non c'era apparentemente nessuna terra vicina ai poli, e non esisteva alcuna calotta polare estesa

CRETACEO

 

146.000.000

65.000.000

PRIMATI  - ESTINZIONI DEI DINOSAURI

 

Un altro periodo di rapide estinzioni, risalente a circa 65 milioni di anni fa, è ricordato soprattutto per la scomparsa dei dinosauri, anche se oltre a essi si estinse anche un terzo di tutte le specie di animali e di piante del pianeta.

 

In questo periodo si diffusero gli uccelli (ancora dentati).

 

PIANTE CON FIORI

 

La flora cretacica è abbastanza simile a quella attuale, essendovi rappresentate molte delle classi del regno vegetale.

Comparsa delle angiosperme.

Durante questa fase della storia della Terra si verifica il definitivo frammentarsi dei supercontinenti. Le zolle che formano i continenti attuali si separano. Soltanto Antartide e Australia rimangono ancora, almeno in parte, connesse con l'Amenca meridionale. L'India si avvicina all'Equatore e lo oltrepassa alla fine del periodo. Anche il Madagascar si stacca dall'Africa. L'Atlantico è ormai abbastanza ampio e continua ad allargarsi Gli elementi della Penisola Italiana e di quella Balcanica si avvicinano al resto dell'Europa da Sud.

C

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PALEOGENE

PALEOCENE

65.000.000

55.800.000

MAMMIFERI

 

Estintisi i dinosauri, sono i mammiferi a prendere il predominio del mondo animale dando origine ad una spettacolare radiazione adattativa.

Compaiono le proscimmie.

In generale il Paleocene è caratterizzato dallo sviluppo delle odierne specie di piante; apparvero tra le altre, i cactus e le palme.

 

Il clima caldo permise la crescita di dense foreste tropicali (il primo insediamento delle moderne foreste pluviali), sub-tropicali e praticamente in tutte le aree del mondo; anche le regioni polari, prive di ghiacci permanenti si coprirono di conifere e alberi a foglia caduciforme.

 Data l'assenza dei grandi e voraci dinosauri erbivori, le foreste del Paleocene erano probabilmente più fitte di quelle del Cretacico.

Nel Paleocene continuarono i processi di deriva dei continenti che si erano iniziati nel Cretacico.

 

Orogenesi Alpina. Nascono le Alpi, le Montagne Rocciose, le Ande e l'Himalaya. Nell'Oligocene si ha il più basso livello dei mari in tutta la storia del mondo.

EOCENE

55.800.000

33.900.000

ELEFANTI - RUMINANTI

 

All’inizio di questo periodo i mammiferi crebbero in dimensioni e diffusione, andando a riempire praticamente tutte le nicchie ecologiche lasciate libere una decina di milioni di anni prima dai rettili mesozoici.

In Africa si svilupparono elefanti primitivi .

Verso la fine dell'Eocene si erano diversificati nei tre sotto-ordini attuali: Tylopoda (cammelli), Suinae (maiali) e soprattutto i Ruminanti (pecore, capre e vacche), che avendo saputo sviluppare un apparato digestivo particolare, li fece diventare gli erbivori dominanti. C

All'inizio dell'Eocene, le alte temperature provocarono anche il riscaldamento degli oceani e crearono un ambiente caldo e umido che favorì lo sviluppo degli alberi da un Polo all'altro, tanto che la Terra era praticamente ricoperta di boschi, tranne che nelle zone estreme.

La terza e ultima grande fase di frammentazione del supercontinente Pangea ebbe luogo tra il Paleocene e l'Oligocene. L'antico continente Laurentia, formato dalle attuali Nord America e Groenlandia, continuò a separarsi dall' Eurasia allargando il neoformato Oceano Atlantico, mentre l'Oceano Tetide andava richiudendosi a causa dell'avvicinamento dell'Africa al continente Eurasiatico.

All'inizio dell'Eocene il continente Australiano era ancora unito all'Antartide, ma cominciò a staccarsene durante il Luteziano, come già era successo all'India e alla Nuova Zelandia durante il Cretacico.

Le terre emerse italiane nel periodo eocenico comprendevano Sardegna, Calabria, Puglia, parte della Campania e del Lazio e l'attuale confine italo-austriaco.

 

NEOGENE

OLOGOCENE

33.900.000

23.000.000

Il nome "Oligocene" deriva dal greco ὀλίγος, "oligos" (poco)  e si riferisce allo scarso sviluppo di nuove specie di mammiferi, dopo la radiazione adattativa avvenuta durante l'Eocene.

I paesaggi più aperti, a causa della riduzione delle foreste, permisero agli animali di crescere in dimensione corporea. La fauna marina, come pure i vertebrati dei continenti settentrionali, cominciò ad assumere un aspetto simile a quello moderno

Le angiosperme continuarono la loro espansione sul mondo intero; le foreste tropicali e subtropicali vengono gradualmente sostituite dai terreni boscosi decidui temperati. Le pianure ed i deserti aperti diventano più comuni. Iniziò una maggiore espansione anche delle erbe, anche se le savane non saranno ancora molto importanti nemmeno alla fine del periodo.

Durante questo periodo i continenti continuano ad andare alla deriva verso le loro attuali posizioni. L'Antartide rimase sempre isolata ed infine sviluppò una calotta di ghiaccio permanente.

In Europa e Asia proseguì l'orogenesi alpina, sollevando tra l'altro le Alpi e l'Himalaya. Il Sudamerica infine si separò dall'Antartide e andò alla deriva verso nord. Questo permise che le correnti circumpolari fluissero intorno all'Antartide, raffreddandolo molto velocemente.

Durante il periodo finale dell'Oligocene il mare raggiunge il livello più basso della storia della Terra; questo è dovuto, come accennato, alla formazione della calotta polare antartica. Il ritiro dei mari fece emergere parecchi "ponti continentali" che univano i vari continenti (Europa/Africa ed Asia/America attraverso la Beringia formatasi nello stretto di Bering). Ciò permise la migrazione di flora e fauna, che si ritrovano infatti molto simili in Europa e America del nord.

 

MIOCENE

23.000.000

5.330.000

COMPARSA DEI PROBOSCIDATI

 

Compaiono i primi giganteschi proboscidati: il Deinotherium, il mastodonte; si diffondono i rinocerontidi e gli ippopotamidi, maiali, giraffe, cammelli, lama e cervidi che si presentano somiglianti alle specie odierne.
 

Ci fu un grande sviluppo di specie "minori" come i Passeriformi, le rane, i topi, i ratti e i serpenti.

Negli oceani compaiono i grandi squali moderni, in particolare il grande Megalodonte e si sviluppano i cetacei come le balene e i delfini.

La flora, molto ricca, indica con la scomparsa graduale di piante tropicali, che l'Europa subiva un raffreddamento rispetto alle epoche precedenti, ma conservava ancora un clima più caldo dell'attuale, cosicché potevano vegetare palme, eucalipti, Pittospori, tuie e sequoie; verso la fine del miocene un raffreddamento ha provocato la diffusione di pioppi, platani, ontani, aceri, salici, querce e varie conifere.

I continenti continuarono la loro deriva verso le posizioni attuali, a cui mancava solo la formazione del ponte tra America del Nord e del Sud che portò alla crescita delle Ande. La separazione tra le due Americhe terminò con la formazione dell' Istmo di Panamá durante il Pliocene.

Questa saldatura ebbe importanti effetti sulla temperatura globale del pianeta, perché interruppe la circolazione della calda corrente equatoriale portando all'isolamento dell'Atlantico e al raffreddamento delle temperature nell'Artico e nell'Antartico.

 

L'India continuò la sua collisione con l'Asia, provocando la crescita delle catene montuose Himalayane. Anche la collisione tra Africa e Europa continuava, portando alla formazione del Mediterraneo e alla scomparsa dell' Oceano Tetide avvenuta tra 19 e 12 milioni di anni fa.

 

La crescita delle creste montagnose a ovest e la diminuzione del livello del mare combinate, assieme diedero luogo all'apertura dello stretto di Gibilterra e l'inondazione del bacino mediterraneo da parte delle acque dell'Oceano Atlantico

PLIOCENE

5.330.000

2.588.000

COMPARSA DEI PRIMI AUSTRALOPECHII

 

Nel Pliocene si svilupparono una buona percentuale delle famiglie di mammiferi odierne.

Fecero la loro comparsa la iena e la tigre dai denti a sciabola che si unirono ad altri predatori quali canidi, orsi e mustelidi. Le antilopi e i bovini continuarono a proliferare, mentre facevano la loro comparsa le giraffe, i cammelli, i cavalli e i moderni rinoceronti. L'alligatore e il coccodrillo scomparvero dall'Europa in seguito al progressivo raffreddarsi del clima. Compaiono le scimmie antropomorfe.

 

Gli Australopitechi apparvero per la prima volta all'incirca 4 milioni di anni fa: ebbero un certo successo evolutivo, divenendo assai diffusi in Africa, fino ad estinguersi completamente circa 2 milioni di anni fa.

 

Circa 2 milioni di anni fa apparve a prima specie del genere Homo conosciuta: Homo habilis. Molto simile all'australopiteco, l' Homo habilis viene già ritenuto uomo per le sue abilità manuali: utilizzava infatti strumenti rudimentali per la caccia.

Un'evoluzione arriva con l' Homo erectus (ca 1 - 1,5 ma). L' erectus ha posizione eretta e una maggior capacità intellettiva, testimoniata anche dal maggior sviluppo della tecnologia rispetto all'homo habilis.

Il cambiamento del clima verso una situazione più fredda, più secca e con stagionalità simile all'attuale, ebbe un notevole impatto sulla vegetazione del Pliocene riducendo le ampie foreste tropicali a livello globale.

 

Le grandi foreste tropicali si limitarono ad una stretta fascia attorno all'equatore, mentre nella zona tropicale dell' Africa e dell'Asia fecero la loro comparsa i deserti.

Nel Pliocene l'Italia aveva un'estensione territoriale ben differente da quella attuale. Praticamente assente la pianura padana.

In Toscana  la linea di costa era spostata nell'entroterra di parecchi chilometri rispetto ad oggi, e l'arcipelago toscano era costituito da un maggior numero di isolotti e atolli. La temperatura dell'acqua marina era più elevata di quella attuale, e questo è in parte dimostrato anche dal fatto che la fauna che popolava quell'antico mare, è oggi presente con le stesse specie o specie strettamente affini, che vivono nella calde acque dell'Oceano Indiano e dei mari tropicali. Squali, cetacei e una miriade di conchiglie dalle svariate forme e colori popolavano quelle acque, caratterizzandole con una biodiversità che oggi possiamo ritrovare allo stato fossile, custodito sotto le caratteristiche colline italiane.

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PLEISTOCENE

-Gelasiano

 

-Pleistocene inferiore

 

-Pleistocene medio

 

-Pleistocene superiore

1.800.000

11.700

L'EVOLUZIONE UMANA

 

I grandi mutamenti climatici durante l'era glaciale ebbero un impatto importante sulla fauna e sulla flora. Ad ogni avanzamento del ghiaccio, vaste aree continentali divennero totalmente spopolate, e le piante e gli animali che arretravano verso sud di fronte all'avanzamento del ghiacciaio affrontarono uno stress tremendo, dovuto in maggior parte ai drastici mutamenti climatici, ai ridotti spazi vitali e alla scarsità di approvvigionamento alimentare.

 

Accadde un evento di vasta portata, iniziato nel tardo Pleistocene e continuato nell'Olocene, l'estinzione dei grandi mammiferi, in special modo i mammut, i mastodonti, le tigri dai denti a sciabola, i glyptodon, i bradipi terrestri e gli orsi dalla faccia corta.

 

All'inizio del Pleistocene le specie di Paranthropus sono ancora presenti, come pure altri antenati dell'uomo, ma durante il Paleolitico inferiore essi sparirono, e la sola specie ominide trovata nei reperti fossili è l'Homo erectus per la maggior parte del Pleistocene.

Questa specie migrò attraverso buona parte del vecchio mondo, facendo aumentare le diversità nella specie umana. Il medio e tardo Paleolitico vide l'apparire di nuovi tipi di uomini, come pure lo sviluppo di strumenti più elaborati di quelli trovati nei periodi precedenti. Secondo le tecniche mitocondriali per il calcolo del tempo, gli uomini moderni migrarono dall'Africa dopo la glaciazione del Paleolitico medio, espandendosi su tutte le terre del mondo libere dal ghiaccio durante il Pleistocene superiore

Sia la fauna marina che quella continentale erano essenzialmente quella attuale.
 

 

LE GLACEAZIONI

 

 Durante il Pleistocene i continenti attuali erano essenzialmente nelle loro attuali posizioni, e le placche sopra cui essi poggiavano probabilmente, fin dall'inizio del periodo, non si erano mosse per più di 100 km l'una rispetto all'altra.

 

Il clima del Pleistocene fu segnato da ripetuti cicli glaciali, con alcune zone dove i ghiacciai continentali si spingevano fino al 40° parallelo. Sono stati identificati undici eventi glaciali maggiori, assieme a molti altri minori.

Si è stimato che, durante l'estensione massima dei ghiacciai, il 30% della superficie della Terra fosse coperto dal ghiaccio. Inoltre, una zona di permafrost si estendeva verso sud dal margine della calotta glaciale, per poche centinaia di chilometri nel Nord America e molte centinaia di chilometri in Eurasia. La temperatura media annuale al margine del ghiacciaio era −6 °C; al bordo del permafrost, 0 °C.

Ogni avanzamento del ghiaccio immobilizzava un enorme volume di acqua nei ghiacciai continentali spessi 1500–3000 m, mentre contemporaneamente il livello del mare si abbassava di 100 m o più su tutta la superficie della Terra.

La massima espansione dei ghiacci, durante l'ultima glaciazione (la glaciazione Würm o del Wisconsin), si ebbe circa 20.000 anni fa.

 

OLOCENE

-Mesolitico

 

-Neolitico

 

- l'Età del Bronzo

11.700

OGGI

 

LA CIVILTA' UMANA

La civiltà umana moderna viene datata interamente dentro l'Olocene.

È l'epoca del definitivo sviluppo dell'Homo sapiens, l'unico sopravvissuto del genere Homo, e destinato a diventare in breve tempo con la sottospecie Homo sapiens sapiens l'essere dominante del pianeta.

 

I cambiamenti climatici provocarono una serie di rapidi progressi nell' evoluzione umana che fecero passare i nostri antenati da un'economia di caccia e raccolta a quella stanziale di coltivazione e allevamento. I piccoli gruppi nomadi cominciarono ad utilizzare dapprima i ripari naturali come grotte o caverne, poi a costruirsi un riparo artificiale di rami e foglie, di pelli, poi di legno, fango e pietre fino ad arrivare alle successive case.

Furono sviluppati i primi utensili in legno, osso, pietra ed infine metallo.

Dall'addomesticamento del lupo derivò il cane, e si addomesticarono e allevarono altri animali utili per l'alimentazione come ovini, bovini, suini e cavalli.

 

L'Olocene è l'epoca geologica più recente, quella in cui ci troviamo oggi e che ha avuto il suo inizio convenzionalmente circa 11.700 anni fa-

 

La deriva dei continenti negli ultimi 10.000 anni è stata inferiore a un chilometro, che in termini geologici è uno spostamento pressoché irrilevante. Tuttavia, la fusione del ghiaccio causò un innalzamento del livello del mare di circa 20 m nella prima parte dell'Olocene e in totale di 120 m dall'ultima glaciazione.

La ripercussione post-glaciale nella regione della Scandinavia risultò nella formazione del Mare Baltico.

 

È stato congetturato che l'effetto di un impatto di un meteorite potrebbe drammaticamente colpire la civiltà umana nella sua prematura storia con la creazione di megatsunami, forse evocando il diluvio o storie di inondazioni come quella di Noè.