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IL PARADISO TERRESTRE

 
 

 

 

Il Paradiso terrestre nell'immaginario odierno è poco più di una favoletta. Un luogo lussurioso dove trascorrere giornate d'amore e nel dolce far niente immersi tra alberi di frutta, giardini fioriti, ruscelli, cascate e laghetti. Magari su una isola deserta.

 

Per la religione il Paradiso terrestre è un luogo, da qualche parte sulla terra più o meno in medio oriente,  dove sono stati posti il primo uomo e la prima donna della umanità. Il posto dove è stato consumato il peccato originale e la coppia più famosa del mondo antico e moderno sono stati puniti costringendo loro e l'intera umanità a guadagnarsi  la pagnotta col duro lavoro e sudore della fronte.

 

Per molti il Paradiso terrestre non è mai esistito. Il filosofo ebreo Filone (I secolo), ed anche secondo Origene, vedeva nella descrizione del Paradiso solo un linguaggio simbolico. Per lui non era un parco recintato da alberi, ma un luogo di virtù e di sapienza di Dio. Immaginare il Signore piantare alberi con viti, ulivi, meli e fichi con tanto albero della conoscenza del bene e del male, era assurdo.

 

Altri ci ironizzano sopra. Spesso per ignoranza, per mancanza di cultura.

Dietro le vecchie scritture c'è sempre qualcosa di vero. Il diluvio universale per esempio è ricorrente in molte civiltà distanti nel tempo e nello spazio. Per gli antichi il Paradiso terrestre era un luogo reale. E dopo tante ricerche, iniziate già nel Medioevo, il più famoso luogo descritto dalla Bibbia sembra che abbia trovato una esatta collocazione geografica.

 

LA CREAZIONE

Nel capitolo I della Genesi, Dio crea la luce, separandola dalle tenebre, il firmamento dal cielo, la terra con le piante separandola dal mare, il Sole e la Luna, i pesci e gli uccelli. L'uomo viene plasmato a immagine di Dio il sesto giorno con gli animali della terra.

Nel capitolo II della Genesi abbiamo un'altra descrizione della creazione. Dio da forma ad un essere umano con il fango. Poi crea un giardino per mettervi la creatura umana: Adamo.

Adamo cade in un sonno profondo, gli viene estratta una costola e al risveglio trova Eva. Adamo ha il compito di prendersi cura del giardino dove vi sono due alberi particolari: l'albero della vita e quello della conoscenza del bene e del male.

Sappiamo tutti come andò a finire: la cacciata dal Paradiso terrestre, la prospettiva per la prima coppia e i sui discendenti di una vita durissima, la perdita della immortalità a causa del peccato originale.

 

Le due descrizioni della creazione sembrano diverse e contrastanti. Alcuni studiosi pensano che i due capitoli della Genesi siano stati scritti in epoche molto diverse da autori diversi. I testi originali dei primi autori andarono perduti.

I compilatori dell'Antico Testamento avrebbero poi fuso insieme le due tradizioni attorno al VI secolo a.C., quando in Alessandria d'Egitto i 72 anziani esuli da Israele utilizzarono una compilazione tradotta in greco.

Nel V secolo, Girolamo, uno dei padri della Chiesa, utilizzando anche testi greci ed ebraici compilò la Bibbia. La versione che leggiamo oggi è in genere una traduzione da un originale ebraico.

 

L'EDEN

Il riferimento al Paradiso terrestre concorda o cambia secondo le traduzioni. Nella versione della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) si legge: "Poi Dio piantò un giardino in Eden, a Oriente, e vi collocò l'uomo che aveva plasmato perché lo coltivasse e lo custodisse."

Il Paradiso terrestre sarebbe quindi il giardino di un luogo chiamato Eden e non il nome dello stesso. La parola usata per giardino è quella che in greco antico significa giardino recintato. Ma Giordano lo tradusse in giardino delle delizie per il fatto che in ebraico il termine Eden significa delizia. Ma, cosa ancora più sensazionale, in un brano del testo cuneiforme che si riferiva a un paradiso terrestre appariva la parola sumera edin da cui derivò Eden, inteso come luogo del giardino. Quindi per i Sumeri il Paradiso non sarebbe un luogo preciso, ma un luogo ambientale naturale fuori città. E il Paradiso riguardava più i Sumeri e le successive civiltà mesopotamiche che gli Ebrei.

 

IL PARADISO SUMERICO

Prima che il Dio Enki fondasse la città di Eridu, secondo i Sumeri non esisteva nulla. La civiltà partì da lì.

Enki  possedeva i 20 "me": forze della conoscenza. Gli Dei scesi in terra per fondare altre città si rivolsero a lui per acquisire le competenze.

Eridu sorgeva nell'attuale località di Tell Abu Shahrein (Iraq del sud) su un monticello in cui troneggiava uno zuggurat (tempio mesopotamico a larghi gradoni).  Si ipotizza che il giardino dell'Eden fosse il ricordo di questa città sacra con il suo parco.

La parte più antica è del 4900 a.C. , all'inizio della agricoltura intensiva. I primi re di Eridu, secondo gli scritti sumeri erano divinità: Aliume regnò per 26000 anni e Alagar per 36000 anni, prima del diluvio universale.

 

IL GUARDIANO DI ENKI

Arrivati sulla Terra, perché si annoiavano in cielo, gli Dei scavarono canali, irrigavano e coltivavano i campi. Stanchi però di questa vita faticosa incrociarono le braccia. Enki allora convinse gli altri Dei a creare gli uomini per utilizzarli come forza lavoro, in campi e giardini che sorgevano di solito negli edin fuori città.

Nella città di Eridu, il Dio Enki creò un guardiano del tutto speciale: Adapa, che aveva tutte le conoscenze sacerdotali e tecniche, ma non l'immortalità.

Adapa, andando a pescare per conto degli Dei cadde in mare, a causa di una tempesta. Maledì il dio del Vento del Sud, che si ruppe un'ala, Gli Dei processarono Adapa, ma resosi conto della sua devozione lo perdonarono offrendogli il pane e l'acqua della immortalità.

Adapa pensando ad un trucco rifiutò e perse per sempre la grande occasione della immortalità. Così il mesopotamico Adapa diventò Adamo per gli ebrei.

 

Si pensa che i miti biblici di origine mesopotamica siano stati rovesciati dagli Ebrei. Il giardino mesopotamico è creato da un Dio; quello biblico da Adamo. Se Adamo ed Eva sono ingenui e immortali, Adapa ha già tutte le conoscenze, ma è mortale. Quando viene mangiata la mela dall'albero della conoscenza, la coppia biblica impara la differenza tra bene e male e perde la immortalità e tutti i privilegi. Adapa, non mangiando il cibo offertogli dagli Dei, resta mortale, ma conserva i suoi privilegi sacerdotali.

 

I GIARDINI REALI DI BABILONIA

Quando i Persiani liberarono gli Ebrei a Babilonia, la Palestina era da tempo diventata una terra impoverita. Cosa avevano visto a Babilonia gli Ebrei?

Splenditi giardini regi, con alberi da frutto, piante fiorite, uccelli, mammiferi e serpenti. Fare giardini recintati era una delle attività  sumere, assire e babilonesi.

Gli esuli palestinesi avevano quindi visto il pardes. Il termine ebraico pardes, pardesu in bablilonese, deriva dal persiano paraidaeza (recinto, giardino), da cui deriva "Paradiso".

Ed è persiana la massima diffusione di questo giardino recintato, che ha fatto da modello letterario al giardino di Eden. Già nel 1100 a.C. i re assiri avevano concentrato pianti e animali esotici in parchi recintati. Tradizione riproposta dai persiani arrivati a Babilonia che moltiplicarono i giardini nelle province.

Da altri scritti cuneiformi ritrovati nella cultura babilonese, proprio nella città dove furono deportati gli ebrei dopo la caduta di Gerusalemme, emersero le storie di "peccati originali" che divennero la condizione mortale dell'uomo. E persino tre versioni di un "diluvio universale" del tutto simile a quello della Bibbia, con tanto di un Noè locale e zattera per salvare gli animali.

 

Si ha l'idea che i profeti ebraici avessero preso ispirazione dai racconti dei reduci di Babilonia: Paradiso terrestre, peccato originario, diluvio universale.

 

IL LUOGO

Nella versione Cei della Bibbia si legge: " .... Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare (....) Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino, poi di lì si divideva e formava quattro corsi.

Il primo fiume si chiamava Pison. Esso scorre attorno a tutto il paese di Avila dove c'è l'oro (.....). Il secondo fiume si chiama Chicon. Esso score attorno a tutto il paese d'Etiopia. Il terzo fiume si chiamava Tigri. Esso scorre ad oriente di Assur. Il quarto fiume è  l'Eufrate.

Il Signore prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, perchè lo coltivasse e lo custodisse. (...)."

 

Mentre il Tigri e l'Eufrate erano ben noti, traduttori e ricercatori cercarono di scoprire l'identità degli altri due fiumi utili alla localizzazione del Paradiso Terrestre.

L'interpretazione più diffusa era che il Pison fosse il Gange e il Ghicon il Nilo. L'ipotesi era considerata realistica perché si pensava che quei due fiumi pur nascendo dalla stessa fonte nel luogo dove fu creato l'uomo scorressero a lungo sotto terra per poi tornare in superficie in Asia e Africa. La misteriosa terra di Avila poteva essere dunque in India e quella di Etiopia a sud dell'Egitto.

Sappiamo che non è così. I due fiumi hanno fonti diverse. Allora la misteriosa Avila potrebbe essere in Siria o in Arabia. Mentre quella di Etiopia, da una più corretta interpretazione della parola originaria ebraica "Cush" potesse essere una regione della Mesopotamia.

 

Già  Calvino ipotizzò che l'area del Paradiso terrestre era l'attuale Iraq, ritenendo che i fiumi Pison e Ghicon erano semplicemente due rami del Tigri e dell'Eufrate.

Se quella che nella Genesi, il golfo Persico, era rappresentata come la fonte dei 4 fiumi, se i 4 fiumi del Paradiso fossero quelli rappresentati su alcuni sigilli raffiguranti il Dio Enki, il Paradiso terrestre non poteva essere localizzato, come credevano gli antichi sumeri, che nell'edin di una città alla confluenza dei quattro fiumi in un estuario sul Golfo Persico.

Questa città non poteva essere che Eridu, la più antica città sumerica. E il Paradiso terrestre non poteva essere che il suo edin.

 

Cosa resta oggi del Paradiso terrestre - mi chiederai - Blef?

Guardando con Google Earth si vede una zona desolata, un monticello dove sorgeva un ziggurat, oggi una struttura di terra con alcuni mattoni ancora visibili, circondata dai resti di un canale e da una depressione in cui si riproponeva l'idea sumera di lago-fonte primordiale. Non lontano le moderne costruzioni di strade ed edifici militari.

 

Che delusione. Ma è comunque una scoperta.

 

(riassunto da Focus n.203)