home

ESISTONO I MULTI UNIVERSI?

 

 
 

In principio c’era l’uomo. Ed anche la donna.
Loro due soli nell’universo, tutto il resto a guardare o a fare da scenario. La luna, il sole, le stelle.
Poi abbiamo perso il primato centrale nel sistema solare, poi abbiamo capito che nemmeno il sole era poi un granché, confinato com’è alla periferia di in un braccio della spirale della Via Lattea, poi abbiamo scoperto che la stessa Via Lattea era soltanto una delle tante galassie che popolano un Universo sconfinato.
Poi abbiamo cominciato a dubitare della unicità della vita sulla Terra e che forse esistono altri mondi al di fuori della Terra. E forse altri esseri viventi.

Ora si fa sempre più insistente la possibilità che esistano altri universi. I multiuniversi.
Nel corso degli ultimi anni, infatti, i cosmologi si sono “divertiti”, per così dire, ad introdurre nuove ed affascinanti idee sul fatto che il nostro l’Universo potrebbe non essere l’unico esistente. In altre parole, ci sarebbero tanti universi, forse miliardi di altri universi, insomma il nostro Universo potrebbe far parte di un grande multiuniverso.

E’ solo un divertimento o la follia degli scienziati o c’è una ragionevole lucidità?
Gli scienziati parlano di una sorta di ‘super rivoluzione copernicana’ per cui così come il nostro pianeta è uno tra i tanti che esistono nella Via Lattea e, certamente, in altre galassie, allo stesso modo il nostro Universo non è altro che uno dei tanti che esistono là fuori.

La scienza è come guardare l’orizzonte. Più sali in alto più l’orizzonte si allarga.
Al di là del nostro orizzonte cosmico, non abbiamo ragione di non credere che l’Universo finisca. Può darsi che esistano infiniti universi come il nostro ognuno dei quali è caratterizzato da una determinata distribuzione di materia e dove operano le stesse leggi della fisica.

L’idea che non vuole che l’Universo sia un insieme unico e interagente in ogni sua parte deriva dalla semplice considerazione che la velocità della luce è finita. Da qui si deduce che non possiamo non arrivare alla conclusione che essa illumina solo una parte di Universo, esattamente quella che è riuscita fino ad oggi a raggiungere.
Esiste dunque un orizzonte, in espansione, oltre il quale esiste un altro Universo impossibilitato a mettersi in comunicazione con il nostro, dato che da esso non ci è  pervenuto ancora nessun segnale. Un po’ come quando di notte i fari della nostra macchina illuminano solo un breve tratto di strada, nascondendoci il resto del paesaggio che si svela solo procedendo nel tragitto. E’ facile capire che quella parte dell’Universo, oltre l’orizzonte attuale, è un luogo a noi del tutto sconosciuto, privo di qualsiasi comunicazione con il nostro e a cui è del tutto legittimo pensare come ad un altro Universo.

Oggi, la maggioranza dei cosmologi accetta questa idea di multiuniverso che lo scienziato Max Tegmark definisce di “primo livello”.
Naturalmente gli scienziati si aspettano che oltre l’orizzonte le cose, ovvero le leggi fisiche, continuino ad andare come dalla nostra parte.
Altri, invece, vanno oltre nel senso che ritengono che ogni universo sia diverso dall’altro, sia caratterizzato da proprie leggi fisiche e, forse, contiene un numero diverso di dimensioni spaziali e dove, nella maggior parte di essi, la vita non si è sviluppata.

Questa seconda idea di multiuniverso viene chiamata dallo scienziato Alexander Vilenkin di “secondo livello”. In questo scenario, il quadro che ne emerge è estremamente drammatico in quanto il multiuniverso è costituito da un numero infinito di universi in ciascuno dei quali esiste un numero infinito di galassie, un numero infinito di pianeti e un numero infinito di esseri che li popolano.

Per amor di completezza vanno aggiunti anche gli Universi di tipo III, corrispondenti a quelli di H.Everett ma di questi avremo modo di parlare più estesamente in seguito.

 

 
  Per commentare l'articolo clicca QUI