VIAGGIARE NEL BUCO DI TARLO
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Ho
chiuso un post precedente sul
limite della velocità della luce dicendo che le ultime ricerche
avevano confermato la sua insuperabilità, e che la cosa avrebbe dato un
duro colpo ai sognatori dei viaggi interstellari. Ma nello stesso momento avevo anche ipotizzato che la fantascienza riesce sempre a “inventare” altri modi per giustificare i viaggi nel tempo e nello spazio. A dire il vero uno modo ci sarebbe. Lo hanno ipotizzato Einstein e il suo collaboratore Rosen con il loro “buco di tarlo” o cunicolo spazio temporale o wormhole. Spiegati meglio – mi chiede il mio cane E come sarebbe possibile – mi chiede di
nuovo Bleff Un wormhole, che letteralmente si traduce appunto buco di tarlo, è per dirla in parole povere un modo pittoresco per chiamare un fenomeno fisico, noto scientificamente come Ponte di Einstein-Rosen, dove condizioni particolari della materia a causa della loro forza di gravità “deformano” lo spazio-tempo per creare una “scorciatoia” da un punto dell’Universo ad un altro, tale da permettere di viaggiare tra i due punti in un tempo molto inferiore rispetto a quanto impiegherebbe la luce a percorrere la distanza attraverso lo spazio normale. Come verrebbero prodotti questo questi buchi o
tunnel, come li hai chiamati te. – mi chiede il mio cane. Allora che differenza c’è tra un wormhole e un
buco nero – mi osserva di nuovo Bleff Ma c’è un modo per distinguere un buco nero da
un wormhole? – mi chiede ancora il mio cane. A questo punto – mi replica Bleff –
se ho ben capito abbiamo detto che non c’è possibilità di viaggiare ad
una velocità superiore alla velocità della luce e che quindi l’unico
modo per spostarsi da un punto all’altro dell’universo o in altri
universi è buttarsi dentro questi “buchi” o “tunnel”. Però scusami mio caro proprietario – mi
obietta il mio cane – mi viene da pensare che solo un comandante
pazzo di una ipotetica astronave si butterebbe dentro in uno di questi
tunnel non sapendo se è un wormhole o un buco nero dal quale si viene
letteralmente inghiottiti e dal quale non c’è alcuna possibilità di
ritornare indietro se non sotto forma di emissioni di radiazioni. Quindi
siamo al punto di partenza, ovvero per ora non si va da nessuna parte. E già. |
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