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  I MISTERI DELL'ANTICO EGITTO
 
(le dimensioni, le misure)
 
 

  LA GRANDE PIRAMIDE DI CHEOPE

Le tre piramidi di Cheope, Chefren, Micerino, rispettivamente figlio e nipote di Ceope.
  La piramide di Cheope è l'unica delle 7 meraviglie del mondo ad essere sopravvissuta fino ai nostri tempi.

I libri di scuola ci dicono che le grandi piramidi di Cheope, Chefren e Micerino sono state presumibilmente edificate attorno agli anni 2630 - 2476 a.C., epoca della IV Dinastia, nella valle di Giza, nome odierno dato alla grande necropoli di Letopolis, vicina al Cairo, che si estende su un altopiano di duemila metri quadrati.

I tre monumenti sono disposti diagonalmente, ma in modo che nessuno copra il sole agli altri due e sembra che il loro allineamento stia ad indicare la costellazione di Orione. I suoi lati, come quelli delle altre piramidi, sono orientate secondo i punti cardinali; l'ingresso è di fronte alla stella polare.

Della più grande, Cheope, le notizie si basano esclusivamente sul ritrovamento di geroglifici su alcune pietre all'interno della piramide che assomigliano al sigillo del faraone, e alla testimonianza di Erodoto che vide i monumenti nel V° secolo a. C., cioè più di 2000 anni dopo che erano stati costruiti. Nonostante il fatto che nessun corpo fu mai trovato all'interno delle sue stanze ben sigillate, gli egittologi persistono nella loro teoria, facendo nascere una storia su decine di migliaia di schiavi costretti al lavoro per decine di anni nella costruzione di una montagna di pietre in cui mettere il cadavere di un solo uomo.



Verso la fine II secolo a.C. il grammatico greco Agatarchide di Cnido, scoprì che la base della Grande Piramide era esattamente un ottavo di un minuto di un grado in lunghezza. Da quì si ottiene che moltiplicando la lunghezza per 8, poi per 60 ed in ultimo per 360, il risultato è straordinariamente vicino alla circonferenza terrestre.

Nel 1638 il matematico scozzese John Greaves, durante la sua visita in Egitto, prese alcune misure: il sarcofago nella Camera de Re (1.97m), l'altezza della Piramide (146.6m) e il lato base (211.2m).
Lo scopo fu quello di scoprire l'unità di misura utilizzata dagli architetti egiziani, ma purtroppo i rilevamenti furono insufficenti.

 

LE MISURE

Sono sbalorditive le dimensioni e la precisione delle misure.
Il suo volume è trenta volte superiore a quello dell' Empire State Building di New York. Al suo interno può contenere tranquillamente l' immensa Cattedrale di S. Pietro in Roma ed altre chiese.
La sua altezza è stata stimata intorno ai 145 mt e 75 cm, ma originariamente raggiungeva i 150.
Il lato est di 230 mt e 39,05 cm. Il lato ovest di 230 mt e 35,65 cm.
I 4 angoli alla base misurano 90°3'2"-89°56'29"-89°59'58"-90°33".
Ogni misura differisce dall'altra con un margine d'errore dello 0,1 per cento, un risultato da far invidia ad un edificio di piccole dimensioni dei nostri giorni.

Il suo peso consta in 6 milioni e mezzo di tonnellate di blocchi di granito del peso di circa 20 tonnellate ciascuno; in alcuni casi superano le 100 tonnellate.
Secondo stime affidabili, la Piramide consiste di un totale di circa 2.300.000 blocchi.

Tutto ciò è incredibilmente sorprendente ed impressionante.
La moderna architettura, con l' utilizzo dei mezzi di costruzione contemporanei, non sarebbe in grado di riprodurre qualcosa di simile.
Molte sono le ipotesi portate avanti fin'ora sulla sua messa in opera, ma analizzandole una per una crollerebbero come un castello di carte.


DA DOVE PROVENIVANO I BLOCCHI DI PIETRA?

Il primo enigma che sorge quando ci apprestiamo a sciogliere questo intreccio di misteri riguarda il luogo dove era situata la cava di pietra dalla quale vennero estratti i blocchi.
La cava secondo gli egittologi si trovava ad Assuan, luogo ricco sicuramente di materiali quali granito e calcare; il problema è che Assuan si trova circa a 1.000 Km a sud di Giza.
Come fecero allora a trasportare più di cinque milioni di tonnellate di roccia per mille Km? L'unica ipotesi degna di essere presa in considerazione è che i blocchi siano stati trasportati con barche e chiatte lungo il Nilo, e, del resto, non ci sono altre possibilità.
Se così fosse è da ritenere probabile che qualche chiatta fosse affondata col suo carico durante i suoi 30 anni della sua costruzione. Ma ad oggi non mi risulta testimonianza di ritrovamento di alcun blocco nel Nilo.




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