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Dove oggi è l'oceano pacifico, si stendeva, circa 12.000 anni fa, un favoloso continente: la terra di Mu. Non siamo completamente certi della sua esistenza, ma ci sono molte possibilità che sia così. Tutta la vicenda comincia nel 1868, per parte di un certo colonnello Churchward che a quell'epoca si trovava in India dove era diventato l'assistente di un Gran Sacerdote e studiava con accanimento le iscrizioni di un antico bassorilievo. Traducendo varie crittografie, apprese che gli archivi del tempio dove si trovava, custodivano molte tavolette di argilla: esse erano state redatte dai Naacal (fratelli santi) nella loro terra madre scomparsa: il continente Mu. Purtroppo le
tavolette non potevano essere lette poiché erano conservate in un
involucro di tessuto. Il colonnello però, per mezzo di uno
stratagemma, riuscì a convincere il Gran Sacerdote a svolgere il
loro involucro. Evidentemente anche il Gran Sacerdote era curioso di
leggere le tavolette, se si fece convincere così facilmente. Aprì
quindi gli involucri e apparvero varie iscrizioni su argilla che
furono tradotte dal colonnello Churchward. IL CONTINENTE MU Il
continente Mu, situato nell'oceano pacifico, era un vasto territorio
ondulato che aveva come confine settentrionale le isole Hawaii e
come confine meridionale una linea immaginaria tracciata tra
l'Isola
di Pasqua e le Fiji. Da est a ovest misurava 8000 Km e in senso
verticale 5000 Km. Mu era ricca di vegetazione tropicale, fiumi,
laghi e grandi animali. Il continente era abitato da sessantaquattro milioni di abitanti,
divisi in dieci tribù o stirpi e governati da un re unico (che aveva
poteri sia spirituali che temporali), detto Ra-Mu. Il regno di questo monarca venne chiamato "impero del Sole". La religione seguita su Mu era unica per tutti i suoi abitanti: essi adoravano una divinità che veniva indicata con il nome fittizio "Ra il Sole", poiché gli abitanti non ne pronunciavano mai il vero nome. Gli abitanti di Mu credevano nell'immortalità dell'anima e del suo futuro ritorno a Dio. Nel continente Mu non c'erano mai state violenze e si viveva nel benessere e nella prosperità. Mu, popolata da diverse razze, era dominata dalla razza bianca; le altre genti non avevano posizioni politiche rilevanti. La navigazione era una delle attività preponderanti dei "muani", tuttavia essi erano anche ottimi architetti e scultori. Il materiale principale utilizzato in queste arti era la pietra. Mu era divisa in tre grandi zone ed aveva
sette città principali. Da Mu partirono navi che raggiunsero tutto
il mondo e portarono scienza, religione e commercio. Mu fondò
diverse colonie tra cui l'impero coloniale di Mayax in America,
l'impero Uighur nell'Asia centrale e nell'est Europeo e il regno dei
Naga nell'Asia meridionale. LA FINE DI MU Nel periodo di massimo sviluppo per
gli abitanti di Mu, la parte meridionale del continente fu sconvolta
da catastrofi vulcaniche e da maremoti. Dopo questo periodo di
instabilità geologica, la vita su Mu riprese e vennero ricostruite
le città e i templi. RISCONTRI Un manoscritto scoperto in un antico tempio di Lhasa, in
Tibet, racconterebbe anch'esso la fine di Mu. Inoltre, il vasellame trovato a Glozel, in francia, nel 1925 riprodurrebbe i segni e la scrittura di Uighur. L'apogeo di Mu daterebbe da 75000 anni ma l'impero vero e proprio risalirebbe a 50000 anni fa. CONCLUSIONE Churchward, con l'utilizzo delle tavolette e di altre fonti non solo ha svelato al mondo l'antica storia del continente Mu e dell'origine dell'uomo e della terra, ma ha anche costituito una scienza geologica alternativa a quella tradizionale basandosi sulle conoscenze millenarie che gli abitanti di Mu avevano accumulato in materia. Il colonnello Churchward non ha mai fornito le prove delle sue famose tavolette di argilla indù, ma certamente non se l'è inventate. Forse la sua teoria non è vera, ma bisogna considerare che quello che lui affermava nella seconda metà del XIX secolo si ritrova confermata nei ritrovamenti di Glozel (avvenuti 50 anni dopo) e di Tiahuanaco.
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