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Stonehenge è senza dubbio il luogo misterioso più conosciuto d'Europa ed emana a chi lo visita un fascino misterioso che permea l'intero ambiente.
Stonehenge è un chromlec, un complesso megalitico (dal greco mégas “grande” e lithos “pietra”) che si trova presso Salisbury, in Gran Bretagna. È costituito da dolmen (da tol “tavola” e men “pietra”), elementari strutture architettoniche costituite da due o più sostegni verticali su cui poggia una grande lastra piatta.
Massi oblunghi
simili a colonne spesso sormontati da architravi del peso di
parecchie tonnellate si levano tutt'intorno distribuiti in cerchi
concentrici; l'effetto generale è quello di una magica arena in cui
non è difficile immaginare antichi sacerdoti Druidi intenti a
misteriose evocazioni. Dopo un'occhiata panoramica a 360 gradi, al
visitatore non rimane che alzare gli occhi al cielo: è forse lì che
si trova la risposta ai molti interrogativi sollevati dalla
disposizione dei megaliti. E, difatti, pare che sia così.
Gli studi
dell'astronomo e scienziato Sir Norman Lockyer hanno portato alla
datazione delle varie fasi del complesso. I megaliti sono stati
eretti attorno al 2800 a.C., parzialmente distrutti, risistemati nel
1560 a.C. e, successivamente di nuovo abbattuti. Nel corso dei
secoli, infatti, Stonehenge ha subìto vari attacchi, non ultimo
quello dei sacerdoti cristiani che vi vedevano una sorta di tempio
del demonio.
Secondo Gerald Hawkins, astronomo americano, Stonehenge altro non è che un gigantesco computer di pietra, che consente di effettuare complicati calcoli sul sorgere e tramontare del Sole, sui movimenti della Luna e sulle eclissi.
Ma da dove
derivano le conoscenze, indubbiamente assai approfondite, che hanno
permesso una simile realizzazione? Euan Mac Kie, direttore del museo
di Glasgow, sostiene che esisteva una sorta di scuola nei dintorni
di Durington Walls ove i discepoli venivano iniziati ad antiche
misteriose discipline.
A giudizio del filosofo e geomante John Mitchell Stonehenge non è solo un tempio del Sole e della Luna, ma è un “Modello dell’Universo”. Nel solstizio d’estate, effettivamente, mettendosi al centro del cerchio di pietre, il sole appare sopra lo “Heelstone” (la pietra del sole, dal celtico heol “sole”), un megalitico collocato fuori dalla costruzione che consente, avanzando lungo l’asse del tempio, di penetrare nel santuario interno. Con questo “ingresso”, forse inteso a quei tempi come “trizio femminile”, avvenivano le “nozze sacre” fra il Cielo e la Terra. Da questa unione nascevano energie che, irradiandosi lungo le ley lines, che sono le vie percorse dalle energie della Terra, giungevano in ogni parte del mondo, rinnovandone la fecondità.
Dice il professor Atkinson che,
qualunque cosa sia stato un tempo, “Stonehenge è principalmente un
tempio, quindi una struttura in cui gli uomini di allora riuscivano
a mettersi in contatto e a comunicare con esseri o forze
extraterrestri”.
Esperti geomantici hanno definito questo posto “ombelico geomantico dell’Inghilterra”, poiché effettivamente sorgeva all’incrocio di tre antichissime “vie reali” inglesi: la Harroway, la South Down Ridgeway e la Icknield Way, strade esistenti da prima dell’arrivo dei Romani e che attraversano il paese da Nord a Sud e da Ovest a Est. Alcuni archeologi suppongono che Stonehenge fosse un luogo centrale di culto dove i fedeli affluivano in occasione delle feste durante le quali erano celebrati i misteri. Tali solennità erano presiedute da una dinastia di alti sacerdoti o di arcidruidi, di cui l’ultimo rappresentante pare sia stato appunto il mago Merlino.
LA LEGGENDA
Secondo la leggenda, fu il famosissimo mago Merlino ad erigere Stonehenge per servirsene come “osservatorio delle sette porte e delle sette finestre”. Sembra sia riuscito a trasportare fin lì pesanti massi, prelevati in Irlanda dal “posto dove ballano i giganti”, grazie all’aiuto di forze magiche. Oggi si sa che Stonehenge è molto più antico del mago Merlino: è stato realizzato in più fasi e la più antica risale al 2800 a.C. I suoi massi provengono da una cava sulla costa occidentale del Galles, a circa 380 chilometri di distanza di strada carrabile dal luogo in cui fu eretto Stonehenge.
E nessuno è ancora riuscito a spiegare come uomini dell'età della pietra siano stati in possesso di conoscenze astronomiche.
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