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GLI UOMINI PESCE DI PHOEBE |
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Robert Temple l’autore de "Il Mistero di Sirio": la stella avrebbe dato origine agli dei stellari attesi dai Dogon, forse una razza di ET acquatici ora viventi in una luna di Saturno di origine artificiale Nella cultura tribale africana dei Dogon, le tradizioni sacre più segrete sono basate su ipotetici contatti con esseri evoluti provenienti da un pianeta della stella Sirio, avvenuti prima del 3000 a.C.
Solo
pochi anni fa la moderna astronomia, con i suoi potenti strumenti di
osservazione e di calcolo, ha potuto confermare l'effettiva esistenza di
quel pianeta. Come è possibile? Quello che sappiamo per certo è che già le antiche civiltà mediterranee degli Egizi e dei Sumeri custodivano straordinarie conoscenze astronomiche forse trasmesse da visitatori provenienti da mondi lontani... A tal proposito i Sumeri parlavano di esseri anfibi (come Oannes) che istruirono il popolo alle arti ed alle scienze e lo stesso fanno i Dogon chiamando questi dei primitivi "Nommo". Dalle informazioni ottenute dai Dogon, Temple sostiene che i visitatori
provenivano davvero da Sirio e che non tornarono mai a casa.
PHOEBE LA LUNA
DI SATURNO SIRIO Era inevitabile che gli studiosi occidentali, quando vennero a sapere che i Dogon possedevano simili nozioni astronomiche, cercassero di dimostrare che probabilmente le avevano assimilate da viaggiatori europei Gli astronomi occidentali scoprirono Sirio B nel 1862, dunque era possibile che i Dogon ne avessero sentito parlare da turisti o missionari. Ma bisognò attendere il 1928 perché Sir Arthur Eddington formulasse la teoria delle nane bianche. E i due antropologi che studiarono i Dogon, Marcel Griaule e Germaine Dieterlen, giunsero in Mali nel 1931. Pareva improbabile che altri viaggiatori fossero entrati in contatto con i Dogon nei tre anni precedenti, recando con sé le ultime scoperte astronomiche. Ma c'è un motivo ancora più valido per scartare questa teoria (che in seguito fu sposata da Carl Sagan). Griaule studiò la mitologia e la religione Dogon per sedici anni prima che gli stregoni della tribù ricompensassero la sua dedizione iniziandolo ai loro segreti più gelosamente custoditi. Un anziano molto saggio e sapiente fu nominato suo “tutore” con l'incarico di insegnargli i quattro gradi della conoscenza religiosa della tribù. Occorsero anni, e quando il maestro morì fu sostituito da un altro. Griaule si rese infine conto che la religione dei Dogon è altrettanto ricca e complessa della teologia cristiana illustrata da Tommaso d'Aquino nella sua Summa Theologica. Era assolutamente da escludere che gli dèi dal corpo di pesce dei Dogon fossero entrati nelle loro leggende a seguito di un incontro avvenuto nel secolo scorso, con un missionario dalle inclinazioni astronomiche: costituiscono, piuttosto, la pietra angolare di una mitologia che si è andata formando e sviluppando nel corso di migliaia di anni. Se si aggiunge che la lingua sumerica non ha nulla in comune con quelle semitiche o indoeuropee, e che gli studiosi dei Sumeri sono sconcertati dal fatto che quella civiltà sembra essere sorta già matura dal nulla (come quella egizia), possiamo osservare che almeno a prima vista la teoria di Shklovskii ha un suo fondamento: gli dei dal corpo di pesce sono forse la traccia di un contatto con una civiltà extraterrestre. E se teniamo presente il loro mito dei Nommo dei Dogon, di cui all'epoca Sagan e Shklovskii erano all’oscuro, quella teoria si fa ancora più plausibile.
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