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TITANO

 

 

 

Gli scienziati: «Su Titano fiumi e montagne»

 
   

Il responsabile dell'Esa: «Titano è l'unico luogo nell'universo che conosciamo, dopo la Terra, ad avere una geologia attiva»

 
 

 

FRASCATI - Su Titano ci sono fiumi e montagne.

E' quanto rivelano le prime immagini della luna più misteriosa del sistema solare. Immagini impressionanti arrivate in serata al centro di controllo di Darmstadt, inviate dalla sonda Huygens dopo l'atterraggio riuscito nel pomeriggio di venerdì.


Un fruscio forte, quasi assordante, come se viaggiassimo in auto con i finestrini abbassati. Poi il silenzio. La sonda ha toccato.
Con i suoi 5.150 km di diametro è uno dei maggiori corpi celesti del sistema solare in orbita intorno al più misterioso dei pianeti: Saturno.

La prima immagine è ripresa da un'altezza di 16 km .

«È un'immagine magnifica e sconvolgente», ha commentato così la prima foto di Titano Marcello Coradini, responsabile per l'Agenzia Spaziale Europea (ESA) per l'esplorazione del Sistema Solare. Sulla sinistra si vede un fiume più grande degli altri, che progressivamente si ramifica. Più a destra un gruppo montuoso è attraversato da una rete di fiumi. La superficie appare uniforme, di un materiale solido simile all'argilla umida. In superficie i venti soffiano a 40 km/h e l'atmosfera ha una percentuale di azoto del 95% con il 4% di metano. La temperatura è di -179 °C sulla superficie e -73 °C nella stratosfera.

«Al momento Titano è l'unico luogo nell'universo che conosciamo, dopo la Terra, ad avere una geologia attiva» ha aggiunto Coradini.
Le immagini, riprese dagli strumenti di Huygens da un'altezza di 16 chilometri, «ricordano quelle di un ghiacciaio che si scioglie in primavera».

Impossibile, però, al momento dire che cosa scorra nei fiumi, o se scorra ancora qualcosa. «Siamo i primi a mettere piede su Titano», ha dichiarato Jean-Jacques Dordain, direttore generale dell’Esa, aggiungendo: «I dati scientifici che stiamo raccogliendo sveleranno i misteri di questo nuovo mondo».

Gli scienziati hanno ricevuto oltre tre ore di dati registrati durante la fase di discesa del modulo, e oltre 10 minuti di dati raccolti sulla superficie. Immagini e misurazioni della temperatura sono state inviate dallla Huygens all’astronave madre, la sonda "Cassini", in orbita attorno a Titano, e questa ha a sua volta trasmesso le informazioni alla Terra.

«Il suo volto è rugoso, solcato da tracce simili a canali» ha commentato Marty Tomasko dell'Università dell'Arizona (Usa), responsabile dell'elaborazione dei fotogrammi titaniani. Un'altra fotografia mostra un panorama ricco di pietre che assomiglia in modo straordinario ai primi piani arrivati nei mesi scorsi da Marte. Mentre per le valutazioni più precise si dovrà aspettare qualche giorno, alcuni scienziati intanto ipotizzano che le riprese mostrino laghi ghiacciati di metano e fiumi di liquidi che segnano i vuoti orizzonti.

La luna di Saturno rappresenta quindi un ambiente unico per studiare il nostro passato remoto.
E' il solo satellite a possedere una atmosfera ben definita, con una densità vicina a quella terrestre. Come sulla terra l'atmosfera è ricca di azoto e di sostanze organiche, basate cioè su atomi di carbonio, che reagiscono per dare origine a molecole più complesse.

15 gennaio 2005

 

Sbarco su Titano: dopo le foto, arriva la voce

Gli audio registrati da uno strumento italiano a bordo della sonda europea Huygens sbarcata ieri sul pianeta

DARMSTADT - Un grande silenzio profondo e assoluto, simile a quello della Terra in epoche antichissime, e poi suoni simili a tuoni: dopo le immagini, anche la voce di Titano, la più grande luna di Saturno, ha raggiunto la Terra, registrata da uno strumento italiano. La registrazione, ha reso noto l'Agenzia Spaziale Europea (ESA) dal centro di controllo Esoc in Germania, a Darmstadt, è stata elaborata sulla base dei dati inviati ieri dalla sonda europea Huygens alla sonda-madre Cassini, durante la sua storica discesa sulla superficie di Titano.

LA VOCE, IL SILENZIO - I suoni sono stati registrati sia durante la discesa, sia dopo l'atterraggio, dallo strumento italiano HASI ((Huygens Atmosphere Structure Instrument), progettato da Marcello Fulchignoni, che da alcuni anni lavora nell'università di Parigi, e realizzato dalla Galileo Avionica (Finmeccanica). «Nell'ascoltare la voce di un pianeta ci sono aspetti scientifici e importanti, ma anche aspetti umani altrettanto rilevanti», ha osservato il responsabile dell'ESA per l'esplorazione del Sistema Solare, Marcello Coradini. «Da un punto di vista psicologico - ha aggiunto - anche il silenzio è emozionante, un silenzio planetario
come era
quello presente sulla Terra prima che si formasse la vita».

NUOVE FOTO - E sabato mattina sono arrivate anche due nuove foto di Titano, dopo le prime tre immagini, scattate dalla sonda Huygens a 16 chilometri dalla superficie e diffuse venerdì sera dall’Agenzia spaziale europea.

E’ un successo anche italiano lo storico atterraggio della sonda che venerdì sera, per la gioia immensa degli scienziati Esa e Nasa raccolti al centro di controllo di Darmstadt, è davvero riuscita a posarsi sul più grosso satellite di Saturno. I dati che Hyugens è riuscita a trasmettere sono tre volte più copiosi di quanto si sperasse; adesso gli scienziati stanno analizzando immagini, misurazioni e suoni rispediti sulla terra tramite la nave spaziale Cassini che ha portato la sonda verso Saturno per sette anni.
Se ne dovrebbero ricavare informazioni sul tempo meteorologico e la chimica della luna saturniana.

Da Titano, la scienza spera di sapere di più sulla creazione della vita. Titano è infatti l’unica luna del sistema solare a possedere un’atmosfera significativa: ricca di azoto e composta al meno al 6% da metano, è una volta e mezza più densa di quella terrestre. «E’ come una macchina del tempo: dovremmo trovare su Titano le condizioni che erano sulla Terra 3,8 miliardi di anni fa, prima che comparisse la vita» ha spiegato il francese Jean-Pierre Lebreton. "Su questa immagine, con una risoluzione di 40 metri per pixel, vediamo tracce di canali, canyon e quelle che senmbrano essere rive" ha detto Marty Tomasko, del laboratorio di planetologia di Tucson (Arizona), responsabile della macchina fotografica di Huygens, di una delle tre foto diffuse (una scattata a 16 chilometri, una a 8 e una sulla superficie).

Le registrazioni hanno rilevato anche un scarica elettrica.
Potrebbe trattarsi di un fulmine, ma potrebbe arrivare anche dai paracadute che si sono caricati elettricamente. Ma se proprio di fulmine si trattasse significa che se ci sono fulmini c'è energia che può essere utilizzata dai composti più vicini agli idrocarburi per trasformarsi in molecole più complesse.
Negli anni cinquanta Stanley Miller sigillò azoto e idrocarburi semplici in una bottiglia che sottopose a scariche elettriche. Scoprì che si erano formate molecole più complesse di quelle iniziali.

In sostanza Titano rappresenterebbe una bottiglia di Miller su scala planetaria dove potrebbe compiersi un primo, importante passaggio verso la vita.

15 gennaio 2005

(fonte: Correre della Sera - Quark n.49)

 

Il mondo infiammabile

Su Titano scorrono fiumi di metano liquido? Con questa domanda avevamo concluso l'ultimo articolo sulla Huygens, la sonda europea discesa sul più grande satellite di Saturno. Ora, a distanza di pochi giorni, è già tempo delle prime risposte.

La superficie sulla quale si è posata la Huygens è simile a sabbia bagnata: è intrisa di metano liquido che potrebbe essere trovato scavando una buca di pochi centimetri. Il che significa che fino a poco tempo prima deve esserci stata una pioggia copiosa di questo idrocarburo. Probabilmente le precipitazioni avvengono con una certa frequenza e prima o poi la sonda ne registrerà una

Se ci sono piogge così frequenti è probabile che si formino fiumi e forse anche laghi di metano. Per fortuna che su Titano l'ossigeno, essenziale per innescare le fiamme, è intrappolato nel ghiaccio e non è libero nell'atmosfera come qui sulla Terra. Se lo fosse stato, Titano sarebbe esploso chissà quanto tempo fa.

(fonte: Urania)

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